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Gentile sostenitore,
vorrei oggi darti un
primo aggiornamento sugli ultimi sviluppi della situazione drammatica nella
quale vivono oggi i cristiani in Libia, e che sarà raccontata
in esclusiva dal reportage “Gli Occhi della Guerra”, con cui
l’Osservatorio sulla Cristianofobia collabora, e che ha inviato un giornalista
in Libia per raccontare la vicenda del popolo libico e il dramma dei cristiani
che vivono lì.
In una prima mail, ci scrive l’inviato de “Gli
Occhi della Guerra”:
“come sai in questi giorni mi
trovo in Libia per raccontare il caos che regna nel Paese e i rischi per
l'Italia. […] Dopo le elezioni vinte dalle forze laiche una coalizione di
milizie islamiste occupa Tripoli. […] Da allora la Libia è un Paese diviso in
due, con due governi.
“Al caos della guerra civile, si aggiunge la
presenza dello Stato Islamico. Dallo scorso novembre il Califfato ha continuato
a espandersi fino ad arrivare a Sirte dove, come ricorderai, sono stati rapiti e
decapitati 21 cristiani copti.
“Mentre Tobruk e Tripoli combattono, il
Califfato si rafforza e si prepara a trasformare la Libia in un santuario del
terrorismo distante meno di 400 chilometri dall'Italia.
“La situazione,
come puoi ben capire, è molto delicata e ora non posso darti [adesso] ulteriori
dettagli […]” |
Una sua
seconda mail ci aggiorna:
“scrivo per aggiornarti sulla
situazione qui in Libia. Dopo una rocambolesca fuga che mi ha costretto a
lasciare il Paese d'urgenza per cercare rifugio in Turchia, sono di nuovo
nell'ex colonia italiana. Mi trovo ad Azizya, a 35 kilometri da Tripoli dove la
connessione internet è del tutto assente e dove i contatti sono davvero
difficili.
“Ieri sono stato in prima linea con i combattenti ghedaffiani
che portano ancora le divise dell'esercito di Ghedaffi come se il Colonello
fosse ancora vivo e al potere.
“Nessun giornalista prima d'ora vi era
riuscito: si tratta di un'esclusiva che avrai modo di leggere e vedere tra
qualche giorno”. |
E in una terza
mail:
“un veloce aggiornamento per
te dalla Libia: sono a Roshban, tra Zintan e Nalut . C'è un black out telefonico
di 30 ore. Internet funziona solo da un piccolo centro satellitare di
Roshban.
“Il black out rischia di rendere complessa l'uscita verso la
Tunisia. Il passaggio attraverso Nalut, alleata di Tripoli, richiede infatti
l'attivazione di alcuni contatti per agevolare il passaggio. Ma in mancanza di
linea cellulare risultano impossibili da contattare. Quindi rischiamo di restar
bloccati finché non ripristinano la linea telefonica. Ti terrò aggiornato sui
prossimi movimenti”. |
Grazie a “Gli Occhi
della Guerra”, abbiamo incontrato Mons. Giovanni Martinelli, vescovo di
Tripoli. Ti faccio un riassunto di quanto ci ha
raccontato:
Monsignore non teme
di essere nel mirino, non ha paura?
“So bene di essere un
obbiettivo, ma cosa posso farci? Posso solo affidarmi al Padre Eterno. Se ha
voluto far crescere me e questa chiesa in mezzo al mondo musulmano allora farà
di tutto per difenderci. Questa è la consolazione che mi arriva dalla fede. Poi
ad aiutarmi concretamente ci pensano alcuni amici libici. Loro garantiscono di
voler custodire e proteggere questa chiesa. E io ci voglio
credere”.
Ma quelli dello Stato Islamico hanno già sgozzato
21 copti egiziani… E sono anche qui a Tripoli.
“Lo so bene.
La tragedia di quegli egiziani copti mi ha disturbato molto. Non credevo che dei
libici potessero fare una cosa del genere. Per un po’ mi sono anche chiesto chi
potesse fare una cosa del genere. Purtroppo, devo ammetterlo, c’è una forma di
fanatismo serpeggiante”.
Quindi sa di essere in
pericolo…
“E cosa possiamo farci… Qui non abbiamo mica i
cannoni. Gli amici libici mi ripetono "stai tranquillo, ci sono le nostre
guardie, la chiesa è sotto controllo notte e giorno". Purtroppo però poi girano
voci sempre più inquietanti…”
Fra poco, metteremo
a disposizione dei nostri sostenitori tutte quanto sarà pubblicato dall’inviato
de “Gli Occhi della Guerra” e che sarà anche pubblicato sul
Giornale.it.
L’Osservatorio sulla Cristianofobia proseguirà nell’impegno
di denuncia di tutte le situazioni di violenza e di negazione della libertà
religiosa dei cristiani di tutto il mondo!
Ti ringrazio per la tua
vicinanza e ti porgo un caro saluto!
Silvio
Dalla Valle Responsabile
Campagna Osservatorio sulla Cristianofobia |
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