La preghiera ci purifica, la lettura ci istruisce.
Usiamo dell’una e dell’altra, se è possibile,
Se ciò tuttavia non fosse possibile,
è meglio pregare che leggere.
Quando preghiamo, parliamo con Dio stesso;
quando invece leggiamo è Dio che parla a noi.
Il bravo lettore non si preoccupa
tanto di conoscere quello che legge,
quanto piuttosto di metterlo in pratica.
Se la dottrina non è sostenuta dalla grazia
non giunge sino al cuore,
anche se entra nelle orecchie.
Fa strepito al di fuori,
ma nulla giova alla nostra anima.
DALL'UFFICIO DELLE LETTURE
PAG 1555
DAI LIBRI DELLE SENTENZE
DI S. ISIDORO VESCOVO
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Gesù Cristo, il solo che troviamo buono e
fedele più di ogni altro amico, lui solo dob-
biamo amare di amore particolare. Per lui e
in lui ti saranno cari sia gli amici che i nemici;
e lo pregherai per gli uni e per gli altri,
affinchè tutti lo conoscano e lo amino.
Non desiderare di essere apprezzato o amato
per te stesso, poichè questo spetta soltanto a
Dio, che non ha alcuno che gli somigli. Non
volere che uno si lasci prendere, nel suo cuore,
tutto da te, ne lasciarti tutto prendere tu dall'amore
di chicchessia. Gesù soltanto deve essere
in te, come in ognuno che ami il bene. Sii puro
interiormente e libero, senza legami con le creature.
Se vuoi essere pienamente aperto
a gustare "com'è soave il Signore" (sal 33,9), devi
essere del tutto spoglio e offrire a Dio un cuore
semplice e puro
(Tratto da "Imitazione di Cristo")
pag 63 i nove primi venerdi del mese
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