martedì 17 marzo 2015

..non guardare cosa succede attorno a te...perderesti la luce che sta davanti a te!!



Non conosco il tono con cui Gesù pronunciava i suoi insegnamenti o raccontava le parabole, ma mi piace pensare che c’erano argomenti che lo infervoravano più degli altri. Forse è una mia sensibilità più che un suo modo, ma l’argomento di oggi a me fa salire parecchio fervore: “Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”. Ho sempre avuto molta difficoltà a conservare un atteggiamento mite vicino a quelle persone che sono estremamente convinte di essere migliori degli altri, e per questo pontificano e sentenziano con insopportabile alterigia persino quando sono inginocchiati in un confessionale per domandare perdono a Dio. Molte di quelle confessioni sembrano più l’elenco dei complimenti che l’ammissione delle proprie responsabilità. Delle volte scherzando dico a queste persone che se avessi una nicchia libera nella mia chiesa gliela cederei con piacere. Ma al di là dello scherzo il problema è davvero serio. Non si può essere migliori svalutando gli altri. E’ troppo facile sentirsi migliori confrontandosi con gli errori e i fallimenti degli altri. Non si può essere santi a spese di qualcun altro. Anzi, un santo farebbe il discorso del pubblicano del vangelo di oggi: “ (…) fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore"”.

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