mercoledì 6 aprile 2016

Le battaglie per leggi buone sono perdenti

foto di Stefano Salvanelli.

Recentemente in un articolo su Repubblica lo psichiatra Massimo Recalcati ha analizzato l’esigenza, oggi dominante, di godimento sfrenato. Un impulso diffuso di umanità disordinata vede nella legge, sia positiva sia morale, il vero crimine, la vera oppressione che è quella di voler porre un limite.
Non ci devono essere limiti: i tabù dell’incesto, dello stupro, della pedofilia, del gusto di far soffrire, della pratica omosessuale, della droga, del non uccidere… non hanno senso come tabù. Il recente delitto di Roma non è che una conferma. Per i numerosi seguaci di De Sade l’unica legge da seguire è l’affermazione incontrastata della volontà di godimento.
L’articolo di Recalcati è stato ripreso dai cattolici e dai laicisti. I primi con sgomento, i secondi con soddisfazione. È evidente che la battaglia per le leggi buone oggi è necessaria ma alla fine perdente proprio perché le leggi stesse sono considerate un sopruso. Quest’ondata si può fermare solo con l’incontro con Gesù. Il figliol prodigo torna dal padre e lì troverà la legge della paternità fondata sull’amore,
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