Se soffri, chiunque tu sia, entra, mangia, dormi,
ritrova la speranza, qui tu sei amato".
Sessant'anni fa, il 1° febbraio 1954,
padre Henri Grouès,
meglio noto come l'abbé Pierre,
dai microfoni di Radio Luxembourg
lanciava un appello per il soccorso ai senzatetto
Il testo dell'appello
del 1° febbraio 1954
Ecco in una nostra traduzione l’appello del 1° febbraio 1954.
abbé Pierre
Amici miei, aiuto! Una donna è morta di freddo
questa notte
alle 3, sul marciapiede di corso Sebastopoli.
In mano aveva il biglietto con
cui era stata sfrattata l'altro ieri.
Ogni notte ci sono più di duemila poveri
sui nostri marciapiedi
che soffrono il freddo, muoiono senza cibo, senza pane,
senza tetto.
Alcuni sono quasi nudi.
Ascoltatemi. In tre ore si sono creati i
due primi centri di soccorso:
uno sotto una tenda, ai piedi del Panthéon,
in
via Montagne Sainte-Geneviève, l'altro a Courbevoie.
Sono già stracolmi.
Bisogna che questa notte, in ogni città della Francia,
in ogni quartiere di
Parigi, si aprano dei centri di soccorso,
dove questa povera gente possa
trovare coperte, paglia,
minestre e un sorriso di gente amica.
Sulla porta,
alla luce di una lampada,
si appenda un cartello con le parole
"Centro
fraterno di soccorso",
sotto il quale si possano leggere queste semplici
parole: "
Se soffri, chiunque tu sia, entra, mangia, dormi,
ritrova la
speranza, qui tu sei amato".
I bollettini meteorologici annunciano un mese
di gelo terribile.
Finché l'inverno dura, finché esistono i centri,
davanti ai
loro fratelli che muoiono in povertà,
tutta l'umanità dovrebbe avere un'unica
volontà:
la volontà di rendere non possibile questa situazione.
Io vi supplico,
fateci amare l'un l'altro per potere fare questo ora.
Da cotanto dolore,
lasciate che ci venga data
una cosa meravigliosa: lo spirito di condivisione
della Francia.
Grazie!
Ognuno può aiutare questi senzatetto.
Per questa notte,
al più tardi per domani,
ci occorrono cinquemila coperte,
trecento grosse tende
militari, duecento stufe catalitiche.
Fate recapitare velocemente tutto questo
all'Hôtel Rochester,
via Le Boétie, numero 92.
Il rendez-vous per i volontari e
gli autocarri per portarli:
stanotte alle undici, davanti alla tenda sul
Montagne Sainte-Geneviève.
Grazie a voi a Parigi stanotte nessun uomo,
nessun
bambino dormirà sull'asfalto o sulle banchine.
Grazie.
(©L'Osservatore Romano 3-4 Febbraio 2014)
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