sabato 1 giugno 2013

La testimonianza interiore dal commento al libro di Giobbe di San Gregorio Magno


La testimonianza interiore«Chi è deriso dal suo amico, come lo sono io, invocherà Dio ed egli lo esaudirà» (Gb 12, 4 volgata). Spesso la mente inferma, quando per le buone azioni è raggiunta dalla lode e dal plauso umano, si lascia andare alle gioie esteriori, dà poca importanza alle aspirazioni interiori, e si adagia volentieri in ciò che sente dire. Così si rallegra più di essere proclamata buona, che di esserlo veramente. Mentre brama parole di lode, abbandona ciò che aveva incominciato a essere. Si allontana da Dio proprio per quelle lodi che sembravano unirla a lui.
Talvolta poi attende con impegno a operare rettamente, e tuttavia è tormentata dalla derisione degli uomini. Compie cose mirabili e ne riceve insulti; e mentre le lodi l'avrebbero tirata fuori di sé, gli oltraggi la costringono a rientrare in se stessa; e tanto più saldamente si attacca a Dio nel suo interno, quanto non ha trovato all'esterno dove riposare. Allora dirige tutta la speranza nel Creatore e, tra i biasimi e le derisioni, invoca unicamente il suo testimone interiore.
L'anima afflitta si fa tanto più vicina a Dio quanto più si fa estranea alla stima e al favore umano; si dà subito alla preghiera, e, sotto la pressione esteriore, diventa più pura e più limpida, per penetrare più facilmente nel mondo interiore.
A ragione dunque si dice ora: «Chi è deriso dal suo amico, come lo sono io, invocherà Dio ed egli lo esaudirà»; i malvagi infatti, mentre rimproverano la coscienza dei buoni, dimostrano quale testimone cerchino delle loro azioni. E così i buoni vengono stimolati a raccogliersi in preghiera, e a procurarsi il favore divino nella sfera interiore proprio mentre vengono privati della lode umana nella sfera esteriore.
E' da notare poi quanto saggiamente si soggiunga: «Come lo sono io», perché vi sono alcuni che sono oppressi dalle irrisioni umane, e tuttavia non trovano ascolto alle orecchie di Dio. Quando infatti la derisione è diretta contro la colpa, non si acquista certo alcun merito di virtù nella derisione.
«Ma viene derisa la semplicità del giusto» (Gb 12, 4 volgata). La sapienza di questo mondo sta nel coprire con astuzia i propri sentimenti, nel velare il pensiero con le parole, nel mostrare vero il falso e falso il vero. Al contrario, la sapienza del giusto sta nel fuggire ogni finzione, nel manifestare con le parole il proprio pensiero, nell'amare il bene così com'è, nell'evitare la falsità, nel donare gratuitamente i propri beni, nel sopportare più volentieri il male che farlo, nel non cercare di vendicarsi della ingiurie, nel ritenere un guadagno l'offesa subita a causa della verità.
Ma questa semplicità del giusto viene derisa, perché la purezza d'intenzione è creduta stoltezza dai sapienti di questo mondo. Infatti tutto ciò che si fa con innocenza, è ritenuto da questi senz'altro una cosa stolta; e tutto ciò che la verità approva nell'agire, suona come sciocchezza per la sapienza di questo mondo.
 
fine della citazione
 
Se le gratificazioni sono scarse,
se i tuoi sbagli ti sono rivelati con chiarezza,
se la prova si protrae a lungo,
e nonostante questo non ti arrabbi,
sei sulla strada giusta, la strada di Gesù, non è fatta di tutto quello che pensiamo noi
.... Ma di tutto quello che pensa lui,
 
...ciò è molto buono,
non trovare consolazione  negli altri
... la prova fortifica nel bene ,
ti avvicina a lui, non ti fa perdere la strada giusta appena imboccata,
non ti fa perdere tempo in consolazioni passeggere che non ti soddisfano,
in poco tempo, arrivi alla gioia, seppur tribolato come tutti...non lo sei più,
 il fuoco brucia, ma per presentarsi a Gesù dobbiamo fondere come l'oro,
e puzzare come il legno che perde acqua,
 
...la vita e' una grande doccia, per chi vuole bagnarsi con la sua grazia
...non apriamo l'ombrello,
rimarremmo esattamente come siamo ora,
sporchi...ma proprio sporchi
 
...il problema e' che non ci vediamo come siamo ora,
e andiamo in giro pieni di macche
 con il vestito tutto rotto
...non e' bello questo
...no
 
...che bello Gesu' questa e' una grazia,
perche' in quel momento quando
cioe' mi arrabbio
...sono proprio io
 ...come sono in realta'
e non sono una finzione,
non sono una maschera
 
grazie signore sono un poveraccio come tutti,
aiutami, senza te non ce la facco
 
...ed e' proprio li che arriva lui,
si abbassa e subito ti risolleva in alto alto
e il cuore si riempie di pace

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