venerdì 21 febbraio 2014

SAN PIER DAMIANI La speranza ti innalzi alla felicità







DALLE “LETTERE”  DI SAN PIER DAMIANI, VESCOVO

Mi hai pregato, o carissimo, che ti mandassi 
per iscritto parole di consolazione e addolcissi 
il tuo animo amareggiato per i flagelli che sopporti. 

... Dove c’è timore e giustizia, 
la tentazione di qualsiasi avversità 
non è una tortura da schiavi, 
ma piuttosto una correzione paterna. 
Perciò anche il beato Giobbe, trovandosi tra 
gli stessi flagelli delle percosse, dice: 
Colui che ha cominciato, egli stesso mi stritoli, 
sciolga la sua mano e mi abbatta 
(cfr. Gb 6, 9 volg.), 
aggiunge ancora: 
Avrei invero ancora una consolazione, 
che mi affligga col dolore senza risparmiarmi 
(cfr. Gb 6, 10). 
Per gli eletti di Dio, infatti, lo stesso castigo divino 
è una grande consolazione, 
perché attraverso i flagelli di un momento, 
che sopportano, avanzano a grandi passi 
nella ferma speranza di conquistare la gloria d
ella beatitudine celeste. 
Per questo l’orefice batte l’oro con il martello 
per renderlo più puro dalle scorie. 
Per questo la lima raschia con insistenza, 
perché la naturale lucentezza 
del metallo appaia più chiaramente. 
La fiamma saggia i vasi del vasaio, 
mentre la tribolazione saggia gli uomini giusti 
(cfr. Sir 27, 5 volg.). 
Perciò anche il. beato Giacomo dice: 
«Considerate perfetta letizia, fratelli,
quando subite ogni sorta di prove » (Gc 1, 2).


...Perciò, carissimo e dolcissimo fratello, 
mentre sei circondato di colpi, 
mentre sei castigato da per­cosse 
e dalla correzione di Dio, non disperar in cuor tuo, 
non ti sfugga il lamento della mormorazione. 
L’amarezza della mestizia non ti avvolga completa­mente, 
la pusillanimità non ti renda nervoso. 
Regni sempre la serenità sul tuo volto 
e la gioia nel tuo animo, e risuoni 
sulla tua bocca il ringraziamento. 
Bisogna lodare infatti il disegno divino che col­pisce 
momentaneamente i suoi allo scopo d
i sottrarli ai flagelli eterni. Deprime per elevare, 
taglia per guarire, atterra per sollevare.

Pertanto, o carissimo, irrobustisci il tuo animo 
alla pazienza con queste ed altre testimonianze 
della Sacra Scrittura ed aspetta lietamente 
la gioia dopo la tristezza. 
La speranza ti innalzi alla felicità, 
la carità accenda il tuo fervore, 
perché la mente, piena di queste realtà, 
dimentichi ciò che soffre esteriormente, 
si rianimi e si immedesimi in ciò che contempla interiormente.































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