domenica 1 novembre 2015

TOBRUK

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38btrebbia


La parrocchia dei Santi Angeli Custodi e il suo quartiere

Un quartiere che si riconosce nei suoi due centri di formazione e aggregazione più importanti - la scuola e la parrocchia -, che ha archiviato la fama di zona politicamente “rossa” e operaia della città, e che si sente pronto ad affrontare le sfide del futuro. 
Borgotrebbia vista dagli occhi della parrocchia e della sua guida, don Pietro Cesena, è una comunità che si rispecchia in alcuni luoghi che le danno identità. “Sono arrivato in questa parrocchia nel 2001, all’inizio del terzo millennio, in un momento in cui non c’erano più conflitti politici, e certe ideologie venivano abbandonate  - ricorda don Pietro -. La cooperativa, luogo sociale storicamente molto attivo nel quartiere, era andata in crisi: gli spazi, costruiti con l’impegno e dedizione di tanta gente, erano diventati una sala Bingo. Da quel momento di grandi cambiamenti, la parrocchia si è proposta come centro di aggregazione per il quartiere”.
Dopo San Sepolcro e l’Infrangibile, continuiamo il nostro viaggio all’ombra del campanile nei quartieri cittadini. Facciamo tappa ai “Santi Angeli Custodi” in occasione della tradizionale festa dei santi che la parrocchia propone come alternativa in chiave cristiana del dilagare di Halloween: sabato 31 ottobre dalle ore 16 i bambini sono invitati in oratorio, vestiti come il santo di cui portano il nome.
È solo una delle iniziative che animano la parrocchia di “Tobruk”, come si identificava una volta questa zona della città. C’è l’accompagnamento delle ragazzi madri, dei giovani e delle famiglie. L’associazione “La forma del cuore” riunisce professionisti che mettono i loro talenti al servizio della comunità. “Ma la prima missione - avverte don Pietro - è l’evangelizzazione”.
Don Pietro, insieme ai suoi parrocchiani, in passato si è anche scontrato con la politica su alcune questioni: l’ultima è la vicenda del Biogas. “Questa parrocchia darà sempre un po’ di fastidio alla città: non sarà mai una parrocchia spenta. Uomini e donne che crescono con la consapevolezza della propria dignità danno sempre un po’ di fastidio al potere. Qua facciamo politica, nel senso più largo del termine. Le Sentinelle in piedi sono nate in questa parrocchia, per fare un esempio. Stiamo pensando a scuole per difendere i nostri figli dalla dittatura dell’ideologia gender, a cui ci opponiamo fermamente. Nella formazione - puntualizza - ci impegniamo per aiutare i giovani a diventare adulti responsabili, capaci di assumersi anche responsabilità sociali, per poi viverle secondo l’antropologia cristiana. Cerchiamo di accompagnarli nella fase delicata della scelta della propria professione”.
Leggi il servizio alle pagine 14-15 dell’edizione di venerdì 30 ottobre 2015.

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