lunedì 23 febbraio 2015

io sono samuele


Ciao a tutti,
io sono Samuele. Sono nato lunedì 9 Febbraio alle 14.47. Vi scrivo perchè ho avuto il tempo di incontrare pochi di voi, ma sono sicuro che tutti i presenti mi avrebbero voluto bene se ci fosse stata l'occasione di conoscerci.
Intanto dato che da quassù vi vedo, vi chiedo di farmi un sorriso.. Dai su, via quelle facce da funerale! L'umorismo l'ho, evidentemente, preso dal papà, x cui per qualsiasi tipo di rimostranza andate da lui.
Vi volevo raccontare la mia storia, perchè sono stati 8 mesi molto lunghi ed impegnativi.
Ho deciso di far arrabbiare fin dall'inizio, giusto per portarmi avanti perchè non si sa mai. Papà e mamma hanno scoperto della mia esistenza 2 giorni prima di partire per le vacanze in Egitto, x cui hanno dovuto disdire il viaggio per evitarmi problemi... Papà ha bofonchiato qualcosa sul "detrarre il costo della vacanza dalla mia paghetta, ma io ci credo poco".
I nonni e gli zii erano felicissimi, sono fioccati baci, abbracci e brindisi... Io avrei assaggiato volentieri un po' di spumante o qualche aperitivo, ma mi è stato categoricamente vietato... Che cattiveria! Mi rifarò a 16 anni, di nascosto. So che il papà ha della sambuca nel mobile della cucina.
Il tempo passava tranquillo, non è che dentro la pancia della mamma ci sia molto da fare... Qualche calcetto all'intestino, un pugno allo stomaco e una dormita, ecco come è la mia giornata tipo. Che noia! Fino a quando non siamo arrivati al 22 Ottobre. La mamma era molto agitata perchè quel giorno era molto importante per lei: alle 9 c'era la visita morfologica, x cui per la prima volta mi avrebbero visto, mentre alle 11 avrebbe discusso la sua tesi, che iniziava raccontando la storia di un bambino che si chiama come me.
Papà e mamma erano proprio belli quella mattina, la mamma soprattutto, nel suo bel vestitino nuovo e con i capelli tutti belli curati. Sui seggiolini di ginecologia erano tutti agitati, anche io mi muovevo un sacco. Mi ricordo che la mamma diceva "Ecco, senti come si muove.. Questo bambino è un farabir proprio come te!" e il papà rispondeva "Meglio farabir come me che legalista come te... L'importante è che abbia preso il mio naso e non il tuo!". Ridevano e scherzavano tantissimo, io intanto cercavo di mettermi in posa, per farmi vedere al meglio.
La visita è iniziata un po' in ritardo. Ho sentito tanto freddo quando hanno versato il gel sulla pancia della mamma. La sonda si è mossa un po', ha premuto sulla pancia e quasi mi veniva addosso. Poi il silenzio. L'infermiera ha chiesto + volte alla mamma se avesse perso il liquido. Il papà nel frattempo stava per svenire... Le infermiere lo volevano mandare al pronto soccorso, ma lui ha risposto perentorio "Qui ci sono mia moglie e il mio bambino, non esco da queste stanza per nessuna ragione al mondo". Alla fine hanno trovato un compromesso, e hanno fatto sedere il papà su una sedia in prossimità dell'ecografo. La visita è proseguita, un dottore che sapeva di fumo lontano 1 km ha detto che i miei reni non si erano formati, ed ha consigliato + volte ai miei genitori di avvalersi della legge 194. Siamo usciti dicendo che saremmo tornati di li a 2 giorni. Mamma e papà sono scoppiati in lacrime e si sono abbracciati forte forte. Insieme hanno subito deciso che loro non avrebbero mai ucciso il loro bambino, e che in ogni caso mi avrebbero accudito fino alla fine. La visita seguente lo hanno detto al dottore fumatore ed hanno deciso di cambiare ginecologo. Sono pienamente d'accordo "Se devo fumare lo voglio fare per mia scelta e per fare un dispetto a mamma e papà, non perchè me lo fa fare un estraneo mentre sono così piccolo".
I mesi passavano tranquilli qua dentro, mamma e papà mi coccolavano sempre. Mi hanno anche preso un carillon, per cullarmi nei momenti di nanna. Il papà mi leggeva la Bibbia per bambini tutte le sere... Oddio, non proprio tutte tutte le sere, però gli voglio far fare bella figura... Devo riguadagnarmi la paghetta che mi vuole togliere per via dell'Egitto... Tutte le sere dicevano una preghierina per me e per il mio angioletto. Io ero felice di tutte queste attenzioni, per cui lo facevo sapere scalciando nella pancia della mamma.
Poi è arrivato il parto, tante urla, tanto movimento, ma in realtà me lo aspettavo peggio. Secondo me le mamme lo dipingono + tragico di quanto sia davvero. Mi hanno subito portato in un'altra stanza e mi hanno messo un tubo in bocca, per aiutarmi a respirare. Alla fine i medici ci avevano visto giusto: il mio problema ai reni ha fatto si che non si sviluppassero nemmeno i polmoni, x cui senza quel tubo non potevo sopravvivere. Il papà è stato il primo a venirmi a trovare, ho riconosciuto la sua voce anche se non era felice e calma come quando mi leggeva le storie. Mi ha fatto tante coccole, ma lo ho sentito piangere molto mentre gli parlavano della mia situazione. Aveva addirittura il naso che colava... Che figura che mi ha fatto fare con le infermiere... Ce ne era anche una tanto carina!
+ tardi è arrivata anche la mamma, che mi ha preso in braccio. Sentire il suo cuore mi ha riportato a quando ero nella sua pancia e mi riempiva di carezze. Ho visto anche i nonni dietro le loro spalle ed un sacerdote che mi ha bagnato la fronte e mi ha battezzato. Io non ho capito molto bene cosa stesse facendo, però so che subito dopo ho sentito la vocina di Gesù che mi parlava vicino al cuore.
Dopo un sacco di tempo mi hanno rimesso nella culla e la mamma è scesa in reparto perchè aveva bisogno di riposare e coricarsi un attimo. Che forte la mia mamma, dopo solo 2 ore dal parto era già in piedi per venire da me! Una dottoressa molto gentile mi ha fatto compagnia, così non sono rimasto mai da solo! Al mio fianco avevo anche la mia pezzolina, che mamma e papà avevano tenuto nel lettone per lasciarci il loro profumo.
Verso le 21.30 ho iniziato a sentirmi stanco, una voce mi chiamava e diceva che era giunto il mio momento. Io però volevo prima rivedere e salutare la mia mamma ed il mio papà. Per fortuna poco dopo sono arrivati. Ero molto stanco, facevo fatica a tenere gli occhietti aperti ma l'ultima immagine della mia mente è il volto del mio papà, sorridente e rigato dalle lacrime, mentre la mia mamma mi teneva in braccio.
Ci tenevo a farmi conoscere da tutti voi, perchè da lassù vi vedo e pregherò per tutti coloro che mi vogliono bene e vogliono bene alla mia mamma ed il mio papà.
Ora vi saluto, io e il cuginetto Marco dobbiamo andare perchè la bisnonna Rina ha preparato la merenda. Poi devo lavorare il legno col bisnonno Enzo. Io non sono molto portato, ma lui mi ha detto che il papà era molto bravo, x cui devo fare pratica così un giorno gli mostrerò le mie opere. Al pomeriggio farò un giro sul camion dello zio Gianni, una partitella a calcio con lo zio Ermanno ed infine un giretto in canoa con lo zio Bruno. Domani andrò a conoscere il resto dei parenti, con la zia Marta e lo zio Samuele in testa.
Ciao mamma e papà, quassù non è male come può sembrare, anzi! Mi dispiace se la mia assenza vi fa piangere così tanto, ma io sono sempre con voi. C'è un momento quando non state dormendo ma non siete nemmeno svegli, io sarò sempre lì e lì vi vorrò sempre bene. Grazie per avermi fatto nascere e per avermi battezzato, ora sono un bambino a tutti gli effetti ed un angelo di Dio.
Ciao a tutti voi presenti, state vicino alla mia mamma ed al mio papà come avrei fatto io se avessi avuto + tempo per stare con loro...
Grazie a tutti per essere qui x me. Vi abbraccio.
Con affetto,
Samuele

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