venerdì 30 agosto 2013

ROSARIO E CONFESSIONE+ILDEFONSO SCHUSTER

2 SERE FA' NEL DORMIVEGLIA ASCOLTO QUESTA
COSA CHE FA RIDERE...

NON SO CHE GRUPPO DI CONSACRATI SI E' RIUNITO TEMPO FA
NELLA REGIONE VENETO
PER CAPIRE COME FAR FRONTE ALLA PERDITA DELLA FEDE
NELLA LORO REGIONE.
IL SUNTO DI TUTTE LE LORO IDEE E' STATO RACCOLTO
IN UN LIBRO DI 700 PAGINE

IL RESPONSABILE LO HA LETTO
E SI E' PRESENTATO AL VESCOVO E GLI HA DETTO
...GUARDI ECCO IN 2 PAROLE LE FACCIO IL RIASSUNTO DI QUESTO VOLUME

ROSARIO E CONFESSIONE

...LA RISPOSTA???

EH FOSSE FACILE!

PER LA FEDE BISOGNA RIMBOCCARSI
LE MANICHE ED ANDARE SULLA LUNA ??
NO!!
BASTA PREGARE E CONFESSARSI

...SEMPLICE...MA DIFFICILE

CI VUOLE IL NOSTRO SI!!
IL RESTO LO FA MARIA



OGGI ILDEFONSO SCHUSTER
MORI' IL 30 AGOSTO 1954, PRESSO IL SEMINARIO DI VENEGONO,
DA LUI FATTO COSTRUIRE

MONACO ESEMPLARE
GLI FURONO AFFIDATI INCARICHI GRAVOSI

A 28 ANNI MAESTRO DEI NOVIZI
POI PROCURATORE GENERALE
POI PRIORE CLAUSTRALE
ABATE
SACERDOTE


"VOI DESIDERATE UN RICORDO DA ME.
ALTRO RICORDO NON HO DA DARVI CHE UN INVITO ALLA SANTITA'.
LA GENTE PARE CHE NON SI LASCI PIU' CONVINCERE DALLA NOSTRA PREDICAZIONE,
MA DI FRONTE ALLA SANTITA', ANCORA CREDE,
ANCORA SI INGINOCCHIA E PREGA.
LA GENTE PARE CHE VIVA IGNARA DELLE REALTA' SOPRANNATURALI,
INDIFFERENTE AI PROBLEMI DELLA SALVEZZA.
MA SE UN SANTO AUTENTICO, O VIVO O MORTO, PASSA, TUTTI ACCORRONO AL SUO PASSAGGIO.
RICORDATE LE FOLLE INTORNO ALLA BARA DI DON ORIONE?
NON DIMENTICATE CHE IL DIAVOLO NON HA PAURA DEI NOSTRI CAMPI SPORTIVI
E DEI NOSTRI CINEMATOGRAFI.
HA PAURA, INVECE, DELLA NOSTRA SANTITA'.

DAL MESSALINO PAG 530 LUGLIO AGOSTO 2013

mercoledì 28 agosto 2013

GESU' SECONDO MARIA VALTORTA


Maestro!

Giovanni! Che vuoi ?,
e Gesù, con una luce di sorriso sul volto ,
cinge con un braccio il suo prediletto tenendolo vicino a sé nel camminare.

Si parlava fra noi e si era incerti su una cosa.
Questa: se tu sai tutto il futuro, o se ti è in parte nascosto.
Chi diceva una cosa e chi l'altra.

E tu che dicevi ?.
Dicevo che era meglio di tutto chiederlo a te.

E così sei venuto. Hai fatto bene.
Questo almeno serve a me e a te a godere un momento di amore
... È tanto raro, oramai, poter avere un poco di pace !
È vero ! Come erano belli i primi tempi!.

Si. Per l'uomo che siamo noi, erano più belli .
Ma per lo spirito che è in noi sono migliori questi.
Perché ora è piu conosciuta la parola di Dio
e perché soffriamo di più.

Più si soffre e più si redime,
Giovanni ...

Per questo , pur ricordando i tempi sereni ,
dobbiamo amare maggiormente questi che ci danno dolore ,
e col dolore ci danno anime.

vol 8 valtorta pag 228



Siate sinceri nelle vostre azioni, perché. Dio vede ogni cosa
pag 124 vol 8



Se amerai sarai santo ,
dall'amore all'altissimo
e al prossimo vengono tutte le virtù

pag 118 vol 8

martedì 27 agosto 2013

MESSAGGIO DEL 25 AGOSTO 2013

Ultimo Messaggio di Medjugorje,
25 agosto 2013

"Cari figli! Anche oggi l’Altissimo mi dona la grazia di essere con voi e di guidarvi verso la conversione. Giorno dopo giorno Io semino e vi invito alla conversione perché siate preghiera, pace, amore e grano che morendo genera il centuplo. Non desidero che voi, cari figli, abbiate a pentirvi per tutto ciò che potevate fare e che non l’avete voluto. Perciò, figlioli, di nuovo con entusiasmo dite: “ Desidero essere segno per gli altri”. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "





Cari amici,
La Madre ci ricorda innanzitutto che la Sua presenza in mezzo a noi è un dono che Le concede l'Altissimo, perché possa guidarci verso la conversione.
Questo è stato il suo impegno in questo lunghissimo tempo, durante il quale ogni giorno ha seminato nei nostri cuori e li ha invitati alla conversione, affinché germogliasse la preghiera la pace e l'amore.

La Madonna vuole che noi siamo come il seme evangelico di grano che, morendo sotto terra, produce il centuplo.
Ci ammonisce a non perdere questo momento di grazia, perché un giorno ci pentiremmo di non aver fatto ciò che non abbiamo voluto fare, cioè convertirci.

Infine ci esorta a riprendere con rinnovato entusiasmo in modo da essere un segno di conversione per gli altri.

Vostro Padre Livio



- Venerdì 13 Settembre riprende la Catechesi giovanile

- Alcuni ci chiedono quale sia la posizione della Chiesa su Medjugorje.
In attesa di successivi sviluppi, la posizione della Chiesa su Medjugorje rimane quella sintetizzata da Sua Eminenza il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, nel libro "L'ultima veggente di Fatima" - Ed Rai-Rizzoli - pag 103-107.
Sua Santità Benedetto XVI ha voluto avvalorare il libro con una sua personale prefazione.

Al riguardo il Card. Bertone ha affermato:

1. "Le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un'opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa".

2. "Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex Jugolavia del 10 Aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti".

3. "Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli".

4. "Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali".

lunedì 12 agosto 2013

LOURDES DANILA CASTELLI

PER CHI DESIDERA ANDARE A LOURDES
ECCO UNA BELLA TESTIMONIANZA

NON ABBIATE PAURA
...ECCO QUANDO HO VISTO 40 MINUTI DI FILMATO
HO PRESO PAURA

...SE ASCOLTATE 3 MINUTI LO VEDETE FINO IN FONDO
HA UN MODO DI PARLARE MOLTO BELLO
PIENO DI ANEDDOTI E CONSIGLI UTILI PER LE NOSTRE VITE


...E' INVECCHIATA COME IL VINO BUONO


venerdì 9 agosto 2013

DESERTO

Il deserto è il luogo in cui si può
riconoscere l'amore di Dio.

e' utile a volte
allontanarsi dal rumore
e dalla confusione
per capire quanto il Signore tiene a noi.

...per capire la volontà di Dio
e cosa egli voglia da noi,
ci si deve allontanare
dall'inflazione di parole e suoni,
e cercare nel silenzio la voce
di colui che parla al nostro cuore.

Udire la voce di Dio non è facile,
se non ci si dirige nel deserto,
esso può essere anche
un momento di solitudine
o d'incomprensione umana.
Ma egli è lì e ci aspetta.



DAL MESSALINO DI OGGI 9 AGOSTO

giovedì 8 agosto 2013

PERCHE' MI PRIVI DEL TUO AMORE?

L'amore è forte come la morte

Forte è la morte, che è capace di privarci del dono della vita.
Forte è l'amore, che è capace di ricondurci ad un miglior uso della vita.

Forte è la morte, a cui nessun uomo è in grado di resistere.
Forte è l'amore, al punto da trionfare su di essa,

l'amore di Cristo è la fine della morte.
in quanto è distruzione della vecchia vita,
abolizione dei vizi e abbandono delle opere morte.


Amami come io ti amo.

Abbimi nella tua mente,
nei tuoi ricordi,
nei tuoi desideri,
nei tuoi sospiri,
nei tuoi lamenti,
nei tuoi gemiti.

Ricorda ti ho preferito a tutte le altre creature,
Ricordati non solo di quanto ti ho donato,
ma quante cose terribili ed immeritate ho sofferto per te.

Solo allora potrai capire
quanto sei ingiusto verso di me
privandomi del tuo amore.

Chi infatti ti ama come ti amo io?
Chi ti ha creato, se non io?
Chi ti ha redento, se non io?

...Togli via da me, o Signore, questo cuore di pietra.
Dammi un cuore nuovo, un cuore di carne, un cuore puro!

scolpisci il mio cuore secondo la tua immagine;
scolpiscilo col martello della tua misericordia,


Trattati di Baldovino di Canterbury, vescovo.
L'amore è forte come la morte

mercoledì 7 agosto 2013

S. GIOVANNI DELLA CROCE

E' un mistico ...e' carmelitano

si chiama S. Giovanni della Croce
...si e' di nuovo il mio preferito

...e a chi piace
...puo veramente aprire nuove strade
nel combattimento piu aspro che uno possa affrontare nella propria vita
...quello contro se stesso

...dice cose brevi
ma sono tagliate con l'accetta
...e ti toccano ...fino nel profondo

era un direttore di anime, ed anche un poeta
...in fondo c'e la sua poesia piu famosa
...che poesia tanto non e'
...cioe' e' un cammino che porta diretti alla meta
...nel disegno della salita al monte carmelo
ha messo 3 strade
2 non portano a nulla realmente...
perche' sono solo soddisfazioni terrene
...che poi passano e anche se buone
ti lasciano un che di amaro in bocca

la terza a prima vista e' la piu ostica
... ha sette nulla da oltrepassare
...pero' va diretta alla meta

mi sembra di essere ad un gioco che vedevo da piccolo
...tu sorteggiavi una busta
ed il presentatore ti offriva qualcosa...in cambio di quella
...lui sapeva cosa conteneva
...ed era molto bravo...
io non ci capivo niente
...e mi chiedevo come facesse
ad inventarne sempre una diversa
per riuscire ad ottenere il primo premio

...non lasciamoci soffiare il primo premio
ognuno quella busta l'ha gia nelle mani
...basta solo che dica di si
...qualsiasi fatica
...ma non facciamocela scappare

...l'amore e la pace...non hanno prezzo
...tutto il resto e' oro del giappone


...S. Giovanni e' proprio bello

ieri ne ho usata una e mi ha dato un grande aiuto

eccoleeeeeeeeeeeee



Chi si lamenta e mormora non è perfetto e nemmeno un buon cristiano.

175. Mite è chi sa sopportare il prossimo e se stesso.

176. Se vuoi essere perfetto, vendi la tua volontà e dalla ai poveri di spirito,

177. Chi si fida di se stesso, è peggiore del demonio.

178. Chi non ama il prossimo, odia Dio.

179. Chi agisce tiepidamente, presto cadrà.

180. Chi rifugge dalla preghiera, rifugge da tutto ciò che è buono.

181. È meglio vincersi nella lingua che digiunare a pane e acqua.

182. È meglio soffrire per Dio che fare miracoli.

184. Non sospettare di tuo fratello, perché perderesti la purezza del cuore.

186. Cosa sa chi non sa soffrire per Cristo?

1. Non commettere un peccato per tutto l’oro del mondo,
evitare qualsiasi peccato veniale deliberato, come pure ogni altra imperfezione conosciuta.

3. Non fare cosa né dire parola importante che Cristo non avesse fatto
o detto se si fosse trovato nella situazione in cui mi trovo io e avesse avuto la mia età e la mia salute.

7. Si penta amaramente per ogni tempo perso o non impiegato nell’amare Dio.

9. Non manchi mai all’orazione e quando proverà aridità e difficoltà,
perseveri ugualmente in essa,
perché spesso Dio vuole vedere ciò che ha nell’anima e questo non si prova nelle cose facili e piacevoli.

10. Del cielo e della terra scelga sempre le cose più umili, come pure il luogo e l’ufficio più umile.

11. Non s’intrometta mai in ciò che non le viene comandato, né si ostini in cosa alcuna,
anche se ha ragione. In ciò che le è comandato, poi, se le danno il dito (come si dice)
non prenda tutta la mano; in questo alcuni si sbagliano, convinti di essere obbligati a fare ciò a cui,
se vi riflettono bene, nessuno li ha obbligati.

12. Non si preoccupi mai degli affari altrui, buoni o cattivi che siano,
perché, oltre al pericolo che vi è di peccare, sono causa di distrazione e di poco raccoglimento.

14. Anche se le cose che deve fare per il suo ufficio le riescono difficili e sgradite,
non si perda d’animo, perché non sarà sempre così; Dio, che prova l’anima
facendole sentire fatica nel precetto (cfr. Sal 93 [94], 19.22 Volg.), in breve gliene farà provare il bene e il profitto.

15. Ricordi sempre che tutto ciò che le accade, di bene o di male, viene da Dio,
affinché nel primo caso non s’insuperbisca e nel secondo non si scoraggi.

16. Ricordi sempre di essere venuto solo per essere santo e non tolleri quindi
che nella sua anima regni qualcosa che non conduca alla santità.

17. Cerchi sempre di accontentare gli altri più che se stesso
e così non proverà invidia né spirito di proprietà verso le cose altrui.
Questo va inteso per le cose che sono conformi alla perfezione,
perché Dio si adira profondamente contro coloro che antepongono il beneplacito degli uomini al suo.



Per poter gustare il tutto,
non cercare il gusto in nulla.
Per poter conoscere il tutto,
non voler sapere nulla.
Per poter possedere il tutto,
non voler possedere nulla.
Per poter essere tutto,
non voler essere nulla.

2. Per raggiungere ciò che ora non godi,
devi passare per dove non godi.
Per arrivare a ciò che non sai,
devi passare per dove non sai.
Per arrivare al possesso di ciò che non hai,
devi passare per dove non hai.
Per giungere a ciò che non sei,
devi passare per dove non sei.

3. Se ti fissi su qualcosa,
tralasci di slanciarti verso il tutto.
Se vuoi giungere per davvero al tutto,
devi rinnegarti totalmente in tutto.
E qualora giungessi ad avere il tutto,
devi possederlo senza voler nulla.

4. In questa nudità lo spirito,
trova il suo riposo, perché non
bramando nulla, nulla lo affatica
nell’ascesa verso l’alto, nulla lo sospinge
verso il basso, perché è
nel centro della sua umiltà.

TRATTI DA
SCRITTI MINORI DI SAN GIOVANNI DELLA CROCE

lunedì 5 agosto 2013

2 gruppi di storie una ...che proprio non mi piace...ed una bellissima entrambi parlano di bimbi

Coppia di crema ha portato un bimbo dall'Ucraina
mediante utero in affitto o altra procedura ,
scopre che il DNA non è quello del marito,
ma è stato usato altro materiale genetico ,
la coppia assieme ad altre vuole ricorrere
per riavere indietro i soldi e rendere il bimbo
...come se fosse merce avariata.

in India ci sono contratti che prevedono
clausole sempre piu complicate
...i bimbi non devono essere malati
...altrimenti vengono rigettati
...ci sono centri in cui vengono messe le mamme...cioe' quelle biologiche
vengono messe in strutture isolate dal mondo
e dai parenti, cosi sono sicuri che non bevano, non si droghino,non ci ripensino
e cerchino di tenerlo

...c'e il caso di un bimbo arrivato sieropositivo
...la coppia non lo vuole
...lei lo ha pagato sano
...e cosa ne facciamo??

i cittadini francesi hanno avuto dei problemi
quelli che sono andati in ucraina
al rientro la stessa ambasciata Francese li respingeva
non perche' era superiore a quella di altri stati
ma per il semplice fatto che si considera cittadino Francese
solo chi e' nato in Francia

a differenza di quella Italiani che segue la persona
indipendentemente da dove si trovi

Da radio Maria Roberto agnoli ieri domenica sera.
4 AGOSTO 2013

Questa stessa procedura
...non in Italia perché è vietato

in un centro americano ha IL 50% clienti coppie uomo-uomo.

Il secondo bimbo del cantante inglese
che ha 72 anni di cui non ricordo il nome... forse e' Elton John
è un mix di seme tra il suo e quello di suo marito
...sembra un incubo ma è realtà.

L'egoismo della persona,
o meglio il suo capriccio
sia donna che uomo
si ripercuote sul piu indifeso ...il bimbo.


Tra 10 anni ci sarà un utero artificiale
in Giappone sono gia arrivati a tre mesi
una gravidanza di una capretta.

Chi avrà il potere della creazione,
avrà cosa ?
Non Saprei ma questi figli che diritti avranno ?
Saranno cosa ?
proprieta' di chi li ha creati?
Per cosa saranno usati ?

E se io nascessi tra 40 anni sarò considerato un bimbo o una cosa ?
...il potere della vita...cosa creera'?...schiavi

Intanto in tempo record questa settimana
alla camera potrebbe essere approvata la legge sull'omofobia.

Per fortuna che dalla parte dell'uomo c'è
... Una cosa talmente grande che sono curioso
di sapere cosa tirerà fuori dal cappello questa volta

...quella cosa si chiama spirito santo,
è inutile che l'uomo si agiti tanto.

Questo è un diritto non negoziabile.

Ed io sto dalla parte
...della roccia
...quella non si muove
...mai

ecco la parte bella della vita...finalmente
cosi usciamo da una situazione un po ingarbugliata


Victoria, Viki e Jo. Tre madri, tre gravidanze,
tre consigli (inascoltati) di abortire

agosto 3, 2013 Benedetta Frigerio Le vicende di tre donne che, colpite da tumore, avrebbe dovuto “logicamente” interrompere la gravidanza per salvaguardare se stesse e gli altri figli. E invece

È un sacrificio inevitabile, nel senso che «una madre non riesce a farne a meno». Così Victoria Webster, 35 anni, di Birmingham, oggi racconta di quando, incinta, scoprì di avere un tumore e decise di non curarsi per non pregiudicare la vita del figlio.
L’altro giorno il Daily Mail ha raccontato la sua storia, assieme a quella di Vicky Roberts e di Jo Powell. Tre vicende accomunate dall’happy end e, soprattutto, dalla consapevolezza materna, come ha dichiarato Jo, che, «dal momento in cui concepisci un figlio, la prima responsabilità di una donna è di dare tutto per la sua crescita».

VICTORIA. Era il 2009 quando Victoria, felicemente sposata con un bambino di 3 anni, scoprì di essere incinta. La gioia sua e del marito Martyn fu interrotta alla ventesima settimana di gestazione quando scoprì di essere affetta da leucemia meloide, un tumore al sangue. Il consiglio dei medici fu di abortire. Per guarire sarebbe stato necessario cominciare una terapia che avrebbe danneggiato il bambino. Victoria, ricoverata all’ospedale Heartlands di Birmingham, pose questa domanda ai medici: «Se non mi curerò, morirò?».
Certezze scientifiche non ve ne erano. Si poteva supporre che, in mancanza di una cura, il cancro sarebbe andato avanti fino allo stato acuto. «Mentre il dottore parlava – ha raccontato Victoria al Daily Mail – sentivo mia figlia muoversi dentro di me. Non c’era nessuna alternativa: non avrei mai messo fine alla sua vita».
La gravidanza proseguì e non fu facile: difficoltà a respirare e camminare, forti mal di testa, perenne stanchezza. E poi, i pensieri sul futuro. Come se la sarebbe cavata Martyn, papà single con due bambini? «Scrissi una lista straziante di indicazioni e, mentre la compilavo, piangevo in continuazione. Continuavo a domandarmi: “Perché a me? Perché a me?”».
Ma è andata bene. Jessica è nata il 25 di aprile del 2010 con parto cesareo. Una settimana dopo, Victoria ha cominciato la terapia contro la leucemia. Oggi, tutte le volte che guarda teneramente la piccola, non può fare a meno di chiedersi: «E se avessi ascoltato il consiglio di certi dottori?».

VIKY. Viky Roberts ha 35 anni, due figli, Amy e Ben, e vive a Dunstable. Era alla ventesima settimana di gravidanza quando scoprì di avere un linfoma. «Mi parlarono di aborto – ha raccontato la donna –. Amy aveva solo tre anni, Ben due». Secondo una certa logica, l’interruzione di gravidanza avrebbe dovuto essere la soluzione più ragionevole e logica. Ma per Viky, la vita di quel figlio in grembo meritava le stesse cure di quei due figli che già vociavano per il tinello di casa. Sostenuta dal marito in una gravidanza drammatica, Viky visse momenti ostici finché, sei settimane prima del termine, nacque Rayan. Era il 25 agosto 2005. Seguirono undici mesi di chemioterapia che la portarono alla guarigione, con una effetto collaterale indesiderato: la sterilità. Almeno questo le dissero i medici, perché, poi, «fu davvero sorprendente scoprire che ero rimasta incinta per la quarta volta».

JO. La terza storia è quella di Jo Powell, che nel 2010 scoprì di avere un un cancro al seno. Anche a lei, e al marito Richard, fu consigliato l’aborto per facilitare le cure. Idea a cui i due coniugi si opposero: «Quel che avevo in grembo era prezioso». Anche nel caso di Jo, dopo l’operazione per toglierle i linfonodi, la vicenda terminò con la nascita del piccolo Jake. Era il 18 dicembre 2010. «Tenerlo in braccio mi ha ripagato di tutto. È stata una consolazione, come un miracolo», ha detto Joe al Daily Mail. E «anche se la mia famiglia all’inizio non capiva, una volta visto il piccolo mio padre mi ha confessato di essere orgoglioso di me». Anche Joe, dopo 9 mesi di terapia, ha cominciato a star bene.



da tempi on Facebook







ATTENDO O GIUDICO SUBITO??

MISERICORDIA E'
....SAPERE ASPETTARE IL TEMPO DI OGNUNO

...PAROLA DI GESU'

...non tutte le anime guariscono istantaneamente .
Cacciarle condannarle ,
impaurirle non è arte di medico spirituale .
Se le cacciate da voi ,
torneranno per rimbalzo
a gettarsi fra le braccia dei falsi amici e maestri .

...se l'uomo , che gli deve indicare Dio
...gli incute paura , come può il colpevole abbandonarsi a lui?

Gesù secondo Maria valtorta vol 7 pag 479

QUANDO UNO E' NELLA PROVA O NELL''ANGOSCIA ...COSA PUO FUNZIONARE??...ECCO 3 INDICAZIONI

HO SPERIMENTATO UNA COSA
...quando uno e' nella prova...c'e solo un modo per superarlo
...almeno per me
....la preghiera
...ed ogni volta che la prova aumentava
...era un ulteriore avvicinarsi a lui
...ho cosi capito che la prova e' un attacco
e la preghiera e' una barriera insormontabile

...ed in ultima analisi la prova e' anch'essa grazia
...forse la più grande

...senza il bisogno di superare la prova
uno rimane ai margini dell'amore

...non ne oltrepassa la soglia...perché??
....perché e' semplice
non gli serve farlo
...sta già bene cosi...e fa bene a farlo!!!

...e allora cosa e' un'incubo??

no...il contrario
...a chi ha paura sappia
che il bicchiere della nostra anima
si deve colmare ognuno ad un suo livello

...le prove spingono a quello

chi lo raggiunge
...diventa esente da tutto
...ha già un piede in cielo
...purtroppo non e' facile spiegarlo
...perché prima che tutto inizi
...uno non ne ha coscienza
...sta bene
...cioè dice di stare bene

...ma non e' cosi

...dopo si...che uno sta bene

...perché la guerra attorno a lui e' finita
...si sente solo silenzio
...che bello

tutto e' bello e buono perché tutto e' verità

...qui sotto ieri sera ne ho
avuto un ulteriore conferma
...da chi???

beh dal capo in persona
il supremo amore



ecco 3 spunti


1

Pietro ha paura di perdersi
e prevede esattamente il suo tradimento,
chiede a Gesù di morire prima di quell'ora

...Simone tu soggiaci ad una di quelle ore di tristezza
e di tedio che la nostra natura umana incontra sul suo cammino.
Nessuno ne è esente .
Perché quelle ore le suscita chi odia l'uomo .

E tanto più l'uomo serve Dio ,
e più satana cerca di impaurirlo e stancarlo

...e infine non sai che non sei tu,
ma che è il tentatore ,

tu ascolti una voce che ti sussurra
...e domani che domani sarà ?

Preghiamo insieme .
Non c'è altro da fare per riacquistare pace,
forza spirituale ,
amore
compatimento
...anche verso noi stessi.
La preghiera fuga i fantasmi di satana...

Gesù a Pietro in Maria valtorta vol 7 pag 487-9


2

Poiché non sei del demonio ,
questo ti perseguita!

Ma il mio cuore ti custodisce,
e per mezzo di queste sofferenze si glorifica.

Ama e soffri, josefa , è per un'anima .

SUOR JOSEFA MENENDEZ
Pag. 199 invito all'amore


3

Proprio quelli che con più ardore si dedicano alla preghiera,
sono sottoposti a prove... ,
. Poi lo starec mi esortò,
lo spirito di Dio che è in voi
è più forte dello spirito diabolico che sta nel mondo

Nessuna prova supera le forze dell'uomo e che
...insieme con la tentazione
Dio darà anche la forza per poterla superare .
1 cor 10,13.

Pag 147
DIARIO DI UN PELLEGRINO RUSSO




Se dovessi consigliare una via privilegiata
sarebbe quella di mettere la mani
in quelle di Maria e iniziare la pratica
dei primi 5 sabati del mese cosi ho iniziato

...MA PER OGNUNO è DIFFERENTE

UN ABBRACCIO
STE


2 AGOSTO COMMENTO PADRE LIVIO

il messaggio della Regina della Pace del 2 Agosto attraverso la veggente Mirjana è una sintesi sublime di vita cristiana di cui fare tesoro.

La Madonna, come sempre, guarda diritto ai nostri cuori, ma li vede chiusi all’amore di Dio. Ancora una volta ci supplica: “Se solo sapeste, se solo vorreste, in piena fiducia, aprire i vostri cuori”. Il punto focale della vita è la decisione di accogliere Dio o di lasciarlo fuori. Da questa scelta dipende la nostra felicità e il destino eterno.

Che cosa accade se apriamo il cuore alla Madre che bussa? “Capireste tutto”. Una persona la conosci se la incontri e la frequenti. Non sai nulla di Dio, dell’amore, della pace e della gioia che ti dona, se non Lo accogli. Prima decidi e poi capirai.

Conosce Medjugorje chi si è aperto alla Madonna. Chi non la accoglie sa solo criticare. Chi non si compromette resta a mani vuote: “Capireste con quanto amore vi chiamo, con quanto amore desidero cambiarvi per rendervi felici, con quanto amore desidero rendervi seguaci di mio Figlio”.

Come fare per aprire il cuore? Incomincia a pregare col cuore, rivolgendoti a Dio come a una Persona, che ti ascolta e che ti ha a cuore, “perché solo attraverso la preghiera cresce la vostra fede e nasce l’amore, amore con il quale anche la Croce non sarà più insopportabile perché non la porterete da soli”. Nulla è più importante della preghiera perché, pregando, incontriamo Dio e il Suo amore che ci dà la pace.

L’amore di Dio è la medicina con la quale il cuore umano viene guarito e il mondo salvato. Perciò “Pregate, pregate per il dono dell’amore, perché è l’amore l’unica verità, l’amore perdona tutto, serve tutti e vede tutti come fratelli”. “Il credente è trasformato dall’Amore a cui si è aperto nella fede, e nel suo aprirsi a questo Amore che gli è offerto, la sua esistenza si dilata oltre Sé" (Enciclica Lumen Fidei).

L’Amore di Dio ci rende missionari e ci spinge ad "aiutare coloro che non lo conoscono, affinché si riappacifichino con Lui, affinché Lo seguano”. Il Padre celeste, attraverso Maria, ha riposto una grande fiducia in noi, perché cooperiamo alla grande opera della salvezza delle anime. Le anime che avremo aiutato a salvare, in unione con i nostri Pastori, sono l’unico tesoro che ci porteremo in Cielo.

Vostro Padre Livio

domenica 4 agosto 2013

TESTIMONIANZA ANJA


TESTIMONIANZA ANJA

TESTIMONIANZA JUSTINA

ECCO UN ALTRA TESTIMONIANZA
E' UNA RAGAZZA AUSTRIACA

...SOTTOLINEO CHE MARIA HA UNA FANTASIA INCREDIBILE

OGNI TESTIMONIANZA E' UNICA...EPPURE CERTI PASSAGGI
SONO SEMPRE UGUALI
...PERCHE' LE TENTAZIONI SONO SEMPRE LE STESSE
...CONVERSIONE E...RIPENSAMENTO
INCONTRARE GIOIA E AMORE....E ..."FORSE LA VITA CHE FACEVO PRIMA ERA PIU BELLA"

...LA GRANDE GRAZIA
E' STATA QUELLA DI AVERE INCONTRATO UN CONSACRATO
...LI' OVVIAMENTE NON PER CASO
CHE E' STATO 6 GIORNI A PARLARE CON LEI
COSA PIU UNICA CHE RARA

...MA MARIA HO SCOPERTO
CHE E' ANCHE E' UN OTTIMO TOUR OPERATOR
FA INCASTRARE SEMPRE OGNI COSA
SENZA NEANCHE UN SECONDO DI RITARDO
...CONVIENE SEMPRE METTERSI ALLA SUA SCUOLA

A VOLTE PER FARE UNA SCENA DI TRE MINUTI
IN UN FILM ...CI METTONO UN INTERO POMERIGGIO
QUI GLI INCONTRI VENGONO SUBITO BENE LA PRIMA VOLTA
E SI RIPETONO PER SEI GIORNI

COMPARSE:
AMICO IRLANDESE CHE VUOLE ANDARE A MEDJGORIE
RAGAZZA ALLA FERMATA DEL PULMAN CHE VUOLE ANDARE A MESSA
...GESU' IN PERSONA NELL'EUCARESTIA
...(QUESTA RAGAZZA DOVEVA ESSERE PROPRIO DURA COME LA ROCCIA...PER FARE SCENDERE DIRETTAMENTE LUI)
...ED INFINE CONSACRATO


UN ABBBRACCIOOOOOOOO
...CLICCARE QUI

http://www.medjugorje.ws/it/videos/medjugorje-festival-2012/7

TESTIMONIANZA CHIARA


ecco qui sotto una famiglia
ne peggio ne meglio di tante altre
normale come tutti
come la mia
...che cambia vita


di riflesso c'e anche una guarigione fisica
necessaria per confermare nella grazia
voluta da Maria

ancor piu' beati quelli
che di questa conferma
non ne avranno bisogno


SE GUARDATE IL FILMATO
..IL PAPA' DI CHIARA NON HA DETTO UN TUBO DI NIENTE
...HA PARLATO SOLO LA MAMMA
...MA LUI SI VEDE BENE
CHE LA SOFFERENZA
L'HA TENUTA TUTTA DENTRO

GUARDATE IL SUO SGUARDO
MENTRE VEDE SALIRE SUA FIGLIA
...LE SUE PAROLE LE HA DETTE TUTTE IN SILENZIO
IN QUELLO SGUARDO

...GRAZIE MARIA

http://www.guardacon.me/?A=Blog&p=583



TESTIMONIANZA ROLAND

CARISSIMI ECCO UN ALTRO FILMATO

ALLORA LA TESTIMONIANZA L'HO FATTA PARTIRE DAL 13° MINUTO

...VI FACCIO IO IL RIASSUNTO DEI PRIMI 13
...CHI VOLESSE RIGUARDARLO DALL'INIZIO BASTA FARLO RIPARTIRE DA CAPO

...PERCHE' E' DAL 13° MINUTO IN AVANTI CHE
FA 6 PASSAGGI IN SEQUENZA IMPORTANTISSIMI

ALLORA RIASSUNTO

ROLAND E' QUELLO CHE PARLA

DA ADOLESCENTE HA FATTO USO DI DROGA
ASCOLTAVA ROCK PENSO SATANICO

NEL CONTEMPO LA MAMMA
TROVA UN GRUPPO DI PREGHIERA
E INIZIA OLTRE CHE A PARLARE AL FIGLIO
A PREGARE SEMPRE PER LA SUA CONVERSIONE

ECCO DA LI PARTE IL FILMATO BASTA CLICCARE
SOTTO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=9CmBUXVR13U#t=708s

QUELLO CHE SUCCEDE DOPO
E' QUELLO CHE SUCCEDE PIU O MENO IN TUTTE LE CONVERSIONE
...MA LUI LE ELENCA IN MODO LUCIDISSIMO

E' NON COMPRENSIBILE
SOLO PER CHI QUESTO PASSAGGIO
NON L'HA ANCORA PERCORSO
...NON DELLA DROGA
MA DELL'INCONTRO FORTE CON CRISTO
MA PER CHI L'HA FATTO SCOPRE CHE
I PUNTI IMPORTANTI LI HA TOCCATI TUTTI
E SONO:

1 POTENZA DELLA PREGHIERA
...E ANCORA DI PIU DI UN GRUPPO DI PREGHIERA

2 LA FEDE INCROLLABILE ...IN QUESTO CASO DELLA MAMMA
NONOSTANTE IL FIGLIO TORNATO DA MEDJ
...ABBIA CONTINUATO IMPERTERRITO
A FARE COME E PIU QUELLO
CHE GLI PIACEVA FARE

3 L'INUTILITA' DI PARLARE CON
CHI E' IN PECCATO MORTALE
...PER ILSEMPLICE FATTO CHE
E' IMPERMEABILE COME UN GOMMONE PER ANDARE IN MARE
...NON PASSA NIENTE DELLE TUE PAROLE

4 LA GRAZIA DI AVERE FATTO DEI
PERCORSI "ACCIDENTATI" NELLA VITA
...ILMONDO LE CHIAMA DISGRAZIE...OPPURE SFORTUNA...ROLAND
SI RIFERIVA ALLA TESTIMONIANZA DELLA
FAMIGLIA CON LA FIGLIA COLPITA DA TUMORE
CHE VI HO MANDATO LA SCORSA SETTIMANA
...BELLISSIMISSIMAAAAAAAAAA
CHE VI RIALLEGO ALLA FINE SE UNO VUOLE RISENTIRLA

5 IL PERCHE' UNO NON VA A MESSA

6 IL PERCHE' UNO NON SENTE IL BISOGNO DI CONFESSARSI

BEH...PRATICAMENTE IN 10 MINUTI
HA DETTO TUTTO QUELLO CHE AD UNO SERVE
PER PARTIRE
...O PER RESTARE INCHIODATO DOVE E'

MA SE RIMANE LI
...LA SITUAZIONE PEGGIORA
...PERCHE' COME DICEVA
QUELL'INDUSTRIALE 20 ANNI
FA IN CONFESSIONALE
A CUI ERA FALLITA LA DITTA
...IO MI SUICIDO

ALLA RISPOSTA DEL CONSACRATO
...MA CARO FIGLIO
...VAI NELLE BRACCIA DI SATANA

...LUI RISPOSE
...AH MA IO TRA DIO E SATANA SONO NEUTRALE

LA RISPOSTA FU

...CARO FIGLIO...NON TI ILLUDERE
SE NON SEI DI DIO SEI DI UN ALTRO

UN ABBBRACCIOOOOOOOOOO
STE

E SANTA GIORNATA

ECCO ANCHE IL FILMATO DELLA FAMIGLIA PER CHI VUOLE RIVEDERLO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=eteceavhNJU#t=1s

TESTIMONIANZA NICK

QUESTO NON E' SOLO
UN CORTOMETRAGGIO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=jjOmiLerT7o


E QUESTA E' UN INTERVISTA
ALL'INTERPRETE PRINCIPALE

http://www.youtube.com/watch?v=uMb7oKgVz5E


...ANCOR PIU BELLA DEL FILM....E' LA REALTA'

LA RISPOSTA LUI L'HA TROVATA IN GIOVANNI 9

UN ABBBRACCIOOOO
STE

E SANTA GIORNATA

VIDEO SULLA NASCITA

E' UN VIDEO SULLA NASCITA


http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fKyljukBE70#t=118s

COPPIE CON FAMIGLIE CON FIGLI ADOLESCENTI


visto che la distruzione della vita
passa per la disgregazione della famiglia
ecco una cosa che si puo' fare

e' una registrazione
di una catechesi su radio maria
...basta cliccare qui sotto

https://dl.dropbox.com/u/49612329/CONIUGI%20TENNA/20130214_1230.mp3

...per non stancarvi
...andate subito al 22° minuto
...una di questa dice
...vorrei che non si addormentasse mentre parlo
...vorrei che tutte le mattine quando esce di casa mi desse un bacio


...c'e anche una statistica
in america il 40% dei matrimoni fallisce
...il secondo matrimonio 65%
il terzo matrimonio 75%
...quindi la buona e' il primo
...e' inutile andare a cercare un'altra cosa
...ma bisogna risolvere i problemi tra marito e moglie

...una frase molto bella
che da speranza
uno ha il vero amore...ma a volte non riesce piu a dirlo

per approfondire ecco il sito
che accennano a fine trasmissione
http://www.incontromatrimoniale.org/

ci sono 2 modalita'
la vacanza con loro
...libri che consigliano

sabato sono andato alla Berti
ne ho presi 3 o 4
...li ho guardati velocemente sabato
prima di regalarli ad una mia amica
...sono cose secondo me
...MOLTO ...MOLTO BUONE

ho trattenuto per me
solo quello per gli adolescenti
...PERCHE' ANCHE LI CI BECCA
...L'ho passato ad un mio amico
...e poi lo regalero' alla mia sorellina
appena gli arrivano

ECCO I TITOLI

il matrimonio che avete sempre desiderato
gary chapman
editrice elledici

i 5 linguaggi dell'amore

i 5 linguaggi dell'amore con gli adolescenti


CHE COMUNQUE TROVATE ANCHE SUL SITO
alla voce letture


un abbbracciooooooooooooo
ste

e santa giornata

PAPA FRANCESCO

DAL LIBRO

PAPA FRANCESCO
IL NUOVO PAPA SI RACCONTA


PAPA BERGOGLIO ALLORA VENTUNENNE
PER TRE GIORNI SI TROVO A COMBATTERE TRA LA VITA E LA MORTE
GLI TROVARONO TRE CISTI

QUANDO SI RIPRESE DOPO L'OPERAZIONE
TUTTI I GIORNI
GLI INIETTAVANO UN LIQUIDO FISIOLOGICO
PER LAVARE LA PLEURA E LE CICATRICI
...QUELLI CHE ANDAVANO A TROVARLO
GLI DICEVANO: NON TI PREOCCUPARE...PASSERA'
OPPURE
VEDRAI COME SARA' BELLO TORNARE A CASA

MA BERGOGLIO MAL SOPPORTAVA QUESTE FRASI DI CIRCOSTANZA.
FINCHE' UNA PERSONA, ABBANDONATE LE FRASI FATTE
EBBE IL POTERE DI CONSOLARLO REALMENTE.

ERA LA SUORA CHE LO AVEVA PREPARATO
PER LA PRIMA COMUNIONE

MI DISSE UNA COSA CHE MI RIMASE
IMPRESSA DEFINITIVAMENTE E CHE MI DIEDE
UN GRANDE SENSO DI PACE:
...STAI SEGUENDO L'ESEMPIO DI GESU'

..............................................................................................

LA VITA CRISTIANA E' DARE TESTIMONIANZA DI FEDE
CON ALLEGRIA,COME FACEVA GESU'
.SANTA TERESA DICEVA
CHE UN SANTO TRISTE E' UN TRISTE SANTO

..............................................................................................

RICORDO UN EPISODIO A CUI HO ASSISTITO
IN UN AEROPORTO CHE MI LASCIO' UNA GRANDE TRISTEZZA
ERAVAMO NEL MOMENTO IN CUI TUTTI I PASSEGGERI
QUELLI DELLA CLASSE TURISTICA E QUELLI DELLA PRIMA CLASSE
SI TROVAVANO ASSIEME DAVANTI AL NASTRO TRASPORTATORE
DEI BAGAGLI.
UN MOMENTO IN CUI SIAMO TUTTI UGUALI
TUTTI STIAMO ASPETTANDO QUALCOSA.
E' IL NASTRO TRASPORTATORE CHE CI RENDE UGUALI.
ALL'IMPROVVISO UNO DEI VIAGGIATORI, UN NOTO IMPRENDITORE
PIUTTOSTO AVANTI NEGLI ANNI, INCOMINCIO' A SPAZIENTIRSI
PERCHE' LA SUA VALIGIA TARDAVA. NON NASCONDEVA AFFATTO
LA STIZZA E FACEVA UN FACCIA A FACCIA COME PER DIRE: NON SAPETE
CHI SONO IO.
NON SONO ABITUATO A DOVER ASPETTARE COME UN TIZIO QUALUNQUE
LA PRIMA COSA CHE MI SORPRESE FU CHE UN ANZIANO
PERDESSE LA PAZIENZA.
...DI SOLITO I PIU' IMPAZIENTI SONO I GIOVANI, PUR AVENDO TUTTA LA VITA DAVANTI...

SICCOME SAPEVO CHE VITA CONDUCESSDE E CONOSCEVO IL SUO DESIDERIO
DI REPLICARE IL MITO DI FAUST, CONTINUANDO A COMPORTARSI
COME SE AVESSE SEMPRE TRENT'ANNI MI INTRISTI'
VEDERE UNA PERSONA CHE NON ERA RIUSCITA A GODERSI LA SAGGEZZA
DELLA VECCHIAIA.
CHE, INVECE DI AFFINARSI COME UN BUON VINO, SI ERA INACIDITO
COME UNO CATTIVO.
INFINE MI RATTRISTO' VEDERE QUALCUNO CHE, NONOSTANTE I MOLTI SUCCESSI,
NELLA SOSTANZA AVEVA FALLITO COSI MISERAMENTE.
...SE A LIVELLO UMANO UNO SI FERMA ALL'ADOLESCENZA,
LO STESSO SUCCEDE ANCHE ALLA SUA DIMENSIONE RELIGIOSA.

...............................................................................................

SI PUO' CHIEDERE UN CONSIGLIO MA,
ALLA FIN FINE, UNO DEVE DECIDERE DA SOLO.
E CON LE DECISIONI CHE SI PRENDONO
SI PUO' FARE MOLTO MALE.
SI PUO' ESSERE MOLTO INGIUSTI.
ECCO PERCHE' E' COSI IMPORTANTE
RACCOMANDARSI A DIO

................................................................................................

L'ALLORA VESCOVO DI BUENOS AIRES
CHIUSE LA CARTELLA E GUARDO' L'ORA.
LO ASPETTAVANO PER UN RITIRO SPIRITUALE NEI DINTORNI
DELLA CITTA' ED ERA APPENA IN TEMPO PER PRENDERE IL TRENO.
NONOSTANTE CIO' NON RINUNCIO' A PERCORRERE IL BREVE TRATTO
FINO ALLA CATTEDRALE.COME OGNI GIORNO
VOLEVA PREGARE DAVANTI AL SANTISSIMO,
ANCHE SOLO PER POCHI MINUTI, PRIMA DI CONTINUARE.
...QUANDO STAVA PER USCIRE GLI SI AVVICINO' UN GIOVANE,
CHE APPARIVA PSICHICAMENTE INSTABILE, E GLI CHIESE DI CONFESSARLO.
DOVETTE FARE UNO SFORZO
SU SE STESSO PER NASCONDERE UN GESTO DI FASTIDIO
PER IL RITARDO CHE QUESTA CIRCOSTANZA IMPLICAVA.
"IL RAGAZZO DI CIRCA 28 ANNI PARLAVA COME SE FOSSE UBRIACO,
MA INTUII CHE DOVEVA ESSERE SOTTO L'EFFETTO
DI FARMACI PSICHIATRICI! RICORDA BERGOGLIO.
"ALLORA IO-AGGIUGNE-, IL TESTIMONE DEL VANGELO,
COLUI CHE STAVA FACENDO APOSTOLATO, GLI DISSI:
STA PER ARRIVARE UN PRETE
E TI CONFESSERAI CON LUI, PERCHE' IO HO ALTRO DA FARE.
SAPEVO CHE IL SACERDOTE NON SAREBBE ARRIVATO PRIMA
DELLE SEDICI MA PENSAI CHE , ESSENDO SOTTO PSICOFARMACI,
L'UOMO NON SI SAREBBE ACCORTO DELLA'TTESA, E ME NE ANDAI
TRANQUILLA MENTE.
MA DOPO POCHI PASSI PROVAI UNA TERRIBILE VERGOGNA,
TORNAI INDIETRO E GLI DISSI: IL PADRE TARDERA'; TI CONFESSO IO".
...DOPO AVERLO CONFESSATO, LO CONDUSSE DAVANTI
ALLA MADONNA PER CHIEDERLE CHE LO GUARISSE
E POI PENSO' CHE IL TRENO DOVEVA GIA' ESSERE PARTITO.
"MA ARRIVATO IN STAZIONE SCOPRII CHE IL TRENO AVEVA FATTO RITARDO
E RIUSCII A PRENDERLO.
AL RITORNO NON ANDAI DIRETTAMENTE A CASA, MA PASSAI DAL MIO CONFESSORE,
PERCHE' CIO CHE AVEVO FATTO MI PESAVA.
"SE NON MI CONFESSO, DOMANI NON POTRO'
CELEBRARE MESSA MI DISSI.

...............................................................................................

IN QUEL MOMENTO GIOCAVO A FARE TARZAN
...ERA GENNAIO L'ARCIVESCOVO ERA IN VIAGGIO
ED IO IN QUALITA' DI VICARIO MI OCCUPAVO DELLA DIOCESI.
AL MATTINO SEGUIVO LE QUESTIONI DELLA CURIA,ALLE DUE
DEL POMERIGGIO ANDAVO ALLA STAZIONE DI ONCE A PRENDERE
IL TRENO FINO A CASTELAR, DOVE CONDUCEVO
DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI PER ALCUNE SUORE.
NUTRIVO - INSISTE - UN'ENORME PRESUNZIONE
E QUINDI STAVO PECCANDO, MA NON ME NE RENDEVO CONTO
. IN QUALCHE MODO MI DICEVO:
GUARDA CHE BRAVO CHE SONO, CHE GRANDE, QUANTE COSE RIESCO A FARE.
IL MIO ATTEGGIAMENTO ERA DI PIENA SUPERBIA.

..........................................................................................

TEOLOGIA DEL FALLIMENTO,
IN CUI SI DICE DI COME GESU' ABBIA ADDOTTATO LA PAZIENZA.
NELL'ESPERIENZA DEL LIMITE- AGGIUNGE -
NEL DIALOGO CON IL LIMITE, SI FORGIA LA PAZIENZA.
A VOLTE LA VITA CI PORTA NON A FARE MA A SUBIRE,
SOPPORTANDO ALLE NOSTRE LIMITAZIONI
E A QUELLE DEGLI ALTRI.
TRANSITARE LA PAZIENZA, SIGNIFICA ACCETTARE
CHE E' IL TEMPO A FARCI MATURARE.
TRANSITARE LA PAZIENZA VUOLE DIRE
LASCIARE CHE IL TEMPO MODELLI
E AMALGAMI LE NOSTRE VITE.
...UNA SCORCIATOIA HA LA COMPONENTE ETICA
DI UN'INGANNO: PER EVITARE LA VIA MAESTRA
SI SCEGLIE IL SENTIERO.
QUESTO ACCADE ANCHE NELLE PICCOLE COSE
QUANDO EVITIAMO DI SFORZARCI.

.......................................................................................

UN ALTO MEMBRO DELLA CURIA ROMANA, CHE PER MOLTI
ANNI ERA STATO PARROCO, UNA VOLTA MI DISSE CHE ERA
ADDIRITTURA ARRIVATO A CONOSCERE I CANI DEI SUOI FEDELI.
IO NON PENSAI CHE AVESSE UNA BUONA MEMORIA, MA CHE FOSSE
STATO VERAMENTE UN BUON PARROCO.
QUAND'ACHE TI FACESSERO CARDINALE,
NON SMETTERAI MAI DI ESSERE CIO' CHE SEI...GLI DISSI-
E COSI FU'.

CI SONO MOLTI ESEMPI ANALOGHI.
IL CARDINALE CASAROLI, CHE ARRIVO' AD ESSERE SEGRETARIO
DI STATO, TUTTI I FINI SETTIMANA SI RECAVA IN UN CARCERE
MINORILE. CI ANDAVA SEMPRE IN AUTOBUS, CON IL SUO ABITO TALARE
E LA CARTELLA.
UN GESUITA CHE AMAVA COME LUI FARE VISITA NELLE CARCERI,
MI RACCONTO' CHE, QUANDO AVEVA COMINCIATO,
SI ERAMOLTO SORPRESO DELLO ZELO APOSTOLICO DI UN SACERDOTE
IL QUALE INSEGNAVA IL CATECHISMO A QUEI GIOVANI DETENUTI
E GIOCAVA PERSINO A CALCIO CON LORO. NE RIMASE TALMENTE
COLPITO CHE COMINCIO' A FARSI CONFESSARE DA LUI E COL TEMPO
SCOPRI' CHE ERA CASAROLI.

ANCHE GIOVANNI XXIII° ERA UN PASTORE CHE USCIVA IN STRADA.
QUAND'ERA PATRIARCA DI VENEZIA, OGNI MATTINA ALLE 11
SCENDEVA IN PIAZZA SAN MARCO A CELEBRARE QUELLO CHE
LUI CHIAMAVA IL
"RITO DELL'OMBRA", IL QUALE CONSISTE NEL METTERSI ALL'OMBRA DI UN'ALBERO
O DELLA TENDA DI UN BAR A BERE UN BICCHIERINO DI VINO BIANCO
CONVERSANDO ALCUNI MINUTI CON I PARROCCHIANI.
LO FACEVA COME UN VENEZIANO QUALUNQUE
E POI ANDAVA AVANTI CON IL SUO LAVORO.
QUESTO E' PER ME UN PASTORE:QUALCUNO CHE VA INCONTRO
ALLA GENTE.

....................................................................

QUALE E' LA VIRTU' PIU' GRANDE?

SENZ'ALTRO LA VIRTU' DELL'AMORE,DI DARE SPAZIO AGLI ALTRI
CON ANIMO MITE. LA MITEZZA MI SEDUCE ENORMEMENTE!
CHIEDO SEMPRE A DIO DI CONCEDERMI UN CUORE MITE.

...................................................................


...NO COMMENT

FRANCESCO 14 MARZO 2013

SEMBRA CHE ABBIAMO 2 PAPI

...1 EMERITO CHE PREGA E BASTA
...1 EFFETTIVO CHE PREGA
...E FA PREGARE

+1 MAMMA PREMUROSA
CHE DA UNA TERRA VICINO ALL'ITALIA
CONTINUA A RIPETERE
...PREGATE PREGATE PREGATE

FRANCESCO
HA CHIESTO DI PREGARE PER LUI

...HO LA TELEVISIONE A BASSO
..MI SONO INGINOCCHIATO
ERO IO E LUI
...LE MANI QUASI TOCCAVANO LA SUA TESTA
...HO CHIESTO AIUTO A MARIA
A MIO FRATELLO GESU'
E MIO BABBO
DI GUIDARLO SEMPRE
CON MANSUETUDINE E FERMEZZA
...NELLA PREGHIERA INCESSANTE

IN QUESTI TEMPI DI FORTE LOTTA
CONTRO IL MALE
...BEH SEMBRA CHE MARIA
CI ABBIA RI-MESSO
LO ZAMPINO

...NON SO SE AVETE COLTO ANCHE VOI
MA QUANDO HA DETTO ALLA FINE CI VEDIAMO ...
DOM ....POI SI E FERMATO
SEMBRA CHE OGGI...LO RISERVASSE
AD ANDARE A VISITARE UNA PERSONA
MOLTO IMPORTANTE
...MARIA

LA CRISI DELLA CHIESA E' UNA CRISI DI FEDE
...POCHI LO DICONO...PADRE LIVIO SI
E LA CRISI DI FEDE SI SUPERA
...PREGANDO

VISTO CHE PREGHIAMO POCO
...CI HA MESSO UN SACCO DI ESEMPI DAVANTI
...ADESSO OVUNQUE CI VOLTIAMO
VEDIAMO UNO CHE PREGA

UN ABBBRACCIOOOOOOOO

VIVA IL DOLCE CRISTO IN TERRA
...VIVA FRANCESCO
...VIVA BENEDETTO XVI°

TESTIMONIANZA DI MARIELLA


...ALLORA

CIO' CHE CI ACCADE,
HA UN SENSO
...BUONO
...SEMPRE
E COMUNQUE!!!

...NON HO MESSO IL PUNTO DI DOMANDA
...E' UN AFFERMAZIONE

ANCHE SE GLI AUTOGRILL SONO SOLO 2
DIO SPACCA
...ROMPE SEMPRE IL NOSTRO
LIMITE CI CHIEDE SEMPRE DI PIU'
...E NE VALE LA PENA...DIRGLI DI SI

PER GLI INSEGNANTI
...PER GLI EDUCATORI
...PER I BIMBI
...PER I VECCHI
...PER GLI AFFATICATI

...PER CHI VUOLE VIVERE
...A 2 POLMONI

IERI ME LO SONO RILETTO
...E' GIA 7 GIORNI CHE L'HO RICEVUTO, L'HO LETTO
L'HO RILETTO...E CONSIGLIO DI STAMPARLO
E DI USARLO ALL'OCCORRENZA
...CIOE' ALMENO 3 VOLTE AL GIORNO
...CIOE' AL SOPRAGGIUNGERE
DEL PRIMO CONTRATTEMPO...PRESUNTO

...ANCHE PER ME QUELLA E' LA STRADA
...QUELLA FRASE L'HO SPERIMENTATA ANCHE IO
COME MARIELLA
COLLAUDATA
...E CERTIFICATA

...FUNZIONA
...ECCOME

e se fossi tu Signore a darmi questi ragazzi per cambiare me?

...SOSTITUITE RAGAZZI CON QUELLO CHE VOLETE VOI
IL RISULTATO
...COME IN MATEMATICA
...NON CAMBIA

SANTA GIORNATAAAAAAAAAAAA

LA METTIAMO IN UN ALTRO MODO

DIO NON TURBA MAI LA GIOIA DEI SUOI FIGLI
SE NON PER DARNE UNA PIU CERTA E PIU VERA
ALESSANDRO MANZONI - PROMESSI SPOSI

LA METTIAMO IN UN ALTRO MODO...BELLISSIMO
...IL MIO PREFERITO

DAVVERO TUTTO E BUONO
PERCHE' TUTTO E' VERITA'
I fratelli Karamazov" di Fedor Dostoevskij


La frase di don Giorgio Pontiggia che citiamo qui di seguito è stata io spunto da cui prende le mosse l'incontro di questa sera : " L'educazione è sempre un rapporto, sempre, ed è sempre l'espressione di due esseri umani e quindi della libertà di due esseri umani, la libertà di chi cerca una strada, di chi cerca la sua realizzazione e la libertà di chi , avendo fatto quattro passi in più, può indicare alcune ipotesi di cammino, una prospettiva. L'educazione è sempre la comunicazione di questo, sempre. "
Siamo certi che l'incontro di questa sera sia una vera e propria sfida edu- cativa perché ci dà la possibilità di incontrare un testimone che per gli incontri fatti nella sua vita, per la sua umanità, per la libertà con cui opera, possiede una chiave di lettura della realtà che può essere un'ipotesi di cammino, una prospettiva per tutti. Procederemo quindi così, lasciando che la professoressa Carlotti ci racconti un po' di sé e della sua esperienza, poi lasceremo spazio alle domande perché ciascu- no di noi possa mettere a tema con lei quello che più gli sta a cuore nella sua personale avventura educativa.
Mariella Carlotti.
Il posto dove piangere
Io racconto alcune cose perché, come dicevo a Roberto e agli altri amici che mi hanno invitato, non ho intenzione di fare - né forse lo so fare - una lezione sull'educazione. Racconto semplicemente le cose che ho scoperto in questi anni insegnando. E, paradossalmente, la cosa più im- portante che dico per prima ed è la cosa per me più preziosa, 1' ho sco- perta dentro una situazione faticosa - perché io credo che le scoperte più importanti della vita uno le fa così, io credo che un adulto cresce solo attraversando delle grandi delusioni, anche delle grandi sconfitte insomma vi dico innanzitutto la cosa a cui più tengo, la cosa per me più preziosa, quella per cui sono stranamente sorpresa di essere arrivata a 52 anni e sempre contenta di vivere, non vedendo l'ora di alzarmi domattina per dovere andare a scuola. E che, sinteticamente, non mi sarei mai
aspettata, lo ho fatto una carriera nella scuola al rovescio, nel senso che ho incominciato ad insegnare lettere molto giovane, a 24 anni al liceo scientifico, poi al liceo linguistico, poi sono andata ad insegnare nella ra- gioneria; sono stata piuttosto fortunata e sono entrata in ruolo quasi su- bito, passata all'istituto tecnico-agrario, poi di nuovo a ragioneria, e poi sono finita in un istituto professionale.
Questa carriera al contrario non è stata voluta, perseguita, è stata una... sfiga, è stata l'esito del fatto che, per ragioni legate alla mia posizione, mi sono spostata; questa carriera è stata legata a circostanze legate alla mia vocazione: faccio parte dei Memores Domini (i consacrati di Comu- nione e Liberazione), mi sono spostata in quattro città diverse, in quattro province diverse e spostandomi quattro volte, come sa bene chi insegna nello stato, si va incontro a qualche difficoltà. Soprattutto per me che, non essendo sposata, non avendo figli, non ho neanche alcuni vantaggi che si possono ottenere nei trasferimenti.
Dovendomi dunque spostare più volte, ho dovuto accettare le scuole che c'erano fino a quando, quindici anni fa, andando ad abitare a Firenze, mi sono ritrovata in questo istituto professionale di Prato, esattamente nell'anno in cui Prato è diventata provincia e così, ancora una volta, mi trovavo di nuovo fuori provincia. Quando sono arrivata in questa scuola, poi non me ne sono più voluta andare, nemmeno adesso, che potrei tran- quillamente ritornare ad insegnare al liceo classico, me ne voglio andare: la mia scuola mi piace troppo, anche perché è inseparabile il luogo in cui ti succede il miracolo, dal miracolo ed io ormai a quella scuola sono legata con l'anima c il cuore. In questa scuola, l'Istituto professio- nale statale per l'industria e l'artigianato, per darvi delle coordinate, ho alunni tutti maschi, abbiamo circa il 40-45% di extracomunitari e gli ita- liani sono per la metà meridionali e per metà toscani, e una situazione molto difficile, anche socialmente. In questa scuola ho passato così i pri- mi due anni: avevo la sensazione di essere arrivata in uno zoo, che quel- la non era una scuola, era un'altra cosa. Era normale vedere colleghi uscire dalle classi piangendo perché succedeva di tutto. Avevo 36 anni, ero andata a Firenze per dare inizio a una comunità di Memores Domini di cui io ero quindi l'anziana, con quattro persone gio- vani che nel giro di due anni sono poi diventate venti: insomma, era ab- bastanza faticoso, Come, penso, succeda a tante mamme che si sposa
due anni di permanenza in questa scuola, uscivo di casa per andare a Prato, tra Firenze e Prato ci sono 7 Km di autostrada, mi fermavo all'area di servizio Peretola nord, piangevo per mezz'ora perché non po- tevo piangere a scuola; poi uscivo da scuola, riprendevo l'autostrada, mi fermavo all'area di servizio Peretola sud, piangevo mezz'ora perché non potevo piangere a casa.
E così ero entrata in questo giro di schiaffi e di pianti nelle aree di servi- zio.
Allora lo vuole Dio
L'altra cosa che ho fatto in quei due anni è stata la domanda di trasferi- mento: cercavo di andare in una scuola "normale", ma non me lo dava- no, avevo fatto una marea di trasferimenti nella mia carriera e così sono arrivata all'inizio del terzo anno di permanenza in questa scuola. Il 1 set- tembre di ogni anno c'è il Collegio docenti di inizio anno scolastico e alla fine del Collegio docenti, il preside mi chiama in presidenza e mi dice: "Senti, hai presente le due terze termiche dello scorso anno? - Io non le avevo avute, ma le avevo ben presenti perché erano la leggenda della scuola perché era veramente successo di tutto in quelle classi - Non so come dirtelo, ma il Provveditorato ce le ha accorpate, adesso è un'unica quarta di 31 ragazzi".
E' una classe tremenda, lui mi dice, 31 maschi. L’anno scorso nessuno ha mai fatto lezione in queste due classi, lui mi dice. E poi "Io ho pensato che la devi prendere tu. perché, secondo me, tu sei l'unica che in questa classe può riuscire". Io ho detto: No, guarda, non la prendo". E lui: "Perché"? E io gli risposi: perché le aree di servizio sono due". Lui mi dice: " Non capisco". Allora insiste: "Guarda io non so come fare, a chi vuoi che dia questa classe"? Dico io: " Ho un'idea: si dà alla supplente. Dovranno pur fare la gavetta questi giovani e in questa classe sicuramen- te si fa dell'esperienza". Allora lui mi dice: "Mariella, sarei un irrespon- sabile se accettassi il tuo consiglio, non giochiamo sulla pelle dei ragaz- zi e non si gioca neanche sulla pelle di un insegnante che inizia a lavora- re". Comunque, siccome per anzianità sono la seconda in graduatoria e ce ne sono almeno sei dopo di me, credo che si possa fare diversamente, dico io. Lui invece per la terza volta mi dice: " Io credo che questa classe- la puoi prendere tu. Anzi, io avevo pensato che tu potessi fare la coordi-
natrice di questa classe".
Allora, voi dovete sapere che io ho sempre avuto questa convinzione con cui nella vita mi sono trovata sempre abbastanza bene, il principio è il seguente: l'insistenza è Dio. Insomma, quando una cosa è così insi- stente, così addirittura troppo insistita, allora la vuole Dio. Sicché alla terza volta che lui mi ha fatto la proposta ho detto: " Ok, prendo io questa quarta".
Lui ha immediatamente tirato fuori il foglio per farmi firmare la presa in possesso della cattedra perché temeva che io ci avrei potuto ripensare. E io ho firmato subito... perché sapevo che ci avrei ripensato. Poi sono uscita dalla scuola, ho preso l'auto, mi sono fermata all'area di servizio di Peretola sud, e non ho pianto mezz'ora, ma ho pianto per un'ora e questo pianto aveva questo contenuto, alla base di questo pianto c'era questa consapevolezza: per mia mamma sono sempre stata una cogliona, perché mi sono andata a mettere in un casino tremendo; non ho le ener- gie per farlo, per portare sulle spalle questa classe, mi faranno morire. Mentre piangevo a dirotto, pensando a che cosa mi aspettava, d'improvviso nella testa mi è arrivata una domanda - ecco io credo che sono venuta questa sera a Desio solo per dirvi questa domanda, per- ché questa domanda è veramente un dono.
Quando io ripenso a quel giorno so che il dono di quel giorno è stato il fatto che dentro tutti i pensieri assolutamente confusi che avevo quel giorno, e dentro le lacrime di quel giorno. Dio mi ha fatto come dono questa domanda - d'improvviso mentre piangevo e facevo tutte le rifles- sioni che vi ho detto - mi è passata per il cervello questa domanda: e se fossi tu Signore a darmi questi ragazzi per cambiare me? Ecco, io credo che non si possa educare se uno non ha nel cervello questa domanda.
Testimoniare il cambiamento
Credo che il problema dell'educazione dipenda da un adulto che è in rapporto con l'altro con la consapevolezza che l'altro è la possibilità di cambiamento di sé. Perché ci sono solo due modi per stare di fronte alla realtà: o si sta di fronte alla realtà tentando di cambiarla, o si sta di fronte alla realtà per farci cambiare.
In verità, però, si cambia la realtà solo se si accetta di stare di fronte alla_6_
realtà avendo come preoccupazione la propria conversione. Un adulto genera qualcosa se accetta che la realtà che ha di fronte è la risorsa della sua speranza, perciò è l'unico modo con cui può cambiare sé. E uno educa perché testimonia all'altro il cambiamento che l'altro provoca in te. Questo è educare. Io credo che il problema dell'educazione stia tutto qui: un adulto educa se sta di fronte al proprio figlio o ai propri alunni sentendo che il proprio figlio, i propri alunni, il proprio marito, la propria moglie, i propri dipendenti, i propri compagni di lavoro, sono il modo con cui Dio mendica il suo cambiamento.
Così si educa, in quanto si è educati. Se invece uno vive il rapporto con la realtà avendo come scopo quello di cambiare il marito, di cambiare la moglie, di cambiare il figlio, di cambiare gli alunni, di cambiare i colle- ghi, uno diventa inevitabilmente violento o risentito e passa la vita a la- mentarsi che la realtà non è come quella che vorrebbe avere, rimprove- rando alla realtà di essere come è.
E se uno non sente che il figlio che ha è il figlio ideale ne fa alla fine un handicappato. Se uno non sente che la classe che ha è la classe ideale, non perché è perfetta, ma perché è quella che Dio dà a me per cambiare me, se uno non sente questo, uno fa come la mia collega di matematica che nei 12 anni in cui è stata mia collega, in tutti i consigli di classe della 1Va diceva questa frase: "la quarta di quest'anno è peggio della quarta dell'anno passato".
Dopo 12 anni in cui ha ripetuto per ogni quarta questa frase io le ho detto: "Senti, ormai siamo amiche, ti devo fare un'osservazione: se dicessi questa frase un anno, potrei pensare di essere sfortunata, se lo dicessi due anni di fila, penserei di essere molto sfortunata, se lo dicessi per quattro anni penserei che sono sfortunatissima, ma se lo dicessi dodici anni di seguito, mi domanderei se non sono forse io peggio dell'anno scorso!"
La mano di Dio che mi cambia
Io credo che il problema dell'educazione stia tutto qui: se la realtà è la mano di Dio che mi cambia oppure no, molti miei colleghi che non han- no chiaro che la realtà è la risorsa del proprio cambiamento non solo cambieranno mai la realtà, ma si condannano all'infelicità. Gli alunni hanno un giudizio perfetto sugli adulti, i ragazzi ci fanno una
radiografia, lo sentono a pelle se l'insegnante che entra in classe è ap- passionato a quello che dice loro o è risentito nei loro confronti, perciò L’unica possibilità che ho di cambiare la realtà è che la realtà cambi me. Scusate questa lunga premessa, ma io credo che educa solo chi è così povero che ha bisogno dell'altro per vivere. Tornando all'inizio, alla domanda: quel giorno in cui il preside mi appioppò la classe, fu un gior- no benedetto, perché fu lì che la domanda si fece avanti: e se fossi Tu a darmi questa classe per cambiare me? Per i primi due anni avevo pensato a come potevo cambiare i miei alunni e più ci tentavo più io ero triste, più loro erano inferociti.
Quando la domanda fu "come loro possono cambiare me?" cominciò un'avventura anche nel loro cambiamento: tutte le altre cose che vi dirò sono delle conseguenze di questa domanda e di quello che questa domanda ha generato. A quel punto andai a casa e, sull'onda di questa domanda, mi misi a preparare la lezione con davanti l'elenco di questa classe, di quei 31 personaggi sconosciuti, con le loro date e luoghi di na- scita e il Paese di provenienza. E pensai: "Devo fare in modo che questa domanda diventi il metodo con cui insegno".
Discorso sul metodo, la prima lezione
E mi ricordo che la prima cosa che pensai fu: "Immaginiamo che questo sia il mio primo giorno di scuola, ho 10 giorni per preparare le lezioni e il primo argomento che devo fare in questa classe è Leopardi". Guardai l'elenco degli alunni pakistani. Mi venne questa domanda - e vi giuro che in due anni di permanenza in quella scuola e nei 15 anni di in- segnamento precedente questa domanda non me la ero mai fatta - : " Ma che gliene frega a un pakistano di Leopardi ? Perché dovrebbero stare a sentire Leopardi?" Rimasi scioccata pensando che questa domanda non me 1' ero mai fatta.
Uno si fa questa domanda solo se ha in mente l’altra domanda, quella di cui vi ho parlato prima, e solo se hai in mente l'altra domanda capisce che la risposta a questa domanda è un'altra domanda. Allora, sembra complicato, però è semplice, diventa così: per rispondere a questa do- manda "Ma che gliene frega al pakistano di Leopardi?" dovevo risponde- re ad un'altra domanda, "Ma che mi frega nella vita, a me, di Leopardi?" Perché il pakistano, il ragazzino che mi sarei ritrovata davanti non è_8_
il diverso da me, ma è il fondo di me, e se Leopardi è il fondo di me parlo anche a lui. Lì mi si accese improvvisamente una lampadina e mi si chiarì all'improvviso quello che dovevo fare quell'anno, tanto che vi racconto come andò la prima lezione.
La prima lezione entrai in classe - e chi insegna sa che i primi 10-15 mi- nuti di lezione del primo giorno di scuola sono fondamentali perché gli alunni ti pigliano subito le misure - sapendo però che in quei 10-15 mi- nuti stanno attenti tutti, anche quei 31. Allora entrai in questa classe e dissi "Sentite ragazzi , io sono la vostra insegnate di Lettere e se Dio vuole sarò la vostra insegnante di Lettere per due anni, in quarta e in quinta. Io so che in questa classe non ha mai fatto lezione nessuno e non sono così presuntuosa da affermare che sarò io la prima a farlo, ma ci devo provare. Allora io adesso vi sfido, vi faccio un'ora di lezione e voi dovete decidere, ascoltandomi in quest'ora, se vale la pena ascoltarmi anche per le altre. Perciò vi sfido, vi chiedo di ascoltarmi un'ora." Ho dato un'occhiata al capo dei pakistani e al capo degli italiani, perché sapevo bene che la questione in quella classe si poteva decidere così, e il capo degli italiani si rivolge a me e mi dice "Le diamo un'ora!". "Bene"- rispondo io - "ma un'ora da uomini dove non fate per finta, dove ascol- tate lealmente, lo vi chiedo un'ora da uomini". E Nicolò mi risponde: "Bene, un'ora da uomini".
Così cominciai: " Il primo autore che vi spiego è Giacomo Leopardi". Avevo pensato per giorni a come introdurre Giacomo Leopardi, mi era venuta ... Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel mille.....per spie- gare questa frase ci mettevo un quadrimestre, per spiegare dov'era Reca- nati ... era troppo difficile. Allora dissi: "Sentite, Leopardi era un poeta italiano, fine della presentazione. Leopardi ha scritto un sacco di poesie e naturalmente queste poesie le mette... in bocca a se stesso. Sempre caro mi fu quest’ ermo colle, ecc. ecc.
Ma c’è una poesia che lui non mette in bocca a sè stesso, la mette in bocca a un pastore pakistano. I pakistani che erano lì si sollevarono: "Come un pakistano ? " "Sì", dissi, "si intitola Canto notturno di un pa- store errante dell'Asia, un pastore delle vostre parli" E io dico: "Perché vedete, lui ad un certo punto pensò: ma queste domande che ho nel cuo- re, questa tristezza che ho nel cuore, questo bisogno infinito di essere fe- lice, di essere amato, appartiene a me perché perché sono italiano, oppure appartiene a qualsiasi uomo, che sia cristiano o musulmano?
E lui fu sorpreso e fu commosso dal pensiero che quello che sentiva in cuore quando guardava il cielo stellato o quando guardava la donna di cui si era innamorato apparteneva al cuore di tutti gli uomini. Era senza tempo, senza cultura, senza religione. E allora ha messo questa poesia in bocca a un pastore del Pakistan".
Dissi che si faceva fatica ad ascoltare un quarto d'ora questa poesia e che per facilitarli avrei proiettato sul muro alle mie spalle una serie di cieli stellati e loro avrebbero dovuto immaginare di essere questo pastore sperduto. Dissi: "Vi detterò il testo di questa poesia e alla fine io chiede- rò a ciascuno di voi - perché questa non è una domanda rivolta alla clas- se, riguarda te, io chiederò a ciascuno di voi: ma secondo te, il titolo è giusto? O più umilmente avrebbe dovuto intitolarlo "Canto notturno di uno sfigato poeta marchigiano"?
E come fareste a decidere se il titolo è giusto? Considerate se mentre voi guardate il cielo stellato lui sta dando voce a tante domande che avete nel cuore: quando vi siete innamorati, quando avete trovato un amico ve- ro, quando avete guardato il cielo e il mare, quando voi due del Pakistan siete stati sull'aereo e avete visto la vostra terra che si allontanava e ave- te visto avvicinarsi una terra dove sareste stati trattati un po' come schia- vi. Allora potrete rispondere". Quando finii di introdurre la questione, pensai che in quei 10 minuti che passavano da quando avrei spento la lu- ce si giocava tutto.
Allora io ho letto questa poesia in un silenzio irreale, non volava una mosca, alla fine nessuno parlava. Allora io ho preso il registro, ho chia- mato, ho fatto l'appello e li ho chiamati uno ad uno, partendo dai più lontani per arrivare ai più vicini, e domandavo "Mohammad è il tuo can- to notturno?" "Sì prof, è il mio canto notturno." E così tutti e trentuno e alla fine ho detto: "Ragazzi non so voi , ma io ho fatto una scoperta dell'altro mondo, ho scoperto che tra me e te Mohammad, tra te e me che siamo separati da tutto, dall'età, dalla religione, dal Paese in cui sia- mo nati, da quello che ci passa per la testa, tra me e te c'è un campo sconfinato che ci fa uguali, che è il nostro cuore.
La letteratura è una lunga corsa su questo prato, se voi me lo permettete correremo lungo questo prato. Adesso decidete".
Il mio complice è il cuore
Ebbene, questa è stata la classe grazie alla quale io ho imparato ad inse- gnare, tanto che loro, quando io mi allontanavo da questo livello mi dicevano, "professoressa, sta barando". Perché io quella mattina lì ho scoperto che quando uno entra nel reale avendo come preoccupazione il proprio cambiamento, quando uno entra nel reale col proprio cuore, dav- vero comincia a parlare al cuore dell'altro: ed è così che comincia 1 ' avventura educativa.
Perché io con i ragazzini che ho di fronte, così irriducibilmente diversi da me, io di 52 anni e loro di 17-18 anni, io di fronte a un ragazzo così, in ognuno di loro, io ho un complice: questo complice è il suo cuore. Se mi interessa il mio cambiamento, devo accettare questa sfida, di dialoga- re con questo livello dell'altro. Non con il livello superficiale dei com- portamenti, ma con la radice dell'altro che è il cuore, perché questo è il complice che ho in ogni persona che incontro. Anche perché i ragazzi hanno un vantaggio rispetto agli adulti, che questo cuore ce l'hanno vivo. Sepolto sotto tutte le macerie, ma ce l'hanno e non vedono l'ora che qualcuno glielo sveli.
E soprattutto i miei alunni hanno un altro vantaggio: che sono poveri, Non si difendono. Il problema è che hanno davanti degli adulti che non dialogano con questo: li rimproverano, gli fanno un sacco di prediche, gli dicono quello che devono fare, ma non hanno il coraggio di dialoga- re col loro cuore. Sapete perché? Perché da troppo tempo non dialogano con loro stessi.
La preferenza è la strada per arrivare a tutti: perché dovrei
raccogliere funghi?
Per esempio l’anno scorso, avevo una classe quinta, non numerosa, erano solo 12, ma erano tremendi, e in questa classe c'era un ragazzo che immediatamente, dal primo giorno di scuola, mi era risultato simpa- tico. Ebbene l'anno scorso ha trovato conferma quella verità che ho sempre saputo, cioè che a volte bisogna seguire le preferenze, perché la preferenza è la strada che Dio ti dà per arrivare a tutti. Dunque, succede che dopo un mese di scuola faccio un test di Storia glielo riporto e il primo a cui lo restituisco, mancava un quarta d'ora alla fine della
lezione, il primo era Giovanni che aveva preso 3. E allora gli dico; "Giova, perché non hai studiato?" E lui dice che si fa fatica e allora io gli dico che non è vero. "Come non è vero - reclama lui - io non ho studiato perché si fa fatica!"
E io ancora: "giuro che non è vero, non è vero!" Allora i ragazzi comin- ciano ad arrabbiarsi e allora io domando loro: "Siete disposti a un esperi- mento in diretta così vi dimostro che non è vero?" Ha voglia, si dice in Toscana. Dunque, ecco quello che succede.
La morosa di Giovanni, Silvia, io lo sapevo, faceva teatro. E allora im- provviso un dialogo teatrale con lui, io e Giovanni. "Sei pronto ad im- personarmi nella situazione che ti suggerisco io? E allora dammi il tele- fonino." Faccio suonare, sono le 13,45, suona il telefonino. "Pronto chi è?" dice lui.
E io tiro fuori una voce strana e dico: "Ciao sono mamma." "Ah!" dice lui. "Ehi Giova sono in cima alla Calvara e sto raccogliendo porcini per- ché questa sera abbiamo ospiti e voglio fare i funghi: allora Giova, per- ché non vieni?" E lui: "Perché si fa fatica". Ma vi pare che questa è la ri- sposta? Ragazzi l'esperimento è finito. Ma in quell'istante suona il tele- fonino, cioè faccio suonare il telefonino.
E lui "Chi è?" "Sono la Silvia - dico, la ragazza, che tra l'altro sta nella scuola accanto - Giovanni sono in cima alla Calvara verresti a prendere i funghi con me?" "Di corsa!!!" risponde lui. "Allora Giova, e tutti voi ragazzi, siete persuasi che fareste tutti così?" E Giovanni dice sì, ma dice anche che in questo caso ci andrebbe perché sarebbe diverso lo scopo. "Allora - lo incalzo io - tu non hai studiato perché si fa fatica; quindi tu hai sentito che lo studiare è come andare a funghi con la tua mamma. Ma se ci fosse la Silvia? Perché vedi - dico io - si fa fatica quando non abbiamo uno scopo.
Allora l’errore che tu hai fatto non era quello di non studiare, ma quello di non rompere le scatole a me per comprendere qual era lo scopo dello studiare.
Perciò domani pomeriggio io mi fermo con te, per studiare con te, per farti capire perché io ci vado di corsa a raccogliere i funghi, cioè a stu- diare la prima guerra mondiale. Nella verifica successiva sulla prima guerra mondiale ha preso 9 e alla fine dell'anno 8 in storia. Perché è come se si fosse sbloccato qualcosa in lui, tanto che mi aveva fatto im- pressione; poi a questo ragazzo ho trovato un lavoro e i primi due o tre
mesi faceva fatica e allora tutti i venerdì veniva da me per fare il reso- conto della settimana.
Quel lavoro alla fine se l'è tenuto perché ha superato quella questione che lo bloccava, la fatica appunto, che oggi è un problema che si deve affrontare culturalmente e che invece tutti affrontano moralisticamente. Che si deve fare fatica, che ti devi impegnare, sono le tipiche risposte dei professori ai genitori: è intelligente, ma non si impegna. Gli deve dire che deve studiare, che deve stare attento.
Ho già detto qual è, secondo me, il punto di partenza della questione educativa, che è il cambiamento di sé, e questo per un adulto è la possi- bilità di dialogare con l'altro al livello del cuore.
Non tu devi, ma tu sei e questo comporta che nell'altro uno ha un com- plice che è il cuore. Perché l'avventura educativa è un adulto che vive il proprio cuore e attira il cuore dell'altro.
Come posso salvare il mio cuore?
Ma l'uomo, ed è la terza cosa che voglio dire, non deve insistere col pro- prio cuore, sarebbe la riduzione del cuore a sentimento, perchè inevita- bilmente si riduce il cuore a delle immagini, a degli idoli. L'uomo per salvare il proprio cuore deve insistere con la realtà. E per questo don Giussani definiva l'educazione in due modi.
Per prima cosa diceva che educare significa educare l'altro ad essere se stesso, cioè a vivere il proprio cuore. Ma poi dava un'altra definizione di educazione che aveva forse preso da un pedagogista austriaco: l'educazione è l'introdurre alla realtà, l'educazione è introduzione alla realtà E io mi sono sempre chiesta quale fosse il nesso tra queste due definizioni.
Ora, a me sembra, che la prima definizione sottolinea lo scopo, la seconda definizione il metodo. Cioè: lo scopo dell'educazione è per- mettere all'altro di essere se stesso, cioè di vivere il proprio cuore. E co- me fa a vivere il proprio cuore? Aiutando l'altro a vivere la realtà. Rac- conto un altro episodio - perché io so parlare solo per episodi, anzi, for- se, non è possibile fare altrimenti - in cui questo che ho appena detto mi è stato chiarissimo. In una quinta, tutti italiani. 13 italiani, un giorno en- trai in classe e dovevo quel giorno spiegare l'antisemitismo nazista. Mi ero portata dietro due o tre brani di Hitler sugli ebrei che volevo leggere
ai ragazzi per fare vedere come Hitler sentiva gli ebrei. Mentre stavo entrando in classe mi venne un'idea geniale. "Sentite ragazzi, oggi facciamo l'antisemitismo nazista, vorrei leggervi dei brani di Hitler sugli ebrei, ma prima di farlo vi do 10 minuti di tempo e voi su un foglietto scrivete chi sono gli ebrei. Tutto quello che voi sapete." Loro scrivono su biglietti anonimi, io ritiro questi biglietti e li leggo. Li avevo letti perché volevo far vedere la differenza tra quello che loro avevano scritto sugli ebrei e quello che diceva Hitler. Siamo rimasti scioccati, sia io che loro, perché quello che avevano scritto sugli ebrei era identico a quello che diceva Hitler. Esattamente le stesse frasi. Loro sono rimasti scioccati. "Siete di famiglie comuniste, votate comunista, piangete quando andate a vedere la Vita è bella e scrivete quello che di- ceva Hitler? Come mai?" Uno in particolare era atterrito e domanda: "Come mai prof?" E io gli rispondo: "La ragione è molto semplice, voi di fronte alla realtà non dite la vostra esperienza, ma ripetete semplice- mente quello che avete sentilo dire.
Allora la domanda è: come si fa ad obbedire alla propria esperienza? Come si fa a conoscere partendo dalla propria esperienza?" E io dissi: "Si bussa alla porta della realtà, perciò oggi facciamo lezione insieme, domani andiamo a Firenze, bussiamo alla porta della sinagoga e all'omino che ci aprirà domanderemo: scusi signore lei chi è? E noi scriveremo su un foglio quello che lui dice di essere. Questi sono gli ebrei. Naturalmente chiamai prima la sinagoga per... evitare di trovare un cretino che magari avrebbe convinto i miei alunni che facevano bene a scrivere quello che si diceva di loro. Invece incontrammo una persona meravigliosa che per ben due ore ci raccontò della sua storia. Il giorno dopo in classe dissi: "Adesso prende- te un biglietto e scrivete chi sono gli ebrei." Ho raccolto i biglietti e poi ho letto quello che diceva Hitler: erano due mondi; e allora ho detto ai ragazzi: " Noi questi due giorni abbiamo imparato una cosa molto importante: che il cuore per rimanere fedele a se stesso deve bussare alla porta della realtà.
Ieri abbiamo visitato Firenze per farvi capire un metodo, che si può com- prendere solo bussando alla porta della realtà. Non dite della vostra ra- gazza quello che dice la televisione; e ai genitori si dovrebbe dire bussa- te alla porta dei vostri figli, non dite quello che dicono alla televisione, permettete alla realtà di svelare il suo mistero. Perché l'avventura più_14_
grande della vita è conoscere la realtà. E solo conoscendo la realtà, uno conosce il proprio cuore. Io non sarò purtroppo accanto a voi tutti i giorni della vostra vita, per fortuna, perché lo scopo di un genitore o di un insegnante è che suo figlio non è che non se ne vada, ma che diventi grande.
Però ricordatevi che quella cosa che abbiamo imparato oggi è proprio importante. Perché per essere fedele al proprio cuore bisogna ogni giorno bussare alla porta della realtà."
Come può un ragazzo bussare alla porta della realtà?
L'ultima cosa che voglio dire è questa. Come fa un ragazzo a bussare col proprio cuore alla realtà? L'ho detto prima: seguendo un adulto che que- sto dialogo lo vive. Ma come fa un adulto a viverlo? Come ho fatto io a viverlo? Come faccio io a viverlo? E' qui l'ultima cosa che voglio dire, e che per me è la più entusiasmante. Che non si è educatori se non si accetta di essere educati. Non si genera niente se non si è generati ora. E perciò un adulto è un testimone per un ragazzo se vive questo dialogo col proprio cuore e questa avventura con la realtà. Ma per fare questo un adulto deve accettare di seguire un altro. Uno questa capacità da solo non ce l'ha. Da solo uno dice "La quarta di quest'anno è peggio della quarta dell'anno scorso e mio marito quest'anno è peggio di come era l'anno scorso e mio figlio non è come era a tre anni." Uno da solo dice così e uno da solo vede tutte le cose morire. Uno da solo vede le cose finire. Uno da solo vede le cose, tutte, peggiorare. Invece per vedere le cose che crescono, le cose che migliorano, per vedere che la vita è un luogo affascinante, bisogna avere un luogo che tenga sveglio il proprio cuore e il proprio rapporto con la realtà. Da soli si invecchia, insieme no, dentro una compagnia che ci educa no. Per questo aveva ragione Jean Guitton: il grande filosofo francese, tanti anni fa, venne al Meeting di Rimini , era vecchissimo, ma era uno di quei vecchi che a 90 anni hanno una faccia da bambini. L'incontro con lui fu bellissimo e chiuse l'intervento con questa frase: "Naturalmente la vita di un uomo è così: si nasce bambini e si muore vecchi, ma nella vita con Cristo si nasce vecchi e la lunga vita è una lotta per morire bambi- ni." Questo è un adulto che educa, quello che vive questa lotta per mori- re bambini.
Domande
Domanda: la condizione adulta è spesso intrisa dalla paura, tanto è vero che frapponiamo tra noi e la nostra responsabilità nei confronti della realtà gli esperti. Io sono un insegnante, e mi sorprende che quando c'è un minimo problema con i ragazzi anziché trovare colleghi disposti a giocarsi con questi ragazzi ci si nasconde dicendo "Qui bisogna fare intervenire lo psicologo". Noi adulti ci siamo creati tanti alibi, e uno di questi è il tecnico. Io vedo che l'adulto è molto tentato da questa posizione, forse da questa fuga. Dove si prende invece l'energia per partire, per non rifugiarsi dietro un tecnico?
Domanda: Quanti adulti partono con slancio in iniziative verso i ragaz- zi, si fanno dei bei propositi, sacrificano del tempo e poi vengono fregati dal ricatto dell'esito. Uno pensa di dettare i tempi della risposta dell'altro e la risposta non è mai come me l'aspetto e allora uno entra nello sconforto. E' quello che io chiamo il ricatto dell'esito e dunque, come si vince il ricatto dell'esito?
Carlotti. Ogni persona è impegnata in una responsabilità educativa, un genitore, un professore, un imprenditore - perché l'educazione non è un mestiere di pochi, l'educazione è una dimensione e quindi anche il pro- blema dell'imprenditore è educativo prima che economico perché se un imprenditore non tira su le persone che lavorano con lui, la fabbrica va proprio per aria. Ebbene, io credo che la grande emergenza di oggi, pro- prio come ha detto il Papa, è un'emergenza educativa. Questa questione è trasversale, attraversa tutti: io non ho paura della crisi, perché l'Italia di crisi ne ha vissute, io mi occupo un po' di Storia, e se uno guarda un po' la Storia, e soprattutto gli ultimi 150 anni della storia d'Italia, di pe- riodi difficili ne abbiamo passati e peggiori di questi. Eppure io ho paura di questo momento, molto di più di quanta ne avessi delle crisi precedenti, non perché la crisi è grossa, ma perché non vedo più la risorsa umana per affrontarla. Perché nel 1945 o nel 1918 c'era un'energia umana per affrontare le difficoltà che oggi non c'è. Perciò mi fa fatica la difficoltà che stiamo affrontando non perché questa sia una difficoltà grossa, ma la paura che ho di fronte a questo momento è quella di non sapere se noi saremo capaci di rispondere con energia alla sfida._14_
grande della vita è conoscere la realtà. E solo conoscendo la realtà, uno conosce il proprio cuore. Io non sarò purtroppo accanto a voi tutti i giorni della vostra vita, per fortuna, perché lo scopo di un genitore o di un insegnante è che suo figlio non è che non se ne vada, ma che diventi grande.
Però ricordatevi che quella cosa che abbiamo imparato oggi è proprio importante. Perché per essere fedele al proprio cuore bisogna ogni giorno bussare alla porta della realtà."
Come può un ragazzo bussare alla porta della realtà?
L'ultima cosa che voglio dire è questa. Come fa un ragazzo a bussare col proprio cuore alla realtà? L'ho detto prima: seguendo un adulto che que- sto dialogo lo vive. Ma come fa un adulto a viverlo? Come ho fatto io a viverlo? Come faccio io a viverlo? E' qui l'ultima cosa che voglio dire, e che per me è la più entusiasmante. Che non si è educatori se non si accetta di essere educati. Non si genera niente se non si è generati ora. E perciò un adulto è un testimone per un ragazzo se vive questo dialogo col proprio cuore e questa avventura con la realtà. Ma per fare questo un adulto deve accettare di seguire un altro. Uno questa capacità da solo non ce l'ha. Da solo uno dice "La quarta di quest'anno è peggio della quarta dell'anno scorso e mio marito quest'anno è peggio di come era l'anno scorso e mio figlio non è come era a tre anni." Uno da solo dice così e uno da solo vede tutte le cose morire. Uno da solo vede le cose finire. Uno da solo vede le cose, tutte, peggiorare. Invece per vedere le cose che crescono, le cose che migliorano, per vedere che la vita è un luogo affascinante, bisogna avere un luogo che tenga sveglio il proprio cuore e il proprio rapporto con la realtà. Da soli si invecchia, insieme no, dentro una compagnia che ci educa no. Per questo aveva ragione Jean Guitton: il grande filosofo francese, tanti anni fa, venne al Meeting di Rimini , era vecchissimo, ma era uno di quei vecchi che a 90 anni hanno una faccia da bambini. L'incontro con lui fu bellissimo e chiuse l'intervento con questa frase: "Naturalmente la vita di un uomo è così: si nasce bambini e si muore vecchi, ma nella vita con Cristo si nasce vecchi e la lunga vita è una lotta per morire bambi- ni." Questo è un adulto che educa, quello che vive questa lotta per mori- re bambini.
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Domande
Domanda: la condizione adulta è spesso intrisa dalla paura, tanto è vero che frapponiamo tra noi e la nostra responsabilità nei confronti della realtà gli esperti. Io sono un insegnante, e mi sorprende che quando c'è un minimo problema con i ragazzi anziché trovare colleghi disposti a giocarsi con questi ragazzi ci si nasconde dicendo "Qui bisogna fare intervenire lo psicologo". Noi adulti ci siamo creati tanti alibi, e uno di questi è il tecnico. Io vedo che l'adulto è molto tentato da questa posizione, forse da questa fuga. Dove si prende invece l'energia per partire, per non rifugiarsi dietro un tecnico?
Domanda: Quanti adulti partono con slancio in iniziative verso i ragaz- zi, si fanno dei bei propositi, sacrificano del tempo e poi vengono fregati dal ricatto dell'esito. Uno pensa di dettare i tempi della risposta dell'altro e la risposta non è mai come me l'aspetto e allora uno entra nello sconforto. E' quello che io chiamo il ricatto dell'esito e dunque, come si vince il ricatto dell'esito?
Carlotti. Ogni persona è impegnata in una responsabilità educativa, un genitore, un professore, un imprenditore - perché l'educazione non è un mestiere di pochi, l'educazione è una dimensione e quindi anche il pro- blema dell'imprenditore è educativo prima che economico perché se un imprenditore non tira su le persone che lavorano con lui, la fabbrica va proprio per aria. Ebbene, io credo che la grande emergenza di oggi, pro- prio come ha detto il Papa, è un'emergenza educativa. Questa questione è trasversale, attraversa tutti: io non ho paura della crisi, perché l'Italia di crisi ne ha vissute, io mi occupo un po' di Storia, e se uno guarda un po' la Storia, e soprattutto gli ultimi 150 anni della storia d'Italia, di pe- riodi difficili ne abbiamo passati e peggiori di questi. Eppure io ho paura di questo momento, molto di più di quanta ne avessi delle crisi precedenti, non perché la crisi è grossa, ma perché non vedo più la risorsa umana per affrontarla. Perché nel 1945 o nel 1918 c'era un'energia umana per affrontare le difficoltà che oggi non c'è. Perciò mi fa fatica la difficoltà che stiamo affrontando non perché questa sia una difficoltà grossa, ma la paura che ho di fronte a questo momento è quella di non sapere se noi saremo capaci di rispondere con energia alla sfida.

KIKO


DAL NUOVO GIORNALE DI QUESTA SETTIMANA
...BELLA LA FRASE D'INIZIO
CHE HO EVIDENZIATO IN BLU
RISPECCHIA ESATTAMENTE,
QUEL PASSAGGIO CRUCIALE
IN CUI UNO PASSA DA UNA PARTE ALL'ALTRA
...QUELLA COSA CHE TUTTI FUGGIAMO
SI CHIAMA
CRISI - FALLIMENTO

tutto entra in crisi...ed e' li che ti giochi tutto
...e' quell'urlo che ti salva
...perche' una volta fatto
...non torni piu' indietro
...se il tuo cuore urla e dice
....Gesu' - Maria o il vostro santo preferito
non ce la faccio piu da solo...aiutami

...eh beh lui e' li e ti ascolta...e ti aiuta davvero
...non e' sordo...ma attende da tutta l'eternita'
quel tuo grido

con tutto il desiderio di amore
che puo' avere uno che muore per uno che
...non lo conosce,
...non lo ama,
...non lo ascolta,
...non lo segue,
...ma anzi fa tutto l'opposto

...e dico a quelli che sono passati per il fallimento
...beati voi...perche' siete e sarete consolati

...altra cosa per qui poveretti
che pensano che la vita va molto molto molto bene cosi...senza Dio
...che magari la volta che ci vanno

...uffa...non finisce piu'
...uffa che brutta la predica
...uffa fuori c'e il sole
...uffa ho tante cose da fare
...queste cose le so...perche' prima le ho pensate anche io

...non sanno cosa vuole dire stare con Dio
...non sanno cosa vuole dire la messa
...non sanno cosa vuole dire prendere l'eucarestia
...non sanno cosa e' l'amore di Dio

...sanno solo cosa vuole dire l'amore del mondo

...da un sondaggio l'85% dei cristiani non vanno a messa tutte le domeniche
...pero' tutto il resto lo fanno
...vanno al supermercato,
e fanno tutto il resto senza problemi

...Dio ci ha lasciato 168 ore la settimana
possibile che un cristiano non trovi un'ora
da dedicare a ringraziare Dio??

Maria dice...pregate, pregate, pregate
...ecco a cosa servono le preghiere
...per me...servono a salvare anime
...a farle voltare dal baratro da dove stanno correndo senza neanche vedere la voragine
di tristezza, pena, che il demonio prepara per chi rinuncia alla gioia,
alla pace, ma desidera stare cosi, senza niente
...con in mano carta straccia, che si polverizza

un abbbraccioooooooooooo
ste

e santa giornataaaaaaaaa
preghiamo per il nuovo papa
...che sia di Maria
come gli ultimi due-tre-quattro
...mah sono tutti eccezzionali
ultimamente




Il libro di Kiko Arguello
“Ho cercato di vivere come se Dio non esistesse.
In quel momento ho chiuso il cielo.
Mi si è formato sopra come un cielo di cemento e la vita è diventata molto difficile”.

Così Kiko Arguëllo,, racconta la crisi esistenziale che lo ha portato alla conversione
e alla vita tra i poveri delle baraccopoli di Madrid, a metà degli anni ’60.
Perché la fede, se non è il frutto di un incontro personale e concreto con Cristo,
si può smarrire facilmente di fronte alle grandi domande della vita,
al mistero della sofferenza, alla mentalità di un mondo che vive senza Dio.

L’INTUIZIONE CHE PORTA ALLA FEDE.
Questa è stata anche l’esperienza di Francisco José Gomez-Argüello
(a tutti noto come Kiko), classe 1939: cresciuto in una famiglia cattolica e praticante,
si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Madrid e, a contatto con l’ambiente ateo
e esistenzialista dei circoli culturali di fine anni ’50, entra in una profonda crisi personale.
Kiko è sedotto dal pensiero esistenzialista di Sartre,
che nega l’esistenza di qualunque realtà trascendente,
ma si rende conto che, eliminando Dio, la vita non ha senso e tutto gli diventa insopportabile.
C’è qualcosa, nel profondo della sua anima, che gli suggerisce che non può essere davvero così:
“Seguendo quella luce, in un momento tragico della mia esistenza, entrai nella mia stanza,
chiusi la porta e gridai a Dio: Se esisti, vieni, aiutami, perché davanti a me ho la morte!”.
Da qui la svolta nella vita di Kiko, nella vita come nell’arte,
che diventa esclusivamente sacra
(nel 1960 rappresenta la Spagna nell’Esposizione Internazionale di Arte Sacra a Royan, in Francia).

TESTIMONIANZA SILVIA BUSI

ECCO LA TESTIMONIANZA DI SILVIA
A MEDJGORIE

QUELLO CHE DICE SILVIA AD UN CERTO PUNTO
E' :LA GRAZIA PIU GRANDE....RISCOPRIRE DIO

UN ABBBRACCIOOOO

E SANTA GIORNATA

BASTA CLICCARE QUI SOTTO

http://www.medjugorje.ws/it/videos/esclusiva-testimonianza-di-silvia-busi/

...ANCORA MEDJGORIE

ECCO UN ALTRA TESTIMONIANZA
E' UNA RAGAZZA AUSTRIACA

...SOTTOLINEO CHE MARIA HA UNA FANTASIA INCREDIBILE

OGNI TESTIMONIANZA E' UNICA...EPPURE CERTI PASSAGGI
SONO SEMPRE UGUALI
...PERCHE' LE TENTAZIONI SONO SEMPRE LE STESSE
...CONVERSIONE E...RIPENSAMENTO
INCONTRARE GIOIA E AMORE....E ..."FORSE LA VITA CHE FACEVO PRIMA ERA PIU BELLA"

...LA GRANDE GRAZIA
E' STATA QUELLA DI AVERE INCONTRATO UN CONSACRATO
...LI' OVVIAMENTE NON PER CASO
CHE E' STATO 6 GIORNI A PARLARE CON LEI
COSA PIU UNICA CHE RARA

...MA MARIA HO SCOPERTO
CHE E' ANCHE E' UN OTTIMO TOUR OPERATOR
FA INCASTRARE SEMPRE OGNI COSA
SENZA NEANCHE UN SECONDO DI RITARDO
...CONVIENE SEMPRE METTERSI ALLA SUA SCUOLA

A VOLTE PER FARE UNA SCENA DI TRE MINUTI
IN UN FILM ...CI METTONO UN INTERO POMERIGGIO
QUI GLI INCONTRI VENGONO SUBITO BENE LA PRIMA VOLTA
E SI RIPETONO PER SEI GIORNI

COMPARSE:
AMICO IRLANDESE CHE VUOLE ANDARE A MEDJGORIE
RAGAZZA ALLA FERMATA DEL PULMAN CHE VUOLE ANDARE A MESSA
...GESU' IN PERSONA NELL'EUCARESTIA
...(QUESTA RAGAZZA DOVEVA ESSERE PROPRIO DURA COME LA ROCCIA...PER FARE SCENDERE DIRETTAMENTE LUI)
...ED INFINE CONSACRATO


UN ABBBRACCIOOOOOOOO
...CLICCARE QUI

http://www.medjugorje.ws/it/videos/medjugorje-festival-2012/7

TESTIMONIANZA DI UN AMERICANO

TESTIMONIANZA DI UN AMERICANO

...SE AVETE PAZIENZA ...ALLA FINE SORRIDERETE

UN ABBRACCIOOO
STE

http://www.medjugorje.ws/it/videos/medjugorje-festival-2012/5

ESTATE


ECCO DA PADRE LIVIO
E MARIA
I SALUTI PER L'ESTATE

ANCHE IO CONSIGLIO DI UTILIZZARE BENE
IL TEMPO ESTIVO...CHE NON E' FATTO
PER ESSERE RIEMPITO DI 1000 COSE
PER RIPETERE IN BRUTTO QUELLO CHE GIA FACCIAMO
TUTTO L'ANNO CON IL LAVORO
COME SE IL LACCIO CHE CI STRINGE...QUANDO SI ALLENTA
DOBBIAMO NOI STESSI RIMETTERCELO
...IL TEMPO LIBERO E' ANCH'ESSO GRAZIA DI DIO
...SE LO DIAMO A LUI , LEI MARIA CI DONA LA PACE

...DAL 3° VOLUME DI MARIA VALTORTA

ANCHE GESU' ERA CONTENTISSIMO DI ENTRARE
NELLA NATURA DI STARE UN PO DI TEMPO
LONTANO DAL FRASTUONO DELLA GENTE
...AL PUNTO CHE AD UN CERTO PUNTO HA FATTO
FARE UNA DEVIAZIONE NON DEL TUTTO COMODA...FACENDO
SPAZIENTIRE IL MARINAIO PIETRO...PER NON PARLARE DI GIUDA ISCARIOTA,
...FACENDOLI PASSARE IN UN TRATTO DI COSTA ACQUITRINOSO
...DOVE IN ALCUNI PUNTI SI AFFONDAVA FINO AL GINOCCHIO.
MA GESU' NON VEDEVA QUELLO
...LUI VEDEVA IL BELLO DEL CREATO,
VEDEVA GLI UCCELLINI , VEDEVA LA PENOMBRA DEL SOTTOBOSCO
LA LUCE CHE FILTRAVA A TRATTI

...E FINALMENTE NON SENTIVA IL DOLORE
...PER LUI ERA UNA PENA
...PERCHE' LUI CI LEGGEVA DIRETTAMENTE NELL'ANIMA
E VEDEVA IL MALE.
..E IL LUNGO CAMMINO
CHE ANCORA DOVEVANO FARE ...I SUOI STESSI DISCEPOLI

...ANCHE GESU' ESTENUATO, SI RIPOSAVA, SORRIDENDO
DI TUTTE LE COSE CHE SUO PADRE
AVEVA FATTO ...SOLO PER LUI

...E PER TUTTI QUELLI CHE HANNO ...ANCHE ADESSO
VOGLIA DI GUARDARSI ATTORNO,
L'ESTATE E' IL MOMENTO GIUSTO

...LO SPIRITO SANTO E' DELICATO, LUI E' COME UN VENTO LEGGERO
...CI VUOLE SILENZIO PER ASCOLTARE LUI ED IL NOSTRO ANGELO CUSTODE..

UN ABBBRACCIOOOOOOOOO
STE

DIO SIA CON VOI

...ECCO PADRE LIVIO E MARIA

Cari amici,
L' estate sia un tempo che ci avvicina a Dio
mediante la preghiera e la contempazione della bellezza della natura.
Dedichiamo qualche giorno delle nostre vacanze per la visita a un santuario,
dove confessarci e partecipare alla S. Messa.
Ogni santuario ha una grazia speciale a cui attingere.
Riserviamo un angolo quotidiano alla
meditazione e a una lettura edificante,
che riaccenda il fervore della vita spirituale.
Dilatiamo il cuore ai bisogni del prossimo,
incominciando da chi ci sta più vicino,
e alle molteplici iniziative del volontariato.
Il vero riposo è quello dell'anima.
che rinnova e ringiovanisce tutta la persona.

"Pregate, così potrete superare ogni stanchezza.
La preghiera sarà per voi gioia e riposo" ( Regina della pace - 30 - 5 - 1985)
.
"Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito ad avvicinarvi
ancora di più a Dio attraverso la vostra preghiera personale.
Utilizzate bene il tempo di riposo e donate alla vostra anima e ai vostri occhi il riposo in Dio.
Trovate la pace nella natura e scoprirete Dio,
il Creatore al quale potrete rendere grazie per tutte le creature;
allora troverete la gioia nel vostro cuore" ( Regina della pace - 25 -07 - 2001).
Vostro Padre Livio

COME FARSI AIUTARE ...DAL CIELO???

per ottenere aiuto ...a volte le nostre preghiere
hanno bisogno di essere accompagnate da altri
il modo migliore e' pregare in gruppo
...dove cio non fosse possibile
...ecco Maria nostra mamma ci indica come fare
...farsi nuovi amici in cielo che pregano incessantemente per noi

...ci sono 2 modi,

uno e' quello di fare il patto con lei
...CALDAMENTE CONSIGLIATO...ANCHE DA ME

(RICORDIAMOCI per chi inizia...CHE LO SFORZO
...PIU' E' GRANDE ...PIU VERRA' RICOMPENSATO
...QUINDI SE UNO FA' FATICA RICEVERA' MOLTO DI PIU
RISPETTO A QUELLO CHE INVECE NELLA PREGHIERA TROVA GIOIA)
QUELLO CHE INIZIA UNA PREGHIERA REGOLARE
DECIDENDO DI DARE
UNA PARTE DEL SUO TEMPO
POCO TANTO NON IMPORTA
L'IMPORTANTE CHE SI RIMANGA
POI FEDELI A QUESTA PROMESSA

DA MARIA E GESU' RICEVONO GRANDISSIME GRAZIE
...GESU' E MARIA AGISCONO COSI
...ALL'INIZIO CI DANNO
TANTE CONSOLAZIONI ...PERCHE' SIAMO
DEBOLI ED ABBIAMO NECESSITA' DI RISCONTRI

...POI PIU' AVANTI NON NE ABBIAMO PIU BISOGNO
CONSIGLIO DI SCRIVERE SU UN AGENDINA
QUELLO CHE ACCADE ...A MENO CHE ABBIATE PIU MEMORIA DI ME'
NEL TEMPO VEDRETE DI QUANTE DOLCI
ATTENZIONI SIAMO FATTI OGGETTO

come iniziare???

e'come andare a lavorare
...io vado quando ho tempo?
quando mi sento ispirato?
quando ne ho voglia?
...beh chi dicesse queste cose in pubblico sicuramente
rischierebbe di essere accompagnato alla neuro

solo non pensiamo invece di dire assurdita' se al posto
della parola lavoro mettiamo la parola preghiera

vedete dio ci ha creati, e' la persona che ci ha voluto bene da prima che nascessimo
e noi ...non pensiamo mai a lui
...anzi ce ne dimentichiamo
e lui attende con tristezza di essere chiamato, ed anzi piange, perche' sa' gia i trabocchetti
e i dolori che incontreremo, lui vuole evitarceli, vuole farci vedere le buche del cammino
...ma puo' farlo solo se noi gli permettiamo di entrare nel nostro cuore
...non vede l'ora di aiutarci
ma lui e' discreto, non e' irruento e' un dolce soffio
...apriamo il cuore a lui
diciamo"...gesu' aiutami, gesu' dammi il tuo amore"

ricordiamoci che i tempi piu sono difficili piu richiedono forza
...ma non fisica...spirituale
...ricordiamoci che la forza non l'abbiamo noi, la nostra dura poco
...ma dobbiamo collegarci diciamo alla centrale dell'enel
...come il filo della corrente...se questo filo non e' collegato all'impianto di casa...l'interruttore non da'luce
una volta collegati e' facile, e' difficile???
richiede lauree, preparazioni teologiche particolari??
...no richiede solo un rapporto di amore
...basta dire gesu' stammi vicino, gesu' passa questa giornata con me
...gesu' accompagnami mentre vado in macchina a lavoro,
gesu' ti amo, gesu' ti voglio bene
..piu si parla come bimbi, piu siamo sulla via giusta
...almeno credo,
Maria a Medjgorie continua a battere sulla preghiera del cuore...



ALLORA MARIA
chiede tre rosari al giorno...per le sue intenzioni...non le nostre
...e lei in cambio pensa a tutti i nostri problemi
...beh direi che per noi
...che non sappiamo bene dove andare...e'convenientissimo

se uno avesse problemi a reperire tempo
lo puo' sempre trovare saltando un pasto...guadagna mezz'ora
...o spegnendo la televisione, o il computer, o qualsiasi altra pazzia
che gia' ci tiene legati mani e piedi
...quanto tempo investiamo in queste cose???
quanta gioia ricaviamo???

rinunciare alle cose lecite
...ci permette poi di rinunciare alle illecite
diventiamo uomini uomini
donne donne...per amore a maria

l'altro modo esistono preghiere per le anime del purgatorio
come quello nelle preghiere di santa brigida che si recida il venerdi cioe' oggi
oppure il rosario a dio padre
o la coroncina della divina misericordia
o quello delle apparizioni della madonna di amsterdam
...tutti bellissimi e pieni di grandi doni spirituali
...quelli a cui dobbiamo ambire
e che danno gioia permanente

se cercate su internet c'e tutto
...io di solito vado subito alle grazie che promettono
...e non sono promesse da 4 soldi
sono promesse di Dio o di Maria

come diceva sant'agostino

l'uomo e' fatto d'infinito
...e non si accontenta delle cose finite

altra citazione che piace a Padre Andrea e a me!!!

se metti dio al primo posto
...poi tutte le altre cose si metteranno a posto


ecco il messaggio

CITAZIONE DAL MESSAGGIO
DEL 6 NOVEMBRE 1986

Oggi desidero invitarvi a pregare
ogni giorno per le anime del Purgatorio.
Ad ogni anima è necessaria la preghiera
e la grazia per giungere a Dio e all'amore di Dio.
Con questo anche voi, cari figli, ricevete nuovi intercessori,
che vi aiuteranno nella vita a capire che le cose della terra
non sono importanti per voi;
che solo il cielo è la meta a cui dovete tendere


ED ECCO INVECE
IL MESSAGGIO DI IVAN DEL 15 DI QUESTO MESE


Cari amici,
A questa generazione che si illude di costruire un mondo senza Dio,
la Madonna ha dato questa risposta nel messaggio del 15 Giugno a Ivan:
"Sono venuta a dirvi che Dio esiste".
Il mondo intero e ognuno di noi è stato tratto dal nulla
dalla mano potente e misericordiosa di Dio creatore.

L'uomo non è Dio, ma una sua creatura.
"Decidetevi per Lui".
Ognuno di noi appartiene a Dio.
E' suo figlio.
Riconosciamolo con umiltà e amore.
Scegliamo Lui e non le creature ingannevoli.

Non adoriamo noi stessi.
"Mettetelo nella vostra vita e nelle vostre famiglie al primo posto".
Il fine della vita è conoscere,
amare e servire Dio.
Apriamoci a lui come i fiori al sole,
perchè possa irradiare su di noi la sua bellezza,
la sua santità e la sua grazia.
La presenza di Dio trasforma le famiglie.
"Andate insiene a lui nel futuro".
Senza Dio
non c'è né pace,
né futuro,
né vita eterna.

Con Dio si dissolve la paura del futuro
e il mondo godrà di un tempo di prosperità e di pace.
"Desidero che mi diciate "Sì, Sì".
Diciamolo col cuore e ripetiamolo ogni mattino.

Vostro Padre Livio

ULTIMA COSA
ALLEGO 2 PAGINE SULLE BENEDIZIONI
...AD UN CERTO PUNTO GESU' DICE

MAGGIORE E' LO ZELO CON IL QUALE
LA MIA BENEDIZIONE E' DATA E RICEVUTA ,
MAGGIORE E' LASUA EFFICACIA

A TERESA NEUMANN INVECE DICE:
NELLA BENEDIZIONE
E' CONTENUTO TUTTO L'AIUTO
CHE E' NECESSARIO ALL'UMANITA'

RICORDIAMOCI QUANDO A FINE MESSA
CI INGINOCCHIAMO PER RICEVERE LA BENEDIZIONE
COSA STA ACCADENDO...NON E' UNA COSA SCONTATA

IO PERSONALMENTE RINGRAZIO
...GRAZIE GESU' PERCHE' ANCHE
OGGI MI HAI FATTO ASSISTERE ALLA MESSA
ED ORA MI BENEDICI CON GIOIA
E AMORE
...ANCHE SE NON LO MERITO
...grazie doppiamente di volermi cosi bene

ultima cosa...domani stefano
diventa diacono
...ditegli se volete una ave maria,
...che possa resistere alle tentazioni
che il mondo gli offrira, deliziandolo di ogni cosa
pur di farlo deviare dalla strada che ha intrapreso
...che il desiderio di offrirsi tutto agli altri
rimanga ...anzi cresca sempre piu'
perche' se e' un rapporto di amore...si presume che debba crescere nel tempo.
..come in ogni rapporto
da quello tra marito e moglie
o tra madre-padre e figlio

e che sia un docile strumento nelle mani di maria
per guidare quelli che hanno piu' bisogno

...servono consacrati santi
soprattuto ora, che siano in grado di sacrificarsi per gli altri
che non amino riposarsi,
ma amino Maria e Gesu'
...cioe' ogni persona che incontrano nella giornata
se e' un rapporto di amore un consacrato,
non dovrebbe avere tempo per se'
ma solo per gli altri, almeno Gesu' ha fatto ed ha insegnato cosi'.
quindi preghiamo per loro, e non giudichiamoli,

facciamo invece come faceva
santo francesco
lui era uomo giusto agli occhi di dio
e piu vicino di tutti gli altri alla perfezione

ricordo di nuovo che per il demonio
vale piu conquistare un anima
consacrata che un intera citta'
...rivelazione a Miryam la piccola araba
beatificata da Giovanni Paolo II°


UN ABBBRACCIOOOOOOOO
STE

E SANTA GIORNATA