Sono in una chiesetta aspetto che inizi la messa al mattino presto a Treviso, alle 10 parlerò alla città al seminario vescovile. Entra un uomo, extracomunitario, dai tratti somatici direi pakistano. Mentre io comodamente leggo il foglietto si prostra davanti all'altare e resta così per un paio di minuti. Si alza, lo guardo, è emozionato, esce dalla chiesa. No, non alterato, non è un pazzo. Ha preso Dio e se l'è messo nel cuore per la sua domenica che probabilmente, come la mia, sarà di fatica e lavoro. Vorrei avere la sua fede.
“Davvero tutto è buono e splendido perché tutto è verità”. I fratelli Karamazov Fedor Dostoevskij
lunedì 8 giugno 2015
LA MESSA DEL MATTINO E IL PAKISTANO
Sono in una chiesetta aspetto che inizi la messa al mattino presto a Treviso, alle 10 parlerò alla città al seminario vescovile. Entra un uomo, extracomunitario, dai tratti somatici direi pakistano. Mentre io comodamente leggo il foglietto si prostra davanti all'altare e resta così per un paio di minuti. Si alza, lo guardo, è emozionato, esce dalla chiesa. No, non alterato, non è un pazzo. Ha preso Dio e se l'è messo nel cuore per la sua domenica che probabilmente, come la mia, sarà di fatica e lavoro. Vorrei avere la sua fede.
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