giovedì 4 febbraio 2016

Amare-perdonare



Amare significa perdonare , dimenticare, avere il coraggio di riconoscere i propri errori. Solo che, a volte, di fronte a certe ferite sembra non bastare nemmeno la bellezza e la straordinaria voce di una giovane ragazza come Alanna. Esistono infatti dinamiche dalle quali non si può tornare facilmente indietro, a questo proposito mi vengono in mente le parole di Padre Giovanni Marini, francescano, in uno dei suoi eccezionali corsi, tenuti ad Assisi da oltre 20 anni, ( potete consultare il sito : www.fratisog.it) su alcuni punti che definisce :
I NUCLEI DI MORTE NELLA COPPIA per indicare le dinamiche che possono portare all’esaurimento di una relazione , senza esserne consapevoli.
“ IF I COULD TURN BACK THE CLOCK JUST ONE DAY” :
Se siamo ancora in tempo quindi, rileggiamo la nostra relazione attraverso questi, che possono essere errori fatali:
1. Il rapporto non paritario : nella coppia i due devono poter stare uno difronte all’altro. Spesso il “ peso specifico” psicologico di uno dei due varia notevolmente. Bisogna colmare il divario.
2. Rapporto simbiotico: uno dei due partner si annulla per l’altro, rifiuta di pensare e di prendere decisioni.
3. Egoismo di coppia: i due partner si estraniano da tutti, tagliando ogni legame di amicizia. Si muore di inedia.
4. Non avvenuta desatellizzazione: non si è tagliato il cordone ombelicale con la propria famiglia! Si dipende psichicamente da essa e si soddisfano le sue aspettative. Il partner viene amato a metà.
5.Rapporti sessuali prematuri: “ il destino della sessualità è l’amore” Freud
6. Comunicazione contradditoria a doppio legame: nella comunicazione si inviano al partner due messaggi contradditori in cui il primo viene negato dal secondo. Si cade nella mistificazione. Il rapporto diviene pesante e soffocante. Proprio non ci si capisce e non si sa perché.
7. Non conoscenza di sé. Non amore di sé: chi non ama se stesso, non è in grado di amare l’altro: manca dei parametri fondamentali dell’amore. Purtroppo nessuno ama in pienezza se stesso se non viene aiutato a fare scelte per il proprio bene. Chi non si ama è egoista. L’amore deve crescere in maniera ordinata. Prima dobbiamo inebriarci di “ amore riconoscente” poi verrà facile “ l’amore generoso”.
8. Amore sponsale legato a quello paterno / materno: Bisogna curare la sponsalità: guai a fare da madre o da padre alla persona che si deve sposare!
9. Sindrome da “ donne che amano troppo”: se si proviene da una famiglia “ disastrata” molto facilmente si scambia l’amore con uno stress psicologico. Un partner calmo e tranquillo non suscita interesse: se ne cerca uno che scuota, susciti forti emozioni, riproponga situazioni passionali.
10. Consacrazione come rifugio-fuga nel religioso: espressione di immaturità, che di fronte alle difficoltà e alla fatica di amare, fa sognare un’altra situazione ideale dove tutto scorre tranquillo e non occorre sforzo per essere felici.
11. Non avvenuta elaborazione del fantasma dell’altro/altra: quando si è vissuta una storia intensa di amore, lunga nel tempo, non è facile sradicarla dal cuore. Si rischia di “ leggere” il nuovo partner con il filtro del precedente, e l’amore non coagula fino a una profonda complicità. Prima di intraprendere una nuova storia d’amore, bisogna aver guarito la memoria.
12. Complesso di onnipotenza-megalomania: persona immatura che legge la realtà con criteri “ bambini” e si scandalizza se il partner non vede la realtà alla stessa maniera.
13. Troppo lavoro: quando la persona “ si aliena nelle opere delle proprie mani” trascurando di investire energie per far crescere l’amore. Il meglio di sé è investito altrove.
14. Trauma da stato abbandonico: per traumi precedenti uno dei partner esaspera l’altro mettendolo continuamente alla prova in situazioni impossibili al fine di verificare ogni volta che non sarà abbandonato.
15. Bugie destabilizzanti: “ l’amore non abbia finzioni…” (Rm12,9)
16. Rapporto idolatrico : si esige dal partner la soddisfazione di tutti i bisogni, come se fosse Dio. I due partner devono poggiare su una paternità che, in fondo, è solo quella trascendente.
17. Silenzio di copertura:si occultano al partner aspetti importanti della propria personalità, segnata da traumi e ferite non risolte. Si ha paura di accedere a un passato che duole.
18. Emozioni e sentimenti altalenanti per distanza della psiche dal corpo: non realistica rappresentazione psichica della propria corporeità e distanza da essa . si va cercando “ l’isola della felicità” fuori dal proprio corpo . realtà del tutto inconscia, rende incapaci di coltivare le relazioni salde e pregiudica la maturità nelle scelte definitive.
19. Sceneggiata e drammatizzazione: modalità adolescenziale di enfatizzare situazioni per godere di forti emozioni.
20. Struttura nevrotica della personalità: categorie mentali rigide. Il bambino e l’adolescente continuano a parlare e ad agire nell’adulto. Si è incapaci di rapporti stabili e decisioni definitive.
Padre Marini in 40 anni di esperienza di aiuto alle coppie in difficoltà, sostiene che è sufficiente uno solo di questi punti per deteriorare una relazione. Abbiamo illustrato una piccolissima parte di un discorso molto profondo e complesso, credo che sia importante sottolineare la necessità di diventare esperti nella vita affettiva, perché è nella vita affettiva che l’uomo si gioca il successo della propria esistenza, la sua piena realizzazione.
Imparare a chiedere scusa è decisivo. Sapere perché chiediamo scusa necessario.
(Costanza D’Ardia)

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