sabato 8 novembre 2014

fatemi la carità di non parlarmi più, ...sono occupato



«Fatemi la carità di non parlarmi più, 
perché sono occupato». 


Raccontarono che il padre Agatone  
Quando fu vicino alla morte, 
rimase tre giorni con gli occhi aperti, immobili. 
I fratelli lo scossero dicendogli: 
«Padre Agatone, dove sei?». 
Dice loro: «Sono dinanzi al giudizio di Dio». 
Ed essi: «Anche tu hai timore, padre?». 
Dice loro: 
«Ho cercato finora con tutte le mie forze 
di osservare i comandamenti di Dio; Dio; 
ma sono un uomo. 
Come posso sapere se la mia opera è stata gradita a Dio?». 
«Non hai fiducia nelle tue opere 
– dicono i fratelli 
– che esse siano secondo Dio?». 
Dice loro l’anziano: 
«Non mi sento sicuro di nulla fino a che non avrò incontrato Dio; 
una cosa infatti è il giudizio di Dio 
e un’altra quello degli uomini». 
Poiché volevano interrogarlo ancora, 
disse loro: 
«Fatemi la carità di non parlarmi più, 
perché sono occupato». 
E morì nella gioia. 

Lo videro salire al cielo nell’atteggiamento 
di chi saluta i propri amici e parenti. 
Aveva avuto grande vigilanza in ogni cosa, 
e soleva dire: 
«Senza una grande vigilanza, 
l’uomo non progredisce nemmeno in una virtù» 
(117bc; PJ XI, 2b). 

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