domenica 23 ottobre 2016

D. Bonhoeffer

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Il rischio implicito in ogni grande amore 

è quello di smarrire la polifonia dell'esistenza. 

Voglio dire che Dio e la sua eternità 

pretendono di essere amati dal profondo del cuore, 

senza però che l'amore terrestre ne venga 

danneggiato o indebolito; 

qualcosa come un cantus firmus, 

attorno al quale le altre voci della vita cantino 

in contrappunto [...] 

Dove il cantus firmus è chiaro e distinto, 

il contrappunto può dispiegarsi 

col massimo vigore [...] 

Solo se si fa risuonare con 

tutta chiarezza il cantus firmus, 

il suono è pieno e perfetto e il contrappunto 

sa dove andare. 

Non può scivolare né staccarsi 

e resta se stesso nel tutto. 

Quando si realizza questa polifonia, 

la vita è completa, e finché il cantus firmus è 

mantenuto, nulla di funesto può verificarsi. 

("Lettera a Renata ed Eberhard Bethge",

 in "Resistenza e resa", San Paolo, pag. 374).

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