giovedì 28 maggio 2015

LA MESSA - Padre Slavko Barbaric del 18.5.1985

foto di Stefano Salvanelli.


Da una catechesi di Padre Slavko Barbaric del 18.5.1985
Sono convinto e vedo l’esperienza di questa S.Messa qui e di tante altre S. Messe anche da voi:la gente viene all’ultimo momento quando suonano le campane e dopo alla fine esce subito; se ha avuto difficoltà per trovare un posto per parcheggiare la macchina diventa anche un po’ nervosa ed entra in chiesa quando la S.Messa è già incominciata, trova forse un po’ di pace durante la S.Messa ma appena finita va via.Se si fa così c’è sempre un rischio: che la S.Messa non può diventare in questo modo una esperienza viva di Dio; cioè ci si deve preparare.
Una volta la Madonna ha detto: «Venite un po’ prima nella chiesa », dopo ho capito: il tempo di un S.Rosario, venti minuti prima per prepararsi e restare dopo la S.Messa dieci minuti.
Guardate, quando si vuole educare qualcuno non si dice dieci minuti, venti minuti, ma si deve restare un tempo durante il quale può succedere qualche cosa. (…)
Vedete, forse adesso potete capire perché si prega da noi un' ora prima della Messa e perché si resta per i sette Padre Nostro e per la preghiera dei malati.Guardate, con i misteri del Rosario noi ci prepariamo e nella S.Messa succedono le grazie, ho visto che non è molto importante capire le parole, molto importante è pregare nella propria lingua, meditare e poi vengono le grazie.
Alla Comunione si dice: « Mio Signore non sono degno di riceverti nella mia anima, ma dì una parola e la mia anima sarà guarita »; ora, se corriamo via subito dopo la S.Messa, Gesù non ha tempo di guarire la nostra anima, se tutto diventa un meccanismo.
Allora restate, pregate, ringraziate, pregate sempre per la vostra guarigione, per la guarigione degli altri con le vostre parole.Così la S.Messa diventa una esperienza viva di Dio

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