VENDETTA, TREMENDA VENDETTA!
Non c'è nobiltà senza generosità d'animo. Non c'è brama di vendetta senza volgarità.Joseph Roth
Non di rado certe nostre scelte o azioni risentono,
in fondo in fondo, del sapore della rivalsa
su una vera o presunta offesa ricevuta.
Anche quando non si arriva alla ritorsione plateale,
si custodisce nel cuore, ben alimentata,
la memoria indignata dell'eventuale oltraggio subito.
Sarà pur dolce la vendetta,
Sarà pur dolce la vendetta,
soprattutto quando è servita come un piatto freddo,
secondo il ben noto proverbio;
ma essa non è segno di nobiltà e grandezza umana.
La persona autentica sa reprimere la violenza
della reazione e conosce piuttosto
la generosità del perdono,
ben più incisivo della bufera di una rivalsa furente.
La Rochefoucauld, che spesso abbiamo evocato, annota
«la vendetta procede sempre dalla debolezza dell'animo,
incapace di sopportare un'ingiuria».
Altro che segno di forza e di rigore!
(Testo tratto da: G. Ravasi, Le parole del mattino, Mondadori)
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