Primo venerdì del secondo mese
meditazioni sul Sacro Cuore
Il Giudizio divino
Devi darti da fare adesso e piangere i
tuoi
peccati, per poter essere senza pensiero
nel
giorno del giudizio.
In quel giorno, infatti, i giusti staranno
in
piena tranquillità in faccia a coloro che
li
oppressero (Sap. 5,1) e li calpestarono.
Starà
come giudice colui che ora si sottomette
umilmente al giudizio degli uomini.
In quel giorno, grande speranza avranno
il
povero e l'umile, e sarà pieno di paura il
superbo;
apparirà che è stato saggio in
questo
mondo colui che ha saputo essere stolto
e
disprezzato per amore di Cristo.
In quel giorno sarà cara ogni
tribolazione
che sia stata sofferta pazientemente, e
"ogni
iniquità chiuderà la sua bocca" (Sal.
106,42);
l'uomo pio sarà nella gioia, mentre sarà
nel
dolore chi è vissuto senza fede.
In quel giorno il corpo tribolato godrà
più
che se fosse stato nutrito di delizie;
risplenderà
la veste grossolana e quella fine sarà
oscurata;
una miserabile dimora sarà più ammirata
che
un palazzo dorato.
In quel giorno, una pazienza che non
sia
venuta mai meno gioverà più che tutta
la
potenza della terra; la schietta obbedienza
sarà
glorificata più che tutta l'astuzia del
mondo.
In quel giorno, la pura e retta
coscienza
darà più gioia che la erudita dottrina;
il
disprezzo delle ricchezze varrà di più che
i
tesori di tutti uomini.
In quel giorno avrai maggior gioia da
una
fervente preghiera che da un pranzo
prelibato;
trarrai più gioia dal silenzio che avrai
mantenuto,
che da un lungo parlare.
In quel giorno le opere buone varranno
di
più che le molte parole; una vita rigorosa e
una
dura penitenza ti saranno più care di ogni
piacere
di questa terra.
(Tratto da "L'Imitazione di
Cristo")
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