domenica 29 gennaio 2017

8 dicembre

Educare attraverso le esperienze
Ricevere affetto, parole e lealtà autentiche è molto più efficace di norme e punizioni
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È ormai sera, riposi nel tuo letto, tua madre ti rimbocca le coperte e si siede accanto a te. Poi ti racconta quella storia speciale, senza fretta, con tutta la sua attenzione, facendo voci e gesti diversi, ponendoti delle domande. Ti rendi conto appena del suo bacio della buona notte prima di cadere in un sonno profondo. È un momento magico che forse ricordi e che sicuramente ha risvegliato in te capacità come l’ammirazione, sentimenti come la tenerezza, valori come la solidarietà e il coraggio.
Le esperienze che viviamo ci segnano, nel bene o nel male. Crescere sotto la protezione e con l’amore di un padre e una madre che ci amavano e ci curavano con affetto ci dà per sempre un senso di sicurezza esistenziale, mentre avere una famiglia conflittuale o destrutturata lascia nella nostra vita affettiva un senso di insicurezza e di timore istintivo.
“Sentimenti di mancanza di protezione, di timore e angoscia, complessi di inferiorità, aggressività… spesso si spiegano con quelle situazioni umanamente difficili che abbiamo dovuto affrontare”, scrive Rafael Fernández nel libro Nuestra vida afectiva.
Le esperienze toccano gli istinti più profondi, e penetrando nell’intelligenza, nella volontà e nei sentimenti sono i pilastri dell’educazione, con le regole, le abitudini, le virtù e le punizioni che passano in secondo piano.
Per raggiungere la pienezza, tutti abbiamo bisogno di esperienze che risveglino e orientino un’affettività sana e sentimenti positivi dal nostro subconscio.
E allora che dire se educando, oltre a selezionare i libri e i metodi che useremo, favorissimo anche esperienze che aiutino a interiorizzare una conoscenza e a risvegliare determinati affetti e atteggiamenti?
Ad esempio, se voglio trasmettere ai miei figli l’importanza del matrimonio per tutta la vita e della famiglia, qualsiasi sforzo è poco per offrire loro un ambiente gradevole. Se voglio che imparino a parlare con Dio, devo ingegnarmi per offrire loro momenti di preghiera in famiglia che aprano dei canali di comunicazione con il mondo spirituale.
In qualsiasi educazione – anche nell’autoeducazione, quella di se stessi – faremo un gran bene donando esperienze positive che fungano da contraltare e guariscano le conseguenze che le esperienze negative hanno avuto sulla persona.
Fernández distingue tre esperienze fondamentali nella vita:
1. L’accoglienza e l’appartenenza: l’esperienza di “appartenere” è un istinto essenziale. Non si può vivere senza essere accolti, senza appartenere a qualcuno. Di fronte allo sradicamento, è una necessità in tutte le tappe della vita. Sentirsi amati, scelti, aspettati, dà pace. Nessuno è una casualità o un errore di calcolo, nessuno è di troppo al mondo, e per essere felici bisogna sperimentarlo.
2. La gratuità: tra tanto materialismo, non risulta sempre facile sentire che la cosa più importante della vita, l’amore, è gratuita. Nelle relazioni, soprattutto nel matrimonio, donare è fondamentale per la convivenza.
3. La sicurezza: i sentimenti di sicurezza si mescolano a quelli di insicurezza per tutta la vita. Su questa terra non esiste la sicurezza assoluta, ma le due esperienze precedenti permettono di sentirsi sicuri.
È in casa, in famiglia, che si sommano tutte le nostre emozioni e i nostri sentimenti, che si trasmettono giorno per giorno, quasi senza rendersene conto. L’affettività si trasmette con la testimonianza d’amore dei genitori, e per questo sono tanto importanti le espressioni fisiche, il tempo dedicato al gioco e le conversazioni con i figli.
Una vita affettiva sana non si fabbrica. È prodotto di esperienze d’amore in cui si sono ricevuti vero affetto, parole e lealtà autentiche. In molti ambiti, e soprattutto in famiglia, ci sono molte opportunità per vivere e offrire esperienze che arricchiscono. Favoritele!
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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