giovedì 19 giugno 2014

Non dimentichiamo la schiavitù moderna della prostituzione.

 
 
Una testimonianza di condivisione dalla strada - 23.01.2014
 
Solitamente in questa sezione raccontiamo Un Pasto al Giorno,
le sue storie in Italia e nel mondo.
Per una volta abbiamo interrotto questa piccola consuetudine,
 per raccontare la testimonianza di Luca,
un membro di APG23, che ci ha raccontato l’incontro avuto poche ore prima
 in strada con una ragazza costretta a prostituirsi.
 
Domenica scorsa Luca, un membro di APG23,
ha raccontato l’incontro che aveva fatto poche ore prima.
 Una testimonianza così spontanea e toccante che vogliamo condividerla anche con te:
B. ha 19 anni e una figlia di 4. È arrivata 3 settimane fa in Italia,
passando dal Marocco e dalla Spagna, in barca.
A tradimento, una volta in Italia, gli è stata tolta la figlia ed è stata messa in strada,
accanto ad un grande e famoso centro commerciale.
Un debito da pagare di 55.000 euro, potendo vedere sua figlia solo la domenica,
dalle 9 alla 7 di sera.
Giovedì notte, stanchi e con la neve che veniva giù, avevamo quasi deciso di spostare
l'unità di strada alla domenica, di non uscire ad incontrare le ragazze costrette a prostituirsi.
Poi, quel goccio di forza e incoscienza ci ha riempito, e siamo usciti.
Quella sera abbiamo fatto il nostro primo incontro con B.
 Prima ci ha sorriso, pensando che fossimo clienti, poi quando ci siamo presentati
è scoppiata a piangere e ci ha confessato di avere paura per sua figlia.
Ci ha detto che domenica alle 13 ci avrebbe contattato per scappare con noi.
Ieri alle 13 ci ha chiamato come promesso, dicendoci però che non sarebbe venuta,
perché aveva paura. Le ho passato alcune mamme, altre ragazze che avevano vissuto
la sua stessa esperienza, che le hanno fatto coraggio.
Alle 17, due ore prima di dover restituire sua figlia ai "papponi"
(una donna nigeriana e il suo fidanzato italiano), mi ha chiamato di nuovo dicendomi
“Vieni a prendermi, non voglio lasciare mia figlia!”.
Dal tram ho visto scendere una “principessina” con la sua mamma.
Ho pianto di nascosto quando le ho viste salire sulla nostra auto.
Grazie Dio, perché ci hai fatto un dono grande! Grazie B.,
perché hai avuto il coraggio, a soli 19 anni, di dire no ad una mafia organizzata,
di dire no a degli uomini che pensano di poterti comprare, di dire no al lasciare tua figlia nelle mani di due balordi! 
Oggi si riprende il lavoro più forti di prima, con più coraggio, quello di B. e sua figlia.

 
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NON DIMENTICHIAMO LE RAGAZZE VITTIME DI TRATTAINSIEME PER LIBERARE DALLA SCHIAVITU' DELLA PROSTITUZIONE
Ciao STEFANO,
grazie per aver firmato la petizione “Insieme per liberare dalla schiavitù della prostituzione”.
Siamo più di 21.200 e le firme continuano ad aumentare ogni giorno, per chiedere al Governo Renzi la promozione di misure di contrasto alla prostituzione. Purtroppo questa battaglia che condividiamo non è finita.
Vogliamo raggiungere l'obiettivo di 50.000 firmatari, ma serve un forte sostegno popolare: invia a tutti i tuoi contatti la petizione o condividila sui social network.

Con l’approvazione del Decreto legislativo n. 4 del 4 marzo 2014 il Governo Renzi si è impegnato ad adottare entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 28 giugno, un Piano nazionale antitratta. La Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23) si è subito attivata per presentare al Dipartimento per le Pari Opportunità, incaricato di redigere il Piano, una serie di proposte operative che puntino a contrastare il fenomeno della prostituzione con misure volte a «scoraggiare e ridurre la domanda, fonte di tutte le forme di sfruttamento correlate alla tratta di esseri umani».

Intanto continuiamo a lottare contro la moderna schiavitù della prostituzione: ogni notte 90 operatori escono per le strade di tutta Italia per incontrare le donne costrette a prostituirsi e proporre loro una via d'uscita dalla loro situazione. Alcune delle ragazze vittime di tratta vengono poi accolte nelle realtà di accoglienza della Comunità come le Case Famiglia, dove le accompagniamo per ritrovare la loro libertà e la loro vita. La situazione è sempre più difficile e vogliamo, dobbiamo fare sempre di più, con il sostegno di tutti.
Proprio per questo fino al 22 giugno, puoi aiutarci a sostenere le Case Famiglia APG23, donando 2 o 5 euro con un SMS solidale o telefonando da rete fissa al numero 45503.

Una testimonianza dalla strada
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Giovanni Ramonda
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