non ho ancora visto il film
...mi sono dimenticato
..ma ho visto la recensione...che vi allego
...inoltre non ho capito chi la scrive
non so se e' Juan Manuel Cotelo
....che sarebbe il regista
...ma e' la pura verita'
...ed e' per me l'unica strada
..che al momento garantisce
tutto quello che promette
"...l'ho sperimentata soprattutto nel perdono"
e poi mi sono fermato li'...già dava gioia
...la sottoscrivo
...con grande GIOIA
...pero' mi chiedo...ma io conosco diverse persone che credono in Cristo
e diverse persone che non lo hanno ancora incontrato
...pero' in molti non vedo la gioia...perche??
...ancora non l'ho capito
...quello che penso ...per quelli che hanno fede...perche' degli altri
...e beh gli manca proprio la sostanza per iniziare...ad essere nella gioia
...e fanno una fatica ...ma una fatica...lo so' perche' al punto A
mi sono fermato tanto...quindi non e' un sentito dire
l'ho proprio sperimentato
...ma quelli che hanno fede...perche' non hanno gioia...che tiene??
...forse non hanno ancora detto si...completamente a cristo??
...forse non si sono ancora arresi del tutto a cristo??
...forse hanno detto si all'emozione quando lo hanno incontrato e poi hanno rallentato??
...ma potrei sbagliarmi...anzi gia dicendo una cosa cosi di getto
puo' essere pericoloso
...anche io come quel tale ...la prima idea che mi viene e' sempre pericolosa
...e poi me ne pento.
...pero' direi che...
...no non la dico!!!
...ci penso su ancora un po!!!
...magari la confermo piu avanti, o magari la cambio in corsa
devo guardare un po di piu la realta',
per avere la conferma
...cioe' devo vivere di piu con le anime
di chi mi sta accanto
ecco il piano A ...e poi ci sara il piano B
...sembra la pubblicita' di uno yogurt
...ma non e' cosi'
e' molto di piu'
...e' la tua vita
...se hai la voglia di provare una strada nuova
...ti conviene
un abbracciooooo
Si può essere sempre gioiosi? (Piano A)
12 settembre 2013 alle ore 3.03Juan Manuel Cotelo, "Infinito+Uno" (25/02/2013)
Ho il sospetto che qualche volta ci siamo fatti la stessa domanda che mi ha posto Amparo, attraverso Internet. Come essere felici senza rimanere ciechi o sordi alla realtà? Si può forse essere felici dopo aver letto il giornale in un giorno qualsiasi, o dopo aver ascoltato o visto un telegiornale? Truffe, disoccupazione, tradimenti, omicidi, guerre, vendette, risentimenti... sono la sintesi di tante notizie, tutti i giorni, ogni giorno. Basterebbe la notizia "padre e madre, aiutati da un team di medici e legislatori, decidono di porre fine alla vita del bambino che hanno generato" per togliere il sorriso a chiunque. E tutti i giorni accade un milione di volte. Basta un'occhiata alla spazzatura che abbiamo nel cuore per toglierci ogni voglia di sorridere. L'esame coraggioso e onesto della propria coscienza rivela con chiarezza e precisione, in modo immediato, le carenze personali e il pozzo d'egoismo che ben conosciamo ma che vorremmo ignorare. Sì... questa diagnosi può togliere qualsiasi felicità. Se ai nostri peccati sommiamo la tristezza generata dalla malattia, dalla solitudine e dalla morte... potremmo facilmente cadere nella tentazione della tristezza, dicendo che la felicità... non è possibile. Gulp!
Tuttavia... vogliamo essere felici! E ci sono proposte in tal senso. Sono di due tipi. La prima si chiama "evasione". È la formula di felicità che ci offrono sempre gli annunci pubblicitari, le canzoni, gli spettacoli e i film. Se vuoi la felicità, evadi dalla realtà di oggi e acquistane una nuova. Così come si cambia un telefono, un vestito, un'auto... puoi cambiare tutto quello che non ti piace. Non ti piace il tuo corpo? Acquistane uno nuovo. I tuoi genitori ti fanno soffrire? Puoi allontanarti da loro lasciandoli all'ospizio. È la malattia di tuo figlio che ti impedisce di essere felice? Abortiscilo. Non ha senso soffrire, potendo fuggire dalla sofferenza. Fuggi!
Chiunque di noi abbia provato questa ricetta... ha dimostrato che può funzionare efficacemente, ma solo per un po'. Fuggi da ciò che ti logora... ti droghi con una dose di felicità... e sei felice! Ma... oh, oh... il peso della verità è troppo grande. Un milione di bugie non riescono ad annullare la verità. E prima o poi... proprio come quel maledetto difetto che ho coperto tante volte con successo... ci sarà un nuovo terremoto a danno della mia felicità. Andiamo avanti così, a forza di droghe con effetti di breve durata, finché la disperazione ha la meglio... e decidiamo di lasciarci vincere definitivamente dalla tristezza, che è più forte di tutte le droghe che abbiamo a portata di mano.
Conclusione del piano A: NON FUNZIONA. Non si può essere felici fuggendo dalla realtà, evitando i problemi. Prima o poi, vince la disperazione. È questione di tempo.
Ma... attenzione! C'è un piano B! Quando sembra che tutto è perduto, che sono un caso senza soluzione e che il mondo intero è un grande letamaio decorato con musica festaiola... Qualcuno propone un piano per la mia felicità, che non ha una data di scadenza, ma promette la felicità eterna! A priori sembra una follia, la paranoia di un tarato intellettuale. Tuttavia, non abbiamo nulla da perdere se l'ascoltiamo, solo provare e, se non funziona, lasciarlo nel cestino insieme al piano A. Diamogli una possibilità. Il candidato alla follia ci dice quanto segue: (continua nel prossimo post... così creiamo po' di suspense per il piano B...)
ed ecco il piano B
Si può essere sempre gioiosi? (2° parte: il Piano B)
13 settembre 2013 alle ore 9.56Juan Manuel Cotelo, "Infinito+Uno" (01/03/2013)
Nel post precedente abbiamo visto che il "piano A" per conquistare la felicità funziona... ma le sue batterie si consumano presto. C'è un piano B! E promette la felicità eterna! A priori sembra folle, ma... ascoltiamo la proposta:
Siamo stati disegnati per godere della felicità, della verità, della bontà e della bellezza e, quindi, tutto il nostro essere si ribella contro ciò che è triste, falso, malvagio e brutto. Se il piano A propone la fuga dai problemi, il Piano B propone giusto il contrario: quando si presenta un ostacolo alla felicità, affrontalo frontalmente, con gli occhi aperti, anche se ti tremano le gambe. Stai andando a vincere, perché sei più forte di qualsiasi minaccia, compresa la minaccia di morte. Sì... siamo più forti... perché siamo figli di Dio! Di Dio! Di Dio! Lo ripeto con il punto esclamativo, perché è la grande verità della nostra vita: siamo figli di Dio! E nostro padre non è solo Dio, ma è l'unico Dio possibile e credibile: un Dio buono.
Tutti i nostri problemi nell'essere felici provengono da una sola causa: la nostra mancanza di fiducia in Lui. Abbiamo voluto essere felici senza seguire il tracciato del GPS perfetto che Dio ha messo, come marchio di fabbrica, in ognuno di noi... e restiamo sempre lì. Abbiamo triturato i 10 comandamenti... sostituendoli con una serie infinita di percorsi sbagliati. Abbiamo messo condizioni e limiti all'amore... e ne vediamo il risultato. Non funziona, finisce, si rompe. Invece, l'amore che Dio ci offre e ci propone di offrire agli altri è eterno, incondizionato, senza limiti. Proprio perché è incondizionato, non è mai troppo tardi né troppo presto per riceverlo e per donarlo. Anche se uno accumula tonnellate di odio, paura, tristezza e tutti i tipi di peccati orribili... può godere la pace che dà solo l'amore, oggi. Poiché nostro Padre, Dio, non ci guarda mai come un giudice severo, ma con amore. E il suo amore non costa un centesimo, a differenza del piano A. Questa felicità si compra con tre parole che devono scaturire da un cuore libero. Ecco la prima: "perdono".
Avvertimento per gli inesperti: non ti stupire se nel momento in cui ti disponi a chiedere "perdono" sperimenti una pressione interna opprimente, che ti impedisce di parlare. Succede a tutti noi. Allo stesso tempo, sentirai un enorme desiderio di pronunciare quella parola. Tranquillo. È iniziato il primo assalto nel combattimento per la tua felicità, un braccio di ferro interno, capace di toglierti il sonno. Tutto si scioglie nella conquista di un istante d'amore. Chiedi "perdono" una sola volta e ti togli di dosso quel peso che oggi ti impedisce di essere felice. Dillo, coraggio! Dillo... oggi, ora, subito. E se le tue labbra non possono aprirsi... basta un gesto, una sola lacrima di pentimento, per ottenere il perdono che cerchi. Mettiti difronte alla persona che hai offeso... e parla o piangi. La ricetta funziona nel cento per cento dei casi. Sia che l'altra persona ti perdoni... come fa sempre Dio... sia che non ti perdoni. Inizierai ad essere libero, basta dire "perdono". Garantito.
Nel caso sia tu quello che deve perdonare... sperimenterai la stessa pressione per dire "ti perdono". Ma non dubitare neanche per una frazione di secondo. Se vuoi essere felice, prima ancora di sentire la richiesta di perdono, perdona. Addirittura, prima ancora che ti offendano, perdona. Sì, prima! Respingi con forza gli argomenti che ti impediscono di perdonare. Perché ti impediscono di essere felice! Se perdoni, sei libero. Altrimenti, sei schiavo. Scegli il perdono. Prima, durante e poi, scegli il perdono. Gratuitamente.
La seconda parola efficace, dopo "perdono" è "grazie". Iniziamo a ringraziare per tutto... e tutti. E saremo più felici. Non siamo così ottusi da pensare che abbiamo conquistato da soli ciò che siamo o che possediamo. Non è vero. Acquistiamo forse la nostra vita, la nostra intelligenza, la nostra capacità di ridere, piangere, immaginare, respirare, sentire...? Tutto ci è stato regalato, tutto senza eccezioni. Compreso il denaro che maneggiamo. Sì, è vero, lo abbiamo guadagnato con fatica. Ma... non è stato forse un regalo la nostra capacità di lavorare? Non siamo frutto del caso, non ci convince chi dice che veniamo dal nulla, o da uno strano incidente senza causa o direzione. Tutto il nostro essere si ribella difronte a una tale assurdità intellettuale. E non abbiamo ringraziato ancora, per la vita? Perché questa arroganza? Se ringraziamo l'Autore della tua vita... l'Autore della vita ci sorriderà. DiamoGli questa gioia, reagiamo al Suo costante sguardo di amore su noi, i Suoi figli. Non accusiamoLo di nessun male che ci è capitato... perché nessun male procede da Lui. Nessuno. Chiamiamo "cattivo" ciò che merita questo attributo. Ma non siamo così ingiusti da definire "cattivo" il buono del film. Può anche accadere che chiamiamo "cattive" realtà ottime per noi. E che chiamiamo "buone" realtà pessime. La vicinanza con Dio e la conoscenza del Suo cuore ci permette di scoprire, poco a poco, la grande ingiustizia di chiamare "cattivo" il più buono di tutti, il solo che ci dà la possibilità di amare, e quindi, di crescere.
Se ci costa ringraziarLo per le cose che percepiamo essere cattive, iniziamo a ringraziare per quelle che percepiamo come buone. Non si ammette una risposta in bianco. Ci sono cose buone dentro e intorno a noi. Possiamo vederle se apriamo gli occhi alla bellezza e alla bontà della nostra vita. Diamo grazie per il grande e il piccolo. A Dio e a coloro che Dio mette al nostro fianco. I nostri genitori, fratelli, figli, insegnanti, ai compagni di vita che durano o che passano. Saremo felici e renderemo felici gli altri. La parola "grazie" funziona.
Infine, la terza parola magica per conquistare la felicità è: "aiutami". E costa dire anche questa! Perché preferiamo ottenere le cose senza dovere nulla a nessuno. Chiediamo "aiuto" a Dio... e aspettiamo. Affrettiamoci a dirlo... ma restiamo pazienti nell'ottenere una risposta. Il dono dell'aiuto di Dio è in viaggio. Dovrà superare ostacoli, a partire dalla nostra mancanza di fiducia. Ma arriverà. Lungo la strada, dovrà vincere anche chi si impegna a far sì che Dio non entri nella nostra vita. Sì... sembra fantascienza... ma è vero. Ci sono quelli che tentano di non farci arrivare l'aiuto di Dio. Ma... si sfiniranno per lo sforzo. Vinceremo. Piuttosto, Dio vincerà in noi. Ci conquisterà, ci vincerà per Sé. Torneremo fra le Sue braccia, con pochissimo sforzo da parte nostra. Basta chiederlo.
Non siamo soli in questa lotta per riconquistare la felicità perduta. Abbiamo l'aiuto invisibile che possiamo però sentire nel cuore in modo ineffabile, della nostra Madre Celeste, chiamata Maria, con cui possiamo parlare in questo istante anche se non l'abbiamo fatto prima. Inoltre, anche quello di una legione di angeli buoni, la cui missione sei tu, sono io. Insieme a loro, innumerevoli santi, persone qualunque, né migliori né peggiori, che hanno però già testato la ricetta e godono la felicità eterna, come noi la godremo molto presto. Oltretutto, abbiamo persone vicine che, per volontà di Dio, rappresentano e offrono gratuitamente l'amore di Dio sulla terra. Si chiamano sacerdoti e sono di tutti i tipi: giovani e anziani, brillanti e goffi, simpatici e burberi, magri e grassi, calvi e capelloni. Tutti, portatori di Dio senza alcun merito, come dono gratuito di Dio a noi, i suoi figli. Quando in un sacerdote vediamo Gesù Cristo, abbiamo fatto centro.
Possiamo usare tutto questo aiuto... o prescindere da esso. Siamo liberi. Dio non ci costringe neanche ad amarLo. Ci supplica. Vuole solo servirci, se Lo lasciamo fare. La tua felicità... da oggi, è nelle tue mani. Il consiglio è chiaro: non continuare da solo, con le tue forze, perché si esauriranno. Lascia che Dio stesso, incarnato in Cristo, vivo oggi con te, ti porti per mano verso la tua felicità. Non devi cercarLo né in modo etereo, astratto, poetico o filosofico. Una persona viva, la si cerca tra i vivi e le si parla. CercaLo nel luogo dove Lui stesso ha detto di essere presente, non immaginarti un altro luogo. Se Lui stesso ha detto che è nell'Eucaristia, nella Messa... cercaLo lì. E cercaLo, anche, negli altri, in coloro che soffrono accanto a te. Perché ha anche detto: "Ogni volta che darete il cibo a un affamato, lo darete a Me." Insieme a te ci sono così tante persone affamate d'amore... che se lo doni loro, stai amando Dio stesso, stai adempiendo al più grande dei Suoi Comandamenti. Se vediamo Cristo nell'altro... chiunque sia... Lo troveremo.
E come reagire adesso difronte alle notizie di guerre, aborti, suicidi, povertà, corruzione...? La cosa migliore è smettere di perdere tempo in analisi o lamentele... e passare all'azione. Smettiamola di essere spettatori della sofferenza altrui e nostra, per diventare protagonisti e prendere le redini della realtà. Smettiamo di parlare di amore e cominciamo ad amare. Passiamo dall'esame di coscienza al proposito di fare ammenda. Passiamo dal giudicare gli altri, il mondo e noi stessi... e cominciamo a conquistare la felicità oggi, ora, con me.
Sintesi dei due post: si può essere sempre felici? Mettiamo alla prova il piano... e cancelliamo ogni dubbio con la pratica. La mia felicità, la tua felicità, la sua felicità... a distanza di tre semplici parole, riunite in una conclusione: "ti voglio bene".
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