È invocato “protettore dei bambini”,
perché viveva con 250 orfani che manteneva ed educava
dando loro un mestiere.
Non si accontentava mai dei risultati raggiunti
ma puntava sempre più in alto.
È questo il messaggio che ha lasciato, soprattutto ai
giovani:
la vita è un dono di Dio da spendere per fare bene.
Non chiudersi nel piccolo circolo dei propri interessi,
ma nutrire grandi ideali, lavorare, sacrificarsi
e con l’aiuto di Dio realizzarli
«La vita è fatta per esplodere, per andare lontano;
se essa è costretta entro i suoi angusti limiti non può
fiorire;
se la conserviamo solo per noi stessi la si soffoca.
La vita è radiosa dal momento in cui si incomincia a
donarla».
Così scriveva il beato Clemente Vismara nel giorno del suo
ottantesimo compleanno (1977).
A un anno dalla sua beatificazione, padre Piero Gheddo ne propone una
completa biografia, raccontata da Clemente stesso attraverso le sue 2.300
lettere e i suoi 700 articoli. Fatto per andare lontano (Emi, 459 pagine, 18
euro) è una biografia emozionante. Clemente si è donato tutto al suo popolo di
tribali molto poveri, elevandoli con la scuola e la promozione umana del
Vangelo. Ma questo suo atteggiamento generoso, pronto a sacrificare la propria
vita per gli altri, lo aveva già dimostrato durante i tre anni passati in
trincea, in prima linea durante la Grande Guerra.
Birmania: p. Vismara, il primo missionario dei nostri tempi a diventare beato
Birmania: p. Vismara, il primo missionario dei nostri tempi a diventare beato
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