Comunichiamo?
L’educazione
al tempo dei social media: incontri per genitori di preadolescenti e
adolescenti
“Da
genitore, come educo i miei figli sin da piccoli alla parola - insegno che si
deve essere gentili, che non si può insultare le persone - così li devo educare
anche al linguaggio dei media. È l’unica strada possibile, specie in questa fase
in cui gli studi sugli effetti dei media - fanno bene? fanno male? - sono in
corso. Non possiamo liquidare le nuove tecnologie come qualcosa di inutile,
perché per se per noi si può comunicare, amare, far sentire la propria amicizia
anche senza, per i ragazzi no. Ma non dobbiamo neppure darle per scontate e
acconsentire ad un loro uso incondizionato. Dobbiamo imparare ad educarci
tenendo presente che non siamo di fronte a degli strumenti, ma a un nuovo
linguaggio». Enrico Carosio ha una lunga esperienza di educatore nello zaino. La
metafora è azzeccata, venendo dall’esperienza dell’Agesci. Padre di tre figli -
“quindi siamo in pista”, ci dice, scherzando - esperto del sistema delle
qualifiche professionali per la Regione Emilia Romagna e formatore alla
“Cattolica” di Piacenza, guiderà i genitori di preadolescenti e adolescenti nel
percorso messo a punto dall’associazione “La Ricerca” per imparare a comunicare
con i figli ai tempi di Facebook.
PERCHÉ
QUESTI INCONTRI. “SMSre genitori” è
il titolo scelto per le tre serate gratuite in programma nella sede de “La
Ricerca” alle ore 21 a partire dal 24 marzo. Un gioco di parole che richiama,
subito, i protagonisti assoluti della vita dei più giovani: i new media. Questi
i temi delle tre serate: 24 marzo “Dimmi qualcosa. Ma a modo mio: le dinamiche
comunicative tra generazioni”; 31 marzo “Genitori al passo coi tempi. Riscoperta
di vecchi e nuovi linguaggi di comunicazione”; 7 aprile “Una famiglia efficace.
Sviluppare competenze sociali per una relazione efficace coi propri
figli”.
“Al
nostro sportello arrivano sempre più genitori di ragazzi tra i 14 e i 18 anni
che portano problematiche complesse, non relative solo all’uso di sostanze. Non
siamo ancora alla patologia, ma ci sono dei segnali che indicano che qualcosa
nella relazione educativa si è inceppato. È dunque dall’educazione che bisogna
ripartire”, commenta Anna Papagni, che per l’associazione “La Ricerca” si occupa
dei gruppi di mutuo auto aiuto sul territorio. I tre incontri in programma
vogliono approfondire in ottica educativa il tema della comunicazione in
famiglia alla luce dei cambiamenti sociali e della presenza diffusa dei social
media. “A volte l’impressione è che i genitori degli adolescenti abbiano
rinunciato al proprio ruolo genitoriale e anche normativo, dunque faticano a
lasciarsi coinvolgere in queste proposte. Eppure - fa presente Papagni - questi
sono gli anni in cui occorre esserci”.
Barbara
Sartori
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