domenica 17 luglio 2016

RIMANETE NEL MIO AMORE


Quante volte, Signore, ho provato a immergermi nella contemplazione del tuo immenso amore; quante volte ho desiderato ardentemente aprirti il mio cuore per accogliere il tuo amore in pienezza; quante volte ho meditato la tua Parola di fuoco nel tentativo di viverla il più possibile alla lettera, senza mezze misure o compromessi di comodo, per imparare da Te che sei l’Amore ad amare.
Ogni volta un nuovo brivido di commozione, di sorpresa, di meraviglia ha avvolto la mia anima: quanto straordinario, smisurato, incommensurabile, incomprensibile, infinito è il tuo amore! Ma più provo a contemplare quanto pazzamente ci ami, più mi rendo conto di quanto pazzi siamo noi nel non accogliere il tuo amore, nel non lasciarci raggiungere dall’incredibile quantità di grazia che desideri riversare nei nostri cuori.
Eppure tu ci chiedi di RIMANERE NEL TUO AMORE, ci hai comandato di AMARCI COME TU CI HAI AMATO
“Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio Amore” (Gv 15,9-10). Ci hai mostrato la via per rimanere nel tuo amore, per dimorare nel paradiso del cielo nel tuo cuore. Ci hai consegnato il tuo comandamento: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv. 15, 12). Sei venuto ad abitare in mezzo a noi per insegnarci la vita del cielo e ogni giorno ti doni totalmente a noi nell’Eucaristia, nella tua parola, ti rendi presente dove due o più sono uniti nel tuo amore (Mt. 18,20)… per insegnarci l’Amore!
Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore! Dalla tua pienezza abbiamo ricevuto grazia su grazia!! (Gv.1,16)
Che bello sarebbe, Signore, se imparassimo ad accogliere e rispondere in pienezza al tuo amore; che meraviglia sarebbe se davvero iniziassimo a vivere già quaggiù la vita di lassù!
Ma quanti assurdi miraggi e seduzioni continuano a distrarre il nostro cuore. Quanto folle continua ad essere la corsa di questo mondo nel vano tentativo di afferrare promesse di felicità che lasciano l’amaro nell’anima.
Sì, Signore, ogni giorno che passa vedo con maggiore chiarezza che davvero tutto è vanità delle vanità, tutto è destinato a passare, solo il tuo amore resta!
Solo se rimaniamo nel tuo amore sperimentiamo quella pienezza di vita che tu, che sei il Signore della Vita, sei venuto a regalarci; assaporiamo l’ebbrezza della beatitudine del Cielo e riusciamo ad ascoltare la tua musica divina che ha sapore di eternità.
Salvati dal tuo amore, cantiamo un canto nuovo!
Sì, Signore, sei venuto ad abitare in mezzo a noi per salvarci dalla nostra miseria che ci imprigiona nel freddo carcere del nostro egoismo; sei venuto a salvarci dalla nostra cieca vanità che ci porta a sprofondare in un baratro di tenebre taglienti; sei venuto a salvarci dall’impurità che ci porta a deturpare la bellezza della nostra anima nel folle tentativo di usare tutto e tutti, ferendo mortalmente chi tenta di amarci; sei venuto a salvarci dalla nostra sete di potere che ci spinge ad innalzarci senza scrupoli sopra gli altri per poi precipitare inesorabilmente in una solitudine sempre più angosciante. Sei venuto a trasfigurare il nostro cuore spezzato che, colpito dalle terribili ferite della vita, si è barricato dietro un muro invalicabile nella paura dell’abbandono, del giudizio, del tradimento, del rifiuto. Hai abbracciato il nostro cuore di pietra, incapace di donare e ricevere amore, ci hai donato un cuore di carne e ora possiamo cantare un canto nuovo.
Donaci, Signore, di cantare a gran voce un rendimento di lode a Te fino agli estremi confini della terra; donaci di perderci nella danza delle tue celesti melodie, di vivere immersi nella meraviglia della contemplazione delle tue opere stupende; donaci di accoglierti in pienezza nel nostro cuore; donaci di vivere la vita del Cielo già su questa terra; donaci di rimanere nel tuo amore per cantare sempre la Gioia che tu ci doni!

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