venerdì 22 novembre 2013

CZESTOCHOWA ...e tu...per chi lo fai?

giovani

CZESTOCHOWA
In cammino alla riscoperta di Lui


26/08/2013 - «Mi fermo e mi guardo attorno:
il Signore sta plasmando i nostri cuori».
Una ragazza racconta il suo pellegrinaggio in Polonia.
Il lavoro in cucina, i momenti di silenzio e di fatica,
e la certezza con cui riprende la strada di tutti i giorni


L’umiltà.

Le prime sere di cammino, finito di mangiare,
tutti applaudivano al nome degli altri due responsabili
delle cucine per la riuscita della cena: il mio veniva omesso e ne ero infastidita.

Ma subito mi rendevo conto di essere ancor più infastidita da questa mia poca umiltà.
Parlandone con uno dei preti che ci accompagnava,
lui mi faceva notare che è esattamente quello che si diceva quest’anno
a Scuola di comunità sulla dipendenza dall’esito.

Non sarebbe stata una cosa sbagliata che mi venisse
riconosciuto il merito della fatica che avevo fatto,
ma non era per quello che io la facevo:
io la facevo per la Sua gloria.

Questa prospettiva ha cambiato completamente
il mio atteggiamento: era accresciuto il mio desiderio
che tutti fossero contenti di mangiare,
che anche gli otto della segreteria
che si erano affidati a noi per il sacchetto del pranzo
lo ricevessero prima di andare a dormire e non mi sono
più trovata a volere che gli altri mi applaudissero.
E l’ultima sera, la sola in cui mi sono un po’ lasciata andare
e l’unica cosa che ho preparato è stato il dolce, mi hanno applaudito.
E mi sono commossa.

Sono tornata a casa con negli occhi l’immagine
della Madonna Nera di Czestochowa,
nella testa le parole che ho sentito e nel cuore i volti
che ho incontrato (o re-incontrato) in questi giorni.
Pronta per ricominciare (per la seconda volta)
il cammino della mia vita quotidiana certa della Sua
“presenza presente”.

Serena, Bresso.
DAL MENSILE TRACCE
http://www.tracce.it/default.asp?id=285&id_n=36381&pagina=1


l'inganno che rende amara la vita viene da noi stessi,
il non essere lieti dipende dall'abbassare
la pretesa del perché si è al mondo.

Abbassare l'asticella ci fa vivere alla giornata,
come il considerare importante
il giudizio degli altri ci fa vivere sempre
con questa spada sopra la nostra testa
data in mano ad un altro
...come me
...uguale a me
...anche lui è finito
...non perche'sta morendo
ma perchè non e' in-finito

La frase giusta è

ma tu tutto quello che fai
...lo fai per te
o per la maggio gloria di Dio?

Dire di si alla seconda ipotesi
è rendersi liberi da tutto,
e non schiavo e schiacciato
dalle circostanza bella o buona del caso.

e tu...per chi lo fai?


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