lo scorso novembre, CitizenGO ha intrapreso un'iniziativa in tutta Europa per
chiedere al senato belga di non votare un disegno di legge che prevedeva
l'introduzione dell'eutanasia per i bambini. Le decine di
migliaia di firme raccolte non sono state sufficienti e la proposta di legge è
stato approvata a larga maggioranza sia dalla Commissione che dall'aula.
Nonostante questa sconfitta, non possiamo darci per vinti. Ti invito quindi,
se non lo hai già fatto, a firmare questa nostra petizione (http://www.citizengo.org/it/923-no-alleutanasia-intantile-europa)
rivolta direttamente al re Filippo del Belgio. Il sovrano
belga, come il Presidente della Repubblica italiano, ha la facoltà di non
firmare e quindi di bloccare le leggi votate in Parlamento. Con la nostra
iniziativa gli chiediamo proprio questo: di non firmare e quindi di non rendere
effettivo questo provvedimento semplicemente agghiacciante.
Questa legge è stata proposta e votata sull'onda di due falsi pregiudizi.
Il primo è che essa serva ad alleviare i bambini gravemente malati da atroci
sofferenze. Ma ci sono molti modi per far questo (ad esempio, le cure
palliative) e non c'è nessun bisogno dell'eutanasia attiva,
cioè, in poche parole, di uccidere un bambino, per non
farlo soffrire.
Il secondo è che la scelta sull'eventuale eutanasia spetta al paziente, che
così avrebbe la possibilità di decidere di se stesso. Ma come può un bambino,
oltretutto malato e sofferente, decidere "liberamente" (sempre ammesso che ciò
sia possibile) di morire? Evidentemente, a conti fatti, a decidere sulla
vita del bambino sarà sempre qualcun altro, si tratti dei genitori,
degli psicologi o dello Stato.
Tutto ciò mostra come questo provvedimento, promosso come misericordioso e
liberale, sia in realtà l'espressione più orribile di una mentalità
semplicemente nazista, che punta a lasciare in vita solo gli individuo
"di serie A" e che accompagna verso la morte tutte quelle esistenze ritenute
indegne di essere vissute o che rappresentano un costo economico e sociale che
la collettività non ha più voglia di sostenere.
In Belgio tutto ciò avviene già nei confronti dei detenuti
in carcere e dei malati psichici gravi: i primi vengono
lasciati "liberi" di suicidarsi per depressione, facendo finta di non vedere che
essa è ovviamente causata dalla loro prigionia, mentre i secondi sono quasi
spinti all'eutanasia, con il raggelante proposito di trasformarli in "donatori"
di organi per individui ritenuti più degni di vivere, come se
esistessero persone più utili da morte che da vive.
Questa concezione nichilista e oscena della vita e della dignità umana
rappresenta proprio quella "cultura dello scarto" più volte denunciata
da Papa Francesco, quella mentalità secondo cui si tende a d escludere
dalla società chi non rientra in determinati parametri fisici, economici o di
efficienza: i poveri, i bambini non nati, gli emarginati sociali, gli anziani e
(come in questo caso) i malati gravi.
Uccidere chi sta soffrendo (a maggior ragione se bambino) vuol dire scegliere
la via più facile e crudele, dimenticando il dovere alla
solidarietà e alla vicinanza verso i malati e la pari dignità
di ogni singola vita umana.
Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di insistere con la nostra
iniziativa (http://www.citizengo.org/it/923-no-alleutanasia-intantile-europa):
quando avremo raccolto il maggior numero possibile di firme da tutta Europa,
le invieremo al sovrano belga Filippo, con la richiesta di
rifiutarsi di firmare questa legge abominevole. Se hai già sottoscritto questa
iniziativa, ti invito comunque a entrare nel nostro sito e condividere la
petizione con i tuoi contatti.
Non ti nascondo, STEFANO, che si tratta di un'impresa molto difficile. Ma
proprio non possiamo starcene con le mani in mano di fronte a quanto sta
succedendo, e spero che anche tu vorrai mettere la tua firma per opporti a
questa inaccettabile deriva culturale.
Grazie del tuo impegno nelle nostre campagne.
A presto,
Matteo Cattaneo e il team di CitizenGO
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