mercoledì 15 giugno 2016

CLEMENTE VISMARA 4 - 15 GIUGNO MEMORIA

Attualmente siamo in quattro padri: tre sono completamente sdentati,
solo ad uno, settantenne , rimane qualche dente.
Il più giovane ha 68 anni, il più vecchio 80

La vita è fatta per esplodere, per andare lontano.
Se essa rimane costretta entro i suoi limiti non può fiorire, se la conserviamo
solo per noi stessi la si soffoca. La vita è radiosa dal momento in cui
si comincia a donarla. Vivere solo la propria vita è asfissiante.

negli ultimi 10-12 anni della sua vita (è morto nel 1988 a 91 anni)
padre Clemente continua la sua missione con lo stesso entusiasmo di mezzo secolo prima.
E' il segno evidente che lavorava per Dio e per il prossimo,
non per se stesso, non si lasciava scoraggiare od indurire dagli acciacchi,
dalla diminuzione delle forze fisiche e nemmeno dalla guerriglia che
infuriava attorno alla missione di Mong Ping.

Ho tre ragazze che vogliono sposare tre militari, hanno messo
la condizione al fidanzato:"Se ti fai cattolico ti sposo, se no no".
E' lecito? Mi spiace perchè questi militari poi vengono
trasferiti lontano ed io perdo le mie pupille. Ne ho già perso altre.
Sposando dei militari potranno fare una vita meno miserabile
che sposare dei montanari che tutti gli anni fanno la fame.

Tale la vita così anche la morte,si applica perfettamente a Clemente Vismara.
Il 15 giugno 1988 è morto serenamente come sempre era vissuto.
In genere, per i missionari che muoiono nelle case del Pime
arriva un avviso che dice: E' morto di infarto, cancro, di polmonite".
Per Clemente, l'avviso dice semplicemente
"A Mong Ping è morto a 91 anni Padre Clemente"
non per qualche malattia, ma perchè esaurite le forze vitali,
il tempo della sua vita è finito

a 86 anni mi diceva
"Lascia perdere il mio passato, lo conosci già perchè ho scritto molto
Parliamo invece del mio futuro, del futuro di questa missione.
...non è mai andato in pensione.

Si preparava alla morte, ma la viveva con gioia,
come un passaggio naturale alla vita che non ha fine.
Anzi quando si è messo a letto gli ultimi giorni,
scherzava con le suore che lo curavano e diceva
che non avrebbe fatto nemmeno un'ora di purgatorio,
era sicuro di andare subito in Paradiso.

Nelle sue lettere Pensa sempre a come faranno ,
quelli che verranno dopo di lui, a mantenere i suoi orfani.
Questo l'unico cruccio che aveva.

Il vivere è bello, ma non è la pienezza della felicità.
Io sono nell'85mo anno di vita e mi potrebbe bastare.
Mi spiacerebbe morire non per me ma per i miei 234 orfani e compagnia bella.
Io posso mantenere questo numero di orfani (ne vorrei di più)
perchè col lo scrivere, coll'industriarmi qui ecc, ecc,
ricevo aiuti a sufficienzaper tirare sera ed anche mezzanotte

Attualmente ho 234 orfani la più parte sono femmine,
in più ho anche lattanti ecc, ecc.
Io non faccio pagare nulla e penso coll'aiuto delle suore
anche al vestito, alle medicine ecc.
Io non so quanto spendo al giorno, so però che ogni fine mese,
per il vitto solo, la suora mi manda una specifica
di oltre 3 mila kiats. Un kiats vale 10 lire e più.
Se non è un miracolo questo dove sono i miracoli?
Io sciupo molto tempo a scrivere, sono quasi stanco di scrivere e vorrei
smettere ma se smetto come vivere?

La cassa da morto l'ho già fatta mi costa kiats 150
e tutta di legno teak, legno che le formiche bianche
non mangiano.
Se sono stato male da vivo che stia bene da morto.

nel 1980 scrive a Padre Fedele Giannini

Un giovanotto prima di partire mi regalò una zampa di maiale cruda
Corre fama che al prete di Mong Ping piace lo zampetto di maiale.
Stamattina Suor Clementina sta cuocendo lo zampetto per il suo vecchio
padre e lo cuoce forte perchè sa che al suo prete mancano tutti i denti.
Mi spiace tanto per lei che, pur essendo Superiore generale,
nessuno dei suoi missionari sa offrirle uno zampetto di maiale.

Io voglio bene a loro perchè voglio che vengano in paradiso
con me, loro vogliono bene a me perchè riempio la loro pancia.

per fare il missionario a Kengtung, bisogna proprio
essere cotti di passione missionaria

...eppure è bello bello bello bello bello. Statemi tutti bene
e se vi riesce fate il missionario anche voi.
Con affetto, Clemente.

Sono stato in aereo a Rangoon a incontrare il mio Superiore
generale. C'erano anche altri padri sia d'Italia come di Toungoon.
Ci ho fatto una figura barbina! Era dal 1956 ch'io non vedevo
città, quindi per me tutto era una meraviglia.
A me pareva che tutti i missionari conducessero una vita di bosco
come la mia ed anche loro avessero i fastidi che ho io. Fatto sta
che tutti mi aiutarono.
Il Superiore Generale mi regalò mille Kiats.
Altri padri 2 mila Kiats. All'Ambasciata Italiana 1800 Kiats,
altri 1600, fatto sta che partii povero e ritornai ricco,
tanto è vero che ora sto costruendo u
na nuova residenza a 32 miglia da qui.

Padre Vismara, perchè è sempre contento?
-Eperchè non dovrei esserlo? Pensa un po' a quante fortune ho avuto:
il dono della vita e della fede, due buoni genitori e un'ottima famiglia,
la vocazione sacerdotale e missionaria e poi un popolo che mi vuol bene,
che e' il mio popolo, nella buona e nell'avversa fortuna.
Dimmi un pò, perchè mai non dovrei essere felice?
Io dico sempre al signore: voglio essere tutto Tuo,
se c'è qualcosa che in me non ti piace, toglila.
Ebbene, uando vuoi bene al Signore e lo servi,
non puoi avere paura di nulla,
non puoi provare tristezza per nulla.

Se non fossi tu, io non ci sarei",
mi diceva un giovane uomo che avevo raccolto bambino
vent'anni prima in mezzo alla strada.
Gli ho dato un mestiere, l'ho sposato, il Signore lo benedice.

La gente animista
In una festa degli spiriti va persa tutta la ricchezza
che il villaggio ha accumulato nel corso dell'annata.
Poi magari fanno la fame.

-E' venuto da me un padre di famiglia con quattro figli, ammalato gravemente.
Mi dice:"Padre, ho dato allo stregone prima un maiale, poi due, poi tre e quattro.
Ho fatto tutti i sacrifici ma non sono guarito.
"Vedi un po tu: se riesci a guarirmi mi faccio cristiano"
Ho dato da mangiare a lui, alla moglie ai quattro figli, li ho sistemati in sacrestia
e l'ho fatto curare dalle suore.
Ebbene è guarito e si è convertito con tutta la famiglia.
Tu non sai la riconoscenza che ha questa gente, quando si libera dalla paura:
guariscono dalle malattie anche solo per quello, per uno spirito nuovo di libertà,
di gioia, di serenità che gli entra nel cuore.
-Perchè se si ammalano debbono fare sacrifici di animali?
-Perchè pensano che le malattie vengono non da cause fisiche
che si possono curare, ma da cause misteriose, cioè dall'influsso degli
spiriti cattivi, dal malocchio.
Nono sono mai riuscito a convertire uno stregone.
C'è riuscito il p. Osvaldo Filippazzi, io no.
In un villaggio kachin andò da lui lo stregone dicendogli:
"Padre, sono ammalato. Ho ammazzato tutte le vacche, i maiali,
i bufali del villaggio, ma non sono guarito.
Adesso vengo da te per vedere se sei capace di guarirmi".
E' guarito e si è battezzato col nome di Angelo.
E' già in Paradiso.

Io non ci sono riuscito
Mi sono capitati diversi casi.
Mi ricordo benissimo quando lo stregone più forte di
Kentgum fu messo in prigione.
-perchè dice lo stregone più forte?
-Perchè era capace di sei bufali, cioè aveva la forza
di sei bufali ed imponeva sacrifici anche di sei bufali.
Un uomo che tutti temevano per la forza fisica
e la capacità di stregonerie.
Poi un bel giorno va a finire in prigione perchè aveva rubato.
Io sono andato a visitarlo per pietà, perchè tutti l'avevano abbandonato.
Quando è uscito era ammalato ed è venuto da me.
Gli ho dato le medicine e gli ho detto "Tu hai finito di fare lo stregone.
Convertiti al Cristianesimo, il Signore ti vuole bene e ti perdona di tutto.".
"Mi converto se mi dai 10 rupie". "Te ne do' anche venti se ti metti
a studiare il catechismo"
...Ma poi non si è mai convertito:aveva paura anche lui che gli
spiriti cattivi si vendicassero,
non poteva abbandonare gli amuleti ed i sacrifici.
Però i suoi tre figli si sono convertiti e sono diventati tutti
e tre miei catechisti:anzi la figlia adesso è suor Clementina,
una bravissima suora di Maria Bambina.

E' contento dei suoi cristiani?
-Contentissimo! Vorei tanto che in Italia prendeste esempio
da loro: fedeltà alla preghiera, alla Chiesa,
ai comandamenti di DIo, all'amore al prossimo
...Danno buon esempio anche a me.
In questi anni ho avuto diversi cristiani, famiglie o anche villaggi
interi, che per la fede hanno sofferto persecuzioni, battiture,
morte. Io sono convinto che, quando tornerà la pace, su
queste montagne e tra queste foreste vi sarà
una primavera cristiana che stupirà il mondo.

Non ho mai rifiutato nessuno: a me basta
che abbiano il certificato di povertà e sono figli miei, li aiuto
e li difendo contro i prepotenti. Sono venuti i piu poveri:
lebbrosi, orfani, vedove scacciate e sfruttate,
ladri e stregoni umiliati e bastonati, oppiomani,
bambine e bambini soli, sciacati e derisi da tutti,
ciechi senza nessuno che li aiutasse.
La Chiesa qui è nata da questi figli di DIo.
sono diventati preti, suore, maestri e funzionari pubblici
catechisti e lavoratori apprezzati in tutti i mestieri.

Qualche anno fa a Kengtung, i seminaristi hanno festeggiato
, me presente, il mio onomastico.
Avevano preparato cinque sedie per i festeggiati:
in mezzo sedevo io, a destra il p. Clemente Apha
(buonissimo prete che è stato mio ragazzo), a sinistra
la suor Clementina (la figlia dello stregone) e agli altri
due lati due seminaristi anche loro di nome Clemente.
Ma in giro per la Birmania ce ne sono altri!
Ho fatto anche un discorso ed ho detto:
"Io non voglio morire ed è impossibile che muoia.
P. Clemente Apha mi ha seguito ha battezzato due Clementi.
I due Clementi battezzeranno altri quattro Clementi,
che a loro volta ne battezzeranno otto, eccetera , eccetera.
Tutti ridevano, ma io parlavo sul serio.

Ho avuto tanti dolori, ma non so cosa sia la tristezza e lo scoraggiamento.
-Bisogna donare la propria vita con generosità , con entusiamo ed amore.
Non temere nulla per sè, non essere attaccato
nemmeno alle opere che fai e alle persone che ti vogliono bene.
Essere liberi per amare Dio e il prossimo con tutta la vita.
Se il missionario non dona tutto se stesso non vale niente.
Solo Dio ti basta.

In Italia non tornerò piu a meno che non succeda qualcosa.
Ad esempio?
Se diventassi ammalato grave, piuttosto di dare fastidio
agli altri...Oppure se tornasse in italia il p.Osvaldo Filippazzi
e la suor Battistina che sono da me da tantissimi anni, sarei tentato.
Perchè non ci sono preti locali?
-Si ma non riuscire piu' nemmeno a raccontare i tuoi peccati
in italiano mi spiacerebbe.
Così mi dice suor Battistina:"Se va via lei, vado via anch'io.
per me è stata come una sorella, una mamma,
siamo assieme da tanti anni:
senza di lei non avrei fatto tutto quello che ho fatto.

-Sveglia ragazzi!,
il mondo è grande.
Dite al SIgnore che vi chiami a seguirlo:
sarebbe la grazia più grande che vi potrebbe fare la vita.
E se vi chiama , non ditegli di no:
non ci pentiremmo mai di aver detto di si al Signore!

Alla domenica do la carne.
Tutti mangiano e nessuno paga.

continuiamo sino alla fine. La ricompensa è infinita.

Testimonianza del grande amico buddhista U sai Lane
che abitava a Mong Ping.

-Andai a trovarlo e lo implorai di chiedere a DIo di non farlo morire,
poichè c'era molto bisogno di lui su questa terra.
Egli rispose che oramai era tardi.
"Questa volta non posso più. Io devo andare a Dio. Dio mi chiama"
Io gli dicevo di stare qui ancora cent'anni e lui rispondeva: "No , no
Ora devo proprio andare, DIo mi chiama". Con queste parole lo lasciai
e poche ore dopo sentii la camapana che annunziava la morte".

Testimonianza di suor Clementina.

"In trent'anni di vita religiosa non ho mai sperimentato una cosa così
sorprendente: il padre, morente, celebrò la Messa tranquillamente
dall'inizio alla fine, senza difficoltà, e questo non per un sol giorno,
ma per cinque giorni . Ciò lascio un segno indelebile nelle nostre vite.

La sera poco prima di morire, mi chiamò e mi disse:
"Stò per raggiungere Gesù e sono estremamente felice.
Se tu vuoi provare questa gioia nella tua vita, di spesso:
Sia fatta la tua volontà"

Sapeva di essere arrivato alla fine e se n'è andato piano piano,
sempre pregando. Ad un certo momento gli chiesi:
"Cosa sta dicendo?", perchè non capivo il bisbiglio
delle sue labbra.
Mi sussurrò: "Sto dicendo l'ultima decina del rosario".
Furono le sue ultime parole.
Si può dire che è morto di stanchezza, consumato.
Vorrei morire anch'io come è morto lui.
E' morto bene, così contento, così sorridente,
che era un piacere vederlo.
Era proprio la morte del giusto

padre clemente Vismara
e' beato
la sua festa liturgica e' il 15 giugno

penso si possa invocare come protettore
degli orfani e dei bimbi in genere
...quelli per cui si e' sempre speso

...grazie Clemente

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