venerdì 28 marzo 2014

PER LE DONNE CROCIFISSE




ti scrivo per invitarti a sottoscrivere questa petizione (http://www.citizengo.org/it/5391-insieme-liberare-dalla-schiavitu-della-prostituzione), creata su CitizenGO dall'Associazione Comunità Giovanni XXIII e riguardante il grave problema della schiavitù sessuale a cui sono sottoposte ogni anno migliaia di donne in tutta Italia.

Molte persone, quando pensano alla prostituzione, sono portate a considerare questo fenomeno in modo permissivo, immaginando la donna coinvolta e il cliente come attori liberi di scegliere di se stessi. Al contrario, tu ed io sappiamo che, nella stragrande maggioranza dei casi, questa rappresentazione è falsa: le prostitute sono costrette a vendere il loro corpo in base a minacce e ricatti, devono subire umiliazioni fisiche e morali, sono oggetto di violenza carnale in ogni singolo rapporto che sono costrette a intrattenere.

Come tutti sanno, spesso le donne obbligate a vendersi sui nostri marciapiedi vengono fatte arrivare in Italia con la promessa di un lavoro e il miraggio di una vita migliore, per poi essere ridotte in stato di schiavitù. Le donne costrette a prostituirsi vengono private della loro dignità di esseri umani (secondo tutte le principali Carte dei diritti riconosciute a livello internazionale) e sono ridotte a oggetti di piacere e a merce di scambio tra i clienti e i loro sfruttatori.

L'Associazione Comunità Giovanni XXIII è impegnata dalla sua fondazione, tra le altre cose, nel combattere lo sfruttamento e la mercificazione del corpo femminile. Quest'anno, in occasione della Via Crucis di solidarietà e preghiera "Per le donne crocifisse” (che si terrà venerdì 21 marzo alle ore 19.30 in Piazza Santi Apostoli a Roma), l'associazione ha deciso di lanciare anche questa petizione (http://www.citizengo.org/it/5391-insieme-liberare-dalla-schiavitu-della-prostituzione), per chiedere al governo italiano un'azione concreta e tangibile contro tutte le forme di sfruttamento sessuale.

In particolare, per ogni persona che firmerà la petizione, il nostro sistema invierà un messaggio al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, chiedendogli di recepire le due direttive europee già esistenti in materia di misure anti-tratta (la Direttiva europea n.36 del 2011 e la Risoluzione "Honeyball" del Parlamento Europeo su "sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere”, del 26.02.14): come avviene già con successo in Paesi come Islanda, Svezia e Norvegia, solo perseguendo con più severità chi acquista servizi sessuali è possibile combattere efficacemente la mercificazione della vita umana e la degradazione che ne consegue
La prostituzione è una forma di violenza. Le donne schiavizzate costrette a prostituirsi subiscono violenza carnale da ogni cliente a cui debbono fornire prestazioni sessuali. La ripetizione di atti sessuali non desiderati, ma praticati per costrizione o bisogno di denaro, le diseguaglianze e/o lo sfruttamento della vulnerabilità costituiscono di per sé violenza sessuale. Il fenomeno della prostituzione va affrontato anche sotto il versante del cliente, che, con la sua domanda e la sua pratica sessuale a pagamento, partecipa allo sfruttamento e all’offesa alla dignità della persona ridotta a merce.

La prostituzione è una violazione della dignità umana. Ponendo il corpo umano e il sesso nel regno del mercato, il sistema della prostituzione rafforza l’oggettivazione di tutte le donne e dei loro corpi e rafforza il dominio degli uomini sulle donne. Il sistema della prostituzione alimenta e perpetua la tratta degli esseri umani a fini di sfruttamento sessuale.

La prostituzione è una violazione dei diritti umani. La Convenzione ONU del 2 dicembre 1949, afferma nel suo preambolo che «la prostituzione e il male che l’accompagna, vale a dire la tratta degli esseri umani ai fini della prostituzione, sono incompatibili con la dignità ed il valore della persona umana». La prostituzione è incompatibile con gli art. 3 e 5 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, che affermano che «ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona» e che «nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti». L’Unione europea nella Carta dei diritti fondamentali impone il rispetto e la tutela della dignità umana come valore inviolabile (articolo 1); sancisce il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro (articolo 3).

Noi chiediamo che il Governo Italiano:

· vari al più presto un Piano anti-tratta coerente con le disposizioni europee, che preveda misure che «scoraggino o riducano la domanda fonte di tutte le forme di sfruttamento», come previsto nella Direttiva europea n.36 del 2011;

· adotti come espressamente indicato anche dalla Risoluzione "Honeyball" del Parlamento Europeo su “sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere”, del 26.02.14 il cosiddetto modello nordico attuato in Svezia, Islanda e Norvegia, secondo il quale è punibile la condotta di chi acquista servizi sessuali, affinché non si faccia della vita umana un mercato.

in occasione della via Crucis "Per le donne crocifisse"

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