Cari amici, Papa Francesco, sulla stessa onda
della Regina della Pace,
è infaticabile nell’incoraggiare ad
accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.
“Il perdono dei nostri peccati non è qualcosa che possiamo darci
noi.
Io non
posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un altro e
nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù”.
Quando
riceviamo il perdono dei peccati, possiamo veramente “essere nella pace”:
“E questo lo abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a confessarci,
con un
peso nell'anima, un po' di tristezza; e
quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in pace,
con quella pace dell'anima tanto bella che soltanto Gesù può dare,
soltanto Lui”.
Il Papa ha anche ricordato che è necessario rivolgersi al sacerdote,
non confessarsi solo con Dio:“Uno può dire: io mi
confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio
‘perdonami’,
e dire i
tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli,
contro
la Chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa,
ai
fratelli, nella persona del sacerdote”.
Accostandosi al
Sacramento della Riconciliazione, anche la vergogna è
salutare:
“Anche la vergogna è buona, è salute avere un po' di vergogna
…La
vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore
e con
tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona”.
Non
bisogna avere paura della Confessione:
“È buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose,
che sono
tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio,
con la
Chiesa, con il fratello.
Non avere paura della
Confessione!
Uno,
quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, a
nche la
vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero,
grande,
bello, perdonato, felice”.
“Ogni
volta che noi ci confessiamo, Dio ci abbraccia, Dio fa festa!
Andiamo
avanti su questa strada. Che Dio vi benedica!”
Vostro Padre
Livio
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“Davvero tutto è buono e splendido perché tutto è verità”. I fratelli Karamazov Fedor Dostoevskij
giovedì 20 febbraio 2014
CONFESSIONE
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