«Avevo già due figli, ma all’età di 28 anni ho scoperto di essere incinta di cinque gemelli. Il mio medico mi ha subito parlato di aborto selettivo. Con mio marito Mark abbiamo detto no. Ci hanno mandato da un altro specialista che più volte ci ha invitati a rinunciare a due o tre bambini. Ma alla fine noi abbiamo scelto la vita e ora, 20 anni dopo mi guardo indietro e non posso immaginare la nostra vita senza qualcuno di loro». Susan Thompson, americana, oggi ha quasi 50 anni e ha scelto di condividere sulla pagina#LoveWhatMatters su Facebook la sua storia postando due immagini forti: la prima è un’immagine sfocata in bianco e nero dell’ecografia dei cinque bambini non ancora nati, la seconda è la foto dei cinque figli, ormai ragazzi, nel giorno in cui si diplomano alla scuola superiore.
Nati in anticipo di 11 settimane: oggi stanno bene
La gravidanza plurigemellare può essere difficile e pericolosa per mamme e bambini e proprio a causa di questi rischi i genitori sono spesso messi sotto pressione per scegliere l’aborto selettivo. Ma Susan e Mark non volevano scegliere: «Per noi era un dono di Dio, volevamo abbracciare tutti i nostri figli». L’avventura non è certo stata una passeggiata. Susan è rimasta a riposo per mesi, la sua era una gravidanza a rischio. I bambini, Seth, Leah, Samuel, Speranza e Fede sono nati il 7 gennaio 1995 con undici settimane di anticipo, sono rimasti per settimane in terapia intensiva. «Dopo il diploma tre di loro sono diventati militari, gli altri hanno proseguito con gli studi in campo medico – racconta Susan – e ognuno di loro aveva lo stesso diritto alla vita. Ho scelto di tentare di salvarli tutti e ora loro, con i loro lavori, salveranno le vite degli altri e questo sarà possibile perché tutti e cinque sono nati»
La gravidanza plurigemellare può essere difficile e pericolosa per mamme e bambini e proprio a causa di questi rischi i genitori sono spesso messi sotto pressione per scegliere l’aborto selettivo. Ma Susan e Mark non volevano scegliere: «Per noi era un dono di Dio, volevamo abbracciare tutti i nostri figli». L’avventura non è certo stata una passeggiata. Susan è rimasta a riposo per mesi, la sua era una gravidanza a rischio. I bambini, Seth, Leah, Samuel, Speranza e Fede sono nati il 7 gennaio 1995 con undici settimane di anticipo, sono rimasti per settimane in terapia intensiva. «Dopo il diploma tre di loro sono diventati militari, gli altri hanno proseguito con gli studi in campo medico – racconta Susan – e ognuno di loro aveva lo stesso diritto alla vita. Ho scelto di tentare di salvarli tutti e ora loro, con i loro lavori, salveranno le vite degli altri e questo sarà possibile perché tutti e cinque sono nati»
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