mercoledì 11 maggio 2016

The Good Lie

Sono sempre meno i film di Hollywood con attori di primo piano che lasciano un qualche tipo di messaggio e che si possono gustare in famiglia. “The Good Lie” (La bugia buona), è una di quelle eccezioni che fornisce buoni argomenti di cui parlare.
Diretto da Philippe Falardeau (“Monsieur Lazhar“, “The Bleeder“) e interpretato dal premio Oscar Reese Witherspoon, il film racconta la storia di una famiglia di orfani sudanesi che vagano in cerca di una casa. Dopo una serie di sfortunati eventi ha vinto (insieme agli altri fratelli rimasti per strada, Jeremiah, Mamere, Paul e Abital) una lotteria per il trasferimento negli Stati Uniti. Il film è pieno di scene in cui la cultura americana influenza la vita e lo sviluppo dei personaggi e viceversa.
Penso che sia un film da vedere in famiglia per poi discutere insieme alcuni temi, che affronterò ora:

1. Lo stupore per cose semplici

sorprenderse
Credo che a G.K. Chesterton sarebbe piaciuto tanto questo film. Tre immigrati sudanesi arrivano nel paese culla del consumismo e non fanno altro che essere sorpresi dalle cose che noi occidentali diamo per scontato. Da un pasto sotto “archi dorati” ad un semplice interruttore della luce. Lo stupore nelle cose della vita di tutti i giorni era quello che Chesterton ha chiamato “credere nelle fate”. Mamere, Jeremiah e Paul sono tre bambini che ancora credono nelle fate (e anche in Babbo Natale). Lasciarti sorprendere dalle cose è una pratica positiva che ti evita di cadere nella routine. Cerca le cose che sembrano ordinarie e lasciati stupire da esse! Provaci! Vedrai che è più facile di quanto sembri.

La storia vera che ha ispirato il film


2. Lavoro e morale: cosa viene prima?

THE GOOD LIE

Jeremiah ha una forte personalità, che si rivela nella sua lotta allo spreco alimentare. Davanti all’immoralità del suo capo, che lo costringe a buttare il cibo che non viene venduto, Jeremiah si è impuntato per poi essere licenziato. “Mi dispiace di averti disonorata”, dice a Carrie (personaggio interpretato da Witherspoon). “Ma non posso fare un lavoro che credo nel mio cuore che sia sbagliato”. “Lascia che ti spieghi una cosa”, dice Carrie. “Negli Stati Uniti esistono queste persone chiamate leaders, che hanno troppo potere per il loro cervello e che devono essere sopportate. Perché hai bisogno di soldi per vivere, mangiare e andare a scuola”. Questo dialogo solleva una questione che vale la pena discutere: questo bisogno giustifica la necessità di andare contro la morale? Qual è la priorità?

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