Durante un viaggio in mezzo alle montagne tre uomini furono assaliti dai briganti. Spogliati di tutto, errarono a lungo finché arrivarono alla capanna di un eremita.
Costui, dopo averli soccorsi, rifocillati e curati, disse loro:
" Qui siamo fuori dal mondo, la mia capanna è piccola, perciò è necessario che ognuno di voi si costruisca un riparo "
Costui, dopo averli soccorsi, rifocillati e curati, disse loro:
" Qui siamo fuori dal mondo, la mia capanna è piccola, perciò è necessario che ognuno di voi si costruisca un riparo "
I tre dissero:
« Ma noi vogliamo continuare il viaggio ! »
« Ma noi vogliamo continuare il viaggio ! »
rispose l' eremita :
« È impossibile, perché siamo in pieno inverno. La neve è alta sui valichi e la valle è bloccata; bisognerà aspettare primavera».
« È impossibile, perché siamo in pieno inverno. La neve è alta sui valichi e la valle è bloccata; bisognerà aspettare primavera».
disse il primo che era uno studioso :
«Come farò senza miei libri?»
«Come farò senza miei libri?»
aggiunse il secondo che era un commercianta :
« Come farò senza i miei affari ? »
« Come farò senza i miei affari ? »
protestò il terzo che era un governante :
« Come farò senza i miei sudditi ? »
« Come farò senza i miei sudditi ? »
Pur mugugnando, i tre si misero al lavoro, costruirono delle casette in pietra e terminarono il tetto quando giù cadeva la prima neve.
L'inverno fu lungo, ma parve stranamente breve, perché i tre uomini non avendo altro da fare, riscoprirono il piacere di stare insieme, di conversare; di spaccare la legna, di spalare la neve, di sedersi accanto al fuoco lasciando la memoria vagare tra i ricordi tristi e lieti.
A primavera gli ospiti si dissero che era ora di rimettersi in cammino; ma rimandavano di giorno in giorno la partenza: prima con la scusa di aiutare l'eremita a seminare, poi con il pretesto di aiutarlo a tosare le pecore.
Un giorno l'eremita chiese loro:.
«Non vi sento più parlare di libri, né di affari, né di sudditi. Siete diventati come cani senza collare, vi sentite finalmente liberi. Se deste ascolto al vostro cuore, so che preferireste rimanere qui. Ma non è possibile. I vostri libri, i vostri affari, i vostri sudditi vi aspettano, ed è giusto che ritorniate. Ma non siatene più schiavi, come prima. Siate voi i padroni di voi stessi. Vivete senza collare!»
L'inverno fu lungo, ma parve stranamente breve, perché i tre uomini non avendo altro da fare, riscoprirono il piacere di stare insieme, di conversare; di spaccare la legna, di spalare la neve, di sedersi accanto al fuoco lasciando la memoria vagare tra i ricordi tristi e lieti.
A primavera gli ospiti si dissero che era ora di rimettersi in cammino; ma rimandavano di giorno in giorno la partenza: prima con la scusa di aiutare l'eremita a seminare, poi con il pretesto di aiutarlo a tosare le pecore.
Un giorno l'eremita chiese loro:.
«Non vi sento più parlare di libri, né di affari, né di sudditi. Siete diventati come cani senza collare, vi sentite finalmente liberi. Se deste ascolto al vostro cuore, so che preferireste rimanere qui. Ma non è possibile. I vostri libri, i vostri affari, i vostri sudditi vi aspettano, ed è giusto che ritorniate. Ma non siatene più schiavi, come prima. Siate voi i padroni di voi stessi. Vivete senza collare!»
I tre uomini partirono quel giorno e sulla strada del ritorno notarono che non c'erano valichi da transitare.
C'era solo un'immensa pianura cosparsa di fiori e di sole.
C'era solo un'immensa pianura cosparsa di fiori e di sole.
fonte: https://www.facebook.com/groups/regiandellapace/1573368002890981/?notif_t=like
valtercattaneo
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