DALLE “LETTERE” DI SAN PIER DAMIANI, VESCOVO
Mi hai pregato, o carissimo, che ti mandassi
per iscritto parole di consolazione e addolcissi
il tuo animo amareggiato per i flagelli che sopporti.
... Dove c’è timore e giustizia,
la tentazione di qualsiasi avversità
non è una tortura da schiavi,
ma piuttosto una correzione paterna.
Perciò anche il beato Giobbe, trovandosi tra
gli stessi flagelli delle percosse, dice:
Colui che ha cominciato, egli stesso mi stritoli,
sciolga la sua mano e mi abbatta
(cfr. Gb 6, 9 volg.),
aggiunge ancora:
Avrei invero ancora una consolazione,
che mi affligga col dolore senza risparmiarmi
(cfr. Gb 6, 10).
Per gli eletti di Dio, infatti, lo stesso castigo divino
è una grande consolazione,
perché attraverso i flagelli di un momento,
che sopportano, avanzano a grandi passi
nella ferma speranza di conquistare la gloria d
ella beatitudine celeste.
Per questo l’orefice batte l’oro con il martello
per renderlo più puro dalle scorie.
Per questo la lima raschia con insistenza,
perché la naturale lucentezza
del metallo appaia più chiaramente.
La fiamma saggia i vasi del vasaio,
mentre la tribolazione saggia gli uomini giusti
(cfr. Sir 27, 5 volg.).
Perciò anche il. beato Giacomo dice:
«Considerate perfetta letizia, fratelli,
quando subite ogni sorta di prove » (Gc 1, 2).
...Perciò, carissimo e dolcissimo fratello,
mentre sei circondato di colpi,
mentre sei castigato da percosse
e dalla correzione di Dio, non disperar in cuor tuo,
non ti sfugga il lamento della mormorazione.
L’amarezza della mestizia non ti avvolga completamente,
la pusillanimità non ti renda nervoso.
Regni sempre la serenità sul tuo volto
e la gioia nel tuo animo, e risuoni
sulla tua bocca il ringraziamento.
Bisogna lodare infatti il disegno divino che colpisce
momentaneamente i suoi allo scopo d
i sottrarli ai flagelli eterni. Deprime per elevare,
taglia per guarire, atterra per sollevare.
Pertanto, o carissimo, irrobustisci il tuo animo
alla pazienza con queste ed altre testimonianze
della Sacra Scrittura ed aspetta lietamente
la gioia dopo la tristezza.
La speranza ti innalzi alla felicità,
la carità accenda il tuo fervore,
perché la mente, piena di queste realtà,
dimentichi ciò che soffre esteriormente,
si rianimi e si immedesimi in ciò che contempla interiormente.
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