mercoledì 26 giugno 2013

LAVELLI


TESTIMONIANZA DI STEFANO LAVELLI
DA FRATERNITA E MISSIONE
 
DOMENICA SONO ANDATO A ROMA
A VEDERE L'ORDINAZIONE SACERDOTALE
DI QUESTO TIPO QUI SOTTO
E DI ALTRI 7
 
 
Come tanti miei coetanei avevo perso la fede . Non andavo piu a messa da anni . Per me Gesù era solo un bel personaggio storico e la chiesa un'istituzione lontana dai miei interessi . Frequentavo il terzo anno della scuola alberghiera di Salsomaggiore terme . Nella mia classe avevo stretto un rapporto significativo con Andrea, ma l'amicizia con lui fiori in modo inaspettato quando cambio l'insegnante di Italiano e arti o Margherita . Dall'incontro con Margherita , dall'amicizia con Andrea e poi con alcuni ragazzi di Fidenza , comincio a vibrare in me una corda che non avevo mai sentito prima e che da quel momento non ha piu smesso di suonare. In modo semplice , durante le lezioni o giocando al bar , cenando a casa di Margherita  o fumando un sigaro con Carlo , guardando un film o studiando assieme , avevo trovato delle persone con i miei stessi interessi , ma con una profondità ed un gusto per le cose della vita molto piu grande del mio . Avevano qualcosa che a me mancava : la fede in Cristo . Con loro mi sono sentito accolto, a casa.
Pian piano , anche per me Dio divenne qualcuno di familiare.un giorno decisi di confessarlo in duomo a Piacenza. Erano anni che non mi confessavo e senza dir nulla a nessuno decisi di confidare a Cristo tutto me stesso, anche il mio male . Non ricordavo tutt'intera neanche un ave Maria , ma sapevo che attraverso le parole e i gesti del prete io ero davanti a Dio (qualcosa del catechismo mi era ancora rimasto...) . Mi sono infilato nel primo confessionale libero. Il prete mi disse :<quanto tempo è che non ti confessi ?>.  Non lo ricordavo e avevo vergogna. Fui sincero  . Mi aspettavo un rimprovero. Uscirono dalla bocca di quell'uomo anziano dagli occhi chiari e pacifici, parole dolci e profumate: <pensa quanto ti vuole bene il signore ! Non solo non ti ba mai abbandonato in questi anni , m ha vigilato su di te e ti è venuto a cercare, aspettando di poterti riabbracciare >. Mi aspettavo uno schiaffo e arrivò una carezza. c'era qualcuno  che mi aspettava , anzi si era scomodato per me ! Ed era Dio . Scoppiai in pianto . Il signore aveva scelto di far passare la potenza e la tenerezza della sua misericordia attraverso Margherita , Andrea , quei ragazzi di Fidenza ed ora attraverso quell'uomo . Ho percepito in modo chiaro la carnalità e la divinità del cristianesimo , della chiesa e l'importanza del sacerdozio. <chi hai incontrato ?> ,aggiunse quel prete anziano dagli occhi chiari .gli parlai degli amici che avevo incontrato e di Giussani che avevo incominciato a conoscere attraverso di loro . <hai incontrato la roccia della chiesa! Non abbandonarli piu ,stai con loro ! Dai, ringrazia Dio per quello che ti è successo e ripeti con me: mio Dio , mi pento e mi dolgo...  > < mio Dio... > finalmente potevo dire anche io che Dio era qualcosa di mio , non era piu uno sconosciuto , ma un amico vicino, un padre.

Dopo l'alberghiera decisi di iscrivermi all'università : beni culturali a Parma.un bel salto. Ho sempre amato l'arte ,il bello , e ho voluto rischiare su una cosa che amavo . Durante gli anni universitari si approfondi la familiarità ecla stima per Cristo e il movimento . Nel tempo maturo in me la disponibilità a donare a Dio non qualcosa delle mie giornate , ma tutto . Anche in questo non ero solo. Un'altra decina dei miei amici decise in quegli anni di dare tutto a Cristo in modo radicale, nella verginità .
Un giorno vispo , un carissimo amico che frequentava l'università a Parma , disse che sarebbe entrato in seminario per diventare sacerdote missionario. Dopo qualche tempo lo andai a trovare a Roma e conobbi cosi alcuni seminaristi e sacerdoti della fraternità San Carlo . Vedendo loro, per la prima volta pensai al sacerdozio come un ipotesi affascinante e possibile per me. Mi dissi <e se Dio chiedesse anche a me di donargli la vita in questo modo ? Qui?>.
Domenica 20 agosto 2000 , durante la messa del giubileo , Giovanni Paolo II disse <se qualquno di voi , cari ragazzi e ragazze , avverte in se la chiamata del signore a donarsi totalmente a lui per amarlo con cuore indiviso , non si lasci frenare dal dubbio o dalla paura. Dica con coraggio il proprio "si" senza riserve , fidandosi di lui che è fedele in ogni promessa . Non ha egli forse assicurato , a chi ha lasciato tutto per lui , il centuplo quaggiù e poi la vita eterna ?>. Eravamo in milioni , ma quelle parole hanno trafitto il mio cuore.
Parlai di queste cose e di molte altre con Don Matteo, che con pazienza e discrezione paterna mi ha accompagnato a stare davanti a ciò che mi stava succedendo , di che con gioia ho potuto dire anche io, come il profeta Geremia <mi hai sedotto , signore , e io mi sono lasciato sedurre.

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