martedì 28 aprile 2015

MESE DI MAGGIO 2015 - PIACENZA


MESE DI MAGGIO 2015
vieni anche tu a pregare il Santo Rosario

LUNEDI' 4 ore 21,00
Casa della Carità (via vescovado 9)
GIOVEDI' 7 ore 21,00
Casa Padri Scalabriniani (via torta,14)
GIOVEDI' 14 ore 21,00
Casa Suore Mons. Torta (via Torta,63)
GIOVEDI' 21 ore 21,00
Casa Figlie di S. Anna (str.ne Farnese 49)
GIOVEDI' 28 ore 21,00
Casa Suore Giannelline (via Scalabrini,25)

INCONTRO CON GESU'

A 10 km da Gerusalemme + terra di Maria

"Non abbiamo il potere sulle cose - don divo barsotti

"Non abbiamo il potere sulle cose né sugli uomini.
Il nostro potere è sul Cuore di Dio"
Don Divo Barsotti
(dalla circolare per la CFD "Siamo Monaci" )

Feto «batte le mani» durante l’ecografia. E la mamma lo accompagna cantando

Io, ex prostituta, vi racconto cosa sono veramente le case chiuse

santa faustina è stata all'inferno

e certi racconti non si discostano

dalle prepotenze che applicano queste persone.

..poveretti loro non sanno che con quello che hanno fatto male in vita

saranno per l'eternita trattati

...preghiamo e non ascoltiamo le false sirene

...per aiutarle non conviene.


Io, ex prostituta, vi racconto cosa sono veramente le case chiuse

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Aprile 27, 2015 Redazione
Inge, ex squillo tedesca, spiega cosa realmente accade in Germania. Le tasse mai pagate, la mafia, la droga. «Ti fa schifo tutto. Non arriva mica Brad Pitt!»
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Periodicamente si torna a parlare in Italia di come regolamentare le prostituzione. Recentemente era stato il sindaco di Roma Ignazio Marino a proporre alcune zone di tolleranza per le lucciole. Idee bislacche, che non tengono conto delle reali condizioni in cui vivono e sono trattate le persone che si prostituiscono. Eppure il tema torna di tanto in tanto nelle nostre cronache, soprattutto attraverso le idee di chi propone la favola della regolamentazione dell’attività. Il ragionamento, nemmeno troppo sottointeso, è questo: poiché il fenomeno non è arginabile, regolamentiamolo in modo – almeno – da tassarlo. In Italia alcuni parlamentari hanno presentato un disegno di legge per depenalizzare lo sfruttamento. Il risultato sarebbe il via libera alle case chiuse.
L’esempio è quello tedesco che, nell’immaginario collettivo che si vuole imporre, è un paese dei balocchi dove nelle case chiuse si rispettano tutte le norme igienico sanitarie del caso e le prostitute sono delle libere professioniste che offrono prestazioni sessuali dietro fattura.
LE TASSE? NON LE PAGA NESSUNO. Va dato atto all’Espresso di aver realizzato sulla questione un’intervista che gratta via ogni ipocrisia e fa parlare chi quella situazione l’ha realmente vissuta e ha dunque tutti gli elementi per dire cosa realmente accade in questi “castelli fatati del sesso”. «E comunque rimane quell’odore disgustoso di minestrone rancido, uguale per tutti. Credo che sia l’eccitazione che li fa puzzare così». A parlare è Inge, ex prostituta tedesca, prima ermafrodito e, dopo l’operazione, donna. Ha esercitato a Berlino, arrivando a “fare la vita” per «difficoltà economiche, come tutte. La motivazione è la maggior parte delle volte finanziaria». Ma i guadagni, lamenta Inge, non sono quelli che ci si può aspettare: alla fine del mese rimane in tasca poco perché «l’affitto di una stanza in un bordello di lusso costa da 140 a 160 euro al giorno, se passi la mezzanotte, paghi il doppio, quindi, almeno 300 euro. Se hai lavorato molto bene in quelle ore, e se ce la fai, lavori con otto uomini».
Quindi si pagano le tasse? Ovviamente no. Non lo fa nessuno per due motivi: il primo è di ordine economico («per pagarti la pensione non basta quello che guadagni: come si fa a accantonare 1200 euro al mese?»). Il secondo è che nessuna vuole che sui suoi documenti appaia scritto: “professione prostituta”. «Ti resta il marchio a vita – racconta Inge -. Visto che al massimo lavori fino ai 35 anni, se ce la fai a uscire dal giro, e ti presenti in un posto di lavoro che referenze presenti? E comunque, nessun cliente vuole lasciare nome cognome e codice fiscale. A chi intesti la fattura? I clienti non vogliono lasciare generalità anche per paura di essere ricattati… o di lasciare tracce».

LA MAFIA. Non esistono prostitute che diventano ricche. Esistono solo delle schiave. Innanzitutto da parte dei clienti, che chiedono le prestazioni più particolare e obbrobriose (e ve le lasciamo immaginare: dagli animali in giù) e poi la concorrenza spietata tra le varie squillo che, pur di accaparrarsi clienti, arrivano a degradarsi fino all’estremo. Poi, dice Inge, ci sono i “papponi”, quelli che su questo mercato fanno i veri soldi. Le case chiuse non risolvono i problemi della tratta e delle violenze sulle prostitute, anzi. «Se si parla di una soluzione per la tratta – spiega -, con i bordelli legali la tratta non è mai stata più fiorente. Sono per la maggior parte ragazzine che vengono dai paesi dell’Est: dalla Russia, dall’Ungheria, dalla Bulgaria. Non parlano tedesco, non sanno di avere dei diritti, né vogliono che le loro famiglie sappiano. Ci sono moltissime donne rom gestite dalla mafia rom. Prima c’era un solo un proprietario, ora ne hanno due: chi le obbliga e il padrone del bordello. Prima c’erano solo papponi tedeschi e il fenomeno era più controllato. Ora sono albanesi, rumeni, ungheresi che si sparano tra loro. Dialogano così».
DROGA E BRAD PITT. Ci sono poi le condizioni in cui queste ragazze si trovano a vivere. E sono condizioni davvero degradanti. «Quello che succede in quelle stanze è affare tuo e del cliente. Il proprietario ti affitta solo la camera: se ti uccide un cliente ti ritrova la mattina dopo la donna delle pulizie». Per non parlare del problema della droga e dell’alcolismo. «In questi locali circola sempre moltissima droga, anche se non vuoi, per intrattenere i clienti e andare avanti con loro o bevi o ti droghi, o entrambe le cose. Oppure succede che le ragazze arrivano alla prostituzione proprio dalla droga, per pagarsela. Sono quelle che fanno di tutto e si fanno fare di tutto per pochissimi soldi. Comunque non hai molta scelta: devi reggere le prestazioni che ti chiedono e fingere di stare molto bene mentre ti fa schifo tutto. Non arriva mica Brad Pitt! E poi c’è lo schifo dell’odore da superare: quando mi prostituivo, per levarmelo di dosso, mi lavavo con la spugna dei piatti fino a farmi uscire il sangue».


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Piansi tutta la notte come un bambino. Capii che i messaggi erano veri e vi credetti. Questo fu l’inizio della mia conversione a Dio. Da quel momento accolsi i messaggi e cominciai a viverli, non solo a leggerli, e li vivevo esattamente e letteralmente come desidera la Madonna,

foto di Stefano Salvanelli.
“Cari figlioli, vi invito per l’ultima volta alla conversione”
Testimonianza di Patrick Latta
Mi chiamo Patrick Latta, sono canadese ma mia madre era calabrese. Ero un commerciante di automobili. Avevo molti dipendenti e per tutta la vita ho venduto auto. Nel lavoro ho avuto molto successo e sono diventato molto ricco. Nella mia vita non conoscevo Dio. Prima di conoscere Medjugorje non ero entrato in una chiesa da molti anni. La mia vita era una rovina, con matrimoni e divorzi. I miei quattro figli non erano mai stati in chiesa. Uno dei miei figli era drogato, il secondo, giocatore di rugby, era alcolizzato. Mia figlia si era sposata e aveva divorziato già due volte prima di compiere 24 anni. Del quarto figlio, un maschio, non sapevo neanche dove abitasse. Questa era la mia vita prima di conoscere i messaggi di Medjugorje.
Il cambiamento della mia vita iniziò il giorno in cui lessi i messaggi di Medjugorje, inviatici dal fratello di mia moglie Nancy. Il primo messaggio della Madonna che lessi a quel tempo diceva: “Cari figlioli, vi invito per l’ultima volta alla conversione”. Queste parole mi colpirono profondamente ed ebbero su di me l’effetto di uno shock.
Il secondo messaggio che lessi era il seguente: “Cari figlioli, sono venuta per dirvi che Dio esiste”. Mi inquietai con mia moglie Nancy perché non mi aveva detto prima che questi messaggi erano veri e che lì, in qualche luogo lontano dall’America, appariva la Madonna.
Continuai a leggere i messaggi nel libro. Dopo aver letto tutti i messaggi, vidi la mia vita come in un film. Vidi tutti i miei peccati. Cominciai a riflettere a lungo sul primo e sul secondo messaggio che avevo letto. Quella sera sentii che quei due messaggi erano rivolti proprio a me. Piansi tutta la notte come un bambino. Capii che i messaggi erano veri e vi credetti.
Questo fu l’inizio della mia conversione a Dio. Da quel momento accolsi i messaggi e cominciai a viverli, non solo a leggerli, e li vivevo esattamente e letteralmente come desidera la Madonna, anche se non era facile. Quando mia moglie ed io cominciammo ad andare regolarmente a Messa, a confessarci, a fare la comunione e a recitare ogni giorno insieme il Rosario, davvero tutto cominciò a cambiare. In un messaggio la Madonna dice che la preghiera del Rosario opera miracoli nelle nostre famiglie. Questo io l’ho sperimentato: per mezzo della preghiera del Rosario e di una vita conforme ai messaggi, tutto cambia nella nostra vita e in quella della nostra famiglia.
Il nostro figlio più giovane, che era drogato, si liberò dalla droga. Il secondo figlio, che era alcolizzato, abbandonò completamente l’alcool. Smise di giocare e rugby e diventò vigile del fuoco. Anche lui iniziò una vita completamente nuova. Nostra figlia, dopo due divorzi, sposò un uomo meraviglioso che scrive canzoni per Gesù. Mi dispiace che non si sia sposata in chiesa, ma non è colpa sua, bensì mia.
Ma il cambiamento più grande è avvenuto in me e in mia moglie. Innanzitutto ci siamo sposati in chiesa e il nostro matrimonio è diventato meraviglioso. Perché quando la coppia prega insieme, cambia tutto: nel sacramento del matrimonio la Madonna ci ha mostrato un amore che non sapevo neanche esistesse.
Intanto il nostro cammino di conversione andava sempre più avanti. Vivendo secondo i messaggi, ne vedevo i frutti nella mia vita e nella vita della mia famiglia. Non potevo negarlo. Questa consapevolezza era sempre presente in me ogni giorno e mi stimolava sempre più a venire qui a Medjugorje per incontrare la Madonna, che mi chiamava continuamente.
Perciò un giorno decisi di abbandonare tutto e ritirami a Medjugorje. Vendetti tutto quello che avevo in Canada e arrivai a Medjugorje nel 1993, proprio nel periodo della guerra.
Non ero mai stato prima a Medjugorje, né conoscevo questo luogo. Non sapevo neanche che lavoro avrei fatto, ma mi affidai semplicemente alla Madonna e a Dio affinché mi guidassero.
Mia moglie Nancy mi diceva spesso: “Perché vuoi andare a Medjugorje, che non sai neanche dove si trovi?” Ma io ostinato rispondevo: “Se la Madonna è lì, io voglio vivere vicino a Lei”. Ormai ero innamorato della Madonna e non c’era nulla che non avrei fatto per Lei.
Per fare un dono concreto alla Madonna, abbiamo costruito a Medjugorje un grande complesso il cui nucleo centrale è nella forma di un tipico castello croato circondato da giardini e varie altre abitazioni. Il tutto è costruito in pietra. Ospitiamo gratuitamente sacerdoti, suore, seminaristi e giovani che stanno esaminando la loro chiamata al sacerdozio e che hanno bisogno di tempo e pace per riflettere e che per questo hanno scelto di fare un ritiro a Medjugorje.
Ma, ripeto, tutto questo è stato costruito solo per la Madonna, non per me e mia moglie: noi viviamo in un piccolo ambiente di 20 metri quadrati. E questo ci basta, tutto il resto non ci occorre.
Ciò che è stato costruito proviene dal denaro che avevo guadagnato negli affari e da ciò che ho venduto in Canada. Volevo veramente che fosse il mio dono qui sulla terra alla Madonna. Alla Madonna che ha guidato sulla retta via quel peccatore che altrimenti sarebbe finito all’inferno. Alla Madonna che ha salvato la mia vita e quella della mia famiglia. Alla Madonna che ci ha salvati dalla droga, dall’alcool e dai divorzi.
Tutto questo, grazie a Dio, non esiste più nella mia famiglia proprio perché la Madonna ha detto che per mezzo del Rosario avvengono i miracoli. Abbiamo iniziato a pregare e abbiamo visto con i nostri occhi i frutti della preghiera del Rosario.
Per tutto l’anno centinaia di giovani ci visitano e si fermano da noi. Perciò siamo grati alla Madonna e a Dio, perché li possiamo servire per mezzo di tutte le persone che ci inviano. La nostra speranza è che, anche dopo la nostra morte, la costruzione apparterrà sempre alla Chiesa e, a prescindere dalla comunità che ci sarà, servirà al rinnovamento dei sacerdoti, delle suore e dei giovani che desiderano donare tutto a Dio.
Il mio scopo nella vita è testimoniare i messaggi della Madonna e tutto ciò che ella ha fatto nella nostra vita, affinché si possa comprendere quanto è grande il suo amore per noi.
Lei, come madre di misericordia, viene a Medjugorje in modo particolare per quelli che sono senza speranza, senza fede e senza amore, come ero io. Lei ha salvato la mia vita e quella della mia famiglia.
Perciò vorrei ripeterle mille volte solo: “Grazie! Grazie, Madre!

pregate...pregate...pregate!!!

lunedì 27 aprile 2015

IL ROSARIO - NEWSLETTER 23 APRILE 2015

Newsletter 23 Aprile 2015

NELLE SUE APPARIZIONI
LA MADONNA RACCOMANDA IL ROSARIO

Cari amici,

nelle apparizioni mariane dei tempi moderni la Madonna ha dato una grande importanza alla recita del Rosario, invitando il popolo cristiano a recitarlo ogni giorno. La Chiesa, nella persona dei Sommi Pontefici, in particolare di San Giovanni Paolo II, ha fatto eco all’invito della Santa Vergine sottolineando il valore del Rosario e il suo profondo significato cristologico. 
In nessuna apparizione della Madre di Dio il Rosario occupa un posto così rilevante come a Lourdes.
La Madonna qui lo raccomanda non con le parole ma con l’esempio.
La bella giovane “ha un Rosario al braccio”.
Si tratta per l’esattezza del braccio destro.
E’ indubbiamente una corona “preziosa”, se Bernadette specifica che la catena su cui sono infilati i grani è gialla e brillante come l’oro, allo stesso modo delle rose posate sui piedi.
Per mostrare il suo gradimento, ecco che, mentre la veggente prega, la Bella Signora fa scorrere i grani senza muovere le labbra”.
La Madonna non recita il Rosario, perché ovviamente non prega se stessa.

La Madonna a Fatima, insegna ai tre pastorelli a recitare bene ogni giorno il Rosario per ottenere la fine della guerra e l’avvento della pace:
“Voglio che recitiate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra.” 


La Regina della pace a Medjugorje si ricollega a Fatima e invita al digiuno a pane e acqua e alla recita quotidiana del Rosario per  fermare le guerre per quanto violente esse siano.
Il Rosario va recitato con tutti i suoi misteri, in modo  particolare in famiglia. Nel tempo in cui satana è sciolto dalle catene, la Madonna ci invita ad affrontarlo e a vincerlo col Rosario in mano. La recita serale del Rosario con le famiglie è uno dei punti qualificanti del palinsesto di Radio Maria.
Rendiamo vivo il mese di Maggio con la recita del Rosario nelle Parrocchie e nelle famiglie. 

Vostro Padre Livio


Cari amici
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trovi L’ANGOLO DEL DIRETTORE: in tempo reale gli articoli presi dal commento alla stampa di Padre Livio.
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Partecipa anche tu alla Catechesi Giovanile! 
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Foto e video in diretta per voi:
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ore 20.30 Santo Rosario con le Famiglie
ore 21.00 Catechesi Giovanile
Prenotate, se siete in gruppo: 031-610600 – info.ita@radiomaria.org
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*sono disponibili tutti i DVD della Catechesi Giovanile*

domenica 26 aprile 2015

AWAS AHMED , RIFUGIATO SOMALO IN ITALIA




25 MAGGIO 2015 ENGLISH - FRENCH - ESPANOL

Messaggio in inglese . Spagnolo . Francese
MEDJUGORJE: MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE A MARIJA - 25 APRILE 2015
"Cari figli!
Sono con voi anche oggi per guidarvi alla salvezza.
La vostra anima è inquieta perché lo spirito è debole e stanco da tutte le cose terrene.
Voi figlioli, pregate lo Spirito Santo perché vi trasformi e vi riempia con la sua forza di fede e di speranza, perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male.
Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Message, 25. April 2015
“Dear children! I am with you also today to lead you to salvation. Your soul is restless because your spirit is weak and tired from all worldly things. You, little children, pray to the Holy Spirit that He may transform you and fill you with His strength of faith and hope, so that you may be firm in this battle against evil. I am with you and intercede for you before my Son Jesus. Thank you for having responded to my call.”
Mensaje, 25. marzo 2015
“Queridos hijos! También hoy el Altísimo me permite estar con ustedes y guiarlos por el camino de la conversión. Muchos corazones se han cerrado a la gracia y han hecho oídos sordos a mi llamado. Ustedes, hijitos, oren y luchen contra las tentaciones y contra todos los planes malvados que el diablo les ofrece a través del modernismo. Sean fuertes en la oración y con la cruz en las manos, oren para que el mal no los utilice y no venza en ustedes. Yo estoy con ustedes y oro por ustedes. Gracias por haber respondido a mi llamado.”
Message, 25. avril 2015
« Chers enfants, je suis avec vous aujourd’hui encore afin de vous conduire vers le salut. Votre âme est inquiète car l’esprit est faible et lassé de toutes les choses du monde. Vous, petits enfants, priez l’Esprit Saint afin qu’il vous transforme et vous remplisse de sa force de foi et d’espérance, pour que vous soyez fermes dans ce combat contre le mal. Je suis avec vous et j’intercède pour vous auprès de mon Fils Jésus. Merci d’avoir répondu à mon appel.»

La lotteria del Papa per le opere di carità






Sincera gratitudine è stata espressa da Papa Francesco per il ricavato della Lotteria di Natale per le opere di carità del Pontefice. Così è stata predisposta una seconda iniziativa che si concluderà il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo.

Fare teologia con un po di fantasia - Le cronache di narnia 4 puntata RADIO MARIA



Fare teologia con un po di fantasia
Le cronache di narnia


CLICCARE QUI SOTTO

http://www.radiomaria.it/fare-teologia-con-un-p%C3%B2-di-fantasia-le-cronache-di-narnia-adesso-don-carlo-giuseppe-24042015.aspx

LA PREGHIERA - AUDIO


La preghiera
...in AUDIO 
cliccare a fondo pagina per ascoltare

Non diminuire la preghiera...lo vuole il nemico
La preghiera ottiene SEMPRE delle grazie anche se non ce ne accorgiamo
Satana raduna i diavoli ...vediamo un po
Chi ha proposte per andare all'inferno
Io propongo soldi.
io propongo i piaceri.
Io propongo di diventare santi.
...ah sei un infiltrato!!!
....si ma soggiungo sempre...inizia domani!!!
Dobbiamo pregare sempre
Che uno sia annoiato o no
Io Cerco di immaginarmi gesu vicino...
Adesso sto studiando una cosa noiosissima
...mi stacco un attimo e dico
Gesù lo faccio solo per te
Molto spesso trovare difficoltà nella preghiera sono grazie che lui ci manda
Se per caso la preghiera ti da pace il primo modo é dire ...grazie Gesù!!!...e non montarsi la testa e dire sono bravo. Sono arrivato sono un mistico..
Se smetti ...prima o poi arriva il crollo
Se smetti hai mollato Dio e vivi nel caos stai male
...il punto di riferimento e il rapporto con lui

Don Piero cantoni

http://www.radiomaria.it/gli-esercizi-spirituali-cantoni-don-piero-e-poggiali-don-giovanni-22042015.aspx

messaggio 25 aprile 2015

usciamo??...daiii

Messaggio del 25 Aprile 2015 a Marja






























Messaggio del 25 Aprile 2015 a Marja 

"Cari figli! Sono con voi anche oggi 

per guidarvi alla salvezza. 

La vostra anima è inquieta perché lo spirito è debole 

e stanco da tutte le cose terrene. 

Voi figlioli, pregate lo Spirito Santo 

perché Vi trasformi e Vi riempia con la Sua forza di fede

 e di speranza perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male. 

Io sono con voi e intercedo per voi presso Mio Figlio Gesù. 

Grazie per aver risposto alla Mia chiamata." 

A Torino un gesto di indulgenza per chi ha abortito

A Torino un gesto di indulgenza per chi ha abortito


A Torino un gesto di indulgenza per chi ha abortitoLe donne che hanno commesso aborto e tutte le persone che l’avranno praticato o incoraggiato potranno ricevere la remissione della scomunica senza l’onere del ricorso, qualora si rechino in pellegrinaggio a Torino, durante l’ostensione straordinaria della Sacra Sindone, prevista dal 19 aprile al 24 giugno prossimo.
Lo stabilisce un decreto firmato dall’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che concede la facoltà della remissione  a tutti i sacerdoti (sia diocesani o extradiocesani, sia membri di istituti di vita consacrata o di società di vita apostolica, che siano regolarmente abilitati a ricevere le confessioni dei fedeli) per l’intero territorio dell’arcidiocesi di Torino.
La decisione è stata presa in considerazione del fatto che “nel periodo della ormai prossima Ostensione della Santa Sindone  affluiranno nella città di Torino  e nell’intero territorio dell’Arcidiocesi moltitudini di fedeli e che questo evento è un tempo di grazia che potrà tradursi in atteggiamenti di  conversione, frutti di penitenza e di novità di vita fino a risvegliare molte coscienze”, si legge nel decreto.
La facoltà dell’assoluzione dalla scomunica derivante dall’aborto procurato, senza l’onere del ricorso entro un mese al Superiore competente o un sacerdote provvisto delle facoltà  e di attenersi alle sue decisioni è un segno della “misericordia del Padre nei confronti di chi è pentito di un delitto commesso, senza peraltro sminuire il vigore della legge che impone l’obbligo del ricorso a chi è stato assolto, perché gli era gravoso rimanere in stato di peccato grave”.
Nel decreto, l’arcivescovo di Torino raccomanda ai sacerdoti delegati di “anzitutto consolare chi è angosciato ricordando che, qualunque cosa il cuore rimproveri, Dio è più grande del cuore dell’uomo e conosce ogni cosa”.
Dopo aver “istruito i penitenti circa la gravità di questo peccato”, i confessori dovranno verificare se “sono realmente incorsi nella censura” e, nel caso, imporre “penitenze sacramentali tali da favorire il più possibile una stabile conversione”.
A titolo di esempio, monsignor Nosiglia suggerisce “implorare l’indispensabile aiuto di Dio con qualche impegno di preghiera, quale potrebbe essere la partecipazione alla Messa – oltre che festiva – anche in un giorno feriale per un periodo di tempo da determinarsi volta per volta, secondo le concrete possibilità del penitente”.
Il presule propone infine il sostegno a un “centro di accoglienza alla vita”, oppure “opere che  mirano al bene dei piccoli, senza escludere all’occorrenza di offrire – a quanti fossero intenzionati a ricorrere all’aborto – sia il consiglio retto per affrontare una maternità non desiderata sia anche, quando possibile, l’aiuto materiale”.
In tal modo “non si intende escludere che la soddisfazione possa limitarsi alla preghiera, ma piuttosto sottolineare che l’indirizzo della Chiesa è per una penitenza più direttamente correttiva del disordine compiuto e quindi costruttiva del bene corrispondente”.
Di Luca Marcolivio per Zenit

foto da medjgorje

Belle le parole di Valls sul cattolicesimo «essenza della Francia». Ora mancano solo i fatti

Ed ecco la Francia...patria di Bernadette e paese privilegiato da Maria . 
Nonostante tutto si salva ancora l'Italia, la Polonia ...e un pezzetto di spagna 
... Ognuno scelga il Dio che più gli piace 
...vedremo poi alla fine cosa succederà 
io non ho scelto...mi ha scelto lui
... E squadra che vince non si cambia!!!


Belle le parole di Valls sul cattolicesimo 

«essenza della Francia». Ora mancano solo i fatti

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Aprile 25, 2015 Leone Grotti
Mai nessuno ha maltrattato i cattolici e la religione cattolica come la coppia Valls-Hollande. Ecco perché non basta dire: «Rispondiamo ai terroristi andando a Messa»
French President Hollande attends his biannual press conference
«Progettare di attaccare una chiesa significa attaccare un simbolo della Francia: è l’essenza stessa della Francia che si voleva senza dubbio colpire». Così il premier francese Manuel Valls ha reagito all’arresto fortuito a Parigi di un giovane algerino, Ais Ahmed Jhlam, che armato e affiliato ad al Qaeda o all’Isis voleva compiere un attentato in chiesa. «I cattolici devono poter praticare il loro culto e andare a Messa in perfetta serenità», ha aggiunto il primo ministro. «La risposta più bella e più forte che possiamo dare ai terroristi è andare a Messa».
MANCANO I FATTI. Le dichiarazioni di Valls sono state apprezzate da tutto il mondo cattolico francese. E a ragione. Peccato solo che, alla prova dei fatti, queste parole non si rivelino altro che un flatus vocis. Riconoscere che la République francese affonda le sue radici (e non solo) nella tradizione cattolica e che i cattolici sono una componente importante della società, come ammesso dal premier, non ha impedito al suo governo che fa capo al presidente François Hollande di maltrattare la religione cattolica e i cattolici come mai nessuno aveva fatto prima d’ora, eccezion fatta per i giacobini durante la Rivoluzione francese.
MATRIMONI GAY E ABORTO. Quando si è trattato di trasformare l’aborto in un «diritto a tutti gli effetti» e di approvare i matrimoni gay, l’opinione di centinaia di migliaia di cattolici scesi in piazza con la Manif pour tous non solo è stata ignorata, ma è stato dato ordine alla polizia (dallo stesso Valls, allora ministro degli Interni) di arrestare qualunque persona si facesse vedere in centro a Parigi con una maglietta della Manif. Hollande non ha mai voluto ricevere i responsabili della protesta e il ministro della Giustizia Christiane Taubira, promotrice della normativa, ha ricevuto in modo «freddo, brusco e ostile» il cardinale Vingt-Trois.
«SOSTITUIRE LA RELIGIONE CATTOLICA». In Consiglio dei ministri, a fianco di Valls, sedeva come ministro dell’Educazione un certo Vincent Peillon, che nel 2008 parlava così durante la presentazione del suo libro La Rivoluzione francese non è ancora terminata: «Non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica. (…) Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla Chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla (…) con una religione repubblicana».
«RIMPIAZZARE LE FESTE CRISTIANE». Sempre nel governo del premier Ayrault, oggi sostituito da Valls, il ministero dell’Alloggiamento era occupato da Cécile Duflot, che non si è mai fatta mancare dichiarazioni di questo tipo: la Chiesa deve mettere a disposizione i suoi «locali semi-vuoti» per accogliere i poveri, altrimenti «con dimostrazione d’autorità», lo Stato potrebbe requisirli. Da non dimenticare poi la proposta di Dounia Bouzar, membro dell’Osservatorio della laicità di nomina governativa: «La Francia deve rimpiazzare due feste cristiane con lo Yom Kippur e l’Aïd». Una proposta che perfino i musulmani hanno avuto il buon gusto di rigettare come ideologica.
HOLLANDE GIACOBINO. Cosa dire invece di come il presidente della Repubblica Hollande ha reagito pubblicamente, scherzando, alla rinuncia di Benedetto XVI al soglio papale? «La Francia non ha un candidato da presentare». E di quando non ha “battezzato” una nave, pur di non essere associato a questa parola, chiedendo di «stravolgere le tradizioni» marinare, “inaugurando” una nave? Non si può poi tralasciare che, quando si è insediato, Hollande ha ammesso di ispirarsi a Jules Ferry, il cui motto nel 1800 era: «Costruire l’umanità senza Dio e senza re».
FEMEN. Perché poi, verrebbe da chiedersi, proprio sotto il governo di cui Valls fa parte sono state assolte nove Femen che hanno profanato la cattedrale di Notre-Dame, entrando a seno nudo, gridando slogan contro il Papa e rovinando un’antica campana d’oro? Non solo, il giudice del tribunale penale di Parigi ha anche ordinato che venissero risarcite con 1.500 euro a testa, perché sono state allontanate dalla chiesa con troppa forza.
CHIESE PROFANATE. Ma lasciando stare la giustizia, che non dipende dall’operato del governo, che cosa fanno Valls e Hollande per impedire che ogni anno centinaia e centinaia di chiese vengano profanate e danneggiate? Secondo i dati ministeriali, infatti, oltre l’80 per cento degli attacchi a luoghi religiosi ha come obiettivo una chiesa. Eppure le autorità francesi parlano sempre e solo di «islamofobia».
LAICISMO. Fanno piacere, quindi, le parole di Valls sull’importanza del cattolicesimo per la Francia, ma sarebbero graditi anche dei fatti tra una dichiarazione e l’altra. Per capire quanto le parole del premier siano state estemporanee, ecco come le ha commentate Pascal Canfin, ex ministro del governo Ayrault e altro ex compagno di banco di Valls: «Vorrei dire una cosa sulle parole di Valls. L’essenza della Francia sarebbe forse legata alla religione cattolica? Dobbiamo fare attenzione, quando si è premier di una Repubblica laica non si può dire che ci sono culti legati all’essenza della Francia e altri che sono di importazione. Una Repubblica laica deve essere neutrale e tutti i culti sono uguali». Ecco, ci eravamo dimenticati dell’indottrinamento laicista.
Foto Ansa


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Profughi, a Parma accoglienza in famiglia

Lavoriamo tutti, siamo sempre fuori. 
Ma per questo ci siamo messi insieme: 
siamo in quattro, se non arriva uno, arriverà l'altro".

Profughi, a Parma accoglienza in famiglia


​​A Parma da maggio cinque famiglie apriranno casa a un profugo. Altre lo faranno nel giro di poche settimane, al massimo un mese. Una scelta in controtendenza in un'Italia dove i prefetti sventolano lo spettro della requisizione per vincere certe resistenze ad accogliere i rifugiati dalla Libia. È un progetto che vuole avere anche una valenza culturale perché, per dirla con la responsabile del progetto Chiara Marchetti, "è vera integrazione". I rifugiati "andranno in famiglie vere, con lavoratori precari, bambini, gente cha fa orari impossibili. Non sono famiglie da Mulino Bianco". Ogni famiglia prenderà 300 euro al mese. Ma dovrà presentare i giustificativi delle spese. "Servono a coprire le spese vive. Abbiamo scelto volutamente una cifra contenuta perché per noi la cosa che muove le persone non deve essere il denaro. E nessuno si è mosso per quello", aggiunge la responsabile del progetto.

L'accoglienza in famiglia è frutto di un progetto di Ciac (Centro immigrazione, asilo e cooperazione internazionale) e Consorzio Communitas della Caritas. Un piano sperimentale che però fa parte di Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo del Ministero dell'Interno. Si tratta di seconda accoglienza, e quindi in questo modo non potrà essere accolto nessuno dei profughi arrivati negli ultimi giorni sulle coste italiane. I ragazzi che andranno a vivere in famiglia sono infatti ben conosciuti dal Ciac, hanno già fatto un percorso in Italia, con corsi di italiano e soprattutto sono in possesso di titoli per rimanere in Italia. Potranno stare in casa per massimo 9 mesi. L'obiettivo è il loro completo inserimento. Per aiutare loro, e le famiglie che li accolgono, ci saranno figure di sostegno, come una psicologa. E se qualcosa andrà male nelle convivenza, il rifugiato potrà sempre tornare nella rete tradizionale.

Angela è un ragazza di 33 anni che vive in cohousing con tre amici, e nella loro grande casa di Fidenza accoglieranno a breve uno dei rifugiati. Mette subito in chiaro quale parte abbia avuto il denaro nella loro scelta: "i soldi sono stati assolutamente una spinta, non erano proprio nel nostro orizzonte. Vogliamo essere attivi, facciamo scelte quotidiane di sostegno al territorio, e con questo progetto vogliamo essere al servizio di chi sta vivendo un momento di difficoltà". E l'unica paura che ha, "è non dare il giusto sostegno a questa persona. Lavoriamo tutti, siamo sempre fuori. Ma per questo ci siamo messi insieme: siamo in quattro, se non arriva uno, arriverà l'altro".