domenica 24 luglio 2016

cari figli

"Cari figli,
la mia presenza reale e vivente in mezzo a voi deve rendervi felici, perché questo è il grande amore di mio Figlio.
Egli mi manda in mezzo a voi affinché, con materno amore, io vi dia sicurezza; affinché comprendiate che dolore e gioia, sofferenza e amore fanno sì che la vostra anima viva intensamente; affinché vi inviti nuovamente a celebrare il Cuore di Gesù, il cuore della fede: l’Eucaristia.
Mio Figlio, di giorno in giorno, nei secoli ritorna vivente in mezzo a voi: ritorna a voi, anche se non vi ha mai abbandonato.
Quando uno di voi, miei figli, ritorna a Lui, il mio Cuore materno sussulta di felicità.
Perciò, figli miei, ritornate all’Eucaristia, a mio Figlio.
La strada verso mio Figlio è difficile e piena di rinunce ma, alla fine, c’è sempre la luce.
Io capisco i vostri dolori e le vostre sofferenze e, con materno amore, asciugo le vostre lacrime.
Confidate in mio Figlio, poiché Egli farà per voi quello che non sapreste nemmeno chiedere.
Voi, figli miei, voi dovete preoccuparvi soltanto per la vostra anima, perché essa è l’unica cosa che vi appartiene sulla terra.
Sudicia o pura, la porterete davanti al Padre Celeste.
Ricordate: la fede nell’amore di mio Figlio viene sempre ricompensata.
Vi chiedo di pregare in modo particolare per coloro che mio Figlio ha chiamato a vivere secondo Lui e ad amare il loro gregge.
Vi ringrazio!"
TESTO DEL COMMENTO DI P. LIVIO
È un messaggio dove ogni frase è un poema. Sono persino imbarazzato a commentare questo messaggio della Madonna, per cui la prima raccomandazione che vi faccio è di leggerlo e meditarlo parola per parola, per tutto il mese, perché è di una ricchezza spirituale straordinaria.
“La mia presenza reale e vivente in mezzo a voi deve rendervi felici, perché questo è il grande amore di mio Figlio”.
La Madonna rileva, come già in altri messaggi, che c’è il pericolo che la sua presenza diventi un’abitudine, qualcosa di scontato, qualcosa che non commuove, che non interpella, come quando andiamo a Messa per abitudine e non ci rendiamo conto che Cristo è vivo sull’altare, così può avvenire per quanto riguarda questa esperienza straordinaria delle sue Apparizioni, non dico per i veggenti, ma per noi che ormai ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci rendiamo conto che la Madonna è presente in modo reale, viva e ci dà parole che non passeranno.
Prima di tutto ricordiamoci di questa grazia immensa che ci ha concesso Gesù: la presenza reale e vivente della Madonna in mezzo a noi.
È Gesù stesso che La invia: “Egli mi manda affinché, con materno amore, vi dia sicurezza”. La Madonna dà oggi una nuova spiegazione a motivo di questa sua presenza, perché ci vede incerti nella fede, ci vede stanchi, ci vede dubbiosi, ci vede barcollanti o ci vede che vaghiamo nel mare dell’effimero senza una direzione e, con quella dolcezza che la Madonna trasmette in tutti messaggi, ci rende saldi nella fede,
“affinché comprendiate che dolore e gioia, sofferenza e amore”, che sono le vicende della vita, sono animate dalla grazia, e nelle vicende quotidiane possiamo scrivere una pagina di amore nei libri dell’eternità,
“dolore e gioia, sofferenza e amore” non sono qualcosa che ci schianta o qualcosa di effimero che passa, ma sono realtà che “fanno sì che la vostra anima viva intensamente”, vivendo tutto nella fede.
E poi dice la ragione forse ultima, più profonda per cui Gesù l’ha mandata: “affinché vi inviti nuovamente a celebrare il Cuore di Gesù, il cuore della fede: l’Eucaristia”.
Le parole della Madonna sono l’interpretazione materna del Vangelo di suo Figlio, Lei è l’Ancella del Signore e ci fa capire che è qui per riportarci a suo Figlio, presente nell’Eucarestia.
Il fine ultimo per cui suo Figlio L’ha mandata è perché ci riporti a Lui, e ci riporti a Lui attraverso la chiamata alla preghiera, la chiamata alla fede, la chiamata alla conversione, la chiamata alla Confessione, ma tutto questo ha come scopo l’unirci a Cristo nell’Eucarestia.
Per tanto tempo la Madonna ha insistito sulla conversione e sulla Confessione, ma è perché conversione e Confessione sono per portarci all’Eucarestia, che è il cuore della fede.
La Madonna già dall’inizio aveva organizzato la parrocchia di Medjugorje sulla Santa Messa quotidiana ogni sera e aveva invitato tutti i parrocchiani a partecipare e fino ad oggi si celebra anche con tutti i pellegrini.
Nell’Eucarestia è presente Cristo vivo, nella formulazione teologica, catechetica diciamo che nell’Eucarestia è presente Gesù Cristo realmente presente col suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
La Madonna ci spiega l’Eucarestia con una frase molto semplice: “mio Figlio ritorna vivente in mezzo a voi”, Cristo ritorna realmente vivente, risorto, nello splendore della sua gloria, è realmente presente.
La Madonna fa una certa analogia tra la sua presenza reale e vivente, Lei appare con il Corpo reale e i veggenti l’hanno toccata più volte, diversa dalla presenza spirituale della Madonna che c’è ovunque nel mondo, come in tutti i santuari mariani, ma lì a Medjugorje è reale e vivente.
Così per analogia possiamo dire che Gesù è spiritualmente presente ovunque, ma nell’Eucarestia, ogni giorni, attraverso “i secoli ritorna vivente in mezzo a voi”, realmente presente, con la sua umanità e la sua divinità, “ritorna a voi, anche se non vi ha mai abbandonato”.
“Io sono con voi fino alla fine dei secoli”, dice Gesù, non ci ha mai abbandonato, Lui è presente con il suo spirito, con la sua grazia, con la sua parola, con i Sacramenti, ma nell’Eucarestia ritorna vivente in mezzo a noi. Quindi l’Eucarestia non solo ci dà la grazia, come tutti i Sacramenti, ma ci dà l’Autore stesso della grazia che è il Figlio di Maria.
Il ritorno a Cristo non è qualcosa di impalpabile, è un cammino di fede, di preghiera, di conversione, di Confessione e poi l’Eucarestia.
Solo nell’Eucarestia Gesù è presente, realmente vivente.
“Quando uno di voi, miei figli, ritorna a Lui, il mio Cuore materno sussulta di felicità”. Quando la Madonna ci vede che, in grazia di Dio, con fede noi torniamo a Gesù e Lo riceviamo nell’Eucarestia, il suo Cuore sussulta di felicità.
“Perciò, figli miei, ritornate all’Eucaristia, a mio Figlio”, tornare a Gesù significa tornare alla Confessione e alla Comunione.
“La strada verso mio Figlio è difficile”, lo sappiamo benissimo. Gesù ha detto di passare dalla porta stretta e camminare sulla via ripida, che non è larga come quella del demonio piena di false luci, di false gioie e di trappole, ma “piena di rinunce”, bisogna rinunciare alle seduzioni, all’effimero e al male, “ma, alla fine, c’è sempre la luce”.
Si è contenti, mai nessuno si troverà pentito per aver seguito Gesù, invece sempre si troverà pentito di aver seguito il demonio.
“Io capisco i vostri dolori e le vostre sofferenze e, con materno amore, asciugo le vostre lacrime”, non sempre la Madonna ci toglie i dolori e le sofferenze, però ci toglie la disperazione, ci asciuga le lacrime, ci dà sempre la speranza.
“Confidate in mio Figlio, poiché Egli farà per voi quello che non sapreste nemmeno chiedere”. La Madonna ha detto un volta che la preghiera ottiene miracoli, chi confida in Gesù vedrà le meraviglie della sua potenza, e la sua potenza sarà quella di far trionfare l’amore nel momento in cui sembra che il principe di questo mondo stia per vincere. Se ci convertiamo, se ci pentiamo, se ci affidiamo, se siamo umili, farà “quello che non sapreste nemmeno chiedere”, ci porterà nel Cuore stesso della Santissima Trinità.
Voi, figli miei, voi dovete preoccuparvi soltanto per la vostra anima”. Di cosa dobbiamo preoccuparci: dei problemi economici, della salute? I tempi nei quali viviamo sono talmente difficili e pieni di trappole che noi dobbiamo stare attenti, raccolti, fissi su questo obiettivo: la salvezza eterna della nostra anima, dobbiamo conservarci puri, umili, semplici, in modo tale che il Padre Celeste ci abbracci nel momento della nostra morte. Preoccupandoci delle anime degli altri, noi operiamo anche per la nostra anima, “perché essa è l’unica cosa che vi appartiene sulla terra”, noi di là andiamo soltanto con la nostra anima, non con le nostre case, con le nostre cose, né con i nostri soldi, di fronte all’anima tutto il resto è polvere, l’anima è tutto ciò che noi abbiamo e che siamo.
Questa anima, “sudicia o pura, la porterete davanti al Padre Celeste”. Quante volte la Madonna ci ha richiamato allo sbocco della vita, all’Eternità, al giudizio personale. La Madonna ci ricorda questa realtà che a volte noi preti abbiamo quasi paura di dire. “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?” Con parole materne la Madonna commenta questa frase del Vangelo.
“Ricordate: la fede nell’amore di mio Figlio viene sempre ricompensata”, chi si affida a Gesù e alla sua misericordia, sa che Gesù non lo tradirà mai.
Poi quella meravigliosa espressione con cui parla dei sacerdoti: “Vi chiedo di pregare in modo particolare per coloro che mio Figlio ha chiamato a vivere secondo Lui e ad amare il loro gregge”, a vivere come Lui, poveri, obbedienti, casti e pieni di fede, ci chiede di pregare per tutti i sacerdoti, i vescovi e il Papa. “Vi ringrazio!"
Da quale cuore può venire questo messaggio? Questi sarebbero messaggi banali come dice qualche studioso da quattro soldi? Ogni frase è un poema divino. Queste parole possono venire soltanto dal Cuore di Maria.


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