giovedì 17 marzo 2016

Mosè trova un pastore nel deserto






Nella vita di Mosè, nel folklore ebraico, c’è un momento notevole. Mosè trova un pastore nel deserto. Trascorre la giornata con lui e lo aiuta a mungere le sue pecore, e alla fine della giornata vede che il pastore mette il latte migliore in una ciotola che deposita su una pietra piatta un po’ distante. Mosè gliene chiede il motivo, e il pastore replica: “Questo è il latte di Dio”. Mosè è stupito e gli chiede cosa intenda. Il pastore allora risponde: “Prendo sempre il latte migliore che ho e lo offro a Dio”.
Mosè, che è ben più sofisticato del pastore dalla fede semplice, chiede: “E Dio lo beve?”.
“Sì”, replica il pastore.
Mosè si sente allora in dovere di illuminare il povero pastore, e gli spiega che Dio, essendo puro spirito, non beve latte, ma il pastore è certo che lo faccia, e quindi hanno una breve discussione che finisce con Mosè che dice al pastore di nascondersi dietro i cespugli per vedere se Dio arriva davvero a bere il latte.
Mosè va poi a pregare nel deserto. Il pastore si nasconde, scende la notte e al chiaro di luna vede una piccola volpe che arriva trotterellando dal deserto, guarda a destra, guarda a sinistra e poi si dirige verso il latte, che beve per poi scomparire nuovamente nel deserto.
La mattina dopo Mosè trova il pastore piuttosto depresso e abbattuto. “Che succede?”, gli chiede.
Il pastore dice: “Avevi ragione. Dio è puro spirito, e non vuole il mio latte”. Mosè resta sorpreso e dice: “Dovresti essere felice. Conosci Dio più di prima”.
“Sì”, dice il pastore, “ma l’unica cosa che potevo fare per esprimere il mio amore per lui mi è stata tolta”.
Mosè capisce. Si ritira nel deserto e prega con fervore. Di notte, in una visione, Dio gli parla e dice: “Mosè, hai sbagliato”.
"È vero che sono puro spirito, ma ho sempre accettato con gratitudine il latte che il pastore mi offriva come espressione del suo amore, ma visto che essendo puro spirito non ho bisogno del latte l’ho condiviso con quella piccola volpe, alla quale il latte piace molto”.
Aleteia


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