“Davvero tutto è buono e splendido perché tutto è verità”. I fratelli Karamazov Fedor Dostoevskij
venerdì 30 gennaio 2015
amore
Il giorno in cui tu
non brucerai d'amore per il Cristo,
molti moriranno per il freddo.
François Mauriac
MEDJGORIE - "...E' DIO CHE ATTIRA QUI LA GENTE"
Un vescovo canadese: "E' Dio che attira qui la gente"
Il vescovo Gerard Dionn di Edmundston (Canada) dopo la sua visita in aprile, ha detto: "Quando sentivo dire che la Vergine appariva tutti i giorni a Medjugorje da quasi diciassette anni, non sapevo se crederci o meno. Sono arrivato qui perché un gruppo di pellegrini mi voleva guida spirituale per il loro viaggio, ed è stato per me un dono davvero grande...Qui tutto mi ha colpito profondamente: è difficile trovare cose simili in altre parti. Mi ha toccato la fede della gente, lo spirito di sacrificio, la S. Messa della sera che sembrava una Pentecoste. Ho visto moltitudini di persone salire verso il monte, pregare e confessarsi. Venivano da tutte le parti del mondo. Io non posso esprimere un giudizio definitivo, ma in base ai frutti che vedo, posso dire seriamente che qui accade qualcosa di speciale. Non sono i francescani ad attirare la gente. Io sento che è una Donna che attira la gente a Medjugorje e questa Donna ispira fiducia. Gli uomini hanno bisogno di una madre e qui la trovano.
Molti che sono venuti qui più volte, nonostante il viaggio costoso, ritornati a casa, testimoniano la loro fede con sempre nuovo ardore. Io credo che la Madonna appaia qui. Non saprei spiegare altrimenti il fenomeno che qui si vive. Non può essere satana, non può essere una truffa, perché la gente si può ingannare per un po' di tempo, ma non per diciassette anni: e sono milioni di persone. Sono i frutti così buoni a far capire che qui accade qualcosa di grande".
Molti che sono venuti qui più volte, nonostante il viaggio costoso, ritornati a casa, testimoniano la loro fede con sempre nuovo ardore. Io credo che la Madonna appaia qui. Non saprei spiegare altrimenti il fenomeno che qui si vive. Non può essere satana, non può essere una truffa, perché la gente si può ingannare per un po' di tempo, ma non per diciassette anni: e sono milioni di persone. Sono i frutti così buoni a far capire che qui accade qualcosa di grande".
medjgorie - 1 vescovo austriaco
Un vescovo austriaco: "Qui troviamo quello che non si trova altrove:conversione, confessione, vocazioni"
Prima di partire da Medjugorje, ai primi di dicembre, l'arcivescovo di Salisburgo, Mons. Georg Eder ha manifestato così le sue impressioni: «... Mi sono sempre posto una domanda: perché questi messaggi così semplici che continuano a ripetersi? Sempre questo invito alla preghiera, al digiuno, al pentimento... Mi sono detto: tutto questo deve avere un senso. Cosa fa una madre che educa i suoi figli? Ripete sempre le stesse cose. Così anche Maria a Medjugorje si comporta nello stesso modo. Ella insegna a pregare e lo fa in maniera molto semplice...
Devo dire che per me vale davvero la parola di Cristo: li riconoscerete dai loro frutti! Quindi nessuna sorpresa. So che spesso vengono gruppi da Salisburgo a Medjugorje e che continuano a crearsi gruppi di preghiera. Ci sono sempre più persone che dicono: "a Medjugorje ho avuto la vocazione!" Penso: noi dimentichiamo tre cose che si trovano a Medjugorje: pentimento, confessione e vocazione. In Austria attendiamo inutilmente queste cose. Di conversione non si parla neppure più, perché la gente non ne ha bisogno; la confessione da noi si sta spegnendo, fatta eccezione per i santuari e le chiese dove si vive e si cerca questo sacramento; le vocazioni spirituali diminuiscono sempre più. A Medjugorje tutto questo avviene di continuo: conversione, confessione e vocazione spirituale!
Mi chiedo questo: cosa dobbiamo fare perché qualcuno si converta? Spesso ho detto ai componenti di associazioni che nei loro programmi manca la conversione. Siamo forse noi quelli che non hanno bisogno della conversione, che è il primo comando di Gesù nel Vangelo? La conversione viene meno, si perde la confessione, ci sono sempre meno vocazioni spirituali. Ci chiediamo come sia possibile mantenere i seminari. A Medjugorje si trova tutto questo, troviamo proprio quello che da noi manca. Ho ancora un altro desiderio: che qui ci sia pace tra i francescani e il Vescovo e che Medjugorje possa davvero svilupparsi come Maria desidera.
Io credo nella veridicità di Medjugorje Ci credo già da tempo. Quando i pellegrini mi hanno chiesto di venire con loro a Medjugorje, ho risposto: "Io da tempo sono più vicino a Medjugorje di tanti altri. Una volta venuto, le mie impressioni si sono rinsaldate, grazie alla semplicità dei veggenti e del programma serale. Tutto è conforme allo spirito della Chiesa, molto, molto semplice e allo stesso tempo c'è tanta devozione, molta fede e, al di sopra di tutto, un forte desiderio di conversione e reale rinnovamento».
Devo dire che per me vale davvero la parola di Cristo: li riconoscerete dai loro frutti! Quindi nessuna sorpresa. So che spesso vengono gruppi da Salisburgo a Medjugorje e che continuano a crearsi gruppi di preghiera. Ci sono sempre più persone che dicono: "a Medjugorje ho avuto la vocazione!" Penso: noi dimentichiamo tre cose che si trovano a Medjugorje: pentimento, confessione e vocazione. In Austria attendiamo inutilmente queste cose. Di conversione non si parla neppure più, perché la gente non ne ha bisogno; la confessione da noi si sta spegnendo, fatta eccezione per i santuari e le chiese dove si vive e si cerca questo sacramento; le vocazioni spirituali diminuiscono sempre più. A Medjugorje tutto questo avviene di continuo: conversione, confessione e vocazione spirituale!
Mi chiedo questo: cosa dobbiamo fare perché qualcuno si converta? Spesso ho detto ai componenti di associazioni che nei loro programmi manca la conversione. Siamo forse noi quelli che non hanno bisogno della conversione, che è il primo comando di Gesù nel Vangelo? La conversione viene meno, si perde la confessione, ci sono sempre meno vocazioni spirituali. Ci chiediamo come sia possibile mantenere i seminari. A Medjugorje si trova tutto questo, troviamo proprio quello che da noi manca. Ho ancora un altro desiderio: che qui ci sia pace tra i francescani e il Vescovo e che Medjugorje possa davvero svilupparsi come Maria desidera.
Io credo nella veridicità di Medjugorje Ci credo già da tempo. Quando i pellegrini mi hanno chiesto di venire con loro a Medjugorje, ho risposto: "Io da tempo sono più vicino a Medjugorje di tanti altri. Una volta venuto, le mie impressioni si sono rinsaldate, grazie alla semplicità dei veggenti e del programma serale. Tutto è conforme allo spirito della Chiesa, molto, molto semplice e allo stesso tempo c'è tanta devozione, molta fede e, al di sopra di tutto, un forte desiderio di conversione e reale rinnovamento».
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venerdi
vi ricordo che oggi è venerdi'
(Recitata 33 volte il Venerdì Santo,
libera 33 Anime del Purgatorio,
Recitata 50 volte ogni venerdì, ne
libera 5.
venne confermata dai Papi Adriano VI,
Gregorio XIII e Paolo VI).
PREGHIERA:
Ti adoro, o Croce Santa,
che fosti ornata del Corpo
Sacratissimo del mio Signore,
coperta e tinta del suo Preziosissimo
Sangue.
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per
me.
Ti adoro, o Croce Santa,
per amore di Colui che è il mio
Signore.
Amen.
giovedì 29 gennaio 2015
IL PADRE - SONDAGGIO
SONDAGGIO ODIERNO
Il ruolo del padre è stato al centro della catechesi di Papa Francesco durante l'udienza generale di ieri: "Il problema dei nostri giorni non sembra essere più tanto la presenza invadente dei padri, quanto piuttosto la loro assenza, la loro latitanza"; inoltre il Santo Padre ha osservato che "a volte sembra che i papà non sappiano bene quale posto occupare in famiglia e come educare i figli.[...] Se tu ti comporti soltanto come un compagno alla pari del figlio, questo non farà bene al ragazzo".
Anche se il lavoro è frenetico, anche se sei stanco, riesci a trovare il tempo da dedicare ai tuoi figli? Giochi con loro, senza rinunciare alla responsabilità di indicare loro la strada? Sei consapevole che Dio li ha affidati alla tua guida, per farli crescere in sapienza, età e grazia? E, a tua volta, quante cose hai imparato da tuo padre? Fai le tue considerazioni.
https://www.facebook.com/radiomaria
PADRE LIVIO - NEWSLETTER 29 GENNAIO 2015
Cari
amici,il messaggio
della Regina della Pace del 25 gennaio ci presenta la realtà del mondo nel quale
viviamo, così come è vista dal cielo, e come nessun reportage umano potrebbe
descrivere.
La Madonna apre invitando alla preghiera, che è la sorgente della luce e della forza più che mai necessarie nella situazione attuale di grande combattimento spirituale.
La Madonna apre invitando alla preghiera, che è la sorgente della luce e della forza più che mai necessarie nella situazione attuale di grande combattimento spirituale.
Satana è più che mai
sciolto dalle catene ed estende il suo dominio nel mondo trascinando l’uomo
sulla via della rovina: “Adesso,
come mai prima, satana desidera soffocare con il suo vento contagioso dell’odio
e dell’inquietudine l’uomo e la sua anima…L’odio e la guerra crescono di giorno
in giorno”.
Il maligno si insinua
nei cuori col veleno dell’odio, eliminando la presenza di
Dio: “In tanti cuori non c’è gioia
perché non c’è Dio né la preghiera”.
La
Madonna può fermare l’azione dell’avversario solo grazie ai cuori nei quali si
riaccende il desiderio di santità e la fiamma viva dell’amore: “Vi invito,
figlioli, iniziate di nuovo con entusiasmo il cammino della santità e
dell’amore, perché io sono venuta in mezzo a voi per
questo”. La
santità, la preghiera e l’amore sono le armi della vittoria.
Il compito che ci viene affidato è
quello di avvicinare con l’amore e il perdono che vengono da Dio quelli che
vogliono vivere in un ambito puramente umano: “Siamo insieme amore e perdono per tutti coloro che
sanno e vogliono amare soltanto con l’amore umano e non con quell’ immenso amore
di Dio al quale Dio invita”.
La Madonna vuole
che con l’amore di Dio attiriamo quelli che non lo
conoscono.
La Madonna conosce la
tentazione dello scoraggiamento in questi tempi in cui soffia il vento
contagioso di satana, ma ci invita ancora una volta alla speranza: “Figlioli, la speranza in un domani migliore sia
sempre nel vostro cuore”.
Vostro Padre Livio
martedì 27 gennaio 2015
lunedì 26 gennaio 2015
VI° CONVEGNO NAZIONALE DELLE MILLE AVE MARIA - GENOVA
Genova giornata di
preghiera
8 febbraio padre
Silvano Alfieri
1000 ave maria
costo pulman DA
PIACENZA A GENOVA 28,00 €,
TUTTO IL RESTO
ESCLUSO
(QUINDI IL PASTO E'
A PROPRIA CURA)
a Genova ingresso
libero per informazioni
EMILIA
ROMAGNA
Stefania Sassuolo 3319334591
Milva Sassuolo 3318808242
Stefania Sassuolo 3319334591
Milva Sassuolo 3318808242
VI°
CONVEGNO NAZIONALE DELLE MILLE AVE MARIA
GENOVA,
8 FEBBRAIO, 2015.
Presso
l’hotel Tower Genova Aeroporto (ex hotel Sheraton)
Via Pionieri e Aviatori d'Italia, 44
Genova Sestri Aeroporto
Via Pionieri e Aviatori d'Italia, 44
Genova Sestri Aeroporto
l’incontro sarà guidato da Padre Silvano
Alfieri
Ingresso libero
Evento organizzato da: Assoc. Apostoli della
pace
in collaborazione con Assoc. Medugorje Liguria
in collaborazione con Assoc. Medugorje Liguria
FRANCESCO - confessione
Dio perdona sempre, perdona tutto!
La confessione non è un “giudizio”, ma un “incontro” con un Dio che perdona e dimentica ogni peccato alla persona che non si stanca di chiedere la sua misericordia. È il pensiero di fondo dell’omelia di Papa Francesco, pronunciata durante la Messa del mattino presieduta in Casa S. Marta.
E’ il “lavoro” di Dio, ed è un lavoro “bello”: riconciliare. Perché “il nostro Dio perdona” qualsiasi peccato, lo perdona “sempre”, fa “festa” quando uno gli chiede perdono e “dimentica” tutto. Francesco riflette sul brano di Paolo agli Ebrei, nel quale l’Apostolo parla in modo insistito della “nuova alleanza” stabilita da Dio col suo popolo eletto, e l’omelia diventa un’appassionata meditazione sul perdono.
“Il Dio che riconcilia”, afferma il Papa, sceglie di mandare Gesù per ristabilire un nuovo patto con l’umanità e il caposaldo di questo patto è fondamentalmente uno: il perdono. Un perdono che ha molte caratteristiche:
“Prima di tutto, Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Lui non si stanca di perdonare. Quando Pietro chiese a Gesù: “Quante volte io devo perdonare? Sette volte?” – “Non sette volte: settanta volte sette”. Cioè sempre. Così perdona Dio: sempre. Ma se tu hai vissuto una vita di tanti peccati, di tante cose brutte, ma alla fine, un po’ pentito, chiedi perdono, ti perdona subito! Lui perdona sempre”.
Eppure, il dubbio che potrebbe sorgere nel cuore umano è sul “quanto” Dio sia disposto a perdonare. Ebbene, ripete Francesco, basta “pentirsi e chiedere perdono”: “non si deve pagare niente”, perché già “Cristo ha pagato per noi”. Il modello è il figliol prodigo della parabola, che pentito prepara un discorso da fare a suo padre, il quale invece non lo fa nemmeno parlare ma lo abbraccia e lo tiene stretto a sé:
“Non c’è peccato che Lui non perdoni. Lui perdona tutto. ‘Ma, padre, io non vado a confessarmi perché ne ho fatte tante brutte, tante brutte, tante di quelle che non avrò perdono...’ No. Non è vero. Perdona tutto. Se tu vai pentito, perdona tutto. Quando… eh, tante volte non ti lascia parlare! Tu incominci a chiedere perdono e Lui ti fa sentire quella gioia del perdono prima che tu abbia finito di dire tutto”.
E un’altra cosa, continua a elencare il Papa: quando perdona, Dio “fa festa”. E infine, Dio “dimentica”. Perché quello che importa per Dio è “incontrarsi con noi”. E qui, Francesco suggerisce un esame di coscienza ai sacerdoti dentro al confessionale. “Sono disposto a perdonare tutto?”, “ a dimenticarmi i peccati di quella persona?”. La confessione, conclude, “più che un giudizio, è un incontro”:
“Tante volte le confessioni sembrano una pratica, una formalità : ‘Po, po, po, po, po… Po, po, po… Vai”. Tutto meccanico! No! E l’incontro dov’è? L’incontro con il Signore che riconcilia, ti abbraccia e fa festa. E questo è il nostro Dio, tanto buono. Anche dobbiamo insegnare: che imparino i nostri bimbi, i nostri ragazzi a confessarsi bene, perché andare a confessarsi non è andare alla tintoria perché ti tolgono una macchia. No! E’ andare a incontrare il Padre, che riconcilia, che perdona e che fa festa”.
E’ il “lavoro” di Dio, ed è un lavoro “bello”: riconciliare. Perché “il nostro Dio perdona” qualsiasi peccato, lo perdona “sempre”, fa “festa” quando uno gli chiede perdono e “dimentica” tutto. Francesco riflette sul brano di Paolo agli Ebrei, nel quale l’Apostolo parla in modo insistito della “nuova alleanza” stabilita da Dio col suo popolo eletto, e l’omelia diventa un’appassionata meditazione sul perdono.
“Il Dio che riconcilia”, afferma il Papa, sceglie di mandare Gesù per ristabilire un nuovo patto con l’umanità e il caposaldo di questo patto è fondamentalmente uno: il perdono. Un perdono che ha molte caratteristiche:
“Prima di tutto, Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Lui non si stanca di perdonare. Quando Pietro chiese a Gesù: “Quante volte io devo perdonare? Sette volte?” – “Non sette volte: settanta volte sette”. Cioè sempre. Così perdona Dio: sempre. Ma se tu hai vissuto una vita di tanti peccati, di tante cose brutte, ma alla fine, un po’ pentito, chiedi perdono, ti perdona subito! Lui perdona sempre”.
Eppure, il dubbio che potrebbe sorgere nel cuore umano è sul “quanto” Dio sia disposto a perdonare. Ebbene, ripete Francesco, basta “pentirsi e chiedere perdono”: “non si deve pagare niente”, perché già “Cristo ha pagato per noi”. Il modello è il figliol prodigo della parabola, che pentito prepara un discorso da fare a suo padre, il quale invece non lo fa nemmeno parlare ma lo abbraccia e lo tiene stretto a sé:
“Non c’è peccato che Lui non perdoni. Lui perdona tutto. ‘Ma, padre, io non vado a confessarmi perché ne ho fatte tante brutte, tante brutte, tante di quelle che non avrò perdono...’ No. Non è vero. Perdona tutto. Se tu vai pentito, perdona tutto. Quando… eh, tante volte non ti lascia parlare! Tu incominci a chiedere perdono e Lui ti fa sentire quella gioia del perdono prima che tu abbia finito di dire tutto”.
E un’altra cosa, continua a elencare il Papa: quando perdona, Dio “fa festa”. E infine, Dio “dimentica”. Perché quello che importa per Dio è “incontrarsi con noi”. E qui, Francesco suggerisce un esame di coscienza ai sacerdoti dentro al confessionale. “Sono disposto a perdonare tutto?”, “ a dimenticarmi i peccati di quella persona?”. La confessione, conclude, “più che un giudizio, è un incontro”:
“Tante volte le confessioni sembrano una pratica, una formalità : ‘Po, po, po, po, po… Po, po, po… Vai”. Tutto meccanico! No! E l’incontro dov’è? L’incontro con il Signore che riconcilia, ti abbraccia e fa festa. E questo è il nostro Dio, tanto buono. Anche dobbiamo insegnare: che imparino i nostri bimbi, i nostri ragazzi a confessarsi bene, perché andare a confessarsi non è andare alla tintoria perché ti tolgono una macchia. No! E’ andare a incontrare il Padre, che riconcilia, che perdona e che fa festa”.
Messaggio del 25. gennaio 2015
Messaggio del 25. gennaio 2015
Cari figli! Anche oggi vi invito:
vivete nella preghiera la vostra vocazione.
Adesso, come mai prima,
Satana desidera soffocare con il suo vento contagioso dell’odio
e dell’inquietudine l’uomo e la sua anima.
In tanti cuori non c’è gioia perché non c’è Dio ne la preghiera.
L’odio e la guerra crescono di giorno in giorno.
Vi invito, figlioli, iniziate di nuovo con entusiasmo
il cammino della santità e dell’amore
perché io sono venuta in mezzo a voi per questo.
Siamo insieme amore e perdono
per tutti coloro che sanno e vogliono amare soltanto con l’amore umano
e non con quell’immenso amore di Dio al quale Dio vi invita.
Figlioli, la speranza in un domani migliore sia sempre nel vostro cuore.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
SANTA TERESA D'AVILA - GLI OSTACOLI
Le anime senza orazione
Sono come un corpo storpiato o paralitico
Che ha mani e piedi ma non li può muovere.
Ve ne sono di così ammalate
e talmente avvezze a vivere tra le cose esteriori,
Da essere refrattarie a qualsiasi cura,
Quasi impotenti a rientrare in se stesse.
Abituate a un continuo contatto con i rettili
Da essere refrattarie a qualsiasi cura,
Quasi impotenti a rientrare in se stesse.
Abituate a un continuo contatto con i rettili
e gli animali che
stanno intorno al castello,
si sono fatte quasi come quelli,
E non sanno più vincersi, nonostante
la nobiltà della loro natura e la possibilità che hanno
E non sanno più vincersi, nonostante
la nobiltà della loro natura e la possibilità che hanno
di trattare nientemeno che con Dio
S.Teresa di Avila.
venerdì 23 gennaio 2015
Johann Paul Richter - quell'essere
Quell'essere,
il
più puro in mezzo ai potenti,
e il più potente in mezzo ai puri,
con la sua mano
forata
ha sollevato gli imperi fuori dei loro cardini,
e ha cambiato il corso al
torrente dei secoli.
Johann Paul Richter
Les Enfants de Medjugorje 2015
Les Enfants de
Medjugorje 2015
Cari
figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!
1.
Il 2 gennaio 2015, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce Blu
circondata da una grande folla venuta per affidare il nuovo anno al Cuore della
Madre di Dio. Dopo l’apparizione, Mirjana ha trasmesso il seguente messaggio:
"Cari
figli, sono qui in mezzo a voi come Madre che vuole aiutarvi a conoscere la
verità. Mentre vivevo la vostra vita sulla terra, io avevo la conoscenza della
verità e con ciò un pezzetto di Paradiso sulla terra. Perciò per voi, miei
figli, desidero la stessa cosa. Il Padre Celeste desidera cuori puri, colmi di
conoscenza della verità. Desidera che amiate tutti coloro che incontrate, perché
anch’io amo mio Figlio in tutti voi. Questo è l’inizio della conoscenza della
verità. Vi vengono offerte molte false verità. Le supererete con un cuore
purificato dal digiuno, dalla preghiera, dalla penitenza e dal Vangelo. Questa è
l’unica verità ed è quella che mio Figlio vi ha lasciato. Non dovete esaminarla
molto: vi è chiesto di amare e di dare, come ho fatto anch’io. Figli miei, se
amate, il vostro cuore sarà una dimora per mio Figlio e per me, e le parole di
mio Figlio saranno la guida della vostra vita. Figli miei, mi servirò di voi,
apostoli dell’amore, per aiutare tutti i miei figli a conoscere la verità. Figli
miei, io ho sempre pregato per la Chiesa di mio Figlio, perciò prego anche voi
di fare lo stesso.
Pregate affinché i vostri pastori risplendano
dell’amore di mio Figlio. Vi ringrazio!"2. L’anno 2015 è iniziato in Francia nel sangue. Sono molti i commenti pubblicati sui massacri a Parigi, così preferisco non dire la mia:
- tra le dieci Parole di Vita che Dio ha donato ai suoi figli perché vivano sotto la Sua benedizione, si trova”non uccidere” (Deut.5,17- Esodo 20,13). Oltre alle migliaia di bambini abortiti e 2000 nigeriani massacrati selvaggiamente in questo mese, io piango il gruppo di persone assassinate a Parigi. La spada chiama la spada, non è mai la soluzione!
- tra le stesse Parole di Vita, si trova”non pronunciare il nome di Dio invano”oppure”non bestemmierai” (Deut.5,11) . L’onda di bestemmie che è dilagata e dilaga sulla Francia, non attira certo la benedizione di Dio, perché non si ridicolizza il sacro senza attirarsi fitte tenebre. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Nessuna parola è insignificante. Ogni parola che si pronuncia ha un effetto sul mondo intero. Se la nostra parola è buona, produce luce nel mondo, se è cattiva, produce tenebre.”
Qui a Medjugorje alcuni pellegrini si lamentano che un membro della loro famiglia bestemmia spesso e che ne sono molto rattristati perché tutta l’atmosfera viene inquinata. Cercano di farlo tacere, ma invano , e spesso, l’episodio si chiude con delle imprecazioni ancora più amare. La Vergine ci ha dato una soluzione migliore dell’amarezza, della collera e del conflitto. “Non entrate in discussione” ci dice. In effetti, per proteggere questo fragile tesoro della pace, noi possiamo ignorare la bestemmia come se non l’avessimo sentita, restare calmi e soprattutto innalzare a Dio, nel segreto del nostro cuore lodi e benedizioni. Così, nell’invisibile, noi annulliamo l’effetto negativo della bestemmia. Il Diavolo sarà neutralizzato. Vedendo che non altera la nostra pace, il bestemmiatore si stancherà di bestemmiare prima che noi ci siamo stancati di benedire Dio!
Oggi satana fa molto rumore perché vede arrivare la sua ultima ora. Il suo chiasso ci rompe le orecchie perché si è infiltrato in molti dei “media”. Ci vuol far credere che ha il controllo perché ha la prima pagina dei giornali? No, non ce l’ha! Dio avrebbe smesso di essere Dio? Gesù e Maria lavorano nel segreto e preparano la loro vittoria in profondità e con discrezione. La nuova Pentecoste d’amore avverrà, i veggenti di Medjugorje sanno che la Gospa annuncia un tempo nuovo, un tempo di pace. Ci ha assicurato la vittoria e sta già preparando i suoi apostoli. Per questo, in mezzo alle onde di fango sempre più nauseabonde che si infrangono su di noi, restiamo nella fede e nella fiducia, in una preghiera fervente ed in uno spirito di sacrificio non meno fervente! Viviamo i messaggi di Maria nella calma! Affretteremo così il trionfo del suo Cuore ma anche, risparmieremo così tante sofferenze e tragedie a coloro che non conoscono Dio e che non sanno più a chi rivolgersi.
-Conclusione, io prego per le vittime e per i loro uccisori, per i bestemmiatori di ieri e di oggi, perché io sono cristiana e non sono Charlie. (Vedi PS1)
3. Vicka ha visto il cielo… Durante un incontro privato il 2 gennaio, Vicka ha dato una bella indicazione per la nostra vita di preghiera: “Di tutte le nostre preghiere, ci ha detto, i ringraziamenti sono i primi ad arrivare al cielo!”
Anche quest’anno, la nostra casa di Medjugorje ha mantenuto la tradizione: tra il 31 dicembre ed il primo gennaio (o qualche giorno più tardi se abbiamo perso il treno) ciascuno di noi prende un gran foglio di carta e si raccoglie profondamente, esamina il suo cuore ricerca tutte le grazie che Dio gli ha accordato nell’anno passato. Poi le scrive e non si ferma prima di avere trovato 50 motivi per ringraziare Dio. Il numero 50 sembra enorme all’inizio, ma quando si arriva al numero 20 e 25 si è lanciati e si ha difficoltà a fermarsi al numero 50! Perché non provare? Il cuore allora si fa più leggero, il buon umore ritorna e si diventa più capaci di trovare le grazie di Dio nella vita quotidiana. Questa è la scuola di Maria!. “Cari figli, dice, vi invito a ringraziare Dio per tutti i doni che avete scoperto nella vostra vita! Io ringrazio con voi…” (25-sett-1999)
4. L’Apostolo San Pietro è il Santo che abbiamo tirato a sorte per la nostra casa, con l’impegno di pregare per il Papa. E voi, quale santo vi ha scelto per l’anno 2015! (vedi PS delle notizie del 12-dic-2014)
5. Ann una amica americana, madre e nonna, mi ha raccontato una bella esperienza vissuta questa estate. Durante il pellegrinaggio a Medjugorje, la guida croata invita ogni membro del gruppo a scriversi una lettera come se fosse scritta dalla Vergine, immaginando quello che avrebbe loro detto in quel giorno. Invita a scrivere qualche riga, di imbustare il foglio, chiudere la busta e scriverci su il proprio indirizzo postale. Queste lettere verranno impostate da lei poco per volta un po’ più tardi secondo l’ispirazione dello Spirito Santo. La mia amica scrive: devo sinceramente dire che ero abbastanza seccata perché non mi piacciono queste cose un po’ artificiali. Tuttavia sono stata al gioco ed ho cercato di pensare a quello che la Madonna avrebbe potuto dirmi in quel momento. Ho fatto dunque quello che ci era stato richiesto. Ieri, mentre mi preparavo all’attacco di 22 membri della mia famiglie che sbarcano ogni 2 anni a casa per le feste di Natale, ero stressata, confusa, estremamente agitata e particolarmente mal disposta verso mio marito. La stessa sera ricevo questa famosa lettera e vi leggo: “Cara Anna, trova la pace non in ciò che ti circonda, ma nel tuo cuore. Rifuggi il caos che ti circonda e fai dentro di te un luogo di pace, di calma, di accettazione, di tolleranza e d’amore. Sii fedele alla tua fede ed alla vocazione che Dio ti ha dato e chiudi la porta alle altre cose con un sorriso, sapendo che stai salendo i gradini della scala del cielo. Maria”
Cara Gospa
che felicità averti ogni giorno con noi! Il tuo cuore così puro ci stupisce e ci
tira fuori dal fango del peccato. Tu sei benedetta fra tutte le donne! Non
cessare di pregare per la tua cara Italia così spesso visitata da Te. Con Te si
rialzerà!
Suor Emmanuel
+
Tradotto dal
francese
AVVISO
IMPORTANTE: L’ INDIRIZZO PER RICEVERE LE NOTIZIE DA MEDJUGORJE ED IL MESSAGGIO
DEL 25 DEL MESE E’ VANNALVISEPG@GMAIL.COM
OPPURE ALVISEPG@GMAIL.COM E NON
PIU’ INFO@VOCEPIU.IT
PS1. Un giornalista ha interrogato Monsignor Rey (Tolone): “Monsignore, siete Charlie?” rispose: “Fatemi prima essere me stesso, cioè cristiano. Il cristiano non ha altro punto di riferimento, di adesione possibile, di identità, che Gesù stesso”.
PS2. La nostra prossima missione sarà animare un ritiro in Lettonia, dove i nostri libri su Medjugorje sono pubblicati.
PS3.
Il libro di Sr Emmanuel “La pace avrà l’ultima parola” in
italiano
è già uscito a Medjugorje. I pellegrini possono trovarlo in qualche
libreria del posto. In Italia speriamo uscirà presto
PS
4. Appello alle famiglie:
Vi capita di ascoltare delle parole spiritualmente ‘spiritose’ dei bambini? Non
le lasciate perdere per favore! Inviatele a gospa.fr@gmail.com
, le pubblicheremo
PS5. La Vergine
ama ricevere la posta! Lei risponde
nei cuori durante la preghiera. Inviate la vostra lettera a “Reine de la Paix”,
BP 2157, Nice cedex , 06103 Francia. Consegneremo la lettera ad un
veggente.
PS6. FORTI
NOVITA’: CD: (euro
6,00) 12203 REI KI, energia universale? personale? Una trappola ! 19534 La consacrazione al Cuore
Immacolato di Maria, 03064 (MP3 euro
9,00) La storia del villaggio di Medjugorje.
Altri insegnamenti: 01001Bambino Gesù, mio Dio, mio bambino, 01002 La Divina Misericordia – Coroncina rivelata a Suor Faustina, 10076 Ascoltate i miei messaggi, 12616 Liberazioni e guarigioni per mezzo del digiuno, 12617 Dal terrore alla gioia, 12618 Il sorprendente segreto delle anime del purgatorio, 13288 Quando la morte ci separa da quelli che amiamo, 13289 Quando l’amore passa attraverso la morte, 13291 Gli angeli, realtà e supporto, 13292 Shalom, pace, il primo dono di Gesù risorto, 13911 Consacra la tua morte, 13914 I segni, conferma ed avvertimenti, 13915 La gioia effetto della fiducia in Dio, 13916 Tristezza, sconforto, stress … Benedite!, 13917Marylin Monroe o Santa Teresina, 13918 LUI ha vinto la nostra angoscia, 13921 Maryam, la piccola araba (prima parte), 13925 Maryam, la fanciulla profeta dei nostri giorni (seconda parte), 13926 Superare le prove alla scuola di San Giuseppe, 13930 Cosa dice Maria sulla sofferenza, 15775 Testimonianza di Draga Ivankovic, 16556Famiglia non ti lasciare distruggere, 18522 La confessione: riconciliazione con se stessi, con il prossimo e con Dio (coppia di CD), 18527 La più bella Messa della mia vita, 16584 Una famiglia per guarire "dentro" (di Pascal Maillard, fratello di suor Emmanuel), 16585 Prepararsi ad un matrimonio di "successo" (di Padre Tim Deeter presentato da suor Emmanuel),19014 Pregare con il cuore, 19015 La preghiera che ottiene tutto, 19145 Adorazione, l’abbraccio di Dio, 19508 Bambini aiutate il mio cuore a vincere!, 19509 Parola della Madonna sulla famiglia, 19515 Il miracolo del Rosario, misteri gaudiosi, 19516 I misteri della luce, 19518 I misteri dolorosi, 19519 Misteri gloriosi, 18146 Vogliate bene ai sacerdoti, 19528 Le 24 ore della Gospa 19529 Santo Rosario, misteri della Compassione (coppia di CD), 19530 Santo Rosario, misteri della Misericordia (coppia di CD), 19531 Perché avere paura?
MP3 di Suor Emmanuel (Euro 9,00) 03014 Rosario completo , 03030 Maryam, la piccola araba, la fanciulla profeta
DVD di Suor Emmanuel (Euro 12,00) Dvd 046 Dall’angoscia alla gioia
Libro di Suor Emmanuel "Il meraviglioso segreto delle anime del purgatorio", pagine 78, Euro 5,00
Libri di Suor Emmanuel editi in Bosnia:“La bellissima storia di Medjugorje”,pagine 60,Euro 3,00 "Maryam di Betlemme, la piccola araba", pagine 108,Euro 4,00
Questi prodotti possono essere acquistati nelle librerie cattoliche oppure ordinati alla cooperativa VOCEPIU’ Corso Manusardi 5, 20136 Milano, tel 02/58301229 fax 02/58301439, e-mail info@vocepiu.it
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8246 Guarigione e liberazione con il digiuno, pagine 256, Euro 5,00 8106 Bambini, aiutate il mio cuore a vincere (libro per bambini), pagine 56 cartonato, Euro 7,00 8116 Medjugorje cosa dice la Chiesa, pagine 48, Euro 1,20; 8160 Medjugorje il trionfo del cuore, pagine 545, Euro 9,00 Il bambino nascosto di Medjugorje, 82 capitoli, Euro 9,00. Questi libri possono essere richiesti all'Editrice Shalom (numero verde 800 03 04 05) www.editriceshalom.it o alle librerie cattoliche.
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RUINI - il fare
Se non abbiamo
fatto abbastanza nel mondo,
non è perché siamo cristiani,
ma perché non lo siamo
abbastanza.
Card. Camillo Ruini
CONVERTITI DALL'ISLAM A GESU'
CONVERTITI DALL'ISLAM A GESU'
Si chiamano Joseph (Fadelle), Myriam, Hayette, Paul, Christophe, Eric, Laurence. Sono iracheni, marocchini, algerini, maliani, francesi. Mai avrebbero immaginato di vivere quel che han vissuto. Erano musulmani, alla ricerca di Dio. E lo han trovato. Per questo, son divenuti Cattolici.
Oggi lo testimoniano a volto scoperto, alcuni. Altri preferiscono coprirlo.
Tutti però rivelano la propria fede, la vera fede con gioia, nello stesso momento in cui c’è chi rischia la morte per questo. Ricordano semplicemente, senza rancore né amarezza, la loro abiura dell’islam per amore di Dio, la loro scoperta della Sacra Bibbia, che hanno letto in segreto.
Hanno incontrato così, talvolta in modo misterioso, Cristo e la sua Chiesa e questo incontro ha loro cambiato radicalmente l’esistenza.
Reinformation.tv propone in uno splendido video i racconti, le storie di alcuni di loro: è un documento inedito, lontano dai soliti luoghi comuni diffusi dai mass-media. Un documento, mosso dallo spirito di Verità, pieno di speranza e di carità verso i musulmani, per dir loro: convertirsi e credere in Gesù Cristo «Via, Verità e Vita» (Gv 14, 6) si può.
qui sotto filmato in francese
http://reinformation.tv/convertis-de-l-islam/
Le Ave Maria sono contagiose!!
Le Ave Maria sono contagiose!!
Quante volte gli automobilisti dopo aver "miracolosamente" trovato un parcheggio, hanno dovuto scarpinare per le strade vicine in cerca della colonnina del parchimetro, "pregando" di avere le monete necessarie al pagamento della sosta e "affidandosi a qualche santo" per riuscire a concludere le laboriose operazioni prima che l'ufficio postale o il laboratorio di analisi o il supermercato cui si era diretti chiudesse? Nelle grandi città è la norma, ma il parcheggio è spesso un problema anche nei piccoli centri.
Le preghiere dei 1200 abitanti di San Lorenzo di Rovetta, nell'alta Valle Seriana, provincia di Bergamo, devono essere arrivate "molto in alto" e qualcuno è intervenuto in loro aiuto.
Il parroco don Guido Rottigni ha deciso che il parcheggio di proprietà della parrocchia resterà a disposizione del pubblico, ma soggetto a una particolare forma di pagamento (Eco di Bergamo 16 gennaio).
Come afferma la regolamentare segnaletica affissa sopra lo spiazzo della parrocchia, sotto la grande "P" in campo blu che indica "Parcheggio", la tariffa richiesta è "ogni sosta 1 Ave Maria". Niente monetine da cercare in tutte le tasche, quindi, ma intenzioni di preghiera e la disponibilità a far entrare Dio anche nelle affannose corse quotidiane.
"Le aree di parcheggio sul sagrato della parrocchiale – spiega don Rottigni – sono necessarie per quanti giungono a San Lorenzo. La parrocchia mette per questo a disposizione la propria area, ma invece di studiare convenzioni e tariffe, abbiamo preferito un piccolo invito alla preghiera, che ovviamente ha un valore molto meno misurabile (ma sicuramente maggiore) di qualche euro".
Anche così, aggiunge il parroco, "si può fare evangelizzazione". Attenzione, però, lo speciale "tariffario" è in corso di aggiornamento. "In effetti – conclude don Rottigni – per i furgoni più grandi le Ave Marie dovrebbero essere almeno due...".
Le preghiere dei 1200 abitanti di San Lorenzo di Rovetta, nell'alta Valle Seriana, provincia di Bergamo, devono essere arrivate "molto in alto" e qualcuno è intervenuto in loro aiuto.
Il parroco don Guido Rottigni ha deciso che il parcheggio di proprietà della parrocchia resterà a disposizione del pubblico, ma soggetto a una particolare forma di pagamento (Eco di Bergamo 16 gennaio).
Come afferma la regolamentare segnaletica affissa sopra lo spiazzo della parrocchia, sotto la grande "P" in campo blu che indica "Parcheggio", la tariffa richiesta è "ogni sosta 1 Ave Maria". Niente monetine da cercare in tutte le tasche, quindi, ma intenzioni di preghiera e la disponibilità a far entrare Dio anche nelle affannose corse quotidiane.
"Le aree di parcheggio sul sagrato della parrocchiale – spiega don Rottigni – sono necessarie per quanti giungono a San Lorenzo. La parrocchia mette per questo a disposizione la propria area, ma invece di studiare convenzioni e tariffe, abbiamo preferito un piccolo invito alla preghiera, che ovviamente ha un valore molto meno misurabile (ma sicuramente maggiore) di qualche euro".
Anche così, aggiunge il parroco, "si può fare evangelizzazione". Attenzione, però, lo speciale "tariffario" è in corso di aggiornamento. "In effetti – conclude don Rottigni – per i furgoni più grandi le Ave Marie dovrebbero essere almeno due...".
giovedì 22 gennaio 2015
jimmy Carter - la cosa più importante
«La cosa più importante nella vita
è Gesù Cristo.
Egli deve venire prima della famiglia,
degli affari e delle ambizioni».
Jimmy Carter (ex presidente Usa)
a 13 anni con il suo cane Bozo
francesco - FAMIGLIA - state attenti
Papa Francesco ha da poche ore concluso un importante viaggio apostolico che lo ha portato a visitare lo Sri Lanka e le Filippine. Venerdì scorso il Santo Padre ha tenuto un grande incontro con le famiglie a Manila e in quella occasione ha lanciato un messaggio sulla famiglia rivolto a tutto il mondo.
Il Pontefice ha dunque voluto mettere in guardia tutti dalle colonizzazioni ideologiche “che non nascono dal sogno, dalla preghiera, dall’incontro con Dio, dalla missione che Dio ci dà,” e dal pericolo rappresentato da tutte quelle leggi che ridefiniscono il matrimonio e lo snaturano per adeguarlo alla mentalità relativista.
“Stiamo attenti alle nuove colonizzazioni ideologiche. Esistono colonizzazioni ideologiche che cercano di distruggere la famiglia. […] La famiglia è anche minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita. […] Il futuro dell’umanità, come ha detto spesso san Giovanni Paolo II, passa attraverso la famiglia”.
Parole che ben si adattano alla situazione del nostro Paese, dove il Premier Renzi lo scorso autunno aveva promesso una legge in materia di “Unioni civili” che di fatto parificherà l’unione di due persone (anche dello stesso sesso) al matrimonio, con la possibilità della stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio biologico del partner che significherà lo sdoganamento della pratica dell’utero in affitto.
Noi di SOS Ragazzi facciamo nostre le parole del Papa che ha ricordato che “ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società stessa” e continueremo a monitorare quanto sta accadendo in Senato, dove in Commissione Giustizia si è tornati a parlare anche del ddl Cirinnà in materia di Unioni civili.
Noi di SOS Ragazzi continueremo a impegnarci per realizzare le parole del Santo Padre e difendere la bellezza e la verità della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna.
Per rimanere aggiornati sull’attualità e sulle nostre attività basta cliccare sul nostro sito internet, sulla nostra pagina facebook o il nostro profilo twitter.
March for Life di Washington DC
Why we March? Già, perché marciamo?
Perché ogni anno decine di migliaia di giovani provenienti dai quattro angoli degli Stati Uniti d’America affrontano ore (in alcuni casi, giorni) di viaggio, saltano giorni di lezione a scuola o all’università, investono tempo e risorse per partecipare alla grande March for Life di Washington DC?
Anche quest’anno infatti la più grande manifestazione per i diritti umani al mondo che si terrà giovedì 22 vedrà la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani e studenti. L’anno scorso, con le temperature che hanno sfiorato i 12 gradi sotto zero e una tempesta di neve che aveva bloccato gran parte della costa orientale, erano circa 350mila le persone presenti, mentre negli anni scorsi si era di gran lunga superato i 500mila.
La Marcia si tiene il 22 gennaio di ogni anno, anniversario della Roe vs. Wade, la sentenza della Corte Suprema che nel 1973 ha legalizzato l’aborto negli USA. Nel 2015 la cifra dei bambini eliminati da questa sentenza prima ancora di nascere ha raggiunto i 57 milioni, più del numero degli abitanti di Spagna e Portogallo messi insieme. Una gravidanza su 4 in America termina con un aborto.
Dal 1974, anno della sua creazione, la Marcia ha dunque un obiettivo molto semplice e chiaro: chiedere a gran voce l’eliminazione di questa legge federale e porre fine alla legalizzazione dell’aborto. L’evento è sempre preceduto da un comizio al National Mall, luogo storico della democrazia americana, all’ombra del celebre monumento a Washington. Tra gli altri prenderanno la parola quest’anno anche monsignor Joseph Kurtz, presidente della Conferenza Episcopale americana, politici americani rappresentanti l’ala repubblicana e quella democratica e Kristan Hawkins, presidente di Students for Life of America, una rete che fornisce aiuto e supporto alle più di 700 organizzazioni studentesche pro vita sparse in tutta la Nazione.
Al termine del comizio inizierà la marcia vera e propria che, percorrendo Constitution Avenue, terminerà poi di fronte al palazzo della Corte Suprema dove si susseguiranno vari momenti di testimonianza. Per tutta la settimana, inoltre, le centinaia di migliaia di persone presenti alla Marcia sono anche espressamente invitate a dedicarsi a un’intensa attività di lobbying, ovvero ad individuare i loro rappresentanti al Congresso e a chiedere un appuntamento per parlare con loro e spronarli a impegnarsi politicamente sul fronte della difesa per la vita.
Anche quest’anno, alla vigilia della Marcia è stata organizzata una veglia per la vita nel Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, alla quale partecipano ogni anno più di 20mila pellegrini. Mercoledì la Messa di apertura sarà presieduta dall’arcivescovo di Boston, il cardinale Sean O'Malley e al termine inizierà l’Adorazione eucaristica per la vita che durerà per tutta la notte fino alla Messa conclusiva della mattina. Un segno importante e molto indicativo di quanto il tema del rispetto della vita sia profondamente sentito dal mondo cattolico americano. La Marcia infatti rimane un evento aconfessionale dove sventolano fianco a fianco bandiere della Santa Sede e striscioni delle varie diocesi americane insieme a insegne delle più varie confessioni cristiane e non, ma basta un colpo d’occhio per rendersi conto di quanto la componente cattolica sia predominante nel grande mare di persone che sfilano per le strade di Washington. L’anno scorso alla Marcia erano presenti inoltre tre cardinali, oltre a decine di vescovi e a centinaia di sacerdoti, religiosi e religiose.
“Il nostro messaggio è molto semplice: l’aborto non deve essere legale. Ci battiamo per difendere la vita umana perché se si rinuncia a proteggere la vita a un qualsiasi stadio del suo sviluppo, si accetta di danneggiarla in toto. Se le leggi proteggono la vita umana, allora la devono proteggere ad ogni stadio della sua esistenza,” spiega padre Frank Pavone, presidente di Priests for Life, che porta avanti una campagna chiamata “Silent no more” che fornisce aiuto alle donne devastate a causa dell’aborto, portandole poi a condividere la loro storia, in modo da mettere sotto gli occhi di tutti concretamente il dramma dell’aborto e aiutare madri in difficoltà a non compiere questa scelta e a chiedere aiuto. “Il movimento pro life non deve mai distrarsi dal motivo per cui è sorto e dall’obbiettivo che raggiungerà, cioè quello di porre fine all’aborto: è questo il nostro obiettivo. Dovremmo essere fieri di essere chiamati pro life e anti abortisti!”
Per la Marcia di quest’anno sono attese nella capitale americana più di 300,000 persone. A rappresentare l’Italia sarà presente anche l’associazione Voglio Vivere, nella persona del presidente Silvio Dalla Valle che in Italia si batte a difesa della vita attraverso campagne di informazione, petizioni e la diffusione della devozione a Santa Gianna Beretta Molla.
#WhyWeMarch, “perché marciamo”, è dunque l’hashtag lanciato dagli organizzatori della Marcia e che sta portando migliaia di americani a lanciare attraverso i social la loro testimonianza per la vita. La domanda giusta però è: perché non marciare? Perché non essere ogni giorno testimoni della sacralità di ogni vita umana? La testimonianza chiara di queste centinaia di migliaia di persone (tra cui vescovi, sacerdoti e religiosi) che una volta all’anno mettono la faccia per la difesa della vita e si impegnano nel quotidiano per dare voce a chi non ha voce non può lasciarci indifferenti, non può non spronarci a rinnovare il nostro impegno a favore dei bambini non nati. Loro giovedì marceranno… e noi?
VOI PUBBLICATE VIGNETTE,QUI BRUCIANO LE CHIESE
ARCIVESCOVO DI NYAMEY: NIGER
VOI PUBBLICATE VIGNETTE,
QUI BRUCIANO LE CHIESE
Comunità cristiana sotto shock in Niger: circa 45 chiese sono state attaccate e bruciate da estremisti islamici in segno di protesta per le vignette pubblicate da Charlie Hebdo su Maometto. Almeno 10 i morti. Secondo una fonte umanitaria, alcune donne cristiane sarebbero state stuprate. Il ministro degli Interni ha denunciato la presenza di bandiere del gruppo islamista Boko Haram alla manifestazione che si è svolta a Zinder, una citta vicina al confine con la Nigeria. 90 persone sono state arrestate. Oltre 300 cristiani sono stati posti sotto la protezione militare in campi male equipaggiati, altri sono rifugiati in una chiesa evangelica. Drammatico appello dell’arcivescovo di Nyamey, mons. Michel Cartatéguy. Radio Vaticana lo ha intervistato:
Chiese bruciate, non c'è rimasto più nulla
R. – Nous sommes, nous communauté chrétienne, encore sous le choc. …
Noi, come comunità cristiana, siamo ancora sotto shock. Tutte le nostre chiese – 12 su 14 – sono state completamente saccheggiate: non c’è rimasto più nulla. E quando dico “saccheggiate”, “profanate”, significa che non c’è rimasto più niente, niente: tutto è bruciato. Soltanto la cattedrale è rimasta in piedi, perché su mia richiesta è stata sorvegliata a oltranza. Ma non so fino a quando questo sarà possibile. Incontrerò le autorità politiche affinché si impegnino con ogni mezzo perché la cattedrale non sia ancora presa d’assalto. Intorno alla cattedrale si sono svolti combattimenti per quattro ore e abbiamo potuto salvarla soltanto grazie alle forze di sicurezza. La cattedrale è un simbolo, per questo vogliono distruggerla. Noi non riusciamo a capire quello che sta succedendo. Io ho convocato tutti i sacerdoti e i responsabili delle comunità per pregare in silenzio, e abbiamo meditato sull’amore per i nemici. Forse ci stiamo accingendo a vivere l’agonia di Gesù sulla nostra carne, e io ne sono molto felice, e ogni prete e ogni laico afferma: “Abbiamo avuto forti testimonianze di solidarietà da parte della comunità musulmana”. Molti nostri religiosi, che oggi hanno perso tutto, sono stati protetti e lo sono ancora, da famiglie musulmane. Io ho detto alle più alte autorità: “Non abbiamo niente contro la comunità musulmana, al contrario”. Anzi, dobbiamo ulteriormente rafforzare i legami di unità, di fratellanza che abbiamo costruito. Abbiamo avuto tantissime testimonianze di fratellanza, di sostegno, piccoli gesti che però sono grandi nei nostri cuori.
Attacchi guidati
D. – Come leggere questi eventi? Lei sa chi c’è dietro questi attacchi?
R. – Nous venons de suspendre toutes les activités de la mission catholique …
Abbiamo sospeso ogni attività della missione cattolica; abbiamo chiuso le nostre scuole, i nostri dispensari e ho dato come motivazione che dobbiamo leggere questi eventi dolorosi nella serenità. Non posso interpretare nulla, perché siamo veramente sconvolti: dopo tanti anni di amicizia, non riusciamo a comprendere. Abbiamo bisogno di tanta, tanta serenità per leggere questi eventi. Ma è vero che tutto questo è manipolato, organizzato; ci sono indizi che starebbero a indicare che sia stato questo o quel gruppo. A Zinder è stata vista sventolare la bandiera di Boko Haram … Ma non posso dire di più, perché non ho potuto riflettere con le persone competenti su quello che sta accadendo. Vorrei essere certo prima di parlare, ho bisogno di avere determinati elementi per poter dire esattamente da dove vengono questi attacchi.
Tutto è in rovina: abbiamo salvato una croce
D. – La comunità cristiana cattolica del luogo è stata fatta oggetto di violenze, in passato?
R. – Oui, dans certaines églises, comme à Zinder, mais pas de cette nature, …
Sì, in alcune chiese, come a Zinder, ma mai di questo genere. Bisogna vedere sul posto per vedere e capire cosa significhi incendiare e saccheggiare: non c’è rimasto più assolutamente niente. Tutto è in rovina, c’è solo polvere! Le dirò che cosa sono riuscito a salvare, a recuperare: ho trovato una piccola croce che stava su una boccetta di olio santo: ecco, questo è tutto quello che ho trovato… è tutto quello che abbiamo. Ma l’essenziale di questo “nulla” che è rimasto, è là. Ora dobbiamo tutti volgerci a questa croce: il tappo di una boccetta che conteneva olio benedetto, è tutto quello che abbiamo.
Perché continuano a pubblicare le vignette blasfeme?
D. – Sabato sera, una ventina di ulema hanno richiamato la popolazione alla calma. Lei è in contatto, in dialogo con le autorità musulmane?
R. – Bien sûr, je suis en contact non pas dans ces situations, ma tout le temps! ..
Certo: sono in contatto non soltanto in queste situazioni, ma sempre! C’è una grande fratellanza che si è intessuta prima di tutto questo. Ed è proprio per questo che non riusciamo a capire! Noi non abbiamo niente contro la comunità musulmana: non è questa che ha fatto tali cose! Sono persone manipolate dall’esterno … Tutto è manipolato! E poi, è ovvio, la caricatura di Maometto che è stata moltiplicata in decine di milioni di copie - e continuiamo ancora? - fa dire alla gente di qui: “Sono i cristiani d’Occidente che ci fanno questo!”. Ma perché? Perché si continua ancora su questa strada? Dov’è il rispetto per la fede degli altri? Qui la gente non risponde più alle domande dei giornalisti europei e non rispondono più perché sono in collera e rispondono soltanto dicendo cose cattive contro questa libertà di essere blasfemi … A livello della comunità musulmana qui, sul posto, noi non abbiamo alcun problema. Al contrario, siamo uniti gli uni agli altri: tutti gli ulema che hanno parlato in televisione, io li conosco tutti, personalmente! In questo campo, non c’è alcun problema. Noi non riusciamo a comprendere quello che sta succedendo. Siamo ancora così sconvolti … E tutto questo potrebbe continuare se noi non abbiamo alcuna tutela! Sono costretto a chiedere alle autorità di governo di proteggerci a oltranza, perché ormai ci sono persone che, girando per le strade, chiedono: “Ma tu sei “Allah akbar” o “Halleluja”? Questo significa che si stanno cercando i cristiani... Ma dopo, cosa accadrà? Tra 15 giorni avrei dovuto passare il testimone: avrebbe dovuto essere un grande evento, perché l’avrei passato ad un figlio del Paese, un nigerino, quindi un vescovo del Niger. Ovviamente, tutto questo sarà rimesso in discussione: non possiamo certo fare questo passaggio episcopale in questo modo! Quel poco denaro che eravamo riusciti a mettere insieme per questa celebrazione, che per noi sarebbe stata un evento storico, dovremo impiegarlo per comprare dei teloni: così domenica prossima potremo pregare, almeno, sotto questi teloni …
R. – Nous sommes, nous communauté chrétienne, encore sous le choc. …
Noi, come comunità cristiana, siamo ancora sotto shock. Tutte le nostre chiese – 12 su 14 – sono state completamente saccheggiate: non c’è rimasto più nulla. E quando dico “saccheggiate”, “profanate”, significa che non c’è rimasto più niente, niente: tutto è bruciato. Soltanto la cattedrale è rimasta in piedi, perché su mia richiesta è stata sorvegliata a oltranza. Ma non so fino a quando questo sarà possibile. Incontrerò le autorità politiche affinché si impegnino con ogni mezzo perché la cattedrale non sia ancora presa d’assalto. Intorno alla cattedrale si sono svolti combattimenti per quattro ore e abbiamo potuto salvarla soltanto grazie alle forze di sicurezza. La cattedrale è un simbolo, per questo vogliono distruggerla. Noi non riusciamo a capire quello che sta succedendo. Io ho convocato tutti i sacerdoti e i responsabili delle comunità per pregare in silenzio, e abbiamo meditato sull’amore per i nemici. Forse ci stiamo accingendo a vivere l’agonia di Gesù sulla nostra carne, e io ne sono molto felice, e ogni prete e ogni laico afferma: “Abbiamo avuto forti testimonianze di solidarietà da parte della comunità musulmana”. Molti nostri religiosi, che oggi hanno perso tutto, sono stati protetti e lo sono ancora, da famiglie musulmane. Io ho detto alle più alte autorità: “Non abbiamo niente contro la comunità musulmana, al contrario”. Anzi, dobbiamo ulteriormente rafforzare i legami di unità, di fratellanza che abbiamo costruito. Abbiamo avuto tantissime testimonianze di fratellanza, di sostegno, piccoli gesti che però sono grandi nei nostri cuori.
Attacchi guidati
D. – Come leggere questi eventi? Lei sa chi c’è dietro questi attacchi?
R. – Nous venons de suspendre toutes les activités de la mission catholique …
Abbiamo sospeso ogni attività della missione cattolica; abbiamo chiuso le nostre scuole, i nostri dispensari e ho dato come motivazione che dobbiamo leggere questi eventi dolorosi nella serenità. Non posso interpretare nulla, perché siamo veramente sconvolti: dopo tanti anni di amicizia, non riusciamo a comprendere. Abbiamo bisogno di tanta, tanta serenità per leggere questi eventi. Ma è vero che tutto questo è manipolato, organizzato; ci sono indizi che starebbero a indicare che sia stato questo o quel gruppo. A Zinder è stata vista sventolare la bandiera di Boko Haram … Ma non posso dire di più, perché non ho potuto riflettere con le persone competenti su quello che sta accadendo. Vorrei essere certo prima di parlare, ho bisogno di avere determinati elementi per poter dire esattamente da dove vengono questi attacchi.
Tutto è in rovina: abbiamo salvato una croce
D. – La comunità cristiana cattolica del luogo è stata fatta oggetto di violenze, in passato?
R. – Oui, dans certaines églises, comme à Zinder, mais pas de cette nature, …
Sì, in alcune chiese, come a Zinder, ma mai di questo genere. Bisogna vedere sul posto per vedere e capire cosa significhi incendiare e saccheggiare: non c’è rimasto più assolutamente niente. Tutto è in rovina, c’è solo polvere! Le dirò che cosa sono riuscito a salvare, a recuperare: ho trovato una piccola croce che stava su una boccetta di olio santo: ecco, questo è tutto quello che ho trovato… è tutto quello che abbiamo. Ma l’essenziale di questo “nulla” che è rimasto, è là. Ora dobbiamo tutti volgerci a questa croce: il tappo di una boccetta che conteneva olio benedetto, è tutto quello che abbiamo.
Perché continuano a pubblicare le vignette blasfeme?
D. – Sabato sera, una ventina di ulema hanno richiamato la popolazione alla calma. Lei è in contatto, in dialogo con le autorità musulmane?
R. – Bien sûr, je suis en contact non pas dans ces situations, ma tout le temps! ..
Certo: sono in contatto non soltanto in queste situazioni, ma sempre! C’è una grande fratellanza che si è intessuta prima di tutto questo. Ed è proprio per questo che non riusciamo a capire! Noi non abbiamo niente contro la comunità musulmana: non è questa che ha fatto tali cose! Sono persone manipolate dall’esterno … Tutto è manipolato! E poi, è ovvio, la caricatura di Maometto che è stata moltiplicata in decine di milioni di copie - e continuiamo ancora? - fa dire alla gente di qui: “Sono i cristiani d’Occidente che ci fanno questo!”. Ma perché? Perché si continua ancora su questa strada? Dov’è il rispetto per la fede degli altri? Qui la gente non risponde più alle domande dei giornalisti europei e non rispondono più perché sono in collera e rispondono soltanto dicendo cose cattive contro questa libertà di essere blasfemi … A livello della comunità musulmana qui, sul posto, noi non abbiamo alcun problema. Al contrario, siamo uniti gli uni agli altri: tutti gli ulema che hanno parlato in televisione, io li conosco tutti, personalmente! In questo campo, non c’è alcun problema. Noi non riusciamo a comprendere quello che sta succedendo. Siamo ancora così sconvolti … E tutto questo potrebbe continuare se noi non abbiamo alcuna tutela! Sono costretto a chiedere alle autorità di governo di proteggerci a oltranza, perché ormai ci sono persone che, girando per le strade, chiedono: “Ma tu sei “Allah akbar” o “Halleluja”? Questo significa che si stanno cercando i cristiani... Ma dopo, cosa accadrà? Tra 15 giorni avrei dovuto passare il testimone: avrebbe dovuto essere un grande evento, perché l’avrei passato ad un figlio del Paese, un nigerino, quindi un vescovo del Niger. Ovviamente, tutto questo sarà rimesso in discussione: non possiamo certo fare questo passaggio episcopale in questo modo! Quel poco denaro che eravamo riusciti a mettere insieme per questa celebrazione, che per noi sarebbe stata un evento storico, dovremo impiegarlo per comprare dei teloni: così domenica prossima potremo pregare, almeno, sotto questi teloni …
mercoledì 21 gennaio 2015
figlio mio...tu mi insegnasti...tutto
Nessuna vita è inutile
Figlio mio, ti vidi appena nato con la lingua penzoloni.
La diagnosi fu pesante come un macigno.
Al Signore dissi: "Tu dai e tu togli. Riprendilo ora.
E' inutile la sua vita".
Perdonami, figlio mio.
Tu sei come tutti, con problemi solo diversi.
Quando dicesti: "Mamma", piansi di gioia,
anche se avevi tre anni.
Ai tuoi primi passi aprii le braccia felice,
anche se eri grandino.
Inutile la tua vita? No!
Tu mi insegnasti la pazienza.
Quando a quell'epoca nessuno ti voleva, a scuola e in società,
imparai a essere gentile
affinché qualcuno ti facesse una carezza.
Inutile la tua vita? No!
Tu mi insegnasti l'umiltà.
Quando la gente cominciò ad accorgersi di quelli come te,
mi misi a combattere perché tu fossi accolto come gli altri.
Inutile la tua vita? No!
Tu mi insegnasti a lottare.
Mentre le altre madri sognavano per i figli i primi posti,
io mi accontentavo di cogliere con prontezza i tuoi piccoli progressi.
Tu mi insegnasti a desiderare la felicità e non il successo.
Alla morte di papà tornai dal cimitero disperata.
Trovai te, e con te cercai di non arrendermi.
Ora tu, figlio mio, sei la mia compagnia.
Se ricevo un abbraccio o una gentilezza,
li ricevo da te.
Con te, a cui basta poco per sorridere,
riesco a dare felicità.
Ora tu, figlio mio, sei la mia compagnia.
il piccolo principe - l'essenziale è invisibile agli occhi
non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi >>."
Brano Tratto da " Il piccolo principe"
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
L'essenziale è invisibile agli occhi >>."
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