giovedì 12 maggio 2016

L'AMBRA E IL MUSCHIO

foto di Stefano Salvanelli.
L'AMBRA E IL MUSCHIO
Ti fa posto il mio cuore tutto intero, lì non c'è spazio per cosa creata. Tra la pelle e le ossa Ti trattengo: che ne sarà di me se Ti perdo? ... Il Tuo s'è impastato col mio, come l'ambra col muschio odoroso. Se qualcosa tocca, mi tocca: non c'è più differenza, perché Tu sei me.
AL-HALLAJ

: egli, morì decapitato a Baghdad il 27 marzo 922, dopo un'intera notte trascorsa in agonia su un patibolo a forma di croce. Abbiamo voluto evocare queste sue parole anche secondo una prospettiva cristiana consapevoli dell'affermazione di Cristo: «Lo Spirito - come il vento - soffia dove vuole», superando frontiere culturali e confini religiosi. Il mistico al-Hallaj nei suoi versi fa irrompere appunto lo Spirito di Dio: esso penetra nella creatura animandola nella creazione, trasformandola nella redenzione, ricreandola nella risurrezione.
È come il muschio odoroso che viene rinchiuso nell'ambra, pro fumandola. È un'intimità profonda per cui non si è più soli e si percepisce il senso della confessione di san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» (Galati 2,20). Il credente, pervaso dallo Spirito, trasfigura se stesso e le sue azioni; nella vita tutti, credo, hanno avuto la fortuna di incontrare persone simili ed è stato come scoprire il segreto della vera pace e dell'autentica serenità. Il nostro cuore, invece, riserva larghi spazi alle cose, agli interessi, all' orgoglio: lo Spirito Santo è compresso, talora espulso. È per questo che siamo così smorti interiormente, perché non tratteniamo in noi «tra la pelle e le ossa» quel respiro divino.


Foto Davide groppi via Trento

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