lunedì 30 marzo 2015

Intervista a Debora Vezzani - Come Un Prodigio

Mi hai intessuto nel seno di mia madre
...ecco perché è cosi bella questa canzone
...perché è parola di Dio che si è fatta carne 
nella vita di Debora .

domenica 29 marzo 2015

padre livio ...diamoci da fare



portiamo la speranza
in un mondo di disperati

...ragazzi mie 
...ma se noi siamo morti...!!!

...noi andiamo nell'aldilà
...con le anime che abbiamo salvato

le vecchiette che pregano 
sono un muro contro Satana

...ci manca questo fervore
questa operosità

...non vogliamo fare niente??
peggio per noi
...siamo alberi senza frutto

...invece noi vogliamo fare frutti

peguy - essere felici!!!



“Ma la speranza non va da sé.
La speranza non va da sola.
Per sperare bisogna essere molto felici,
bisogna aver ottenuto,
ricevuto una grande grazia.”
CHARLES PEGUY

PEGUY...io dò credito!!!




CHARLES PEGUY
Avverto una volta per tutte i nostri abbonati che mi sbaglio sovente
sugli uomini.
accordo alla maggior parte degli uomini un credito molto maggiore
di quello di cui hanno diritto.
Oltre alla mia imbecillità naturale, lo faccio consapevolmente:
meglio offrire credito a più gente
che esporsi a rifiutare credito
a uno solo che lo meritava.

pag 31 storia di un anima carnale 
edizioni di pagina...un libro bellissimo

COSI' E' DIO!!!...dipende da te...sei libero



COSI’ E’ DIO!!!

Un ragazzino chiese al padre:
“Papà, quanto è grande Dio?”
Guardando il cielo il padre avvistò
un aereo e chiese al figlio”.
Che dimensioni ha quell’aereo?
il ragazzo rispose:
“È piccolo, papà, quasi non si vede!”
Così il padre lo portò in un aeroporto,
e guardando la pista,si trovarono di fronte a un aereo,
e il padre ridomandò:
“E ora, che dimensioni ha questo aereo?”
Il ragazzo rispose:
Uh papà, questo è enorme!”
A questo punto il Padre disse:
“Ecco, così è Dio!
La sua dimensione dipende dalla distanza
tra te e lui!
Più gli stai vicino, più Lui sarà grande nella tua vita!”

Franco Nembrini "L'orso siberiano"

Dialdirect – The Notebook

L'ASINO E IL POZZO




L'ASINO E IL POZZO
“Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire.
Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell’asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma, dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l’asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.
Il povero asino, imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra l’asino rimase quieto.
Passò del tempo; nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra.
Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide: l’asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo.
Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino, l’asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.”
Questa storia, che apparentemente sembra solamente una storiella sull’intelligenza del suddetto asino (e che ho citato anche nell’audio Bene, male, destino e libero arbitrio), in realtà rivela tra le sue preziose righe una verità esistenziale di grande importanza, che riguarda da vicino ciascuno di noi.
Il contadino è la vita, il pozzo le difficoltà in cui talvolta ci troviamo e l’asino – suppongo che su questo siamo d’accordo tutti – siamo noi.
La vita cerca di farci evolvere con le buone, e quindi in modo dolce, ma se proprio noi non capiamo le cose, e se dopo tante opportunità di apprendimento andate sprecate finiamo dritti dentro un pozzo, passa al piano B e ci fornisce opportunità di evoluzione più difficili, sotto forma di vangate di terra che rischiano di seppellirci vivi.
Tuttavia, se noi evitiamo di piangerci addosso e di lagnarci per quanto la vita è crudele (come se nel pozzo non ci fossimo caduti noi, poi…), possiamo trasformare gli ostacoli in opportunità. E man mano risollevarci ed elevarci.
Persino i momenti in apparenza più difficili (e un gruppo di contadini che cerca di seppellirci vivi credo che lo sia) possono diventare nostri punti di forza se sappiamo integrare in noi il messaggio e la forza in essi racchiusi. Anche perché l’anima non si assume mai compiti oltre la sua portata, e quindi, qualunque evento ci capiti, abbiamo la forza necessaria a superarlo.
Come sempre, sta a noi: innanzi tutto nell’evitare di cadere nei pozzi, e poi, se proprio non riusciamo a fare a meno di finirci dentro, nell’uscirci.
E magari, più avanti, nell’insegnare agli altri come non cadere nei pozzi o come uscirne…
5 regole per essere felici
1 libera il tuo cuore dall'odio
2 libera la tua mente dalle preoccupazioni
3 semplifica la tua vita
4 da di più e aspettati meno
5 Ama di più e...accetta la terra che ti tirano addosso , 
  poiché essa può costituire la soluzione e non il problema.

LA CONFESSIONE PRIMA DI PASQUA



ARRIVA DIO!!!

Un giorno un uomo venne a sapere che Dio stava per venire a trovarlo.
"Da me? - si preoccupò - nella mia casa?".
Si mise a correre affannato attraverso tutte le camere, salì e scese per le scale, si arrampicò fin sul tetto, si precipitò in cantina. Vide la sua casa con altri occhi, adesso che doveva venire Dio.
"Impossibile! Povero me! - si lamentava - Non posso ricevere la sua visita in questa indecenza. E' tutto sporco! Tutto pieno di porcherie. Non c'è un solo posto adatto per riposare. Non c'è neppure aria per respirare!"
Spalancò porte e finestre, cercò aiuto: "Fratelli, amici - invocò - qualcuno mi aiuti a mettere in ordine, ma in fretta!"
E cominciò a spazzare con energia la casa. Attraverso la spessa nube di polvere che si sollevava, vide uno che era venuto a dargli una mano. In due era più facile. Buttarono fuori il ciarpame inutile, lo ammucchiarono e lo bruciarono. Si misero in ginocchio e strofinarono vigorosamente le scale e i pavimenti. Ci vollero molti secchi d'acqua, per pulire tutti i vetri. Stanarono anche la sporcizia che si annidava negli angoli più nascosti.
"Non finiremo mai!" sbuffava l'uomo. 

Continuarono a lavorare, fianco a fianco, per tutto il giorno.
E, finalmente, la casa pareva messa a nuovo, lustra e profumata di pulito. 
Quando scese il buio, andarono in cucina e apparecchiarono la tavola.
"Adesso - disse l'uomo - può venire il mio Visitatore! 
Adesso può venire Dio. 
"Io sono già qui! 
- disse l'altro, sedendosi al tavolo 
- Siediti e mangia con me!".

APPENA INIZIAMO...APPELA LO VOGLIAMO LUI ARRIVA SUBITO E CI AIUTA
DAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII...

sabato 28 marzo 2015

Mi confesso - I confess

Ti seguirò - I will follow


"...E mi ricordo  di aver detto a DIo."
"Farai meglio a fare succedere qualcosa 
durante questo ritiro altrimenti 
lascerò la chiesa per sempre.

AL MINUTO 3:42




Domenica delle palme - Palm Sunday

LA CONFESSIONE




LA CONFESSIONE
LA PREGHIERA PER OTTENERE IL PERDONO 

La preghiera per ottenere il perdono nasce da un cuore umile e contrito che, nella luce di Dio, guarda al proprio peccato. I peccati si vedono sempre nella luce di Dio perché senza di essa, non si vedrebbero nella loro gravità. Man mano che andrai avanti nel tuo cammino spirituale, ti verrà spontaneo chiedere di nuovo  perdono per le colpe già confessate e assolte. 

Anche ai santi accadeva, perché più l’anima è avvolta dalla luce della grazia e più è consapevole degli sbandamenti della vita passata. Vedendo da una parte il carico dei peccati e dall’altra la croce che li lava, ti verrà spontaneo gridare a Dio perché venga in tuo aiuto e rinnovi la tua vita. La Sacra Scrittura, in particolare i Salmi e i Vangeli, saranno per te una fonte inesauribile dalla quale attingere i sentimenti e le preghiere che sgorgano dai cuori toccati dalla grazia del pentimento. Sono spesso brevi invocazioni, come quella del pubblicano della parabola, che sta in fondo al tempio, non osa alzare gli occhi e si batte il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore” (Lc 18,13). 

Lascia che queste preghiere salgano dal cuore durante la lunga e impervia navigazione della vita, perché saranno esse a salvarti. Non temere di gridare a Dio di perdonarti, perché è questa la chiave che apre le porte del paradiso.

L’uomo che si mette in ginocchio davanti a Dio si colloca nella luce della verità. Si riconosce creatura, che l’Onnipotente ha tratto dal nulla e dal quale dipende. Si colloca così nella giusta situazione esistenziale perché l'invocazione di perdono sia ascoltata. Dio infatti “resiste ai superbi e fa grazia agli umili” (1 Pt 5,5). Ogni volta che ti metti in ginocchio, col corpo ma soprattutto col cuore,  poni le premesse per essere ricolmato di grazie. La luce che ti ha investito ti ha aperto gli occhi e ti ha mostrato il cumulo dei tuoi peccati. Non avresti mai immaginato di essere caduto così in basso.  L’accecamento del peccato ti impediva di vedere. Ora l’occhio, reso limpido dall’umiltà, ti fa scorgere anche le colpe più sottili e le malizie più nascoste. Ti rendi conto che la devastazione dell’anima è una sventura più grave delle peggiori malattie del corpo. Comprendi che cosa significhi  l’enigmatica espressione di “peccato mortale”, che avevi imparato da piccolo al catechismo. Stai facendo l’esperienza di che cosa sia la morte dell’anima perché, nonostante la grazia della conversione che sta operando, ti senti paralizzato e incapace di uscire dalla plaude nella quale annaspi. Hai preso coscienza della gravità della tua situazione, ma non sai come apportarvi rimedio. Sei come uno che, dopo una caduta rovinosa, vorrebbe rialzarsi e riprendere il cammino, ma sente che le gambe spezzate non rispondono alla sua volontà.

Che fare? Caro amico, fai ciò che hanno fatto innumerevoli anime nei primi passi della loro conversione. Incomincia a pregare. Lancia verso il Cielo il tuo grido di aiuto. Chiama Dio in tuo soccorso. Fallo con le tue parole, quelle che ti uscirebbero spontanee dalla bocca se stessi per annegare e non trovassi un appiglio al quale afferrarti. Grida a squarciagola, senza rispetto umano. L’urlo della creatura che chiama in suo soccorso il Creatore è forse la preghiera più antica, che rimbomba fin dagli albori della storia e il cui eco non si spegnerà mai. La Sacra Scrittura trabocca di queste invocazioni che escono dai cuori straziati degli esuli figli di Eva. “O Dio vieni a Salvarmi”, “Signore vieni presto in mio aiuto” è la supplica quotidiana  della Chiesa in preghiera. “Signore salvaci!” è il grido che attraversa i Salmi. Anche gli apostoli, che temono di affondare da un momento all’altro, lo fanno proprio: “Signore salvaci, siamo perduti”. 

Come vedi, c’è una preghiera che nasce spontaneamente dalla vita e che non ha bisogno di apprendistato. Anche tu, nella tua infermità, non esitare a gridare al Cielo. Mostra al Creatore il male che ti affligge, l’angoscia che ti opprime, il peso che ti schiaccia. Grida come un bambino che nel pericolo chiama la madre. Invocalo senza covare risentimenti, perché non Dio ma tu stesso sei la causa del tuo male.

“Dal profondo a te grido, o Signore, Signore ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica” (Sal 130). Forse, caro amico, ti chiedi perché sia necessario gridare a Dio. La ragione ormai ti è chiara davanti agli occhi. Da solo non ce la faresti mai. Sei spiritualmente morto. Se la grazia non fosse venuta a visitarti, non ti saresti neppure accorto che l’abisso senza ritorno ti stava inghiottendo. La morte spirituale e quella fisica sono in uno stretto rapporto di causa ed effetto. “Per invidia del diavolo è entrata la morte nel mondo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono” (Sap 2,24). Chi può liberare l’uomo dal peccato e dalla morte? L’umanità ci ha tentato più volte, ma con quali risultati? La catena delle illusioni e delle delusioni è senza fine. L’uomo non può salvare se stesso, dal male, dall’infelicità e dalla morte. Per questo Dio è venuto a visitarci, scendendo negli inferi della condizione umana e condividendo la nostra vita in tutto eccetto il peccato. Infatti ha portato sulle sue spalle il fardello del male commesso dall’umanità, per espiarlo e bruciarlo nel fuoco del suo amore.

Sappi che nessun uomo ti potrebbe liberare dal male che ti affligge e che porta alla rovina la tua vita. Nessuno, eccetto Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. O gridi a Lui, o la tua voce rimarrà senza risposta. E’ lui infatti che è venuto a cercarti, che ha bussato alla porta del tuo cuore e che ti ha chiesto di entrare. E’ lui che ti ha investito con la sua luce e che ti ha avvolto col suo amore. A che cosa ti dovresti aggrappare se non alla sua mano? E’ l’unico che ha non solo il desiderio ma anche la possibilità di aiutarti. Chi dei tuoi amici e conoscenti è venuto in tuo soccorso nelle tue disavventure? I migliori hanno fatto uno sforzo per ascoltarti e per capirti. Non ti hanno negato la comprensione e la parola di incoraggiamento. Ma poi sei rimasto solo con te stesso e con il tuo peso soffocante sulle spalle. L’uomo non riesce a rimuovere il male che lo assedia implacabile, corrodendolo nell’anima e nel corpo. Caro amico, non c’è forza umana che possa far fronte al potere delle tenebre. O chiami Dio in tuo soccorso o sei perduto. Se hai l’umiltà di rivolgerti al tuo Salvatore, la barchetta vacillante della tua vita verrà portata al sicuro.

Dio aspetta che tu lo invochi. E’ pronto ad aprire l’orecchio al tuo grido d'aiuto. Egli da sempre ti segue e attende con pazienza questo momento.  Dio è l’unico al quale tu stai veramente a cuore. Conosci qualcun altro? Ed è l’unico che ti vuole e che ti può aiutare. Sei un naufrago, come lo sono tutti gli uomini. O gridi a Dio o affoghi. Il problema della salvezza ora ti è chiaro. Si salvano tutti coloro che  hanno l’umiltà di inginocchiarsi e di elevare la loro voce verso il Cielo.

(Padre Livio – Il Coraggio del Perdono)

venerdì 27 marzo 2015

I 2 AMANTI



Dio e l'umanità sono come due amanti 
che hanno sbagliato il luogo dell'appuntamento.

Simone Weil

OGGI E' VENERDI


Vi ricordo che oggi è venerdi
(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, 
libera 33 Anime del Purgatorio, 
Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5. 
venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).

PREGHIERA:
Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa,
per amore di Colui che è il mio Signore.
Amen.

OGGI E' VENERDI


Vi ricordo che oggi è venerdi
(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, 
libera 33 Anime del Purgatorio, 
Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5. 
venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).

PREGHIERA:
Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa,
per amore di Colui che è il mio Signore.
Amen.

giovedì 26 marzo 2015

MESSAGGIO DEL 25 MARZO 2015 R.D.P.



"Cari figli! 
Anche oggi l'Altissimo mi ha permesso 
di essere con voi e di guidarvi 
sul cammino della conversione. 

Molti cuori si sono chiusi alla grazia 
e non vogliono dare ascolto alla mia chiamata. 

Voi figlioli, pregate e lottate contro le tentazioni 
e contro tutti i piani malvagi 
che satana vi offre tramite il modernismo. 

Siate forti nella preghiera 
e con la croce tra le mani pregate 
perché il male non vi usi 
e non vinca in voi. 

Io sono con voi e prego per voi. 

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

MESSAGGIO DEL 25 MARZO 2015 R.D.P.

....................................................................................

COMMENTO PADRE LIVIO

Cari amici,

Non è la prima volta che la Regina della pace 

nel giorno dell’Annunciazione 
ci rivolge un messaggio carico di ammonimenti.
Innanzitutto ci ricorda la grazia immensa 
della Sua presenza, che Lei ottiene dall’Altissimo, 
in modo tale da poterci guidare 
nel cammino della conversione.
"Cari figli!
Anche oggi l'Altissimo mi ha permesso 

di essere con voi e di guidarvi 
 sul cammino della conversione".

La Madre soffre perché “molti cuori”, 
in altre occasioni ha detto “un numero enorme”, 
non la prendono neppure in considerazione.
"Molti cuori si sono chiusi alla grazia 
e non vogliono dare ascolto alla mia chiamata".

La Madre ripone la Sua speranza 
in noi e ci esorta a resistere saldi nella fede 
contro la tentazione satanica del modernismo.
Il “modernismo” è “il mondo nuovo senza Dio”, 

dove l’uomo si illude di fare ciò che vuole. 
Per questo mondo non c’è né futuro né vita eterna.
"Voi figlioli, pregate e lottate contro 
le tentazioni e contro tutti i piani malvagi 
 che satana vi offre tramite il modernismo".

In questo tempo di Passione la Madonna 
ci esorta a tenere in mano la Croce, 
dalla quale viene la salvezza del mondo 
e che rinnova in noi la vittoria di Cristo contro Satana.
"Siate forti nella preghiera e con la croce 
tra le mani pregate perché il male 
non vi usi e non vinca in voi. 
Io sono con voi e prego per voi. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata".




Vostro Padre Livio

mercoledì 25 marzo 2015

ne hai bisogno


Non dire che non ne sei degno.
È vero, non ne sei degno,
ma ne hai bisogno.

Saint Jean-Baptiste Vianney 
(curato d'Ars)

LUI TI AMA



A DIO VAI GIA BENE COSI' COME SEI ADESSO
NON DEVI DIMOSTRARGLI NIENTE
...LUI TI AMA GIA ...ADESSO...QUI E ORA

La morale cristiana è la risposta commossa 
di fronte a una misericordia sorprendente, imprevedibile, 
addirittura "ingiusta" secondo i criteri umani, 
di Uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti 
e mi vuole bene lo stesso». 
Uno che ci conosce, e ci vuole bene lo stesso.

ti amo



Il cristianesimo è una storia d'amore,
una storia in cui l'amore 
crea, spiega, regge e salva tutto.

André Frossard

lunedì 23 marzo 2015

...gli animali

gli animali sono dei doni
 ...ci accompagnano 
...sono una carezza di Dio a noi


chi crede ...

La chiave è questa chi crede
...puo perdere cristo

...ma chi ama...no!!! 
...gli è troppo vicino al cuore

Waka waka francescana

Come un Prodigio - Debora Vezzani

come nessun altro.mpg

MAMMA MIA ...CHE BELLA!!!

Luce

Vade Retro - Io Suor Faustina vi racconto l'inferno che ho visto


La domenica dopo pasqua 
è la festa della divina misericordia
...una piccola parte Dell vita di s. Faustina kowalska 
la segretaria Dell divina misericordia
...il suo diario ...a me piace tanto tanto !!!


Invochiamo la tua presenza

Il papa a Napoli, suore di clausura scatenate. Sepe; "State calme sorelle"


sepe non ha capito bene
...loro sono i bambini
 ...sono quelli che Gesù voleva andassero a lui
...direi che la clausura gli fa molto molto bene 
se sono gia cosi

...e non hanno ancora incontrato Gesù
...sai che festa quando lo vedranno
...mi sa che quando toccherà a me 
dovrò aspettare che una di questa 
si stacchi dal suo abbraccio
...si ma poi toccherà a me
...e faro peggio di loro!!! 

viva viva viva le suorine di Napoli.




venerdì 20 marzo 2015

OGGI E' VENERDI


Vi ricordo che oggi è venerdi
(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, 
libera 33 Anime del Purgatorio, 
Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5. 
venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).


PREGHIERA:
Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa,
per amore di Colui che è il mio Signore.
Amen.

giovedì 19 marzo 2015

Ludovico Einaudi - Nuvole Bianche

...il valore

...se smetti di cercare scuse



Abramo era vecchio
Giacobbe era insicuro
Lea non era attraente
Giuseppe subì degli abusi
Mosè balbettava
Gedeone era povero
Sansone era influenzabile
Raab era immorale
Davide ebbe una relazione e ogni specie di
problemi familiari
Elia aveva tendenze suicide
Geremia era depresso
Giona era riluttante
Naomi era vedova
Giovanni Battista era eccentrico
Pietro era impulsivo e collerico
Marta si preoccupava molto
La donna samaritana aveva avuto molti
matrimoni falliti
Zaccheo non era popolare
Tommaso aveva dei dubbi
Paolo aveva cattiva salute
Timoteo era timido

Dio ha usato tutte queste persone 
“poco adatte” per il Suo servizio.
Userà anche te
se smetti di cercare scuse.

pontenure

mercoledì 18 marzo 2015

Lettura messaggio Mirjana Medjugorje 18 marzo 2015

francesco e il male - tutto puo' l'amore

L'OSTACOLO ALLA VITA SPIRITUALE - DON DIVO


Eh...eh..eh.
.. Don Divo le sue parole sono più taglienti di una spada
 ...altro che Salomone!!! 
...Che bello

L'OSTACOLO ALLA VITA SPIRITUALE
“L’ostacolo fondamentale alla vita spirituale è la ‘voluntas propria’. Fintanto che c’è in noi una volontà propria non è possibile vivere una vita cristiana, anche se la viviamo con le macerazioni, con dieci ore di Adorazione, con la castità più perfetta, con la generosità più grande verso il prossimo; noi andiamo perfettamente e direttamente all’inferno. L’uomo non cerca altro che sé.
E’ quello che dice il più grande scrittore, filosofo e teologo russo, Soloviev. Per lui l’Anticristo è colui che realizzerà il bene massimo dell’umanità, la pace dei popoli, e sfamerà tutti coloro che avranno fame, e sarà giusto, ed eserciterà il suo potere politico con la massima giustizia per il bene degli altri, ma lo farà per sé, per crearsi un piedistallo di gloria e mettersi al posto di Dio”.

Ritiro 22-1-1978 Firenze, casa San Sergio
"La conversione, condizione necessaria di vita cristiana "

MARTA ROBIN - quando Dio ti usa..


Quando Dio si vuole servire di qualcuno, 
comincia spesso a ridurlo a Zero

http://blog.studenti.it/biscobreak/2015/03/les-enfants-de-medjugorje-27/

martedì 17 marzo 2015

..non guardare cosa succede attorno a te...perderesti la luce che sta davanti a te!!



Non conosco il tono con cui Gesù pronunciava i suoi insegnamenti o raccontava le parabole, ma mi piace pensare che c’erano argomenti che lo infervoravano più degli altri. Forse è una mia sensibilità più che un suo modo, ma l’argomento di oggi a me fa salire parecchio fervore: “Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”. Ho sempre avuto molta difficoltà a conservare un atteggiamento mite vicino a quelle persone che sono estremamente convinte di essere migliori degli altri, e per questo pontificano e sentenziano con insopportabile alterigia persino quando sono inginocchiati in un confessionale per domandare perdono a Dio. Molte di quelle confessioni sembrano più l’elenco dei complimenti che l’ammissione delle proprie responsabilità. Delle volte scherzando dico a queste persone che se avessi una nicchia libera nella mia chiesa gliela cederei con piacere. Ma al di là dello scherzo il problema è davvero serio. Non si può essere migliori svalutando gli altri. E’ troppo facile sentirsi migliori confrontandosi con gli errori e i fallimenti degli altri. Non si può essere santi a spese di qualcun altro. Anzi, un santo farebbe il discorso del pubblicano del vangelo di oggi: “ (…) fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore"”.

fede 2.0 "Che cos'è la fede?"

Che cos’è la Fede?

la fede innanzitutto è un dono.
E’ un dono che possiamo chiedere
Possiamo chiederlo però nel momento in cui prendiamo sul serio
la ricerca di un senso all’interno della nostra vita
...quindi nel momento in cui prendiamo sul serio la vita!
Altrimenti sarebbe un po come avere la benzina nella macchina
e non avere nessuna meta da raggiungere
...non avere nessun viaggio da fare
...questo viaggio però non possiamo farlo da soli
lo dobbiamo fare con e per gli altri
perché una fede vissuta per se stessi non è una fede Cristiana
nello stesso momento ognuno di noi che crede
ha la responsabilità per quelli che non credono
perché vivendo bene la nostra vita, siamo utili agli altri
un po come la luna che non risplende di luce propria
ma risplende della luce del sole
...pero’ per mezzo della luna di notte
chi non vede il sole riesce a vedere per strada

la fede elimina le scelte?
Devo scegliere, devo essere libero per credere
perché una fede vissuta sotto la costrizione di qualcuno
...degli altri o della paura non è una vera fede
...non è affatto una fede
e nello stesso momento devo scegliere di avere fiducia in qualcosa
e in qualcuno, 
non senza cosi’ escludere la ragione
sarebbe senno’ come se escludessi la mia vita da universitario
per continuare la mia vita di credente 
anzi la fede mi aiuta a guardare meglio le cose della ragione
a viverle piu’ in profondità e a ricercarle con piu’ passione



Fabio

newsletter padre livio 5 marzo 2015


Cari amici, 
anche nel messaggio del 2 Marzo attraverso Mirjana la Regina della Pace si compiace dei suoi “apostoli”, che sono intimamente uniti a Lei. Li esorta ad essere saldi nella fede per poter aiutare quelli che l’hanno perduta, o che non l’hanno mai avuta, a riacquistarla. Infine ci esorta a pregare per i nostri Pastori che sono “la forza della Chiesa”. E’ il momento in cui la Madonna, dopo aver per anni formato i cuori di quelli che hanno risposto alla chiamata, li lancia in mare aperto perché gettino le reti.

"Cari figli, voi siete la mia forza. Voi, apostoli miei, che, con il vostro amore, l’umiltà ed il silenzio della preghiera, fate in modo che mio Figlio venga conosciuto. Voi vivete in me. Voi portate me nel vostro cuore. Voi sapete di avere una Madre che vi ama e che è venuta a portare amore.Vi guardo nel Padre Celeste, guardo i vostri pensieri, i vostri dolori, le vostre sofferenze e le porto a mio Figlio. Non abbiate paura! Non perdete la speranza, perché mio Figlio ascolta sua Madre.Egli ama fin da quando è nato, ed io desidero che tutti i miei figli conoscano questo amore; che ritornino a lui coloro che, a causa del loro dolore e di incomprensioni, l’hanno abbandonato e che lo conoscano tutti coloro che non l’hanno mai conosciuto. Per questo voi siete qui, apostoli miei, ed anch’io con voi come Madre.Pregate per avere la saldezza della fede, perché amore e misericordia vengono da una fede salda. Per mezzo dell’amore e della misericordia aiuterete tutti coloro che non sono coscienti di scegliere le tenebre al posto della luce. Pregate per i vostri pastori, perché essi sono la forza della Chiesa che mio Figlio vi ha lasciato. Per mezzo di mio Figlio essi sono i pastori delle anime. Vi ringrazio!".
Per essere “apostoli di Maria” non è necessario fare cose eccezionali. La Madonna ci chiede di amare e testimoniare nella vita quotidiana e di aiutarla con “l’umiltà e il silenzio della preghiera”.

Vostro Padre Livio


paul claudel - dio nel cuore



Quando avrai Dio nel cuore, 
possederai l'Ospite che non ti darà più riposo.


Paul Claudel

venerdì 13 marzo 2015

Testimonianza Gigliola Candian

FRANCESCO - 12 marzo


+++ PAPA FRANCESCO : 
"oggi 12 MARZO ricorre il 57esimo della mia entrata nella vita religiosa, pregate per me"
Voglio credere in Dio Padre, che mi ama come un figlio, e in Gesù, il Signore, che ha infuso il suo spirito nella mia vita per farmi sorridere e portarmi così al regno di vita eterna.
Credo nella mia storia, che è stata trapassata dallo sguardo di amore di Dio e, nel giorno di primavera, 21 settembre, mi ha portato all’incontro per invitarmi a seguirlo.
Credo nel mio dolore, infecondo per l’egoismo, nel quale mi rifugio.
Credo nella meschinità della mia anima, che cerca di inghiottire senza dare… senza dare.
Credo che gli altri siano buoni, e che devo amarli senza timore, e senza tradirli mai per cercare una sicurezza per me.
Credo nella vita religiosa. Credo di voler amare molto. Credo nella morte quotidiana, bruciante, che fuggo, ma che mi sorride invitandomi ad accettarla.
Credo nella pazienza di Dio, accogliente, buona come una notte d’estate.
Credo che papà sia in cielo insieme al Signore.
Credo che anche padre Duarte* stia lì intercedendo per il mio sacerdozio.
Credo in Maria, mia madre, che mi ama e mai mi lascerà solo. E aspetto la sorpresa di ogni giorno nel quale si manifesterà l’amore, la forza, il tradimento e il peccato, che mi accompagneranno fino all’incontro definitivo con quel volto meraviglioso che non so come sia, che fuggo continuamente, ma che voglio conoscere e amare. Amen.
( Papa Francesco)
UNA PREGHIERA PARTICOLARE PER PAPA FRANCESCO IN QUESTA SUA RICORRENZA!!!

GLI AMICI DI LAZZARO

Spettacolari !!! 
Se in Italia si soffre per la fuga di cervelli
...vuole dire che quelli ci sono
...ecco a questi tipi il cervello funziona bene
...mi piacciono!!!
... sanno per chi lo stanno facendo...per cristo...

prostituta-shutterstock_220778029

Nel “Messaggio per la Quaresima 2015” papa Francesco parla della “globalizzazione dell’indifferenza”, dei ricchi e benestanti verso i più poveri e cita San Paolo (1 Cor 12, 26): «Se un membro soffre tutte le membra soffrono». Questa è la Chiesa e questa «la tentazione anche per i cristiani… quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, ci dimentichiamo degli altri… di quelli che non stanno bene». In questo spirito della Quaresima, presento un’associazione diocesana di Torino alla quale sono molto legato: “Gli Amici di Lazzaro”. Il titolo dice già tutto, la realtà di questa compagnia di cattolici di Borgo Vittoria a Torino è un bell’esempio di cosa può nascere in una parrocchia di periferia nella capitale piemontese. Personalmente sono grato al fondatore e direttore degli Amici di Lazzaro, Paolo Botti (sposato con due figli), perché una dozzina di anni ha mi ha proposto di farmi gratis il mio Sito Internet (www.gheddopiero.it), che oggi ha un alto numero di amici lettori.
Gli Amici di Lazzaro hanno aperto nel quartiere una casa con la porta sempre aperta per chiunque abbia bisogno di una mano. Ma ciò che rende i circa 80 volontari dei veri “amici” è soprattutto l’attività che svolgono per le strade di Torino e provincia, in giro coi propri mezzi per portare la loro presenza accanto alle prostitute nigeriane e ai senza tetto. Due cose vanno notate in questa associazione di volontariato: lo spirito di preghiera, pregano sempre assieme prima di ogni azione; e lo spirito missionario, sono convinti che anche offrendo la propria amicizia e qualche aiuto ai poveri, debbono comunicare quanto di più prezioso hanno nella loro vita: la fede in Gesù Cristo e la devozione alla Madre di Dio, Maria. Gli Amici di Lazzaro non cercano notorietà, ma preghiere e aiuti per poter aiutare. Ecco come li presenta l’amico Paolo nell’intervista ad una giornalista torinese.
Piero Gheddo
senzatetto-shutterstock_158492999

Chi sono gli “Amici di Lazzaro”
a cura di Patrizia Spagnolo
Ho incontrato Paolo Botti, responsabile dell’associazione “Amici di Lazzaro” (www.amicidilazzaro.it), nella minuscola sede al pianterreno di via Bibiana 29, dove si svolgono ogni giorno le più disparate attività.
Quando e come è nata l’associazione?
Siamo nati nel 1997 da un incontro di preghiera e ascolto con i senza casa nella stazione Porta Nuova. Lì abbiamo incontrato anche le prime nigeriane, che prendevano il treno per andare a prostituirsi in altre città. Adesso ogni settimana due gruppi vanno a portare a queste persone conforto e amicizia. Poi abbiamo organizzato corsi di italiano per ragazze sfruttate, oggi aperti alle donne straniere in generale, e i doposcuola elementari e medie. Successivamente abbiamo iniziato a proporre attività di svago e animazione per bambini di famiglie disagiate o che vivono in comunità. Inoltre, seguiamo circa 100 famiglie in difficoltà, soprattutto ex vittime della tratta.
Perché proprio le nigeriane?
Perché, rispetto ad altre etnie, possiamo incontrarle più facilmente in quanto nessuno le controlla a vista. È più difficile, però, tirarle fuori dal giro a causa delle minacce che subiscono, della paura che venga fatto del male ai loro familiari, anche a quelli che vivono nei Paesi di provenienza. Nel 2013 ne abbiamo seguite 370.
Il vostro impegno prioritario non è quello di portare cibo e coperte a chi trascorre la notte in strada…
Di servizi del genere ce ne sono già tanti a Torino. Noi puntiamo sull’amicizia. Ogni anno incontriamo circa 100 persone senza tetto, molte delle quali non cercano aiuto perché hanno perso interesse per la vita: stando loro vicino, ricominciano a prendersi cura di sé, frequentano le mense e i dormitori, si tirano su. A coloro che si lasciano andare noi offriamo amicizia e preghiera, facendoli sentire “accolti”. Loro sanno che siamo lì per loro, ci conoscono come persone, non come associazione. Tutte le settimane andiamo in 15 alla stazione Porta Nuova: prima ci sediamo per terra nell’atrio o all’aperto e preghiamo insieme, poi, in piccoli gruppi, raggiungiamo le diverse zone. Certo, ci portiamo sempre dietro una coperta o il tè caldo, ma andiamo soprattutto a parlare con loro, a creare rapporti di amicizia: è più facile, quindi, che portiamo un libro o cioccolatini piuttosto che vestiti.
Chi sono i volontari?
Hanno tutti tra i 20 e i 30 anni, studenti e lavoratori provenienti da ogni parte di Torino. Sono attratti soprattutto dall’aspetto dell’amicizia: in tutte le attività che proponiamo, compreso il doposcuola. L’amicizia si intreccia con gli aiuti concreti (ad esempio i pacchi per le famiglie bisognose) che distribuiamo grazie alle offerte di supermercati, del banco alimentare, di parrocchie, persone che ogni anno organizzano collette all’interno delle aziende in cui lavorano… Conosciamo bene tutte le persone che seguiamo, le loro storie, le loro difficoltà. L’amicizia è importante soprattutto per chi è solo, in particolare le vittime della tratta, che fanno riferimento a noi per tutti i loro bisogni. Per gli operatori di strada proponiamo corsi di formazione per capire il mondo della tratta, per sapere come aiutare queste donne e cosa possiamo e non possiamo fare per loro. Si insiste sul fatto che non devono pretendere che le persone incontrate accettino il nostro aiuto; viene sottolineato l’aspetto della gratuità: donare gratuitamente senza aspettarsi risultati o ringraziamenti. Perché se non c’è gratuità ti scoraggi, patisci le delusioni. È un messaggio che riusciamo a far passare ed è questo che rafforza il volontario e lo spinge a continuare. E la continuità è importante per costruire autentici rapporti di amicizia.
Il servizio che l’associazione svolge è nutrito dalla preghiera, dall’annuncio. Come “curate” questa dimensione?
In sede abbiamo volantini con la catechesi in tutte le lingue; ai bambini del doposcuola ogni anno diamo un dvd o un libro che spiegano il Natale e la Pasqua. Quella volta che abbiamo ricevuto in dono numerosi CD sulla vita di Gesù in arabo, sono venute a chiedercelo tantissime famiglie, conosciute e non. Coltiviamo molto l’aspetto missionario di annuncio agli stranieri. Ogni anno delle suore ci regalano migliaia di rosari di loro produzione (che inviano ai missionari) a cui sono allegati libretti in tutte le lingue. Li vogliono tutti. A Natale e Pasqua, inoltre, distribuiamo alle ragazze prostitute (non solo nigeriane) il Vangelo o preghiere nella loro lingua: sono preghiere scelte da noi per incoraggiarle, per aiutarle a uscire dalla disperazione. E ancora, l’8 marzo regaliamo a tutte le donne con cui entriamo in contatto una mimosa, del cioccolato e la preghiera di Giovanni Paolo II “Grazie a te donna”.
Foto prostituta e senzatetto da Shutterstock


Leggi di Più: Gli amici di Lazzaro di Torino | Tempi.it 
Follow us: @Tempi_it on Twitter | tempi.it on Facebook