domenica 29 gennaio 2017

26 dicembre

qui mi sovviene la conversione di mio padre, che come tanti seguiva il pensiero socialista e non frequentava la messa. Dopo qualche mese che erano sposati, mia madre gli chiese:
 “Ma Achille, perché non vai a messa?”; 
“Beh, sai Elisa, ho conosciuto di quei preti
 che non ti dico…”; 
“Ma io non vado a messa per il prete, 
ci vado per il Signore

dammi il tuo cuore

«O Signore, non ho
dell'oro da offrirti».
«Dammi la tua povertà!»
«Non ho neppure, o Signore,
la mirra dal buon profumo
né l'incenso in tuo onore».
«Figlio mio, dammi il tuo cuore.»

viene

Egli viene.
E con Lui viene la gioia.
Se lo vuoi, ti è vicino.
Anche se non lo vuoi, ti è vicino.
Ti parla anche se non parli.
Se non l’ami, egli ti ama ancor di più.
Se ti perdi, viene a cercarti.
Se non sai camminare, ti porta.
Se tu piangi, sei beato perché lui ti consola.
Se sei povero, hai assicurato il regno dei cieli.
Se hai fame e sete di giustizia, sei saziato.
Se perseguitato per causa di giustizia,
puoi rallegrarti ed esultare.
Così entra nel mondo la gioia,
attraverso un bambino che non ha niente.
La gioia è fatta di niente,
perché ogni uomo che viene al mondo
viene a mani vuote.
Cammina, lavora e soffre a mani vuote,
muore e va di là a mani vuote

credo

Credo che Dio non sia un entità che viene inserita dentro di noi fin da piccoli e a cui dobbiamo credere perché ce lo raccontano gli altri... Dio é qualcosa che dobbiamo scoprire, attraverso le nostre cadute e le nostre risalite... Secondo me solo se avrai vissuto potrai comprendere a fondo molte delle parole contenute nel Vangelo. Perché se avrai provato il dolore, commesso errori, ma avrai poi cercato l'amore, ecco che forse ti sarai avvicinato a comprendere Dio.
La certezza forse ce l'avrò l'ultimo giorno della mia vita, ma so che c'è un luogo dove lo posso trovare e dove spesso ho percepito qualcosa di meraviglioso che probabilmente è Lui: quel luogo é il cuore di chi soffre e affronta la vita con umiltà. Ho abbracciato persone umili che portano dentro di sé una grande sofferenza. Ho guardato i loro occhi pieni d'amore, bagnati di dolci lacrime. Ecco, se esiste un Dio, sicuramente si trova lì dentro e se lo trovi potrai vivere nella gioia vera.
I miei migliori auguri e un invito: quello di portare sorrisi e abbracci intorno a voi.
(Papà Gianpietro)

cuore

Più si fa buio attorno a noi
e più dobbiamo aprire
il cuore alla luce
che viene dall'alto

tu vuoi

Viaggerò fino a te Signore
attraverso 1000 vicoli ciechi
Tu vuoi portarmi a te
attraverso muri di pietra

regali

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violenza

Bisogna combattere la violenza.
Il bene che pare derivarne
è solo apparente;
il male che ne deriva
rimane per sempre

cosa vedi tu?

Colui che ha visto il leone ruggire
non corre allo stesso modo
di chi lo ha soltanto sentito.

Avevo già due figli,

«Avevo già due figli, ma all’età di 28 anni ho scoperto di essere incinta di cinque gemelli. Il mio medico mi ha subito parlato di aborto selettivo. Con mio marito Mark abbiamo detto no. Ci hanno mandato da un altro specialista che più volte ci ha invitati a rinunciare a due o tre bambini. Ma alla fine noi abbiamo scelto la vita e ora, 20 anni dopo mi guardo indietro e non posso immaginare la nostra vita senza qualcuno di loro». Susan Thompson, americana, oggi ha quasi 50 anni e ha scelto di condividere sulla pagina#LoveWhatMatters su Facebook la sua storia postando due immagini forti: la prima è un’immagine sfocata in bianco e nero dell’ecografia dei cinque bambini non ancora nati, la seconda è la foto dei cinque figli, ormai ragazzi, nel giorno in cui si diplomano alla scuola superiore.
Nati in anticipo di 11 settimane: oggi stanno bene
La gravidanza plurigemellare può essere difficile e pericolosa per mamme e bambini e proprio a causa di questi rischi i genitori sono spesso messi sotto pressione per scegliere l’aborto selettivo. Ma Susan e Mark non volevano scegliere: «Per noi era un dono di Dio, volevamo abbracciare tutti i nostri figli». L’avventura non è certo stata una passeggiata. Susan è rimasta a riposo per mesi, la sua era una gravidanza a rischio. I bambini, Seth, Leah, Samuel, Speranza e Fede sono nati il 7 gennaio 1995 con undici settimane di anticipo, sono rimasti per settimane in terapia intensiva. «Dopo il diploma tre di loro sono diventati militari, gli altri hanno proseguito con gli studi in campo medico – racconta Susan – e ognuno di loro aveva lo stesso diritto alla vita. Ho scelto di tentare di salvarli tutti e ora loro, con i loro lavori, salveranno le vite degli altri e questo sarà possibile perché tutti e cinque sono nati»

schiavo

Chi non vuol diventare 
schiavo degli altri
deve diventare 
schiavo di Dio

Amore è

Amore è tutto ciò che aumenta,
allarga,
arricchisce la nostra vita,
verso tutte le altezze
e tutte le profondità

luce

UNA LAMPADA NELL'OSCURITÀ
Diventa una lampada per coloro che camminano nell'oscurità, un motivo di gioia per quanti sono addolorati, una distesa d'acqua per gli assetati, un porto sicuro per gli afflitti, una casa per lo straniero, un balsamo per chi soffre, una torre salda per chi è in fuga.
BAHA' ALLAH

gioia

“… Esiste una gioia che ignora del tutto il dolore,
l’angoscia e la paura del cuore umano: essa non
ha nessuna consistenza,
può solo anestetizzare per pochi attimi.
La gioia di Dio invece è passata
attraverso la povertà della mangiatoia
e l’angoscia della croce,
per questo è irrinunciabile e
irresistibile” .
(D. Bonhoeffer)

Quanto amore

“Quando saremo morti e arriverà il momento in cui Dio ci giudicherà, lui non chiederà: 
‘Quante cose buone hai fatto nella tua vita?’ Piuttosto, egli chiederà: 
‘Quanto amore hai messo in quello che hai fatto?'”

capacità

Fatti capacità
e io mi farò torrente
Gesù a s.caterina

silenzio

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stallone

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Senza la madre

Senza la madre,
il mondo non è più dolce.

solitudine

La solitudine erode la capacità affettiva che è la radice dell’intelligenza. Se non si vive di amicizia, è difficile diventare amici degli altri, di se stessi e delle cose. E la conoscenza impazzisce. I genitori, soprattutto quelli alle prime armi, non debbono stupirsi di essere fragili, ma debbono farsene una ragione, cioè avere il coraggio di domandare e farsi aiutare, innanzitutto dagli amici e da chi ha più esperienza».
Leggi di Più: Giancarlo Cesana. Il mio amico benemerito | Tempi.it
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8 dicembre

Educare attraverso le esperienze
Ricevere affetto, parole e lealtà autentiche è molto più efficace di norme e punizioni
Aleteia
Aleteia.org - Italiano
È ormai sera, riposi nel tuo letto, tua madre ti rimbocca le coperte e si siede accanto a te. Poi ti racconta quella storia speciale, senza fretta, con tutta la sua attenzione, facendo voci e gesti diversi, ponendoti delle domande. Ti rendi conto appena del suo bacio della buona notte prima di cadere in un sonno profondo. È un momento magico che forse ricordi e che sicuramente ha risvegliato in te capacità come l’ammirazione, sentimenti come la tenerezza, valori come la solidarietà e il coraggio.
Le esperienze che viviamo ci segnano, nel bene o nel male. Crescere sotto la protezione e con l’amore di un padre e una madre che ci amavano e ci curavano con affetto ci dà per sempre un senso di sicurezza esistenziale, mentre avere una famiglia conflittuale o destrutturata lascia nella nostra vita affettiva un senso di insicurezza e di timore istintivo.
“Sentimenti di mancanza di protezione, di timore e angoscia, complessi di inferiorità, aggressività… spesso si spiegano con quelle situazioni umanamente difficili che abbiamo dovuto affrontare”, scrive Rafael Fernández nel libro Nuestra vida afectiva.
Le esperienze toccano gli istinti più profondi, e penetrando nell’intelligenza, nella volontà e nei sentimenti sono i pilastri dell’educazione, con le regole, le abitudini, le virtù e le punizioni che passano in secondo piano.
Per raggiungere la pienezza, tutti abbiamo bisogno di esperienze che risveglino e orientino un’affettività sana e sentimenti positivi dal nostro subconscio.
E allora che dire se educando, oltre a selezionare i libri e i metodi che useremo, favorissimo anche esperienze che aiutino a interiorizzare una conoscenza e a risvegliare determinati affetti e atteggiamenti?
Ad esempio, se voglio trasmettere ai miei figli l’importanza del matrimonio per tutta la vita e della famiglia, qualsiasi sforzo è poco per offrire loro un ambiente gradevole. Se voglio che imparino a parlare con Dio, devo ingegnarmi per offrire loro momenti di preghiera in famiglia che aprano dei canali di comunicazione con il mondo spirituale.
In qualsiasi educazione – anche nell’autoeducazione, quella di se stessi – faremo un gran bene donando esperienze positive che fungano da contraltare e guariscano le conseguenze che le esperienze negative hanno avuto sulla persona.
Fernández distingue tre esperienze fondamentali nella vita:
1. L’accoglienza e l’appartenenza: l’esperienza di “appartenere” è un istinto essenziale. Non si può vivere senza essere accolti, senza appartenere a qualcuno. Di fronte allo sradicamento, è una necessità in tutte le tappe della vita. Sentirsi amati, scelti, aspettati, dà pace. Nessuno è una casualità o un errore di calcolo, nessuno è di troppo al mondo, e per essere felici bisogna sperimentarlo.
2. La gratuità: tra tanto materialismo, non risulta sempre facile sentire che la cosa più importante della vita, l’amore, è gratuita. Nelle relazioni, soprattutto nel matrimonio, donare è fondamentale per la convivenza.
3. La sicurezza: i sentimenti di sicurezza si mescolano a quelli di insicurezza per tutta la vita. Su questa terra non esiste la sicurezza assoluta, ma le due esperienze precedenti permettono di sentirsi sicuri.
È in casa, in famiglia, che si sommano tutte le nostre emozioni e i nostri sentimenti, che si trasmettono giorno per giorno, quasi senza rendersene conto. L’affettività si trasmette con la testimonianza d’amore dei genitori, e per questo sono tanto importanti le espressioni fisiche, il tempo dedicato al gioco e le conversazioni con i figli.
Una vita affettiva sana non si fabbrica. È prodotto di esperienze d’amore in cui si sono ricevuti vero affetto, parole e lealtà autentiche. In molti ambiti, e soprattutto in famiglia, ci sono molte opportunità per vivere e offrire esperienze che arricchiscono. Favoritele!
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

padre Achilla

Si recarono un giorno dal padre Achilla tre anziani, dei quali uno aveva una cattiva fama. Uno di essi chiese: «Padre, fammi una rete». «Non la faccio», rispose. Il secondo chiese: «Facci questa carità, perché possiamo avere un tuo ricordo nel nostro monastero». Ma egli rispose: «Non ho tempo». Disse poi il terzo, quello che aveva cattiva fama: «Fammi una rete, perché io abbia un oggetto fatto con le tue mani, padre». A lui rispose subito: «Te la farò». Gli altri due gli chiesero poi in disparte: «Perché alle nostre preghiere non hai voluto acconsentire e hai detto a lui: – Te la farò?». L’anziano disse loro: «A voi ho detto che non l’avrei fatto e voi non vi siete rattristati, sapendo che non ho tempo. Se invece non la facessi a lui, direbbe che non voglio perché ho saputo dei suoi peccati. E con questo spezzeremmo la corda. Invece ho voluto sollevare la sua anima, perché non sia sommersa dalla tristezza»

tu hai timore

Quando fu vicino alla morte, 
rimase tre giorni con gli occhi aperti, immobili.
I fratelli lo scossero dicendogli:
«Padre Agatone, dove sei?».
Dice loro: «Sono dinanzi al giudizio di Dio».

Ed essi: «Anche tu hai timore, padre?».
Dice loro: «Ho cercato finora con tutte le mie forze
di osservare i comandamenti di Dio;
ma sono un uomo.
Come posso sapere se la mia opera è stata gradita a Dio?».
«Non hai fiducia nelle tue opere
– dicono i fratelli – che esse siano secondo Dio?».
Dice loro l’anziano:
«Non mi sento sicuro di nulla fino a che non avrò incontrato Dio;
una cosa infatti è il giudizio di Dio
e un’altra quello degli uomini».
Poiché volevano interrogarlo ancora, disse loro:
«Fatemi la carità di non parlarmi più,
perché sono occupato».
E morì nella gioia.
Lo videro salire al cielo nell’atteggiamento
di chi saluta i propri amici e parenti.
Aveva avuto grande vigilanza in ogni cosa, e soleva dire:
«Senza una grande vigilanza,
l’uomo non progredisce nemmeno in una virtù»

gioia

Non bisogna aspettare la gioia
per poter pregare,
ma bisogna deciderci per la preghiera
e la gioia verrà

castità

La castità
non ha bisogno di difese.
Ha bisogno solo
della protezione di Dio.

vocazione cristiana

Che cosa caratterizza la vocazione cristiana? . E’ l’invito a “uscire da sé stessi” ... Chi si è lasciato attrarre dalla voce di Dio ... scopre ben presto, dentro di sé, l’insopprimibile desiderio di portare la Buona Notizia ai fratelli, attraverso l’evangelizzazione e il servizio nella carità. ... è l’atteggiamento , di chi è amato da Dio e non può trattenere questa esperienza solo per sé.
Papa Francesco

il bene

A volte il bene
si rivela così difficile
da compiere
che sembra irrealizzabile.
ma se noi perseveriamo
salveremo la nostra vita
e anche quella degli altri

natale

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integro

Chi vuole conservarsi integro 
deve essere disposto a perdere 
tutto ciò che possiede

fede

La nostra fede è tanto 
più messa alla prova 
quanto più è difficile la situazione

La violenza

La violenza ha un limite
ed è destinata a fallire;
la nonviolenza non ha limiti
e non fallisce mai