domenica 4 settembre 2016

DOPO LA MESSA PRANZO

😊😊😊😊😊 chi vuole seguire Gesù deve sapere che questo comporterà delle scelte
Radio Maria
6 h
DOPO LA MESSA PRANZO OFFERTO DAL PAPA IN VATICANO PER 1500 POVERI
Dopo la Messa il Papa offre a 1500 persone in difficoltà un pranzo (a base di pizza napoletana) nell’Atrio dell’Aula Paolo VI. Lo rende noto un comunicato dell’Elemosiniere del Santo Padre, mons. Konrad Krajewski. Gli invitati sono poveri, soprattutto delle case (dormitori) delle Suore di Madre Teresa e provengono da tutta Italia: da Milano, Bologna, Firenze, Napoli e da tutte le case di Roma.
Hanno viaggiato durante la notte con diversi pullman per partecipare prima alla Canonizzazione e poi al pranzo. Il pranzo sarà servito da circa 250 Suore di Madre Teresa, 50 Fratelli della Congregazione maschile e da altri volontari. La pizza viene preparata da una pizzeria napoletana con il proprio staff di circa 20 persone e con la propria attrezzatura mobile (3 forni).
(Radio Vaticana)

MADRE TERESA

Madre Teresa - Tra i più poveri dei poveri - A cura di Pina Cataldo

DIMMELO A ME

COMMENTO AL MESSAGGIO A MIRJANA 2 SETTEMBRE 2016


Mille Ave Maria Pagina Ufficiale
19 h
COMMENTO AL MESSAGGIO A MIRJANA 2 SETTEMBRE 2016
1° decina: CARI FIGLI, SECONDO LA VOLONTÀ DI MIO FIGLIO ED IL MIO MATERNO AMORE VENGO A VOI, MIEI FIGLI, ED IN PARTICOLARE PER COLORO CHE ANCORA NON HANNO CONOSCIUTO L’AMORE DI MIO FIGLIO. VENGO A VOI CHE PENSATE A ME, CHE MI INVOCATE. A VOI DO IL MIO MATERNO AMORE E PORTO LA BENEDIZIONE DI MIO FIGLIO. AVETE CUORI PURI E APERTI? VEDETE I DONI, I SEGNI DELLA MIA PRESENZA E DEL MIO AMORE? FIGLI MIEI, NELLA VOSTRA VITA TERRENA ISPIRATEVI AL MIO ESEMPIO. LA MIA VITA È STATA DOLORE, SILENZIO ED UN’IMMENSA FEDE E FIDUCIA NEL PADRE CELESTE. NULLA È CASUALE: NÉ IL DOLORE, NÉ LA GIOIA, NÉ LA SOFFERENZA, NÉ L’AMORE. SONO TUTTE GRAZIE CHE MIO FIGLIO VI DONA E CHE VI CONDUCONO ALLA VITA ETERNA. MIO FIGLIO VI CHIEDE L’AMORE E LA PREGHIERA IN LUI. AMARE E PREGARE IN LUI VUOL DIRE — COME MADRE VOGLIO INSEGNARVELO — PREGARE NEL SILENZIO DELLA PROPRIA ANIMA, E NON SOLTANTO RECITARE CON LE LABBRA. LO È ANCHE IL PIÙ PICCOLO BEL GESTO COMPIUTO NEL NOME DI MIO FIGLIO; LO È LA PAZIENZA, LA MISERICORDIA, L’ACCETTAZIONE DEL DOLORE ED IL SACRIFICIO FATTO PER GLI ALTRI. FIGLI MIEI, MIO FIGLIO VI GUARDA. PREGATE PER VEDERE ANCHE VOI IL SUO VOLTO, ED AFFINCHÉ ESSO POSSA ESSERVI RIVELATO. FIGLI MIEI, IO VI RIVELO L’UNICA ED AUTENTICA VERITÀ. PREGATE PER COMPRENDERLA E POTER DIFFONDERE AMORE E SPERANZA, PER POTER ESSERE APOSTOLI DEL MIO AMORE. IL MIO CUORE MATERNO AMA IN MODO PARTICOLARE I PASTORI. PREGATE PER LE LORO MANI BENEDETTE. VI RINGRAZIO!
2° decina: NULLA È CASUALE: NÉ IL DOLORE, NÉ LA GIOIA, NÉ LA SOFFERENZA, NÉ L’AMORE. SONO TUTTE GRAZIE CHE MIO FIGLIO VI DONA E CHE VI CONDUCONO ALLA VITA ETERNA.
Tutto quello che nella vita ci succede, la Divina Provvidenza lo dispone perché la nostra vita produca frutti di vita eterna per noi e per tanti, nulla è a caso. Occorre una grande libertà interiore per riuscire a riconoscere la grazia presente anche in una sofferenza, per riuscire a non lamentarsi, per portare la propria croce insieme a Gesù. Ci vuole una grande libertà interiore anche per accogliere la gioia e la speranza che il Signore offre al nostro cuore, ci vuole libertà interiore per accogliere per seguirlo nella via della risurrezione. Occorre avere un cuore libero, aperto, che non fa resistenza alla grazia. Questa condizione corrisponde a una beatitudine: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3) Maria aveva questo cuore libero e aperto e ci invita a imitarla: FIGLI MIEI, NELLA VOSTRA VITA TERRENA ISPIRATEVI AL MIO ESEMPIO. LA MIA VITA È STATA DOLORE, SILENZIO ED UN’IMMENSA FEDE E FIDUCIA NEL PADRE CELESTE.
3° decina FIGLI MIEI, MIO FIGLIO VI GUARDA. PREGATE PER VEDERE ANCHE VOI IL SUO VOLTO, ED AFFINCHÉ ESSO POSSA ESSERVI RIVELATO.
Come se Maria ci dicesse: ‘Cari figli Gesù vi guarda e vi conosce uno a uno, conosce i vostri pensieri, la vostra storia, le vostre speranze. Gesù conosce anche le vostre potenzialità, i talenti inespressi che lui stesso ha deposto nel vostro cuore e tutto il bene che potreste fare. Il suo sguardo è pieno di amore per ciascuno di voi, sempre pronto a venirvi incontro. Cari figli, se anche voi poteste vedere Gesù, vi innamorereste della sua grazia e della sua bontà. Cari figli, se foste in grado di comprendere quanto vi ama e quanto è all’opera per donarvi grazia su grazia, forse non fareste tanta resistenza a ciò che vi offre per la vostra salvezza. Cari figli pregate per vedere il suo volto’.
4° decina: FIGLI MIEI, IO VI RIVELO L’UNICA ED AUTENTICA VERITÀ. PREGATE PER COMPRENDERLA E POTER DIFFONDERE AMORE E SPERANZA, PER POTER ESSERE APOSTOLI DEL MIO AMORE.
Ancora immagino Maria che ci dice. ‘Cari figli sono qui per aiutarvi a conoscere Gesù, vi rivelo l’unica verità, permettete che questa luce di vita sorga dentro di voi, vi riscaldi con il suo amore, permettete che questa verità porti ottimismo e gioia nel vostro cuore con il suo orizzonte di speranza che si affaccia sulla vita eterna. Essere miei apostoli significa accogliere la luce della grazia e diffonderla.’ Ancora una volta la preghiera è lo strumento che abbiamo a disposizione per comprendere la verità e per farla giungere nel cuore dei fratelli. Per coloro che camminano nella direzione sbagliata e si stanno allontanando da Dio, spesso i richiami e le parole di chi vorrebbe farli tornare sulla retta via hanno l’effetto contrario, quelle persone si allontanano ancora di più, corrono ancora più forte nella direzione sbagliata. Invece, le preghiere che facciamo per loro consentono allo Spirito Santo di operare dentro il loro cuore e misteriosamente sono condotti a camminare liberamente nella direzione giusta. Abbiamo da poco celebrato la memoria di sant’Agostino che è un esempio perfetto di quello che stiamo dicendo: le parole della madre non avevano nessun effetto su quel figlio così attratto dalle parole altisonanti della retorica e attratto dalla bellezza delle creature. Le preghiere di sua madre invece hanno consentito allo Spirito Santo di agire, come solo lui sa fare, nel cuore di quel giovane che poco alla volta ha scoperto la verità del Vangelo, ha compreso la bellezza di Dio, si è lasciato illuminare ed è diventato una lampada di una forza straordinaria che da 1600 anni continua a irradiare la bellezza della verità nella Chiesa.
5° decina: AVETE CUORI PURI E APERTI? VEDETE I DONI, I SEGNI DELLA MIA PRESENZA E DEL MIO AMORE?
Sono molto contento che Maria oggi ci chieda una verifica e ci ponga una domanda che i nostri Cenacoli si fanno ogni mese: avete riconosciuto dei germogli grazia? Questa verifica è importante per crescere: riconoscere la sua presenza quando siamo riuniti in preghiera nei nostri cenacoli, riconoscere le grazie che Maria ci ottiene, è necessario per camminare insieme a lei è il punto di partenza che la Provvidenza ci offre per arrivare a conoscere Gesù: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8) Perciò di nuovo vi invito a verificare all’inizio dei vostri Cenacoli se nel mese ci sono stati germogli di grazia, e a testimoniarli con semplicità tra voi e a segnalarli nel resoconto mensile. È un esercizio che purifica i nostri cuori, se non ci accorgiamo mai di nulla e pensiamo di non vedere abbastanza bene, possiamo curare la nostra vista interiore, ad esempio, possiamo rimuovere gli ostacoli con la confessione e quest’anno anche con l’indulgenza plenaria; possiamo purificare la nostra vista con la preghiera perseverante, siamo noi che abbiamo bisogno di pregare a lungo per accorgerci delle grazie che Dio opera; anche la preghiera per l’apertura del cuore dei fratelli funziona nell’aprire il nostro cuore; la testimonianza dei germogli ricevuti diffonde la luce della verità e aiuta anche i fratelli ad accorgersi di quello che Dio opera. Un altro esercizio che ognuno può fare per purificare il proprio cuore è il ringraziamento quotidiano: alla sera si ringrazia delle piccole o grandi grazie ricevute, e in questo esercizio semplice, giorno dopo giorno impariamo a vedere Dio che cammina vicino a noi, allora nel nostro viaggio sorge il sole del coraggio e della speranza, perché si cammina verso il Paradiso, all’orizzonte si scorge la luce.
Il Signore Gesù vi benedica!
p. Silvano

Costanza Miriano a TeleMATER NYC

Michael O'Neill

Durante la sua infanzia, la nonna lasciò la fede cattolica; sua madre – devota alle invocazioni mariane – pregò la Nostra Signora di Guadalupe affinché potesse portarla nuovamente alla fede. “Mia madre fece un patto con Dio, e disse: ‘Se riporterai mia madre a Te, diventerò maestra e il 12 dicembre insegnerò ad ogni mio studente la storia di Nostra Signora di Guadalupe. Se mi benedirai con dei figli, farò ascoltare anche a loro la storia, ogni anno”, racconta O’Neill.
E così sua nonna tornò alla fede e sua madre si fece maestra. Mantenne la promessa e insegnò ai suoi studenti – e ovviamente anche ai suoi figli – la storia della Vergine di Guadalupe. “In definitiva, fu Nostra Signora di Guadalupe a mettermi sulla strada dei miracoli”, dice O’Neill.
Michael O'Neill
Michael O'Neill
Sebbene O’Neill abbia studiato ingegneria a Stanford, frequentò anche alcuni corsi di archeologia e fece ricerche approfondite sul mantello di Nostra Signora di Guadalupe. “Pensavo al grande fascino di tutto questo, e non riuscivo a credere che questi miracoli furono non solo acclamati nel corso della storia, ma addirittura alcuni di loro sono stati approvati dalla Chiesa Cattolica”, ricorda. “Mi sembrava assurdo che la Chiesa abbia rischiato la propria credibilità per queste dichiarazioni folli, esponendosi dichiarando che alcune di esse fossero degne di fede”.
E quindi nel 1998 O’Neill lanciò il suo sito web, Miracle Hunter [‘cacciatore di miracoli’]. “Mi resi conto che in rete non vi fossero molte informazioni sul tema. Non da un punto di vista critico, perlomeno. Vi erano soltanto punti di vista eccessivamente ‘devozionali’, e pensai dunque di poter dare un apporto con un’analisi più accademica”.


Da allora ci sono stati libri, un programma radiofonico, articoli di giornali e una pagina sorella chiamata 365 Days with Mary [365 giorni con Maria], in cui O’Neill ha messo insieme tutte le devozioni mariane approvate e le ha organizzate in base alle giornate di festività. Negli ultimi due anni O’Neill ha pubblicato due libri e ha partecipato alla stesura di un articolo di copertina per la rivista del National Geographic del dicembre 2015, How the Virgin Mary Became the World’s Most Powerful Woman [Come la Vergine Maria è diventata la donna più potente al mondo]. C’è anche un nuovo programma televisivo, Miracles [Miracoli], il cui lancio è previsto per questo autunno/inverno sul canale EWTN; gran parte degli episodi saranno girati nei luoghi di riferimento.
Ma O’Neill non è stato sempre così disposto a condividere con gli altri la sua passione per i miracoli. “Sono rimasto in silenzio per molto tempo, perché spesso l’interesse per i miracoli provoca le stesse reazioni di chi va a caccia di UFO o dello Yeti “, dice. Ma alla fine ne ha fatta una questione di evangelizzazione.
“I miracoli possono essere un’importante sostegno per la fede delle persone”, afferma. “Non devono essere però il centro della nostra fede. Ci sono persone – tutti ne conosciamo qualcuna – che si aggrappano a queste cose.Sono il ‘cacciatore di miracoli’, dunque potrebbe sembrare strano sentirlo dire da me, ma se la tua fede si basa esclusivamente sui miracoli, c’è qualcosa che non va. Tuttavia è innegabile che possono aiutare molto a volgere il nostro volto a Cristo; ed è proprio ciò che accade quando avvengono questi eventi straordinari con cui Dio ci benedice. I miracoli sono un ottimo modo per riportare all’ovile le persone che hanno perso la propria fede. E ai giovani che amano le storie sul paranormale di alcuni videogiochi e film… dico che nella fede cattolica ci sono tante cose che potrebbero interessarli”.
O’Neill aggiunge che il maggior equivoco che si ha sulle apparizioni e sui miracoli in generale è l’assunto che la Chiesa Cattolica li approvi per “attirare le persone in chiesa o per vendere rosari nei santuari locali”. In realtà, la Chiesa non ha nessun interesse nel promuovere queste cose.
“È chiaro che si debba evangelizzare e attirare a sé quanti più credenti possibile, ma quando la Chiesa investiga su un’apparizione o su un miracolo, vuole chiudere subito il caso in modo da riportare i fedeli ad un esercizio ‘ordinario’ della propria fede. Una fede incentrata su Cristo, sulle Sue parole, sulle Sue opere. Una fede che abbia il Vangelo, ministrato attraverso la Chiesa, come suo punto centrale”, spiega O’Neill.
“Alcune manifestazioni di fede popolare, come fare lunghe file per vedere statue che sanguinano, possono sicuramente ricordarci dell’amore di Dio per noi, ma possono anche distrarci. Quando la Chiesa avvia un’indagine, in realtà è per dimostrare che non si tratta affatto di un evento soprannaturale. Quando un fatto è dichiarato degno di fede, quando è cioè definito soprannaturale, si tratta di un vero motivo di festa, perché la Chiesa aveva provato a confutarlo in ogni modo”.
O’Neill sostiene che il modo in cui la Chiesa tratti i miracoli sia “assolutamente perfetto e indiscutibile”. Ha fatto ricerche e indagini su molti tipo di miracoli, come riportato nel suo libro Exploring the Miraculous [Esplorando il miracoloso], ma personalmente sono i miracoli eucaristici ad affascinarmi di più, perché la scienza li può convalidare.
“Ci sono stati dei casi specifici in cui è stato dimostrato che un’ostia consacrata contenesse vera carne e vero sangue; in un caso recenteavvenuto in Polonia è stato scoperto del muscolo striato cardiaco in un’ostia. Spesso la Chiesa sceglie scienziati atei per esaminare questi casi. E hanno confermato che si tratta di ‘vera carne e vero sangue’. Questi sono i casi che preferisco, in cui la scienza può intervenire e dimostrare che effettivamente si sta assistendo ad un miracolo”.

MADRE TERESA

Aleteia

Una volta, a Ceylon, un ministro mi ha detto qualcosa di singolare: "Sa, Madre, amo Cristo ma odio i cristiani". Quando gli ho chiesto come fosse possibile ha risposto: "Perché i cristiani non ci danno Cristo e non vivono appieno la vita cristiana". Gandhi sosteneva qualcosa di simile: "Se i cristiani vivessero la vita cristiana fino in fondo, in tutta l'India non rimarrebbe nemmeno un induista". Non è forse vero? L'amore per Cristo dovrebbe indurci a dare noi stessi senza sosta.
(Tratto da "Non c'è amore più grande" di Madre Teresa di Calcutta)

OGGETTO??

MADRE TERESA



Ma in ogni Volo, in ogni Sogno e in ogni Vita, 
rimarrà per sempre l'impronta 
dell' insegnamento ricevuto.

Madre Teresa di Calcutta

MADRE TERESA

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© Enfants de Medjugorje 2016
www.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.com
Les Enfants de Medjugorje 2016
2 settembre 2016
Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

4 – Madre Teresa di Calcutta sarà canonizzata il 4 settembre a Roma. E’ frequente il fatto che i santi accordino delle grazie straordinarie a coloro che li pregano e li venerano il giorno della loro canonizzazione. Ringraziamo Dio di averci donato dei tali amici in paradiso e dei tali esempi sulla terra!
Questa parola di Madre Teresa, che lei ha vissuto così bene, ci aiuta a elevare le nostre anime a Dio ed a scegliere la santità nel quotidiano:
“La gente è spesso concentrata su se stessa. Perdonala nonostante tutto
Se sei buono, la gente ti accuserà forse di avere dei secondi fini. Sii buono nonostante tutto
Se sei onesto, probabilmente la gente ti ingannerà. Sii onesto nonostante tutto
Se trovi la felicità, la gente probabilmente sarà gelosa. Sii felice nonostante tutto
Il bene che fai oggi sarà forse dimenticato domani. Fai il bene comunque
Dai al mondo quello che hai di meglio; può darsi che non basti mai. Dai il meglio di te nonostante tutto
Perché vedi, all’ultimo giorno, le cose verranno considerate fra Dio e te. Mai fra te e loro”.
Ecco un aneddoto che dipinge la forte personalità di Madre Teresa: un sacerdote canadese aveva collaborato con lei per molti anni per i moribondi. Ma un giorno, non ce l’ha fatta più. Preso dal disgusto per il suo lavoro, andò a trovare la Madre e le disse: “Madre, non ne posso più di questo sudiciume, di questi odori infetti, di questo calore soffocante.. torno in America!” Madre Teresa lo guarda allora dritto negli occhi, con quello sguardo di fuoco che la caratterizzava, gli risponde: “Torna al lavoro!” Una sua parola ed ecco il prete liberato dalla sua crisi!
6 - Il nostro carissimo Don Gabriele Amorth è malato, in ospedale, con una polmonite. Preghiamo per lui, ringraziando Dio di aver donato al mondo un uomo di tale fede e fedeltà!"

AMATRICE

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Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l’origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francese www.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.com
Les Enfants de Medjugorje 2016
2 settembre 2016
Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!
Fra tutti i rapporti emessi dai media, su Internet o per canali privati, mi ha colpito l’idea luminosa di una abitante di Amatrice che sicuramente porterà frutto nei nostri cuori:
“Cerco alla televisione o su internet, ci dice, i visi degli anziani della casa di Ritiri dove vado a Messa. Vedo Don Savino, il parroco, che piange al Telegiornale, lui così timido e sempre controllato. Vedo la Casa di Ritiro delle donne, crollata. Ho saputo che 3 suore, suor Cecilia, suor Agata e suor Anna non sono più state ritrovate. Penso che siano morte. Una di esse era venuta ad aprirmi la porta il mattino che ero in ritardo. Cosa possiamo fare in questi casi? Mi domando cosa desidererei, io, da parte di una perfetta sconosciuta, se fossi in questa situazione? Vorrei delle preghiere! Se fossi in pericolo di morte, vorrei delle preghiere. Ma soprattutto, se dovessi presentarmi davanti a Dio per essere giudicata, supplicherei tutti gli sconosciuti del mondo di implorare per me la Misericordia di Dio. (vedi PS3)
In questo Giubileo della Misericordia, ciascuno di noi potrebbe adottare una delle vittime! Si tratterebbe di lucrare per lei l’indulgenza plenaria offerta dal Giubileo. Potremmo scegliere un nome, oppure lasciare a Dio di scegliere la vittima più anonima di tutte. Un vecchio, un malato, una persona sola, un bambino… Cosa è successo alla ragazzina di 14 anni il cui padre è stato intervistato dal Telegiornale? Un padre che era davanti alla casa dell’incubo, senza voce. Che dolore straziante! Qualcuno prega per sua figlia? E’ forse salva? Se è morta, chi domanda l’indulgenza per lei?
Possiamo essere al suo fianco compiendo il più grande atto di carità possibile verso il prossimo: presentarla al Padre, domandando per lei non solamente il perdono dei suoi peccati, ma anche la liberazione della pena temporale dovuta a suoi peccati. Non è forse questo il più grande soccorso?” (Costanza)

San Charbel è ben vivo!

© Enfants de Medjugorje 2016
www.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.com
Les Enfants de Medjugorje 2016
2 settembre 2016
Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

2. San Charbel è ben vivo! Dopo la bella testimonianza del nostro amico Charbel Maroun sul viaggio di Vicka in Terra Santa nel 2013 (PS 1), desidero citare qui ancora una parte della testimonianza, sul grande santo del Medio Oriente: Charbel Marlouf. A Medjugorje trovate la sua foto dappertutto! Perché? I numerosi Libanesi che vengono a Medjugorje (dall’anno scorso il loro numero è raddoppiato), sono fieri del loro santo e ci stupiscono con i loro racconti. Charbel Maroun, che vive in Galilea, racconta: “Un gran miracolo è avvenuto tre anni fa a Nazareth.
Teresa, una donna cattolica che aveva un terribile cancro ad un ginocchio, era andata a consultare un medico ebreo ed ateo, un luminare nel suo campo. Questo dottore vide che questo cancro era molto pericoloso e da operare subito. Le analisi parlavano chiaro, il male sembrava incurabile! A questa notizia, Teresa decise di salire il Monte Carmelo dove si trova in grande santuario dedicato a San Charbel e di prendere un po’ di quell’ “olio benedetto” proveniente dal santuario del Santo, in Anaya, in Libano. Effettivamente, i monaci raccolgono in boccette l’olio che brucia accanto alla sua tomba, lo benedicono e lo propongono ai pellegrini. Teresa si unse con l’olio la gamba ed il ginocchio attaccati da questo terribile male.
I giorni seguenti, si recò all’ospedale per farsi operare. Ma stranamente, al mattino previsto per l’intervento, il medico rimandava di ora in ora l’operazione, Teresa non capiva il perché e temeva il peggio. Poi il medico entrò nella sua camera per dirle: “Sto diventando pazzo! Il cancro è completamente sparito! Non ho mai visto una cosa simile!” Teresa gli disse allora che si trattava di un miracolo ottenuto per l’intercessione di San Charbel. Il medico ebreo ed ateo non credette a questa spiegazione e decise di recarsi a casa della sua paziente per controllare il tipo di alimentazione che prendeva e l’aria che respirava. Ma non trovò nulla. In più, tutti gli esami che furono eseguiti in seguito mostravano che il cancro non aveva lasciato alcuna traccia. L’unica spiegazione possibile era quella di un miracolo.
Teresa raccontò al medico tutto quello che sapeva sul Santo e come si era unta dell’olio. La testimonianza toccò profondamente il medico che andò lui pure sul Monte Carmelo, al santuario di San Charbel. Visita memorabile! Effettivamente, molto toccato da quello che vide sul posto, sopratutto dalla fervente preghiera dei giovani, domandò ai “media” israeliani di diffondere questo incredibile miracolo. Si trattava del 1° miracolo cristiano diffuso dei media israeliani. Ancora oggi, 3 anni dopo la guarigione, Teresa sta bene.
Il motivo per cui pubblico questo fatto, è perché la Madonna ci invita molto spesso a leggere le vite dei santi ed a lasciarci ispirare da loro sul cammino della santità. La guarigione di Teresa è un evento eccellente, ma, come ciascuno di noi, anche lei un giorno dovrà lasciare questa terra. Quello che importerà in quel giorno, considerando l’eternità, sarà la ricchezza d’amore divino che si troverà nella sua anima! Lo scopo dei santi, quando agiscono per una guarigione fisica, è sicuramente quello di permettere una buona salute del corpo, ma soprattutto quello di risvegliare la coscienza della persona perché si rivolga a Dio con più coraggio ed entusiasmo. La persona guarita studierà la vita di quel santo e cercherà l’insegnamento che può estrarre dal suo esempio per il suo cammino personale. E’ questo il motivo per cui in genere una guarigione fisica è seguita da una reale conversione del cuore.
Ancora un dettaglio su San Charbel: Spesso, viene a visitare nei sogni. Ognuno capisce allora quanto questo santo sia a loro vicino. Ma il fatto più spettacolare è che Lui si manifesta nelle sale operatorie! I medici vedono apparire questo monaco, con il suo abito nero, non solo in Libano ma anche in Terra Santa. Egli partecipa alla operazione chirurgica in corso, e davanti alla sua conoscenza del mestiere, i medici sono stupefatti e si domandano come possa, questo monaco, conoscere la chirurgia meglio di loro che la hanno studiato per almeno 10 anni!
Con San Charbel, siamo alla presenza di un fenomeno accordato da Dio per il nostro tempo così turbolento. Perché adesso? Dio lo sa! E noi, in preghiera, potremo comprenderlo e rendere grazie.

PROFUGO??

eredità

"Quello che tu erediti dai tuoi padri,
riguadagnatelo, per possederlo"
Goethe

I quattro stadi della vita - CARLO MARIA MARTINI

I quattro stadi della vita secondo
Carlo Maria Martini
di Robert Cheaib
«È più facile insegnare che educare,
perché per insegnare basta sapere,
mentre per educare è necessario essere».
«Un proverbio indiano narra di quattro stadi della vita dell’uomo.
Il primo è lo stadio in cui si impara;
il secondo è quello in cui si insegna o si servono gli altri;
nel terzo si va nel bosco,
il bosco profondo del silenzio,
della riflessione, del ripensamento e credo che,
allorché si aprirà per me il terzo stadio,
potrò riordinare con gratitudine tutto ciò che ho ricevuto,
ricordare le persone che ho incontrato,
gli stimoli che mi sono stati dati e che in questi ventidue anni
non sono riuscito a elaborare
(nel bosco, passeggiando tra gli alberi,
si rimettono in ordine le memorie).
«Nel quarto stadio, particolarmente significativo per la mistica
e l’ascetica indù, si impara a mendicare;
l’andare a mendicare è il sommo della vita ascetica,
e mi dicono che anche oggi persone ricche,
che hanno fatto una grande fortuna nella vita,
a un certo punto vanno a mendicare,
in quanto il mendicante rappresenta lo stadio più alto
dell’esistenza umana.
«Mendicare significa dipendere dagli altri ‘
ciò che non vorremmo avvenisse mai –,
e dobbiamo prepararci.
Il tempo del bosco ci prepara,
prepara il momento che può avvenire oggi,
domani o dopodomani,
secondo la volontà del Signore.
«Naturalmente, l’ho detto altre volte,
se mi sarà possibile vivrò questi stadi almeno in parte a Gerusalemme, -
lo stadio del bosco e della mendicità –
e sarà come un’ulteriore grazia di Dio,
che si aggiunge e corona tutte le altre.
«Vi invito a pregare per Gerusalemme,
a ricordarvi di Gerusalemme,
a non dimenticarvi di quella città che è il simbolo
di tutto l’umano e nella quale,
se ci sarà pace, si farà pace ovunque».
Carlo Maria Martini

IL PADRE

Allora mi rivolsi a Dio

Allora mi rivolsi a Dio, o meglio me la presi con Lui! Non so se urlare a Dio possa considerarsi una preghiera o meno ma, qualsiasi cosa fosse, non lo dimenticherò mai. Ero nella doccia dell’hotel Ritz-Carlton di Atlanta e gridavo a Dio che il matrimonio era uno sbaglio, che non ce la facevo più. Anche se odiavo il pensiero del divorzio, il dolore e la fatica di restare insieme erano troppi. Ero anche molto confuso. Non riuscivo a capire perché il matrimonio con Keri fosse così difficile. Dentro di me sapevo che era una brava persona e che io lo ero a mia volta. Allora perché non riuscivamo ad andare d’accordo? Perché avevo sposato una persona così diversa me? Perché lei non cambiava?
Alla fine, a pezzi, scoppiai a piangere. Anche in quel buio riuscii a vedere una luce. Non puoi cambiarla, Rick, puoi solo cambiare te stesso. In quel momento iniziai a pregare. “Dio, se lei non può cambiare, allora cambia me”. Pregai fino a tarda notte e il giorno dopo mentre tornavo a casa. Pregai mentre varcavo la soglia, tornando da una moglie fredda che a stento si era accorta del mio rientro. Quella notte a letto, mentre eravamo a pochi centimetri di distanza eppure lontanissimi, arrivò l’ispirazione. Sapevo cosa fare.
Ed è qui che inizia un dialogo commovente con la moglie, una testimonianza che vogliamo condividere con voi:
Il giorno dopo mi avvicinai e le chiesi: “Come posso rendere migliore la tua giornata?”
Keri mi guardò arrabbiata: “Cosa?”
“Come posso rendere migliore la tua giornata?”
“Non puoi, perché lo chiedi?” disse.
“Perché dico sul serio, voglio sapere cosa posso fare per migliorare la tua giornata”
Il suo sguardo si fece cinico.
“Vuoi fare qualcosa? Pulisci la cucina”.
Si aspettava che mi arrabbiassi. Invece acconsentii: “Ok”.
Mi alzai e mi andai in cucina.
Il giorno dopo, la stessa domanda: “Cosa posso fare oggi?”
Con gli occhi socchiusi, mi disse “C’è da pulire il garage”.
Feci un respiro profondo. Avevo già avuto una giornata pesante e sapevo che la sua richiesta era provocatoria. Stavo quasi per perdere le staffe.
Invece le dissi ok e per le due ore seguenti mi dedicai al garage. Keri non sapeva cosa pensare.
“Cosa posso fare per te oggi?
“Niente”, urlò, “Non puoi fare niente. Smettila di chiederlo”
Io dissi: “Mi dispiace, non posso”
“Ho preso un impegno con me stesso. Cosa posso fare per te oggi?”
“Perché lo fai?”
“Perché tengo a te e al nostro matrimonio”.
Così ho ripetuto la mia domanda il mattino dopo, e quello successivo. E quello dopo ancora. Poi, alla seconda settimana, il miracolo. Alla mia domanda gli occhi di Keri si riempirono di lacrime e scoppiò a piangere. Quando riuscì a parlare disse: “Ti prego smettila di chiedermelo. Non sei tu il problema, sono io. Vivere con me è difficile, non so perché resti insieme a me”.
Le sollevai dolcemente il mento per guardarla negli occhi e dissi: “Perché ti amo. Cosa posso fare per rendere migliore la tua giornata?”
“Dovrei chiedertelo io”.
“Dovresti”, risposi, “Ma non adesso, adesso ho bisogno di essere io a cambiare. E tu devi sapere quanto conti per me”.
Poggiò la testa sul mio petto.
“Mi dispiace di essere stato così meschino. Ti amo”.
“Ti amo anch’io” rispose.
“Allora, cosa posso fare per te oggi?”
Mi guardò dolcemente e disse: “Possiamo solo passare un po’ di tempo insieme?”
Sorrisi: “Mi piacerebbe molto”.
Sono andato avanti con la mia domanda per più di un mese. E le cose sono cambiate, i litigi sono finiti. Poi è stata lei a chiedermi: “Di cosa hai bisogno? Come posso essere una moglie migliore?”
I muri che avevamo costruito erano caduti. Parlavamo dei nostri sogni di come poterci rendere felici. Non abbiamo risolto tutti i nostri problemi e non posso assicurare che non litigheremo mai più. Ma era la natura dei nostri scontri ad essere cambiata. Si erano fatti più rari e non erano più cosi violenti come un tempo, non li alimentavamo più. Non avevamo più voglia di ferirci a vicenda.

RALLENTARE

Nuove Terre

...ultima scena
"...non è che Moreno lo puoi mettere in un'istituto
...qualcuno se ne deve occupare"
1,09 min
...o santa pace
..questo è il Paradiso

Dall'Amore nessuno fugge. APAC: in Brasile un carcere senza carcerieri

Carceri apac in brasile
Tasso di recidiva 10%
Tasso altre carceri 70%
Costo per detenuto apac 25%
Delle carceri normali

speriamo vengano esportate in Italia


SOFFRI

Luigi Maria Epicoco Ft

Luigi Maria Epicoco Ft
e presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono”. Se avessi dovuto io inventare una parabola certamente le vergini sagge non si sarebbero addormentate, e per questo sarebbero state sagge. Ma Gesù è molto più concreto e realista di me e sa benissimo che anche i migliori si assopiscono perché sono umani anch’essi. E che la saggezza consiste nell’esercitarsi nelle piccole cose, in quei “piccoli vasi di olio” che le vergini sagge si portano appresso. Mi tornano così alla mente le parole che scrive Tolkien nel suo libro Lo Hobbit: “Saruman ritiene che soltanto un grande potere riesca a tenere il male sotto scacco. Ma non è ciò che ho scoperto io. Ho scoperto che sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune
che tengono a bada l’oscurità.
Semplici atti di gentilezza e amore”. La saggezza consiste non nel programmare atti eroici e sporadici con cui costellare la nostra vita, ma comprendere che le cose più piccole e insignificanti delle nostre giornate sono la scorta migliore di vita che possiamo portarci quando ci capiterà di dover affrontare il buio e l’arrivo dello sposo.
#dalvangelodioggi

Agricoltura sociale: ricostruire la società dalla terra.

quando qualcuno cade e non ce la fa...ci costa
in carcere 200,00 € al giorno e spesso non fa nulla
nelle nostre realtà non costa niente allo stato
il tasso di recidiva in carcere è 60-70%
da noi è circa del 10%
dobbiamo aiutare lo stato a spendere meglio i soldi
questo grazie alla legge sull'agricoltura sociale
1 ricovero in una clinica riabilitativa
di 1 giorno 1/2 fa l'1 mese di
borsa lavoro per una persona a tempo pieno
si chiamano cec comunità educanti con i carcerati
ne abbiamo 300 sono 5 case
...bravii dal 4° minuto

Tollerare negli altri ciò che bisogna proibire a se stessi

Una delle prime virtù sociali 
è tollerare negli altri ciò che bisogna proibire a se stessi.
CHARLES DUCLOS
spesso la norma è in verità capovolta: 
siamo, infatti, rigidi con gli altri e pronti ad assolverci con facilità

è lui dentro noi che fa tutto

Dovremmo partire dal fatto che quando andiamo alla messa
 ...non siamo noi che lo abbiamo deciso 
...ma è lui che ha preso l'iniziativa!!!
...lui Gesù desidera ardentemente darsi a noi 
...entrare in noi...proprio impazzisce!
...ci chiama in ogni modo...
 😊 😊 😊 quando partiamo da qui 
non possiamo che ricevere amore 
e gratuitamente darlo a chi si incontra nella giornata
...anche senza dire una parola
...è lui dentro noi che fa tutto...