martedì 28 luglio 2015

Scuola e gender, attenti ai libri di testo di Riccardo Cascioli «Non si nasce uomini né donne»



Scuola e gender, attenti ai libri di testo
di Riccardo Cascioli
20-07-2015

un manuale di antropologia per le scuole superiori 
(Marco Aime, Ciò che noi siamo). 
si può nascere maschio ma poi diventare donna e viceversa.

Ebbene è successo che all’inizio dell’anno scolastico 2014-2015, una mamma con il figlio che frequenta il Liceo delle Scienze Umane a
Senigallia, sfogliando questo libro di testo, introdotto in modo sperimentale, si sia resa conto che è intriso di ideologia di genere. La mamma
esprime dunque la sua contrarietà, prima alla professoressa – che respinge scocciata ogni critica all’«ottimo» testo – poi al preside, che
sembra accogliere la protesta. L’insegnamento su quel libro viene infatti sospeso. Ma nelle settimane scorse, con grande sorpresa, la mamma
scopre che non solo il libro è rimasto, ma nell'anno scolastico 2015/2016 sarà obbligatorio per tutto il triennio del Liceo delle Scienze Umane e
del Liceo Economico Sociale. E potremmo aggiungere: in chissà quante altre scuole italiane gira questo libro o altri simili.
La mamma in questione sta ora cercando di sensibilizzare altri genitori e di agire all’interno del Consiglio di Istituto, ma la vicenda è
emblematica perché dimostra che l’ideologia del gender è ormai entrata a pieno titolo nella scuola e che le polemiche sulla famosa circolare
del ministro dell’Istruzione Giannini, pubblicata in “cambio” della fiducia al governo sulla riforma della “Buona scuola” (clicca qui), appaiono in
larga parte superate dagli eventi. La circolare infatti prescrive che i genitori debbano prendere visione del Piano di Offerta Formativo (Pof)
prima di iscrivere i propri figli in una determinata scuola e che tutte le attività extracurricolari debbano ricevere il consenso scritto dei genitori,
altrimenti liberi di far assentare i propri figli dalle suddette attività.
Certamente queste indicazioni non sono inutili e copriranno comunque una parte importante delle attività pro-gender che finora sono state
promosse soprattutto attraverso attività extra-curricolari. Ma nello stesso tempo appare evidente che l’ideologia del gender arriva agli studenti
da fonti molteplici difficili da controllare, e i libri di testo, soprattutto dal prossimo anno scolastico, diventeranno lo strumento privilegiato.
Abbiamo portato l’esempio di un libro di antropologia, ma pensiamo al libro di matematica dei più piccoli, quando il problema da risolvere
inizierà così: «Pierino va al mercato a comprare le mele con i suoi due papà….» (è già in circolazione). Oppure il libro di scienze, dove
saranno insegnati tutti i fenomeni di omosessualità in diverse specie animali (vedi “pinguini imperatore” e “orsi marini”), o ancora in geografia,
dove sarà possibile svolgere lezioni sul censimento della popolazione con particolare riguardo alla percentuale di omosessuali in alcune
società. Del resto, l’anno scorso si ricorderà del caso del Liceo Giulio Cesare di Roma e della lettura del libro “Sei come sei” di Melania
Mazzucco, contenente il racconto di espliciti rapporti omosessuali e fatto leggere a ragazzi di 15 anni.
Per l’anno prossimo c’è da attendersi una moltiplicazione di casi di questo genere, e non ci sarà circolare che tenga, perché le singole
parti di un libro di testo non sono extracurricolari e non si trovano neanche nel Pof che i genitori sono chiamati a visionare.
Cosa fare dunque? In molte scuole italiane si sono formati dei comitati spontanei di genitori, che si affiancano alle tradizionali
associazioni di genitori, nel monitorare le eventuali attività gender, e sono realtà che grazie al passaparola sui social network si stanno
moltiplicando. È questo certamente uno spunto interessante, ma laddove questo non sia possibile c’è comunque un "decalogo per contrastare
il gender nelle scuole" stilato dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli (quello che ha organizzato la manifestazione del 20 giugno) che
suggerisce alcuni consigli importanti, proprio per monitorare le attività scolastiche e anche i libri di testo (clicca qui). Non c’è bisogno di
diventare nevrotici né di mettere in atto azioni preventive di minaccia, ma è certo che tutti i genitori sono chiamati a essere molto più vigilanti
ed esigenti per poter difendere i propri figli.

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