mercoledì 15 giugno 2016

CLEMENTE VISMARA 3 - 15 GIUGNO MEMORIA


L'AMICO Padre BONETTA SE NE VA'

in una ripida discesa il camion rompe i freni e precipita
in un burrone. Bonetta muore quasi subito schiacciato
sotto i sacchi pieni.
L'orfano che l'accompagnava gli fa luce con una candela
e rimane accanto a lui piangendo.
L'anziano missionario gli sorride e muore.
"Muore ramingo e abbandonato in un burrone",
scriveva Padre Clemente Vismara.

di lui parla Padre Gheddo
"era un uomo semplice e trasparente come l'acqua,
parlava in modo poetico della sua Birmania e della vita missionaria,
lo ascoltavamo incantati, sapeva farci sognare."
44 anni di missione

una volta tornò in Italia e disse

Dopo un mese che sono a Milano, non riconosco più i Milanesi e la mia città.
Esco al mattino e prendo il tram per andare in centro,
saluto tutti e cerco di parlare con chi mi stà vicino.
Ma adesso non parla più nessuno, siete tutti chiusi in voi stessi.
Noi là in Birmania , quando al mattino andiamo per strada sorridiamo
e salutiamo tutti e ci chiediamo a vicenda: "Come stai? Hai dormito bene?
Hai mangiato bene? ". Siamo felici di vivere e di incontrare altre persone,
di augurare buon giorno. Ma a Milano ceco di salutare qualcuno sul tram
o per la strada e mi guardano come un tipo strano, si girano dall'altra parte.
Milano non è più Milano. State attenti di non diventare delle macchine
e non degli uomini.

Quando nell'aprile 1927, Mons. Bonetta fu eletto prefetto apostolico di Kengtung,
si dovette vestirlo di rosso ed a Kengtung di rosso c'era solo il filo.
Alla veste nera di Mons. Bonetta furono tolti tutti i bottoni neri e sostituiti con dei bottoni
rossi procurati dalle suore, e poi queste "api lavoratrici" si diedero ad orlare con filo
rosso tutto quanto era orlabile della veste e così p. Bonetta divenne Monsignore.
trascorsi alquanti anni, un bravo Monsignore d'America- di cui non conosciamo il nome
- lasciò, alla morte, tutto il suo corredo in eredità alle missioni.
Così, pagando le sole spese di trasporto, Mons. Bonetta fu Monsignore completo.
Ma, qui sta il dramma, quelle vesti rosse erano troppo lunghe e troppo larghe.
-Le adattino alla mia persona- disse Bonetta alle suore- ma non taglino,
verranno buone per il mio successore.
-Difatti, la prima veste prelatizia che l'attuale "Vescovo dei boschi" indossò fu
la veste di Mons. Bonetta, a cui le suore avevano semplicemente tolto le pieghe
fatte in precedenza.
le scarpe con le fibbie, da Monsignore bastava il numero 38, mentre quel buon Monsignore
americano aveva il n. 41 di piede. Bonetta riempì le punte delle scarpe con carta
straccia e le usava solo nelle funzioni.
Poi si stanco e mi disse:
-Alla buon'ora, portamele via queste scarpe, non si può cammianre.
Io le presi, tolsi la carta, le infilai, mi andavano bene.
Ma, camminando nel bosco qui a Monglin, persi una fibbia.
Gli orfanelli mei la cercarono fra l'erba ma non la ritrovarono mai.
-Perchè il nostro prete- domandò poi un ragazzo-
ha un ferro bianco in una scarpa?
-Per non confondersi al mattino quando se le mette.
Il ferro è sulla scarpa destra.

La vita è bella se la si dona
se la si logora nel fare del bene
non è che tutto il resto sia insignificante,
ma insomma non è il centro del nostro vivere, non appaga.
Fare la volontà di Dio è cooperare al nostro bene, quaggiù e lassù.
La santa indifferenza alle cose che ci circondano è la più grande
virtù e la più difficile da raggiungere.
noi vorremmo che Iddio facesse sempre, o quasi sempre, come vogliamo noi,
noi che poco sappiamo , poco comprendiamo

Io provo un gusto matto a dare, dare

Nell'agosto 1955 è a Mong Ping da cinque mesi e scrive
alla nipote Stellina

Ora ho qui 23 ragazzetti, in scuola fra maschi e femmine
ne ho 42 se non erro. Si comincia a respirare. E questi ragazzi
non li ho fatti io, ma sono miei, di più son rustici, puzzano anche, ce n'è
del cammino da fare prima di addomesticarli.
Se ci do la coperta mi chiedono anche la camicia che ho indosso.
Loro non sanno dove spunta il sole.
Ed io provo un gusto matto a dare, dare.
Appena sento la gallina cantare, subito corro a prendere l'uovo
per darlo ad uno che ha la febbre.
L'altro ieri sera ho preso 4 uccelli con un sol colpo, eran solo feriti
e per veder contenti i ragazzi, senza manco pensare, li regalai
ai quattro più piccoli. La suora , a mia insaputa, se li fece ridare
dai ragazzi e me li vidi nel piatto.
Quel giorno non c'era carne
Senza la minima ombra di superbia la mia vita è più ampia e più
meravigliosa della tua. Io non amo me stesso, anzi vorrei abbracciare
anche tutti i pianeti e le stelle dell'universo e poi ancora non sarò sazio.
E di tutto questo sentire , che me ne viene in tasca?
Nulla, anzi ci rimetto la pelle. Ma chi è più felice fra me e te?
La bocca parla perchè il cuore è zeppo.
Eccoti dimostrato come tu non hai nulla da dire, mentre io riempirei,
se avessi tempo, un volume.
le tue lettere non mi dicono nulla eppure ho piacere a leggerle.
Scrivi scrivi , ti ho sempre risposto e sempre ti risponderò.
E' un piacere per me.

Nel 1957 l'unica vacanza diClemente in Italia
va' a fare un mese di esercizi Ignaziani

Naturalmente vorrai sapere come mi trovo qui. Benissimo.
uno dei predicatori è p.Tarcisio e mi viene sempre a dire
se mi occorre qualcosa. Ma non mi occorre proprio nulla.
lui prende gusto ad accendermi il sigaro quando mi viene in stanza.
...Sono a metà cammino gli esercizi termineranno il 31 luglio.
Non li trovo affatto pesanti, certo questi gesuitoni fanno sgobbare,
i primi giorni sentivo la testa pesante, ora non più.
La prima settimana è per la confessione generale.
Io volevo andare da un frate barbone bianco, a me sconosciuto,
ma poi andai a finire da un vecchio gesuita dai capelli bianchi,
dicono che sia un nobile.
Mi presentai con carta bianca! Mi è impossibile pensarli
tutti, l'esame di coscienza non l'ho fatto.
"M'interroghi lei ed io le risponderò sicuramente si o no".
E di fatto andò lui a pescarmeli ad uno ad uno con gentilezza
squisita, tanto che che uscendo gli ho detto grazie e se lo avessi
ad incontrare gli bacerei i piedi.
Mi sento veramente contento ed alleggerito, tanto che mi pare ora
di essere un galantuomo e di non aver paura manco dell'aldilà.
Ti basterebbe questo per persuaderti che un corso simile vale la pena,
una volta nella vita, di farlo?
perchè non tentarlo anche tu?.
Forse un mese , per te è troppo, ma 8 giorni non è poi gran fatica.
I gesuiti sono specialisti in merito; trovar le pulci addosso
al prossimo è il loro mestiere ed indovinano anche se uno vuol nascondere.
Oggi ricevuta la tua lettera, ho recitato un Rosario intero per te.
Per solito recito due rosari interi tutti i giorni.
Se non mi converto adesso, non mi converto più.

Il posto che tu ed io occupiamo , è Iddio che ce lo ha assegnato,
quindi fermi e cerchiamo di fare il bene il più possibile:
"Perdi affichè tu possa ricevere quello che hai perduto".

Le scarpe di Clemente meriterebbero ben altro spazio.
Andando in Birmania nel 1923, aveva portato il suo paio di scarponi
della prima guerra mondiale, che aveva ancora dopo la seconda guerra mondiale,
aggiustate con chiodi e filo di ferro.
nel 1933 in Birmania suor Battistina mi diceva:"Per sè non comperava mai nulla.
Aveva un paio di scarponi montanari portati dall'Italia l'unica volta che tornò
in patria nel 1957. Guai a dirgli che doveva comperare un paoi di scarpe nuove.
Aveva maneggiato tanti milioni, ma erano finiti tutti in riso,
vestiti e medicine per i suoi bambini, per i poveri"

scrive Clemente:

I missionari non sono ritenuti malandrini,
ma hanno una grave, gravissima pecca:
proteggono troppo i poveri. Li educano, li istruiscono,
li aiutano, li guariscono.
Quando uno conosce l'alfabeto, solleva la testa, ha pretese,
si fa impertinente...Questo e solo questo
è il nocciolo che produce antipatia ed avversione al missionario...

Ci vuole una pazienza infinita per abituarli un pò al lavoro,
all'economia. La formazione spirituale produce da sè,
come conseguenza, anche al benessere materiale.

Il risparmio è sconosciuto:
se s'ammalano o capitano infortuni, allora vengono a piangere.
Ho promesso loro che non darò mai un soldo a ufo,
ma sempre cercherò di dar loro lavoro per guadagnarsi il pane.
Ora, oltre che fare i muratori, i manovali, fanno anche i campi di riso nel ritaglio di tempo.
ne ho piacere e li incoraggio.
sarà possibile per me avere tanti denaro da impiegarli per tutto l'anno?
I lavori dei campi sono lavori da donna: lavorino un po anche gli uomini.

Vedessi i ragazzi di qui che polentine! E che fatica farli correre e farli giocare!
A me se vogliono farmi piacere, è appunot quello di sentirli gridare, correre, saltare.
Le ragazze poi peggio ancora.
Han persino vergogna di correre.

Se lei entrasse in un villaggio qualsiasi, senza bisogno di dirglielo
capirebbe se è pagano o cattolico dalla pulizia(relativa) e dalle case più o meno decenti

Cosi Vismara racconta la morte di Cattani

In missione si muore bene
Entrata nella stanza la suora infermiera col caffè, trova il padre col capo
reclinato sul tavolo.
Venne anche il padre Achille e lo deposero sul letto.
Achille gli amministro' l'Estrema unzione e all'Amen
padre Cattani senza dir parola volò in cielo.

Gli ultimi due di kengtung
le frontiere sono da anni bloccate dal governo
e chi esce non puo' piu rientrarvi

...è dura non poter più ricevere l'assoluzione nella tua lingua"
Anche dopo 65 anni di vita in Birmania, l'amore alla lingua
imparata da bambino, alla cultura, alla patria lontana rimane forte!
Dio volle che Vismara morisse prima di Filippazzi,
il quale dopo la sua scomparsa
scrive che Clemente gli diceva anche.
"Se noi moriamo in missione ,andiamo direttamente in Paradiso".

...Dopo la morte di Vismara, mons. Than voleva che rimanesse
a Kengtung ma lui temeva
di essere di peso agli altri.

Il superiore generale mi dice che devo decidermi
...io non me la sento.Chiedo l'ordine se tornare o no...
Arriva l'ordine di ritornare.Volontà di Dio, sono in pace.

finalmente a pochi mesi di distanza, il governo totalitario birmano
si accorge che ha bisogno delle suore cattoliche e le chiede
agli ordini e congregazioni femminili, le quali rispondono
che le suore giovani, di cui avrebbe bisogno il governo
per gli asili infantili, le ha espulse il governo prima, del dicembre 1966.

Le suore irlandesi che avevano una scuola con 2000 allieve, sono partite tutte.
Non è vero che i missionari e le suore sono inutili.
Finalmente il governo se ne accorge, ma troppo tardi.
Dicevano che avrebbero preso anche gli orfanatrofi.
ma è dagli orfanatrofi che noi riceviamo soggetti per lo sviluppo
futuro, maestri , catechisti, ecc.
Come sempre è dai poveri che vengono i soggetti per lo sviluppo.
E' naturale che noi si stia dalla parte dei poveri e si aiutino a sollevarsi.

Clemete si accorge di essere al candelino (1973)
quando ha ormai 73 anni. Per lui ancora 18 anni di vita.

Fino a che non sarò di peso e di spesa alla missione
non voglio cedere, io credo che se morirò fra le mie pecore morirò bene.

il dottore mi disse sano, solo general debility (debolezza generale)
mi regalarono 6 bottiglie di vino da messa da non bere durante la messa,
iniezioni ed altre porcherie .
Un giorno si ed un giorno no la mia suor Clementina mi fa un'iniezione
doppia di vitamina, la superiora mi fa da mangiare.
Fatto sta che oggi sto bene e non mi pare che debba morire.

Qui la media della vita è poco più di 30 anni,
non so quanta gente mi sia passata per le mani, ma se fossero
vivi tutti ci sarebbe da fare mezza diocesi.
Non abbiamo rallegrato la terra,
ma ne abbiamo mandati parecchi in paradiso.

...non dovrei avere timori.
ben capisco che avrei potuto far molto di più,
ma da un miserello come me, che vuoi pretendere?
Nonostante le migliaia di corbellerie commesse,
mi pare che il buon Gesù non ci abbia perso a farmi missionario.
Nato nudo voglio morir nudo.
non penso di rifugiarmi in Italia, sarebbe, mi pare,
un tradimento verso il mio gregge.

A Pasqua visita i villaggi
La prima notte dormii per terra vicino ad un fiumiciattolo,
per di più si mise a piovere.
Il tetto era il cielo. Ho preso una tosse indiavolata
che mi durò tutto il giorno, una notte temetti di essere
giunto al lumincino, mi mancava il respiro ed avevo davanti a me
altre 18 ore di sella. Ma ce l'ho fatta, a casa mi sono curato,
cioè non ho fatto niente e sono guarito.
Povera gente, una sola visita all'anno e da un prete
più vecchio di tutti i loro vecchi.
Come Dio vuole, è Lui il padrone della messe, si arrangi un pò lui,
come io mi arrangio qui.

Vismara non era tipo di idee nuove
aveva una sua catechesi elementare
amare Dio, il prossimo, osservare i Comandamenti, aiutare tutti, perdonare le offese
Lui traduceva quello che aveva imparato da ragazzo in Italia.
Lui era convinto che quel che credeva e faceva era bello,
che valeva la pena di continuare su quella strada.

...termino dicendo che il 22
cioe' ieri sera ero a messa in S. Antonino
un gruppo penso si chiami regina della pace

la messa l'ha tenuta un missionario del
Pime...come padre Clemente

...penso si chiami padre Piero

Lunedi prossimo parte per l'Algeria
....che fortuna...sono in due nella stessa citta'
almeno si potrà confessare

e' giovanissimo ...ha 5 anni di sacerdozio
e appena gli ha detto il superiore
che poteva andare bene per lui l'Algeria
...non lo ha lasciato neanche finire
"...si ci vado proprio in Algeria."

...li gli va piu' o meno come a Clemente
...lui diceva che per trovare un cristiano doveva guardarsi allo specchio
...li in una citta' di 100,000 abitanti
il Pime impiega ben 2 preziosissimi consacrati
per ben 4 cristiani
totale 4+2=6 cristiani

...e' inutile le logiche di questo mondo cozzano
con le logiche di un'altro
...e' proprio un'altro mondo in questo mondo

...chi ha avuto la tenacia di leggere fino a questo punto
...gli chiederei un ultimo sforzo
e me ne scuso, ma e' per una buona causa
1 ave maria per padre Piero
...mi risulta simpatico...penso ne abbia bisogno

...o forse ne abbiamo piu bisogno noi di lui.

...viva la serena allegria di p. Clemente!!!

...non e' ancora finita...con Clemente
...ha mille vite come i gatti

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