giovedì 9 aprile 2015

grazie per aver risposto alla mia chiamata



La rinascita
È istantanea la sensazione di essere
un’ospite gradita, ben voluta. Mi sento a
casa, accolta, coccolata, amata. Si respira
pace, tranquillità, gioia, tutto il contrario
del mio stato d’animo. Fatico a trattenere il
pianto e a volte i miei sforzi sono vani. Mi
sento sopraffatta dal dolore, smarrita e disarmata.
Colgo fin da subito la sensibilità
d’animo delle persone che mi circondano:
esempi di vita vissuta, di conversione, di
fede. Questo e molto altro mi ha donato
Medjugorje, con i suoi luoghi dove Dio ti
dà appuntamento, attraverso sua Madre…
Qualcosa letteralmente esplode dentro di
me di fronte al Cristo Risorto, davanti alla
statua della Madonna alla croce blu, sul
Podbrdo, sul Krizevac, dopo la confessione
e in chiesa…
Sono a casa da due giorni e le difficoltà
bussano alla porta. Comunque sono felice
perché ho il Signore nel cuore, la Madonna
mi protegge e la preghiera mi fortifica.
Questa descrizione di Medjugorje di fra’
Ljudevit Rupcic racconta a parole ciò che
io in realtà ho sperimentato: “Medjugorje
non è solo un villaggio dove a qualcuno è
apparsa la Madonna, dove vengono alcuni
milioni di pellegrini, dove succedono alcune
cose insolite, ma un’inesauribile sorgente
di grazia, un’azione costante di Dio per
mezzo della Madre Sua. È un appello ininterrotto
e allo stesso tempo è l’offerta della
vita divina e della pace attraverso la fede, la
conversione e la preghiera, con conseguenze
imprevedibili per la Chiesa e per tuttoil
mondo. A Medjugorje sgorga la grazia che
purifica i peccatori, ridà la vista ai ciechi,
rinforza i deboli, risana i malati, scuote i
dormienti e risveglia a nuova vita coloro il
cui respiro era morto”.
Elena Casucci

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