«Quello che mi
è successo è l’opposto di quello che sembra essere l’esperienza della maggior
parte dei miei amici. Invece di rimpicciolire fino ad un puntino, Babbo Natale è
divenuto sempre più grande nella mia vita fino a riempire la quasi totalità di
essa. È successo in questo modo. Da bambino mi trovai di fronte ad un fenomeno
che richiedeva una spiegazione. Avevo appeso alla sponda del mio letto una calza
vuota, che al mattino si trasformò in una calza piena. Non avevo fatto nulla per
produrre le cose che la riempivano. Non avevo lavorato per loro, né le avevo
fatte o aiutato a farle. Non ero nemmeno stato buono – lungi da me! E la
spiegazione era che un certo essere che tutti chiamavano Santa Claus era
benevolmente disposto verso di me… Ciò che credevamo era che una determinata
agenzia benevola… ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente. E, come
affermo, io ci credo ancora. Ho semplicemente esteso l’idea. Allora chiedevo
solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo Chi mette la calza
accanto al letto, e il letto nella stanza, e la stanza della casa, e la casa nel
pianeta, e il grande pianeta nel vuoto. Una volta mi limitavo a ringraziare
Babbo Natale per pochi soldi e qualche biscotto. Ora, lo ringrazio per le stelle
e le facce in strada, e il vino e il grande mare. Una volta pensavo fosse
piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande da entrare solo per metà
nella calza. Ora sono felice e stupito ogni mattina di trovare un regalo così
grande che ci vogliono due calze per tenerlo, e poi buona parte ne rimane fuori;
è il grande e assurdo regalo di me stesso, perché all’origine di esso io non
posso offrire alcun suggerimento tranne che Babbo Natale me l’ha dato in un
particolare fantastico momento di buona volontà».
la bussola on line
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