lunedì 30 giugno 2014

Don Divo - trovare Dio

 


7 ottobre 2012 ·

"Se voi volete trovare Dio senza affondare,
senzascavare in quello che fate,
nella situazione nella quale vi trovate,
voi non lo troverete mai
perché Dio non si manifesta mai apertamente.
Dio rimane presente ma sempre nascosto."
 
don Divo
 
 

s. faustina - direttore spirituale



3.II.38.
 Oggi dopo la santa Comunione, Gesù mi ha dato nuovamente
alcune indicazioni:
«Primo: non lottare da sola contro la
tentazione, ma rivelarla subito al confessore ed allora la
tentazione perderà tutta la sua forza. 

Secondo: in queste prove
non perdere la calma, vivi alla Mia presenza, chiedi l'aiuto
della Madre Mia e dei Santi. 

Terzo: abbi la certezza che io ti guardo e ti sostengo. 
Quarto: non temere né le lotte spirituali
né alcuna tentazione, poiché Io ti sostengo, purché tu voglia
lottare, sappi che la vittoria sarà sempre dalla tua parte. 

Quinto: sappi che con una lotta intrepida Mi fai un grande
onore e metti da parte meriti per
te; la tentazione ti offre la
possibilità di mostrarMi la tua fedeltà.
Ed ora ti dirò la cosa più importante per te: 
 una sincerità senza limiti col tuo direttore spirituale. 
Se non approfirterai di questa grazia
secondo le Mie indicazioni, te lo porterò via ed allora rimarrai
sola con te stessa e ti ritorneranno tutti i tormenti spirituali
che ben conosci.
Non Mi piace che non approfitti dell'occasione
quando puoi incontrarlo e parlare con lui.
Sappi che è una Mia grazia grande, se do ad un'anima un direttore spirituale.
Molte anime Me lo chiedono, e non a tutte concedo questa grazia.


Dal momento che te l'ho dato come direttore
spirituale, l'ho fornito di nuovi lumi, affinché possa facilmente
conoscere e comprendere la tua anima...».


http://www.festadelladivinamisericordia.com/diario/diario-della-divina-misericordia.pdf

la sorpresa di caterina

 
di Paola Bonzi



Novembre 2012. Proprio in quei giorni, Regione Lombardia aveva deciso di rimettere mano al progetto Fondo Nasko, così ben centrato sui reali bisogni dei cittadini lombardi. Uno dei nuovi criteri introdotti per rimettere in ordine la normativa, era stato quello del “contingentamento” che stabiliva l’obbligo di segnalare le donne da aiutare al territorio di stretta competenza per residenza. Il Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli è parte di ASL Milano e, da quei giorni, non ha più potuto inserire progetti nemmeno per le persone del territorio più vicino alla nostra città. Grande crisi! Fino ad allora, infatti, era stata sufficiente la residenza in Lombardia, senza discriminazione territoriale e, in un solo anno, più di cinquecento donne erano state aiutate a scegliere di proseguire la gravidanza.

Una giornata di novembre 2012, fredda e buia in tutti i sensi, dunque, quella in cui si presenta Caterina. Ha solo vent’anni e fa fatica a raccontare. I soliti riti di benvenuto perché possa sentirsi a proprio agio. Aspetta due gemelli, Caterina, e il padre di questi bambini non viene accettato dalla sua famiglia: è solo un operaio, per quanto qualificato e, i suoi genitori, due affermati professionisti.

«Sto frequentando il secondo anno di università. In questi giorni, però, non riesco a concentrarmi. Lo studio è come se non mi interessasse più e pensare che, riuscire a dare gli esami che ho lasciato indietro, sarebbe l’unico modo per tranquillizzare un po’ i miei. I miei genitori, infatti, sono in allarme, sospettano qualcosa di anomalo. Non posso dar loro torto visto che, in passato, sono stata la causa di molte preoccupazioni. Ora sono incinta di nove settimane e, davvero, sono in grande difficoltà: ho paura di comunicare loro questa cosa, sarebbe l’ennesima delusione! Non ho un minimo di autonomia e Marco non riscuote la loro stima. Sono convinta che interrompere la gravidanza sarebbe l’unica soluzione».

Da quelle parole in poi, ci sono state, da parte mia, telefonate di tutti i tipi: colloqui con i genitori molto scettici sull’adeguatezza di Caterina, contatti con il servizio sociale di competenza territoriale che non riusciva ad accettare il mio invio al fine di farle avere il sussidio del Nasko, comunicazioni dei passi inutilmente fatti con Caterina che non si sentiva sostenuta. Non aveva possibilità economiche, una casa dove stare e la sua relazione sentimentale risentiva negativamente di tutto.

L’ultima telefonata  è stata quella con cui le comunicavo tutta la mia fatica di lavorare “in rete” con i servizi pubblici e l’impossibilità che venisse riconosciuta la sua condizione di necessità economica, visto che risultava ancora nello stato di famiglia dei genitori che, per la loro professione, hanno una certificazione ISEE superiore di certo ai 12.000 euro, a quel tempo inteso come tetto da non superare.

Poi, il silenzio. Come sempre mi capita in situazioni di questo tipo, faccio i conti, silenziosamente e in solitudine, con la mia sofferenza e con la stupidità della burocrazia fine a se stessa. Tante volte ho verificato, nella mia testa, che il tempo utile passava. Non ricevevo notizie e l’ineluttabilità degli eventi dolorosi mi faceva provare una grande frustrazione.

Caterina che ne è stato di te, dei tuoi bambini, della tua giovinezza? Era un pensiero ricorrente.

20 giugno 2014. Oh, finalmente suona il telefono!

Sono a casa, apparentemente da sola, e il telefono mi tiene compagnia squillando in continuazione. Raramente mi capita di chiacchierare svagatamente sul filo; sono, infatti, sempre o quasi, richieste di pareri professionali, autorizzazioni per l’aiuto delle donne incontrate dagli altri operatori. Questa in arrivo, però, è una telefonata diversa.

Si tratta di Sara, una delle nostre psicologhe del consultorio: «Paola, disturbo?  Nel mio studio c’è una persona che ti vorrebbe salutare ma è certa che tu non ti ricordi di lei». «Non mi disturbi e lo sai.  Essere disponibile a ricevere le vostre telefonate è uno dei modi per mettersi al servizio; ma come si chiama la persona da salutare?» «È la giovane mamma di due gemelline…»

«Caterina? – domando con la gioia nella voce – davvero è lì con te e con le due piccole?» La risposta è un “sì” e la voce che mi arriva lo conferma. «Caterina, è proprio vero?  Ho aspettato per tanto tempo di risentire la sua voce. Che regalo! Ma come è andata e come va ora?»

Le domande mi si affastellano. Non so dare un ordine. Sono emozionata e felice. «Va tutto bene! Sono qui con le mie due gioielle che adesso hanno dieci mesi e sono anche bravissime. Se non ci fosse stata lei, non ci sarebbero state nemmeno loro».

E così riprende il filo del discorso interrotto: «I miei genitori, dopo feroci resistenze, hanno accettato di aiutarmi. Ora abbiamo un bell’appartamentino in zona Maciachini; Marco lavora come tornitore e mi è di grande aiuto con le bambine».

«E i nonni?». Mi viene spontaneo. «I nonni sembra che concepiscano di vivere solo quando ci sono le bambine. Sto andando in montagna con loro e siamo tutti contenti».
«Grazie, Caterina!  Vogliamo aggiungere anche me alla schiera di quelli contenti?»
 


http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-sorpresadi-caterina-9595.htm

Suor Teresa - carità

Foto: Un #giorno senza un atto di #carità, é un giorno perso #citazioni #egioiasia


https://www.facebook.com/C.Amirante

AMORE

Foto: Una sola cosa importa e rimane l' #Amore #egioiasia

https://www.facebook.com/C.Amirante


venerdì 27 giugno 2014

Don Divo - poesia... la vita di domani


 

PADRE BARSOTTI

Padre Barsotti
con le sue parole
affascina e rapisce,

induce
alla riflessione,
all’abbandono
d’ogni discussione,

invita
ad affidarsi a Dio,
ad amarlo
sopra ogni cosa,
a lasciarsi plasmare,
a farsi guidare
dalla Sua volontà
per andare oltre,
dove non ci sono
montagne da scalare
né mari da solcare,

spinge
a mettere le ali
per volare,
a mettersi
nelle Sue mani
senza alcun timore,
per vivere oggi
la vita di domani.

Don Divo - come si deve pregare

 
La perseveranza. Dio vuole provare l'anima, 
non solo nella perseveranza, ma anche nella fiducia. 
 Il profeta sa che Dio lo esaudirà, 
ma non sa né quando né come. 
Ecco perché persevera nella preghiera. 
senza dubitare dell'intervento divino.

san Giovanni nella sua Prima Lettera,
 ci dice che dobbiamo ringraziare Dio 
per quello che gli chiediamo, 
perché se non lo ringraziamo 
vuol dire che dubitiamo di essere ascoltati.

Se invece abbiamo una fiducia assoluta, 
possiamo già ringraziare Dio per averci ascoltato, 
anche avanti che lo preghiamo. 
Tale deve essere la fiducia che riponiamo in Dio. 
Ma ordinariamente noi non abbiamo né questa fiducia 
né questa perseveranza; 
e tanto meno viviamo in tale raccoglimento 
da esser totalmente presi dalla preghiera 
che facciamo in modo da non avvertire nulla all'intorno.

(Come si deve pregare? 9 giugno 1988 Omelia a Casa San Sergio
 

Don Divo Barsotti (Fondatore della Comunità dei Figli di Dio)
 
 

Don Divo - preghiera


Dal libro "Introduzione ai Salmi"

"..Così ogni qual volta noi diciamo una preghiera,
è ben di più dell'impresa del cosmonauti al confronto:
quando parlo e invoco il mio Dio,
compio un'opera che dà le vertigini,
se veramente la penso.
 
L'uomo parla a Dio: è mai possibile questo?
Vi è miracolo più grande che l'uomo possa
credere di essere ascoltato da Dio?
 


Don Divo - Dio

 

L'unico col quale io possa vivere
una perfetta comunione di amore è Dio che solo mi conosce,
mi ama fino in fondo,
mi vuole così come sono
e solo mi può possedere per trasformarmi
in sé, ma non si fa illusioni sul mio conto.
Invece quando ci sentiamo ammirati,
 stimati, amati dagli altri,
ci viene sempre il sospetto che gli altri amino qualcuno
che si sono inventati, non quello che noi siamo realmente.

Quante volte io vi ho detto:
l'amore che tanti mi portano a chi va?
Io forse non sono quello che essi credono
e forse gli altri amano un'immagine idealizzata di me;
se mi conoscessero fino in fondo mi amerebbero?
Penso spesso che Dio nasconde in gran parte quello che siamo,
perché sia più facile vivere insieme”.

don Divo

Don Divo - l'uomo

 


Se tu vuoi Gesù, non cercarlo in chiesa:
Egli si fa presente sotto le specie del pane non per rimanere lì fermo,
 ma per essere mangiato, perché vuol vivere in noi .
Perciò ognuno di noi , se è in grazia, è il tabernacolo più vero del Signore,
perché in noi Egli rimane e vuol rimanere».
 
don Divo Barsotti, Ritiro del 29.12.1988 a Biella
 

Don Divo - confessione


 
Don Divo,quando era giovane sacerdote,
terminata la sua confessione,il confessore gli disse :
"ora va in pace figliolo"
e don Divo rispose:
"ma che me ne faccio io della pace,io voglio Dio"

ama

Passa questo mondo,

passano i secoli,solo chi ama non passerà mai.


canto

Don Divo - televisione

 
 


“La televisione è veramente un grande pericolo per tutti.
Ha gia fatto tanto male e il bene che può fare 
non compensa il male che fa.
Ma è difficile che l’uomo sappia sottrarsi 
alla tentazione di perdere il suo tempo a guardarla.
Solo la serena fermezza di chi vi rinunzia puo’ aiutare 
gli altri a liberarsi dal suo fascino 
che dispensa l’uomo dall’agire, dall’impegnarsi” (detto nel 1987)

Pag 97 Amatissimo dal Signore

Don Divo - cosa vuole Dio


So soltanto che Dio vuole tutto e non a parole.
Lasciati devastare - non opporre resistenza, non opporre difesa -
e credi al Suo Amore anche quando Dio stesso sembra per te inesistente

Don Divo Barsotti, dal Libro Amatissimo dal Signore pag 161

giovedì 26 giugno 2014

amare

Foto: L' #Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai #citazioni #egioiasia.


https://www.facebook.com/C.Amirante

il Dio di legno - la parola.it


IL DIO DI LEGNO

Se non riesci più a credere nel Dio 
in cui hai creduto da sempre, 
forse ciò proviene da qualcosa di distorto 
presente nella tua fede. 
Devi sforzarti, allora, di capire che cosa chiami Dio. 
Se uno smette di credere nel suo Dio di legno, 
questo non significa che non vi sia alcun Dio, 
ma solo che il vero Dio non è di legno.

Lev N. Tolstoj



Facile è fare del sarcasmo sull'idolatria, sulla superstizione, sulla magia che anche ai nostri giorni avvincono folle di persone, per non parlare poi di certi idoli mentali, idee banali e vane che però sono piantate come chiodi in molti cervelli. Eppure, talora accade anche a chi è seriamente religioso di entrare in crisi nei confronti del proprio Dio. Certo, come accadde ad Abramo e a Giobbe, può essere Dio stesso che si cela o provoca e prova la nostra fedeltà per vagliarla. Ma spesso è solo perché anche noi, piano piano, siamo scivolati verso un Dio di legno, sostituendolo al Dio vivente. Demoliamo quella statua e cerchiamo il vero volto divino.

(Testo tratto da: G. Ravasi, Le parole del mattino, Mondadori)

La parola.it

fraternita e missione - Chiè Gesù


Chi è Gesù?

Cari amici,
oggi ho celebrato tre messe: alle 9.00, alle 10.30 e alle 12.00. Dopo l’ultima messa sono stato invitato dai responsabili della pastorale sociale a una fagiolata organizzata per le persone più povere del quartiere.
Appena arrivato, mi sono seduto al tavolo con una famiglia. Insieme ai cinque bambini c’era una giovane donna, che sarebbe potuta essere sia la mamma che la nonna. Come sempre chiedo di spiegarmi quali siano le varie connessioni di parentela, e con sorpresa scopro che la signora era effettivamente mamma e nonna. Era infatti la mamma della ragazza più grande, che a sua volta era la mamma del bambino più piccolo, di appena un anno. Gli altri bambini erano i cugini.
A metà del pranzo arriva il papà. Non dice molte parole, l’aspetto è quello di un alcolista vestito di stracci e lontano dalla doccia da mesi. Mi squadra con sospetto, si siede, consuma il piatto di fagioli e infine scompare con la rapidità con cui era arrivato.
Io inizio una conversazione con Luisa, la giovane mamma. Mi dice che ha 15 anni, e io le rispondo che la Madonna aveva la sua stessa età quando diventò mamma di Gesù. Di colpo mi fa una delle domande più belle che si possano rivolgere a un missionario: «Chi è la Madonna? E chi è Gesù?». Inizio a raccontarle la storia, cercando di essere semplice ed essenziale. Luisa mi ascolta con attenzione e, a poco a poco, si accorge che non tutto le è nuovo. Ad un tratto mi chiede: «Ma quindi tu sei uno di quelli che confessa la gente? E come fa uno per confessarsi?». «Ecco – le dico – prima di tutto c’è bisogno del battesimo, che è un po’ come se fosse il primo grande perdono. Poi, visto che noi siamo un po’ duri e ci dimentichiamo di questo grande perdono che ci è stato fatto, il Signore continua a perdonarci lungo tutta la nostra vita. Questa è la confessione». «Ma è strano questo, uno può sbagliarsi e poi basta che si confessi!». Le rispondo: «Ma scusa, dove lo trovi un fidanzato che ti vuole così bene che anche se lo tradisci mille volte non si stanca di perdonarti e riaccoglierti?». «Hai ragione, da nessuna parte!» E aggiunge: «Come funziona questa cosa del battesimo?».
Nel frattempo la cuginetta di dieci anni, insieme al cuginetto di sei, si era avvicinata e ascoltava. La madre faceva la nonna con il nipotino. Dopo qualche minuto Luisa stava decidendo che il suo battesimo sarebbe dovuto essere un giorno diverso da quello di suo figlio, perché secondo lei le feste importanti devono essere personali. La cuginetta sembrava d’accordo.
Oggi il Vangelo parlava del fuoco che Gesù ha portato nel mondo. A volte basta veramente una scintilla minuscola e improvvisa perché l’incendio divampi.
Lorenzo



4 dicembre 2013 | Categorie Articoli Recenti, Primo piano | 

http://www.sancarlo.org/it/

messaggio del 25 - Padre Livio commento

Cari amici,
nel giorno del 33° anniversario la Regina della pace è apparsa particolarmente gioiosa, con i vestiti dorati, come abitualmente nelle grandi festività.
La Madonna ci invita a ringraziare l’Altissimo per averle concesso la grazia di rimanere così tanto tempo in mezzo a noi per guidarci, attraverso la preghiera, sulla via della pace.
Come appare anche da altri messaggi, queste apparizioni durano così a lungo perché la Madre ottiene da suo Figlio Gesù il dono di prolungare la sua presenza, al fine di guidarci e di istruirci, raggiungendo il cuore di tutti gli uomini di questa generazione.
Sotto la coltre dell’effimero e del peccato la Madre scorge la sete di Dio dei suoi figli, che anelano alla pace, all’amore e alla gioia.
Per questo ci invita ancora una volta col triplice “Pregate, Pregate, Pregate” perché è nella preghiera che si incontra Dio e si scopre la bellezza e la grandezza della vita in unione con lui. “Nella preghiera scoprirete la sapienza del vivere”.
Scendendo sulla terra la Madonna porta la gioia e la pace del paradiso, come hanno sentito nel cuore le moltitudini che erano presenti il giorno dell’anniversario.


Medjugorje: 33° anniversario! messaggio del 25 giugno

Cari figli! L’Altissimo mi dona la grazia di poter essere ancora con voi e di guidarvi nella preghiera verso la via della pace. Il vostro cuore e la vostra anima hanno sete di pace e d’amore, di Dio e della sua gioia. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate e nella preghiera scoprirete la sapienza del vivere. Io vi benedico e intercedo per ciascuno di voi davanti al mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Viska e Maria

Foto
 

mercoledì 25 giugno 2014

Don Divo - onore


Foto: "E' un onore non quando Dio ci da' qualcosa, ma quando Dio ci chiede qualcosa"
Don Divo Barsotti


"E' un onore non quando Dio ci da' qualcosa, 
ma quando Dio ci chiede qualcosa"

Don Divo Barsotti

Padre Serafino Tognetti - don Divo Barsotti aneddoti e vita

Padre Serafino Tognetti - (la vita pratica) Dei Verbum

S. Antonio - la pace

 


Se Gesù risiede nella nostra mente,
apporta alla ragione la pace,
con la pace la tranquillità,
con la tranquillità le serene e sagge decisioni.

S. Antonio di Padova

Kierkegaard - Grazie a te, amico mio,



Quando il testimone della verità arriva alla morte, dice a Dio:
«Grazie anche per le sofferenze che mi hai dato.
Grazie a te, infinito amore!».
E Dio gli risponde:
«Grazie a te, amico mio,
 per l'uso che ho potuto fare di te!».

Soren Kierkegaard
La parola.it

Dostoevskij - amare

Foto

https://www.facebook.com/C.Amirante

Don Divo - il disegno di Dio


"Il disegno di Dio si compirà
non in forza di come lo sappiamo riconoscere
ma nella misura che ci sapremo abbandonare nella fede"
 


Don Divo Barsotti (Fondatore della Comunità dei Figli di Dio)
22 maggio · 

martedì 24 giugno 2014

MERIAM è libera...che bello!


Ciao STEFANO,

finalmente ti scrivo per metterti al corrente di un'ottima notizia: Meriam Yahya Ibrahim è libera.

Una corte d'appello del Sudan ha annullato la condanna all'impiccagione per la donna cristiana, accusata ingiustamente di apostasia e adulterio. Secondo le parole del suo avvocato, Meriam può tornare a casa dal marito e dai due figli, Martin (di quasi due anni) e la piccola Maya, nata pochi giorni fa in prigione.

Ecco una delle prime immagini di Meriam con la sua famiglia:


Molti sforzi politici e diplomatici sono stati messi in atto per liberare Meriam. Tra questi, siamo orgogliosi di poter citare anche le più di 300.000 firme raccolte da CitizenGO in tutto il mondo, con le quali abbiamo chiesto agli ambasciatori del Sudan nei vari Paesi in cui siamo attivi di adoperarsi per questa causa.

Grazie di cuore a tutti i firmatari, che con un piccolo gesto hanno contrinuito a questa grande vittoria. Il caso di Meriam è la prova che cambiare le cose è possibile, anche quando non sembra esserci speranza.


Padre Pio - sigarette


Uno, due, tre...»
Avevo deciso di smettere di fumare e di offrire questo piccolo sacrificio al Padre.
Cominciando dal primo giorno, ogni sera, col pacchetto di sigarette intatto in mano,
mi fermavo dinanzi alla sua immagi­ne e gli dicevo: «Padre, è uno!... »;
al secondo giorno: «Padre sono due!...».
Dopo quasi tre mesi - tutte le sere la stessa cerimonia - andai a trovarlo:
«Padre - gli gridai appena lo vidi - sono 81 giorni!».
«Ma se me li hai fatti contare tutte le sere!...», mi rispose sorridendo.

il corpo di Cristo


 

dal Libro di Azaria, 20 giugno 1946]
“il tralcio che resta unito alla vite porta frutto”
e “coloro che restano in Me e nei quali Io rimango, costoro portano molto frutto”.

Ma allora che diverrà il vostro corpo nel cui intimo scende il Corpo Ss. e si annulla nelle Specie, assorbite, come ogni cibo dell’uomo, dai succhi che lo mutano in sangue vostro? Capite? In sangue vostro. Il vostro sangue, di voi che vi cibate della Ss. Eucarestia, contiene, non metaforicamente, ciò che fu Specie del Corpo Ss., così come lo spirito vostro trattiene la grazia che da questo Corpo completo, dotato di Carne, Sangue, Anima come quello di ogni uomo, e in più di Divinità essendo il Corpo del Verbo Divino, si emana.
Se il corpo vostro santo dovrebbe essere, perché tempio allo Spirito Santo che in voi discende e alita, che dovrebbe divenire, per essere degno tabernacolo al Dio che viene ad abitarvi - più: a fondersi a voi, a divenire voi - e, poiché il Maggiore non può essere assorbito dal minore: ad assorbirvi, a farvi divenire Lui, ossia dèi come Egli è Dio? Io ve lo dico: dovreste con ogni sforzo imitare la Vergine, alla quale il Verbo si unì tanto da farsi Carne della sua carne e Sangue del suo sangue, e ricevere vita da Lei, ubbidendo ai moti del cuore materno, alle leggi vitali materne, per formarsi ed essere Gesù.
 
Gli amanti di Gesù così devono fare. Fare di sé dei recessi di Cielo perché l’Eucarestia in loro viva ancora in un palpitante, adorante Cielo, preservata dai fetori e dalle bestemmie del Mondo.
E in questo piccolo Cielo, nel vostro piccolo Cielo nel quale, se tale è, realmente nulla manca, perché nell’Eucarestia sono presenti i Tre, inscindibili anche se Tre sono, formando la sublime Unità che Trinità si chiama, e non è assente la carità di Maria e dei Santi, adorante sempre là dove è il Signore, né assenti sono gli angelici cori coi loro inni che ti portano al Cielo, sappiate lodare. Non con le parole, ma con l’amore. Sappiate lodare. Non temete di lodare troppo. Gesù Eucaristico merita lodi senza misura perché il suo miracolo di potenza e di amore è superiore ad ogni lode umana.
 
Gesù in Maria Valtorta

lunedì 23 giugno 2014

notte



«Tu non sai cosa sia la notte 
 sulla montagna 
 essere soli come la luna...
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella».
 
 

Don Oreste e ...il gasolio

LA MOLTIPLICAZIONE DEL GASOLIO

27 giugno 2011 alle ore 19.27
Negli anni ottanta, in macchina con Fabio Nadalini, diretti non so dove, ma per un appuntamento che doveva essere urgente ed importante a giudicare da come sono andate le cose.

Fabio, che stava guidando, ad un certo punto riavvisa Don Oreste che il gasolio stava finendo, ma il nostro, forse per il suo cronico ritardo, gli risponde: «Vai, vai». Perplesso, ma obbediente, Fabio va, però, dopo non molto, la macchina si ferma. Era rimasta a secco.
«E adesso?». Gli fa Fabio. Silenzio. Imbarazzo.
Poi don Oreste: «Fai provare a me».
Si mette al volante, chiude gli occhi, piegando la testa sul petto, come chi sta pregando intensamente; sta un po' così, poi gira la chiave e la macchina riparte; e arrivano fino al distributore successivo per fare rifornimento.

Quale commento?
Niente di strano che don Oreste, per come l'ho coosciuto io, abbia dialogato col Padreterno, con la confidenza di chi "fa dell'unione con Dio un modo di essere" (dalla "regola" della Comunità Papa Giovanni XXIII) probabilmente così: «Signore, se pensi che nell'economia del Regno sia bene che ci facciamo una camminata a piedi alla ricerca del carburante, magari
per punire la mia presunzione, volentieri dirò: "È tutta Grazia". Ma se pensi che sia importante che si arrivi in tempo per annunciare la meraviglia delle tue opere ai tuoi figli che aspettano, allora non sarà problema per il Creatore di questo meraviglioso universo operare la moltiplicazione di qualche litro di gasolio, come già fatto per i pani e i pesci".
Verosimile? Come si spiega altrimenti quello sfrontato quanto assurdo:"Fai provare a me"??

 tratto da "Un matto, un bambino, un profeta, un mistico... Un santo?" di Pino Pasolini

https://www.facebook.com/pages/Le-frasi-di-Don-Oreste/199607856733959

ci stai?

Gesù vuole degli innamorati di lui.

1 settembre 2011 alle ore 16.18
Gli innamorati fanno cose impossibili. Il loro impegno non li stanca, anzi moltiplica le loro forze. Bisogna essere innamorati di Cristo e non semplici facchini.
Ci stai?

Don Oreste Benzi

https://www.facebook.com/pages/Le-frasi-di-Don-Oreste/199607856733959

sabato 21 giugno 2014

NON PUOI GIUDICARE

Foto: Non puoi giudicare nessun uomo al di là di quello che sai di lui: e quanto poco sai ( Khalil Gibran ). #egioiasia

corri!

 

 

Chi vuole seguire Gesù deve lasciare tutto,
tutto deporre, tutto posporre,
perché chi è carico non è in grado di stare dietro
a uno che corre senza pesi.

S. Antonio di Padova

la parola.it