martedì 22 ottobre 2013

...l'anima è come un leprotto

Si dice che S, Anselmo, Arcivescovo di Canterbury,
per nascita onore delle nostre montagne,
era eccezionale nel saper ricavare buoni pensieri:
un leprotto, inseguito dai cani, si rifugiò sotto il cavallo del santo Vescovo,
che, per caso, passava da quelle parti, per cercare protezione
contro la morte che lo minacciava.
I cani tutt’intorno abbaiavano, ma non avevano il coraggio
di violare l’immunità cui la loro preda si era affidata;
tutto il seguito scoppiò a ridere a quella scena.
Ma non il grande Anselmo che, sospirando e con le lacrime agli occhi disse:
Voi ridete, ma non ride la povera bestiola;
i nemici dell’anima, perduta nel labirinto di molti peccati,
l’aspettano al passaggio della morte per rapirla e sbranarla,
ed essa, spaventata, cerca ovunque rifugio e protezione;
se non ne trova ai suoi nemici non importa proprio nulla e se la ridono.
E se ne andò pensieroso.

Filotea di s. Francesco di sales


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