E' corsa a prendere tutta la sua roba, l'ha cacciata in un sacco nero, poi è
montata sulla macchina. Noi non sapevamo cosa fare. Due volontarie hanno detto:
questa notte dorme da noi!”. E’ successo tutto
in pochi istanti.
B. ha solo 19 anni, si prostituiva da poche settimane sulle strade di Torino, quando non ce l’ha più fatta. L’avevamo incontrata un paio di volte e le avevamo detto che poteva cambiare vita. Che poteva contare su di noi. Quella sera, chiudendosi la porta del pulmino alle spalle, ci guardò e disse solo: "avevo pregato Dio che venisse questa sera qualcuno a liberarmi".
B. ha solo 19 anni, si prostituiva da poche settimane sulle strade di Torino, quando non ce l’ha più fatta. L’avevamo incontrata un paio di volte e le avevamo detto che poteva cambiare vita. Che poteva contare su di noi. Quella sera, chiudendosi la porta del pulmino alle spalle, ci guardò e disse solo: "avevo pregato Dio che venisse questa sera qualcuno a liberarmi".
Ragazze che scappano dalla povertà
estrema, attirate con l’inganno e poi ricattate, oppure vendute ai trafficanti
da familiari senza scrupoli. Ne incontriamo centinaia ogni sera, per le strade
di tutta Italia e spesso sono giovanissime. Nessuna donna nasce
prostituta e nessuna è veramente libera di scegliere. Nel loro cuore,
nella mente e sul corpo restano cicatrici profonde e indelebili.
La proposta bipartisan di legalizzare la
prostituzione, in esame alla Camera, non è la risposta che ci
aspettiamo da uno Stato che vuole proteggere i diritti umani delle persone più
vulnerabili, come sono le donne e le ragazzine vittime del traffico di persone a
scopo di sfruttamento sessuale.
Stasera
Giovanni Ramonda, responsabile APG23, sarà ospite di Porta a Porta (in
onda su RAI 1 alle ore 23.30) per continuare ad affermare NO alla schiavitù e dimostrare che
"per sconfiggere questo sfruttamento servono misure di contrasto più efficaci,
come il modello adottato nei Paesi del Nord Europa".
Finché ci saranno ragazze sfruttate, schiavizzate,
scenderemo nelle strade per incontrarle, offrire loro un’alternativa. Ci sono
ancora tante, troppe ragazze che aspettano di essere liberate.
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