Radio Maria
CAMMINO NEOCATECUMENALE
Kiko Arguello: portiamo il Vangelo a Roma in "100 piazze"
“E’ il Signore che vi invia, siete stati chiamati per essere testimoni attraverso la vostra vita e la parola della Resurrezione di Cristo!”. Così si è espresso il cardinale vicario, Agostino Vallini, questa mattina a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, ha incoraggiato le comunità neocatecumenali della capitale che per cinque domeniche, da domani fino alla Pentecoste, saranno presenti in 100 piazze della capitale per annunciare il Vangelo. Filo conduttore dell’iniziativa, giunta al terzo anno, la “Grande missione nell’anno della Misericordia”. Il commento di Kiko Arguello iniziatore del Cammino neocatecumenale al microfono di Radio Vaticana
R. – Siamo contentissimi di poter annunciare il Vangelo per le piazze di Roma. E’ un evento grande perché, dice San Paolo, Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione o meglio, in greco, la stoltezza del "kerigma". E noi siamo disposti a salvare il mondo attraverso l’annuncio del "kerigma".
D. – In che modo si porta il Vangelo nel cuore delle persone?
R. – Dando testimonianza delle comunità. Ci sono tutte le comunità che danzano, che predicano, alcuni giovani raccontano la loro esperienza di come Gesù Cristo li ha salvati, dando testimonianza dell’azione del Cristo nella nostra vita. E’ importantissimo testimoniare l’amore che Dio ha per noi e quello che sta facendo. Abbiamo tantissimi giovani, migliaia di giovani.
D. – Quali frutti hanno dato queste missioni?
R. – Moltissimi. Abbiamo salvato molta gente, molte conversioni, soprattutto molte persone che stavano sul punto di suicidarsi. Abbiamo parlato loro di Cristo e hanno trovato sollievo. Con le comunità di tutto il mondo siamo andati in 10 mila piazze.
E all’incontro erano presenti tutte le comunità neocatecumenali di Roma. Ascoltiamo le impressioni di coloro che andranno ad annunciare il Vangelo:
R. – E’ una grazia per noi perché l’annuncio innanzitutto è una chiamata per ciascuno di noi quindi come è successo anche gli scorsi anni abbiamo visto come Dio ci ha dato l’opportunità di poter ascoltare una parola che un tempo si è fatta carne nella nostra vita e ancora oggi si rinnova ed è una spinta a metterci in cammino nuovamente, a fare un cammino proprio di conversione di fronte a tante nostre povertà di ogni giorno.
R. – Si parte dalla nostra esperienza, dal nostro incontro personale con Cristo, e quel tanto che ricevi e che ti cambia quel modo di essere, ti converte il cuore, non puoi tenerlo per te. Nessuno di noi è pronto a questo, però noi sappiamo che è Lui che parla per noi, là, e ci dà la forza.
R. – Dare un’alternativa a tutti i giovani che magari pensano che la vita sia solo quello che vivono, che non c’è niente al di là di quello che si vive, soltanto portando l’esperienza che c’è qualcosa di nuovo. E noi abbiamo una storia che magari può dirti qualcosa.
D. – Come si arriva al cuore di queste persone?
R. – Portandogli l’amore di Cristo, annunciandogli che c’è qualcuno che ti ama incondizionatamente e, veramente, sentirsi amati così è fantastico.
R. – Sicuramente con parole semplici, con molta umiltà, e portando la propria vita. Bisogna portare i fatti e noi siamo qua perché abbiamo visto cosa ha fatto Dio nella nostra vita: solo attraverso la propria storia si può arrivare al cuore delle persone.
Kiko Arguello: portiamo il Vangelo a Roma in "100 piazze"
“E’ il Signore che vi invia, siete stati chiamati per essere testimoni attraverso la vostra vita e la parola della Resurrezione di Cristo!”. Così si è espresso il cardinale vicario, Agostino Vallini, questa mattina a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, ha incoraggiato le comunità neocatecumenali della capitale che per cinque domeniche, da domani fino alla Pentecoste, saranno presenti in 100 piazze della capitale per annunciare il Vangelo. Filo conduttore dell’iniziativa, giunta al terzo anno, la “Grande missione nell’anno della Misericordia”. Il commento di Kiko Arguello iniziatore del Cammino neocatecumenale al microfono di Radio Vaticana
R. – Siamo contentissimi di poter annunciare il Vangelo per le piazze di Roma. E’ un evento grande perché, dice San Paolo, Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione o meglio, in greco, la stoltezza del "kerigma". E noi siamo disposti a salvare il mondo attraverso l’annuncio del "kerigma".
D. – In che modo si porta il Vangelo nel cuore delle persone?
R. – Dando testimonianza delle comunità. Ci sono tutte le comunità che danzano, che predicano, alcuni giovani raccontano la loro esperienza di come Gesù Cristo li ha salvati, dando testimonianza dell’azione del Cristo nella nostra vita. E’ importantissimo testimoniare l’amore che Dio ha per noi e quello che sta facendo. Abbiamo tantissimi giovani, migliaia di giovani.
D. – Quali frutti hanno dato queste missioni?
R. – Moltissimi. Abbiamo salvato molta gente, molte conversioni, soprattutto molte persone che stavano sul punto di suicidarsi. Abbiamo parlato loro di Cristo e hanno trovato sollievo. Con le comunità di tutto il mondo siamo andati in 10 mila piazze.
E all’incontro erano presenti tutte le comunità neocatecumenali di Roma. Ascoltiamo le impressioni di coloro che andranno ad annunciare il Vangelo:
R. – E’ una grazia per noi perché l’annuncio innanzitutto è una chiamata per ciascuno di noi quindi come è successo anche gli scorsi anni abbiamo visto come Dio ci ha dato l’opportunità di poter ascoltare una parola che un tempo si è fatta carne nella nostra vita e ancora oggi si rinnova ed è una spinta a metterci in cammino nuovamente, a fare un cammino proprio di conversione di fronte a tante nostre povertà di ogni giorno.
R. – Si parte dalla nostra esperienza, dal nostro incontro personale con Cristo, e quel tanto che ricevi e che ti cambia quel modo di essere, ti converte il cuore, non puoi tenerlo per te. Nessuno di noi è pronto a questo, però noi sappiamo che è Lui che parla per noi, là, e ci dà la forza.
R. – Dare un’alternativa a tutti i giovani che magari pensano che la vita sia solo quello che vivono, che non c’è niente al di là di quello che si vive, soltanto portando l’esperienza che c’è qualcosa di nuovo. E noi abbiamo una storia che magari può dirti qualcosa.
D. – Come si arriva al cuore di queste persone?
R. – Portandogli l’amore di Cristo, annunciandogli che c’è qualcuno che ti ama incondizionatamente e, veramente, sentirsi amati così è fantastico.
R. – Sicuramente con parole semplici, con molta umiltà, e portando la propria vita. Bisogna portare i fatti e noi siamo qua perché abbiamo visto cosa ha fatto Dio nella nostra vita: solo attraverso la propria storia si può arrivare al cuore delle persone.
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