Commento al Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2015
1° decina: il messaggio a Mirjana
"Cari figli, aprite i vostri cuori e provate a sentire quanto vi amo e quanto desidero che amiate mio Figlio. Desidero che Lo conosciate di più perché è impossibile conoscerlo e non amarLo, perché Lui è l’amore. Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai. Vi parlerò sempre con mitezza materna e, come madre, ho bisogno dei vostri cuori aperti, affinché con la sapienza e la semplicità diffondiate l’amore di mio Figlio. Ho bisogno di voi aperti e sensibili verso il bene e la misericordia. Ho bisogno della vostra unione con mio Figlio, perché desidero che siate felici e Lo aiutiate a portare la felicità a tutti i miei figli. Apostoli miei, ho bisogno di voi, affinché mostriate a tutti la verità divina, affinché il mio cuore, che ha sofferto e soffre anche oggi immensamente, possa nell’amore trionfare. Pregate per la santità dei vostri pastori, affinché nel nome di mio Figlio, possano operare miracoli, perché la santità opera miracoli. Vi ringrazio. "
2° decina:
Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai.
Una delle più belle spiegazioni che san Paolo ci offre, relative all’amore del prossimo, è questa: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.” (Rom 12,15) Questo amore capace di condividere la vita di chi si ama, in ogni circostanza, trova la sua massima espressione in Maria, questa mamma gioisce delle gioie dei suoi figli e soffre delle loro sofferenze. Non li abbandona mai è sempre vicino a loro, continuamente intercede da Gesù tutto quello di cui i suoi figli hanno bisogno per essere contenti “desidero che siate felici”. Devo dire che state imparando bene da questa mamma perché con le vostre preghiere vi fate vicini ai giovani, agli ammalati, ai sacerdoti, alle famiglie, ai cristiani perseguitati e in una maniera vera, con la vostra attenzione e il vostro cuore, condividete le loro gioie e i loro dolori, e come Maria, con le vostre preghiere dimostrate di desiderate la felicità dei vostri fratelli.
3° decina:
Cari figli, aprite i vostri cuori e provate a sentire quanto vi amo e quanto desidero che amiate mio Figlio… Ho bisogno di voi aperti e sensibili verso il bene e la misericordia.
Per conoscere quanto è grande l’amore di Maria per ciascuno di noi, c’è bisogno di un cuore aperto, per comprendere quanto desidera che amiamo Gesù ha bisogno del nostro cuore aperto.Per essere in grado di diffondere con sapienza e semplicità l’amore di Gesù ai fratelli, Maria dice di nuovo che abbiamo bisogno di cuori aperti.Mi chiedo, quanto piace a Maria la nostra preghiera per aprire i cuori, quanto ne ha bisogno? Anche per quanto riguarda questa seconda richiesta presente nel messaggio: Apostoli miei, ho bisogno di voi… affinché il mio cuore… possa nell’amore trionfare, stiamo già rispondendo. Da tempo siamo consapevoli che con le preghiere dei nostri cenacoli aiutano il suo Cuore Immacolato a vincere in tanti cuori; insomma state facendo una cosa più bella dell’altra e a ogni messaggio Maria ci conferma nel percorso che stiamo facendo.
4° decina:
Pregate per la santità dei vostri pastori, affinché nel nome di mio Figlio, possano operare miracoli, perché la santità opera miracoli. Vi ringrazio. "
Se è attraverso la santità dei pastori e la preghiera dei fedeli che Gesù opera miracoli, devo dire che siamo un po’ scarsi, lo scorso anno mi avete segnalato 940 germogli di grazia, non è una cosa da poco significa che state pregando sempre meglio e che state imparando ad accorgervi sempre più dell’azione della grazia. Però diciamo che non erano veri e propri miracoli, capaci di sospendere le leggi della natura come ad esempio la guarigione da una malattia incurabile. Il rapporto che c’è tra un germoglio di grazia come quelli che mi avete segnalato e un miracolo credo che assomigli alla differenza che c’è tra il seme e il frutto, certo il frutto arriva da quel seme, ma dopo un percorso, dopo essere morto e risorto: “se il chicco di grano caduto per terra muore, produce molto frutto” (cf Gv 12,24). Certo avere tra le mani il seme significa essere sulla strada giusta, ma solo il frutto certifica che hai fatto tutto il percorso. Volevo dire che se con 500 cenacoli, circa 5000 persone che producono almeno 7.000.000 (milioni) di Ave Maria ogni mese, non è ancora avvenuto un miracolo, significa che possiamo migliorare.
5° decina:
la santità opera miracoli
Queste parole di Maria ci provocano, evidentemente il miracolo è Gesù che lo compie e non noi ma il miracolo avviene solo se Gesù trova dei buoni conduttori della sua grazia, la santità personale offre a Gesù la possibilità di operare i suoi prodigi e in una certa misura il miracolo attesta che si sta operando insieme a Lui. Dopo l’Ascensione Gesù confermava le parole dei suoi apostoli con i suoi prodigi “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano” (Mc 16,20). Forse Maria desidera confermare la parola e il percorso dei suoi apostoli con un miracolo? Ve lo pongo come domanda: in che cosa possiamo migliorare perché Dio attraverso i nostri cenacoli possa operare un miracolo? Potete parlarne tra di voi, confrontarvi, non servono risposte scritte, senza patema ci diamo tempo, se nei prossimi 50 anni un cenacolo segnalerà un miracolo, significa che qualcuno ha capito e che Maria con gioia conferma il percorso dei suoi Apostoli.
Il Signore vi benedica
Fr Silvano
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