giovedì 26 settembre 2013

NON ASPETTARE TROPPO A VIVERE SENZA DIO...E TROPPO BELLO STARE CON LUI


NON ASPETTARE TROPPO A VIVERE SENZA DIO
...E' TROPPO BELLO STARE CON LUI.

Io e Paolo Desandré abbiamo trascorso gli ultimi due
mesi bussando di porta in porta per la benedizione
delle case della nostra parrocchia. Già negli ultimi
giorni sentivo una specie di nostalgia perché il “giro”
stava terminando. Non mi era successo negli anni precedenti.
Ho vissuto questo compito con una coscienza
diversa, frutto di un’educazione ricevuta nella vita
comune in casa e rinvigorita da un episodio accaduto
nell’abitazione di una coppia di giovani sposi.
Ho suonato il campanello tardi, verso le 9 di sera. Mi
hanno aperto e subito mi hanno detto: «Padre, meno
male che è arrivato, temevamo che non arrivasse più.
Sono quattro anni che non riusciamo a far benedire la
casa perché torniamo tardi dal lavoro. Quest’anno
abbiamo preso un permesso orario per farci trovare da
lei. La aspettavamo dalle 4 e mezza del pomeriggio…
meno male che è arrivato».
Da quel momento in poi, ho suonato ogni campanello
col desiderio autentico di incontrare le persone che
avrei trovato in casa. Molti, conosciuti gli anni precedenti,
rimanevano stupiti del fatto che ricordassi il loro
nome o qualche particolare della loro vita di cui mi avevano
parlato. Un giorno sono entrato nella casa di una
giovane mamma, conosciuta in occasione del battesimo
di suo figlio. Poco tempo prima le era stato diagnosticato
un tumore al sistema linfatico. Mi aveva confidato il
suo terrore al pensiero che il figlio sarebbe dovuto crescere
senza la sua madre naturale. Le dissi (con un po’
d’imbarazzo, non sapevo che cos’altro dire...) di cominciare
a venire a messa, per stare alla presenza del
Signore e chiedere a lui la grazia di affrontare la situazione.
L’eucarestia è diventata per lei un appuntamento
fisso della giornata, a parte quando è in ospedale per la
chemioterapia. Ha cominciato a sentirsi a casa sua in
chiesa.
Dopo la benedizione della casa ha voluto che mi fermassi
a cena. A tavola mi ha raccontato come, da quella
vicenda, avesse compreso di avere vissuto troppo
tempo come se Dio non ci fosse. Sua madre, che è stata
colpita dalla stessa malattia, ha cominciato ad ammirare
la forza interiore che vede nella figlia. Anche altri amici
sono rimasti stupefatti dal cambiamento della sua persona:
prima sempre impaziente e scattosa, ora più sensibile e
attenta verso gli altri. La sua preoccupazione è diventata
cercare di infondere speranza alle altre giovani donne che
incontra all’ospedale, angosciate dal fatto che potrebbero
rimanere sterili a causa della chemioterapia. Mi ha chiesto
di aiutarla in questo e nel risponderle mi sono reso conto
della grazia che, attraverso di lei, stava investendo già chi le
sta vicino, e me per primo...

di Stefano Don

da fraternita' e missione
2010 giugno
http://www.sancarlo.org/it/?page_id=3615

STATUA CHE SI E' ILLUMINATA ED IL SILENZIO DI RADIO MARIA

QUESTA E' LA SBOBINATURA DI UNA TELEFONATA
L'ASCOLTATORE CHIEDEVA A PADRE LIVIO

COME MAI RADIO MARIA NON COMMENTA
LA NOTIZIA
"STATUA CHE SI E' ILLUMINATA
NELLA CASA DI VISKA
A MEDJGORIE"

RIPRESA DA RETE 4
25 SETTEMBRE

RISPOSTA DI PADRE LIVIO

il silenzio e' indicativo

"...non e' importante"

la madonna appare vive là

...la Madonna dice
"voi stessi siate un segno"

non ho mai parlato
neanche del gesu'
che perde acqua dalla gamba

...potrebbe sviare
...la parrocchia ha taciuto
...quelle cose potrebbe avere una causa molto banale

sottolinea la sua assoluta distanza da quelle cose

la fede ,
la preghiera ,
la messa e l'eucarestia
sono segni

per quanto riguarda quello che ha detto Viska
...cioe' pregate per la pace
...io credo quando vedo il video
che lo dice lei

quella casa e' vecchia e li' non ci abita nessuno

Viska abita lontana da li
la gente può andare a vedere liberamente
non e' una casa dove nessuno puo' entrare
...li puo entrare chiunque

detto questo il fatto in se non e' rilevante

anzi lo ritengo un fatto sviante

a Medjgorie ci sono ben altri segni

prima di tutto , tutta Medjorie e' un grande segno di preghiera
...e' un grande confessionale
...i veggenti stessi sono un segno
...vivono della presenza di Maria
...i messaggi sono un grande segno

...quelli sono segni che ci portano al cuore della fede

che sono :

Cristo
eucarestia
sacramenti

in merito alla madonnina che si e' illuminata
...queste cose qui deviano

...un sacerdote
...deve mettere anche le pecorelle sulla strada giusta



...Padre Livio 5 minuti fa'
26 SETTEMBRE 2013
...rispondendo ad una telefonata

messaggio del 25 settembre 2013



Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera.

Il vostro rapporto con la preghiera sia quotidiano.
La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi
perciò figlioli la preghiera sia gioia per voi.

Allora il vostro rapporto con la vita
sarà più profondo e più aperto
e comprenderete che la vita
è un dono per ciascuno di voi.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

martedì 24 settembre 2013

UOMO E DONNA...A VOLTE E' DIFFICILE CAPIRSI... PERCHE???


3 - Anche se per gli uomini di buona volontà
la via è facile e leggera,
chi cammina progredirà poco e con fatica,
se non avrà gambe buone, coraggio e insistenza tenace in essa.

4 - È meglio starsene carico vicino a un forte
che essere senza peso presso un debole.
Quando sei carico, te ne stai vicino
a Dio che è la tua forza,
il quale infatti sta con i tribolati;
quando sei senza peso, te ne stai presso di te,
che sei la tua stessa debolezza.
La virtú e la forza dell'anima crescono
e si fortificano nei travagli della pazienza.

15 - Rinnega i tuoi desiderii e troverai
quello che il tuo cuore desidera.
Che sai tu se il tuo appetito è secondo Dio?

17 - Anche se rimani fra l'amarezza,
non cercare di compiere la tua volontà poiché,
compiendola, ti sentirai doppiamente amareggiato.

massime di San Giovanni della Croce



Tenendo conferenze in giro per il paese,
mi capita di parlare a molte ragazze
che mi chiedono in che modo Bill
mi abbia aiutata quando ero depressa.
Sono costretta a dire loro che, per esperienza,
gli uomini non sono di grande aiuto perchè,
a differenza delle donne,
non possiedono una ricchezza emotiva che permetta
di sperimentare il dolore altrettanto a fondo.
Un uomo può sentirsi ferito,
ma spesso non è in grado di esprimerlo o di sfogarsi.
Nella maggior parte dei casi gli uomini non sono in grado
di immedesimarsi nel tipo di problemi che angoscia le loro mogli.
AMANO LE MOGLI E VOGLIONO AIUTARLE,
ma sembra che proprio non sappiano dire le cose giuste.
Mentre percorrevo il mio tunnel, Bill non sapeva cosa dire,
così addottò la soluzione migliore:
si incaricò dei molti lavoretti che non mi piacciono,
anzi, che detesto.
Per esempio, faceva in modo che la mia macchina fosse
sempre pulita e con il serbatoio pieno.
metteva in ordine le credenze in cucina dopo aver foderato
tuttii cassetti con uno spesso strato di linoleum.
Sistemava le mie audiocassette in modo che potessi
trovarle subito e aveva costruito degli scaffali speciali
nel mio ufficio, per tenere in ordine il resto del materiale.
Mi aiutò in tante piccole maniere,
non con le PAROLE ma con i FATTI: tutto ciò che potesse
farmi sentire che la mia vita non era immersa nel caos
mentre la mia mente si arrovellava, soprattuto nei primi mesi.
Di tutte le persone che mi telefonano, il 99 percento,
direi, è costituito da madri che desiderano parlare con chiunque
possa aiutarle. In molti casi i mariti sono ingegneri o
comunque, tipi razionali e poco emotivi.
Gli ingegneri se la cavano benissimo con i numeri e gli oggetti
meccanici, perchè queste cose costituiscono un perfetto insieme logico.
Ma quando hanno un figlio che non si adatta ai loro schemi,
non sanno cosa fare. Non riescono proprio a cavarsela.
Cos' gli uomini tendono ad uscire di casa e a badare ai loro affari.
Si dedicano completamente al lavoro perchè non sanno comunicare
con lwe mogli a livello emotivo.
Non dico che gli uomini siano totalmente incapaci di comunicare.
E' possibile che alcuni mariti riescano a fornire alle mogli
un aiuto spirituale e persino una certa quantità di
"utili consigli pratici" ma, per quel che riguarda
i sentimenti di una donna, esiste un livello emotivo
che pochi uomini sono in grado di raggiungere.
Non essendo sulla stessa lunghezza d'onda,
quando una donna cerca di far provare certe emozioni al marito,
non fa che accumulare frustrazioni.
Quasi sempre accade che la donna si senta sola e senza appoggi.
Entrambi hanno questo "figlio difficile",
ma è stata lei a darlo alla luce, il problema è uscito dal suo corpo.
Quando il marito si senta colpevole, tende a dare la colpa
a qualche altro e, quel "qualcuno" è quasi sempre la moglie.
Anche la moglie si sente colpevole ma, di solito,
dà la colpa a se stessa: così entrambi
si fanno coinvolgere dal "gioco dei sensi di colpa".
Generalmente gli uomini non riescono ad affrontare l'insuccesso
emotivo di aver prodotto il problema, rifutano addirittura di parlarne.
mentre il marito è in grado di andarsene in giro a sbrigare le sue
faccende, la donna è bloccata nel terribile cuniculo della depressione.
E, poichè non riesce ad aprirsi e parlare,
tutto resta un segreto e tende a renderla ancora più infelice.
Io dico spesso:

"La sincerità sta al benessere come i segreti stanno alle malattie"

Nel nostro caso Bill non si sentiva colpevole come me o,
almeno, non lo ammetteva.
E non sembrava desiderare quanto me che Larry
tornasse con noi e risolvessimo tutto.
Non nutriva alcuna emozione di questo tipo,
ecco perchè continuava a dire che si trattava solo di una "fase"
e riusciva ad adattarsi alla situazione.
Non c'è da meravigliarsi che tante donne di mia conoscenza abbiano
la sensazione di vivere nel vuoto.
Se ne stanno a casa da sole tutto il giorno, nel loro "nido vuoto"
i ragazzi se ne sono andati e i mariti sono fuori a lavorare,
a giocare a biliardo, o magari sono solo
nella stanza vicinia a pinzarsi i calzini.
Questa donna non ha nessuno con cui parlare.
Non c'è da meravigliarsi che guardi sempre la televisione.
Ha un bisogno disperato di stimoli emotivi di qualunque tipo,
perchè il marito non gliene fornisce nessuno.

pagina 132-133
soffrire e' inevitabile, disperasi è un optional
quindi metti un fùgeranio sul cappello e sii forte.

barbara johnson

e' un libro bellissimo
fa ridere...e tanto
ed ha un senso positivo
...come Dio vuole
e' allegro
...come Dio vuole



aggiungo


l'impazienza e' infeconda
bisogna
TRANSITARE
l'impazienza

dall'Intervista di P. francesco


in questi ultimi 15 giorni ho sentito almeno
3 mie amiche che
hanno prblemi con i mariti
vorrebbero almeno a parole interrompre
questo rapporto che le fa tanto soffrire

...ma se comprano il libro si accorgono che Bill
e' un gran marito
ed il problema e al 50% anche il loro
...almeno cosi si dice

ed ora cosa succede??
se lasciano,
il problema li accompagnera
anche con un altro eventuale rapporto

a volte e' piu facile scaricare
la colpa sull'altro che essere obbiettivi
...l'obbiettivita' quale e'??
...che Bill era esattamente
lo stesso anche quando Barbara lo ha sposato
...anzi lei lo ha sposato appunto perche'
aveva quelle doti di ordine che a lei mancavano
si completavano a vicenda

...allora e' incoerente la donna o il marito??
e i figli??
sarebbe piu facile gestirli
da soli
o cosa ancora piu improbabile
con altri eventuali conviventi??

sarebbe la donna capace
di restare senza un uomo??

un sondaggio in america
dove sono avanti in queste cose
dice che al 2° - 3° matrimonio
la percentuale di successo si riduce sempre piu'
...cosa vuole dire
che il matrimonio buono
era il primo

...la parola crisi
si traduce con 2 simboli in cinese
uno e' crisi e l'altra e' opportunita'

...Papa francesco nel discorso in Sardegna di Domenica


se uno rimane in questa cosa avra' l'opportunita'
di vedere rifiorire il proprio matrimonio
...quando l'altro cambia le cose cambiano
...quando tu cambi le cose cambiano anche per l'altro
...che ti vuole bene
...ma non sa come esprimerlo

ed ultima cosa sulla gratuita'


se uno ama l'altro per quello che rappresenta
e non per quello che gli da
...effettivamente realizza il matrimonio in Cristo


Amo mia moglie
per se' stessa

aamo mio figlio
per se stesso

non in fini utilitaristici

ma perche'
e' in se stesso una cosa buona

andrei contro me stesso
se chiedessi un bacio
al figlio
per essere ricompensato

se ami ...ami
indipendentemente che l'altro
ti faccia soffrire o meno
...o che ti ricambi o meno

...altrimenti e' come se andassi da Amendolara
che sta qui a 100 metri
e gli chiedessi 2 etti di prosciutto
lui te li da'
ma vuole 4 euro in cambio

...ecco il matrimonio
non si puo' ridurre a questo
...io ti voglio bene perche' tu sei buono , bravo...

...pazienza...e preghiera
...perche' chi crede si deve affidare
a colui che in 2 secondi puo' cambiare tutto
...il piu delle volte con un'intuizione

...che ti fa muovere,
perche' il popolo eletto
ha camminato 40 anni nel deserto
...non e' stato teletrasportato
nella terra promessa
...ma ha camminato tanto e mentre
camminva e' cambiato...o forse no

...e una tua liberta' dire si alla fatica
oppure voltarti
...ma se scappi...non ti fermerai piu'


per chi vuole c'e anche
un'altro bellissimo libro
si intitola
i 5 linguaggi dell'amore

forza chi si mette in gioco diventa bellissimo
...non tanto fuori
...perche' piu passa il tempo e piu le rughe aumentano
...ma dentro
...e se lo diventi dentro
...sarai bellissimo anche fuori.

altro aiuto
telefonare a
retrouvaille

lo trova su internet

http://www.retrouvaille.it/














































lunedì 23 settembre 2013

Preghiera Gesù negli scritti di maria valtorta

Tu, molte volte al giorno - non posso dirti :
ad ogni momento , ma se fossi un cherubino e non una creatura ,
che della materia ha le stanchezze , ti direi :
ogni momento - ripeti questa preghiera.

Gesù che sei colpito nelle nostre chiese per mano di satana ,
ti adoro in tutte le particole sparse e distrutte fra le rovine .
Prendi me per tuo ciborio , per tuo trono , per tuo altare .
Conosco di non esserne degno ma tu ami stare fra coloro che ti amano ,
ed io ti amo per me e per chi non ti ama .
Mi imporpori come sangue il dolore perché io divenga degno ornamento
per ricevere te che vuoi essere simile a noi in quest'ora di guerra .
Il mio amore sia lampada che arde davanti a te , Santissimo , e il mio olocausto incenso .
Così sia .

Pag 45 diari 1943 Maria Valtorta

Hai 3 campi in paradiso... Dove vuoi andare ??? Scegli , ...basta amarlo...il resto lo fa lui

Solo qualche agnella fedele n'è rimasta ,
pronta ad offrire il collo al coltello del sacrificatore per mescolare il mio sangue ,
non innocente ma amante , al mio innocentissimo
...per quel sangue e per quei sangui , all'ultima ora .
Io potrò mietere la mia ultima messe fra gli ultimi salvati ...

Ma le mie agnelle saranno con me .
In un posto scelto da me per il loro beato riposo dopo tanta lotta.

Diverso il posto loro da quello dei salvati.
Per i generosi vi è un posto speciale .
Non fra i martiri e non fra i salvati.

Sono meno dei primi
e molto più dei secondi e stanno in mezzo ,
tra le due schiere.

Perseverate ,
voi che mi amate .

Quel posto merita ogni presente fatica
perché è la zona dei corredentori ,
a capo dei quali è Maria , mia madre .

Maria valtorta i quaderni del 1943

Per andare veloce... Per chi ha fretta... Come di fa ??

Guarda, per non sbagliare devi fare così:

guardi il tuo prossimo ?
Pensa di guardare me.

Parli al tuo prossimo ?
Pensa di parlare con me.

Fai qualche piacere,
qualche lavoro per il tuo prossimo ?
Pensa che sono io che te l'ho richiesto.

Allora progredirai.

Guai se uno si ferma a riflettere
a chi volge lo sguardo, la parola, l'opera !

Ben poche volte parlerebbe ,
guarderebbe ,
farebbe con quella carità che mi fa accetto il vostro agire .

Maria valtorta pag. 40 i quaderni del 1943


domenica 22 settembre 2013

2 COSE I BUONI ...SONO VERAMENTE BUONI ?? - NON HA FATTO COSI' ANCHE CON NOI

2 cose

i buoni sono veramente buoni?

Tutto questo , forse, puo sembrarti lontano:
ma spesso anche noi ci serviamo di Dio,

soprattuto quando lo usiamo
per mostrarci buoni davanti agli altri.
In fondo, ci piace sapere che gli altri
ci considerano a posto
e addirittura di esempio per tutti.

Non è questo però , l'autentico atteggiamento
da avere con Dio.
Chi davvero gli è amico
sa benissimo che solo nella via dell'umiltà
e del nascondimento si porta
veramente un frutto di vita eterna in lui.

dal messalino 20 settembre pag 192


non ha fatto così anche con noi?

se fossimo stati al posto di Gesu',
difficilmente avremmo voluto
un uomo come Matteo alla nostra sequela
...egli vede che da quell'uomo bieco e avido di denaro
può venire fuori un apostolo
e addirittura un evangelista.
Così è lo sguardo di Dio :
dove noi vediamo soltanto macerie e distruzione,
egli gia vede ricostruzione e risurrezione.

Del resto, non ha fatto cosi anche con noi?

dal messalino pag 201
settembre ottobre 2013

Io ti amo...e do pace e gioia...questo e' il segno

Io ti amo e l'ilarità che senti in te
è la prova del mio amore
e che tu mi accontenti abbastanza.

Quando io sono in pace con un cuore ,
do pace e gioia .
Questo è il segno.

agli occhi del mondo tu sei candida come neve alpina.
Ma agli occhi miei sei ancora bigia per la polvere che ti ricopre.
Non occorre avere sopra i massi per morire di soffocazione o per apparire brutti.
Anche un mucchio di polvere può uccidere per asfissia e abbruttisce sempre.

I massi sono i peccati mortali. La polvere i peccati veniali . Anche le imperfezioni sono polvere ...e bisogna levarla perché se si accumula
...finisce per asfissiare l'animo e renderlo sporco. Il mondo non lo vede.
Io si .

Vi sono cose candide all'apparenza , ma che non lo sono.
...piu uno ama me e vede le cose attraverso di me ,
e più vede le macchioline della sua coscenza .

Queste non mi allontanano perché io so come siete fatti .

Ma non mi allontanano
se l'anima le subisce come inevitabili
ma non le provoca
e anzi cerca subito di mondarsi.

Ricordalo sempre.

...non c'è che il mio sangue che lavi il bigio della tua anima.

Mettendoci di tuo: infinito amore
...tutto quello che puoi spremere
da tutto il tuo essere fino a rimanere esausta.

Infinita volontà di bene,
infinita attenzione,
infinita umiltà.

Pag 34
i quaderni del 1943
MARIA VALTORTA

venerdì 20 settembre 2013

E' ILLUSIONE CREDERE IN CRISTO...O E' RAGIONEVOLE ESSERE ATEO??


E ALLORA MI RISPONDA A QUESTA DOMANDA

SE IL CRISTIANESIMO E' ILLUSIONE
E L'ATEISMO E' REALTA'
...COME MAI CHI SEGUE L'ILLUSIONE E' SERENO
ANCHE QUANDO E' NELLA SOFFERENZA
...E RISOLVE IL PROBLEMA DELLA VITA.

E CHI STA' NELLA VERITA' FALLISCE??

LE SEMBRA RAGIONEVOLE TUTTO QUESTO??

LE SEMBRA RAGIONEVOLE CHE CON UNA CHIAVE
SBAGLIATA SI RIESCA AD APRIRE UNA PORTA
E CON UNA GIUSTA...NON SI RIESCA??


DIALOGO CON UNA GIORNALISTA
IN MERITO ALLA RAZIONALITA' DELL'ATEISMO
...DON LUIGI GIUSSANI


E' RAGIONEVOLE COLUI CHE SOTTOMETTE
LA RAGIONE
ALL'ESPERIENZA

DIALOGO TRA GIUSSANI E GUITTON


mercoledì 18 settembre 2013

SAN GIUSEPPE DA CUPERTINO e gli uccelli

Aveva una particolarita' era molto spesso in estasi

...la sua vita fu segnata da questa grazia
...l'estasi lo faceva sollevare da terra
...per questo veniva spesso spostato di convento in convento
in quanto si creava un po di scompiglio attorno a lui

ecco dai suoi scritti

L'uomo di suo , non Ha che la volontà,
poiché questi non possiede altro di proprio .

Dio si compiace sommamente quando egli ,
rinunciando alla propria,
si mette completamente nelle sue mani divine.

Il patire per amore di Dio è un favore singolarissimo
che il signore concede a coloro che ama .
È maggiore grazia il patire in questa vita che Il godere,

poiché il signore vuole essere ripagato
con la stessa moneta che egli ha sborsato per noi :
o sei oro, o sei ferro :
se sei oro , la sofferenza ti purifica ,
se sei ferro la sofferenza ti toglie la ruggine.

I servi di Dio devono fare come gli uccelli.
I quali scendono a terra per prendere un po' di cibo ,
e poi subito si risollevano in aria .
Similmente i servi di Dio possono fermarsi sulla terra
quanto comporta la necessità del vivere umano ,
ma poi subito con la mente ,
devono sollevarsi al cielo per lodare e benedire il signore.

Gli uccelli , se scorgono del fango sul terreno,
non si calano sopra ,
oppure lo fanno con molta cautela per non imbrattarsi .
Così dobbiamo fare noi :
mai abbassarsi alle cose che macchiano l'anima , ma sollevarsi in alto ...

Dalle massime di San Giuseppe da Cupertino
"l'amore di Dio è tutto "
18 settembre liturgia delle Lodi Francescana seconda lettura

lunedì 16 settembre 2013

CONSOLATI O TU CHE SOFFRI...GESU' LO SA' ...SA' TUTTO ED E' LI CON TE ORA!!!



... "Alla nuova luna si compirà" .
Questo per chi mi odia. Alle sorelle , poi ,
che mi amano in maniera assoluta ,
ho promesso di premiare la loro fede s
e esse avessero continuato a sperare contro il credibile .
Le ho molto provate e molto afflitte ,
e Io solo conosco le sofferenze dei loro cuori in questi giorni
e il loro perfetto amore.
In verità vi dico che meritano gran premio perché,
più che non vedere risorto il fratello ,
si angosciano che io possa essere schernito.
Vi parevo assorto, stanco e triste.
ERO PRESSO DI LORO
col mio spirito e sentivo i loro gemiti
e numeravo le loro lacrime.

fine della citazione


...che bello niente andrà perduto
di ogni sofferenza
lui è accanto a te ogni volta che soffri,
sa perché soffri e ti verrà computato
come merito ed usato come premio
già su questa terra se sarà utile per salvare te
...a volte le prove sembrano non finire mai
...stai in pace tu non lo sai ma è meglio per te che sia cosi.


VALTORTA PAG 403-404 VOLUME 9

IL CIELO RESTA SEMPRE AZZURRO Valtorta pag 403-404 vol 8

Tommaso, Tommaso, e voi tutti avete critiche e brontolii ,
sappiate che chi vuol seguire Me deve avere per la sua vita
la stessa cura che ha l'uccello per la nuvola che passa.

Lasciarla passare a seconda che il vento la porta .

Il vento è la volontà di Dio ,
il quale può darvi o levarvi la vita a suo piacere ,
ne voi ve ne avete a rammaricare ,
come non se rammarica l'uccello della nube che passa,
ma canta ugualmente,
SICURO CHE DOPO TORNERA' IL SERENO.

Perché la nuvola è l'incidente ,
il cielo è la realtà .

Il cielo resta sempre azzurro
anche se le nuvole sembrano farlo grigio.

È e resta azzurro oltre le nubi .
Così è della vita vera .
È e resta , anche se la vita umana cade.

Chi vuole seguirmi non deve conoscere ansia
della vita e paura per la vita.
Vi mostrerò come si conquista il cielo.
Ma come potrete imitarmi
se avete paura di venire in Giudea,
voi a cui nulla sarà fatto di male ora ?

Avete scrupolo a mostrarvi con me ?
Siete liberi di abbandonarmi.

Ma, se volete restare ,
dovete imparare a sfidare il mondo con le sue critiche ,
le sue insidie ,
le sue derisioni ,
i suoi tormenti ,
per conquistare il Regno mio.

Andiamo dunque ,
a trarre da morte Lazzaro che dorme da due giorni nel sepolcro.

giovedì 12 settembre 2013

TANTO PEGGIO...TANTO MEGLIO???...A VOLTE SI!

L'unico mezzo che Dio ha per renderci
umili sono le umiliazioni,
lui vorrebbe risparmiarcele ma non ha altri mezzi

Zaccheo sale sul siccomoro si umilia davanti a tutti ,
è come se il sindaco di Bologna quando arriva il presidente
della Repubblica sale su un lampione.

Le umiliazioni ci fanno crollare
e ci rendono poveri.

Guardate
l'umiliazione precede l'incontro con Cristo.
L'umiliazione è la strada.

La prerogativa per essere SALVATO è essere INSALVABILE!!!

Vedi Zaccheo
È piu facile che un cammello passi per la cruna
di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli

Salvarsi è facile e impossibile allo stesso tempo
basta diventare come un bambino
Fidarsi

Sono proprio i perduti che si salvano

Zaccheo e Raab la prostituta

Entrambi di Gerico
I primi che si salvano e accolgono il Salvatore.

Zaccheo vuole dire
"Dio si ricorda"

È un bel nome
SI RICORDA DI ME NEL PECCATO.

Zaccheo era capo dei pubblicani
Con i suoi capitali faceva usura
Era venduto ai romani.
e Proprio lui Si salva
...dal fondo passa al primo posto.

Era un arci pubblicano
Arci peccatore

Escuso dalla legge,
figlio di Israele
ma faceva usura ed era fuori dalla legge,
Era ricco ...era impossibile che si salvasse.

Il ricco tende a CREARSI al di la del creatore
ha tutto lui
non ha bisogno di niente
e' il peccatore impossibile per eccellenza

Erode cercava di vederlo
...ma per portarlo dalla sua

Zaccheo anche lui si dice cercava di vederlo...
vuole vedere Gesù
per quello che aveva fatto al cieco.
ma su Gesu' non aveva nessuna pretesa

Non poteva vederlo a causa della folla
La folla ostacola il cieco e cerca di zittirlo,
la folla ci impedisce che io veda Gesù, non vuole.

Perché Pilato non lo libera,
per non creare problemi con la folla.

Quindi l'opinione pubblica ha il suo peso..
Quindi quello che dice la gente conta,
il ruolo della folla,
il desiderio di conformarsi frena moltissimo.

...appunti sparsi da una catechesi di Padre Serafino Tognetto
...su Radio Maria

S. MASSIMILIANO KOLBE

"Alcuni non cercano la verità perchè hanno paura di trovarla"

(San Massimiliano Kolbe)

LA GRANDE TENTAZIONE

Cari amici,

la grande tentazione del nostro tempo, dalla quale molti sono attirati, è una vita senza Dio.
L’ateismo di pochi sta diventando la religione delle moltitudini scristianizzate.

Non c’è bisogno di descrivere che cosa sia la vita senza Dio.
E’ come se sulla terra non splendesse più il sole.
L’esistenza umana sarebbe una lunga e gelida notte invernale.

La vita senza Dio, man mano che satana ce la somministra,
diventa insopportabile. All’inizio sembra dolce al palato,
ma poi diventa un veleno mortale.

Per non cedere a questa tentazione,
dalla quale molti credenti sono sedotti,
è necessario sperimentare Dio nella propria vita.
Bisogna cercarlo laddove si fa trovare.

Il luogo dell’incontro con Dio è il cuore dell’uomo.
Tutti, nel loro fondo, hanno fame di infinito,
di eternità, di bellezza e di felicità.
E’ la fame di Dio, spesso sepolta dai detriti dell’effimero.

Occorre rientrare in se stessi
e ascoltare le inquietudini e i desideri più profondi.
Nel silenzio Dio bussa alla porta del cuore e fa sentire la sua voce.

La voce di Dio è un soffio soave,
che indica la via e dona la pace.

Imparare a discernerla,
ad ascoltarla e a seguirla è fondamentale perché la vita non vada in rovina.

Questo è l’appassionante cammino
che percorreremo nelle catechesi del nuovo anno pastorale.


Vostro Padre Livio

sabato 7 settembre 2013

PROVATE A IMMEDESIMARVI VOI RAGAZZE IN ROSA ...CHE MAMMA!!!


tornando da medjgorie in macchina
leggevo questo articolo
che mi aveva colpito

...ma non riuscivo piu a trovarlo

...eccolo

e' un periodo che le mamme sono eroiche
...per poter venire alla luce un bimbo
a volte ha bisogno di una mamma
che abbia un cuore capace
di rischiare tutto anche la propria vita
e possa combattere contro tutto e tutti




È stata la saggezza di mia madre, del suo cuore che ci ha permesso di sapere di un evento così incredibile al momento giusto». Questa è la storia di due gemelli cileni, diventati entrambi sacerdoti cattolici a 28 anni nell’aprile del 2012. Paulo e Felipe l’hanno raccontata al canale Cna. Il primo ha spiegato di aver sempre pensato che la sua vocazione sacerdotale fosse nata durante l’adolescenza, mentre poi ha scoperto che tutto era già contenuto nel «“sì” di mia madre».

UNITI DALL’INIZIO. Quello che i due giovani hanno riportato lo sono venuti a sapere quando erano già al sesto anno di seminario. La madre, Rosa Silva, residente nella città cilena di Laguinillas de Casablanca, scoprì nel 1984 di aspettare un figlio dopo che si era appena esposta ai raggi-x per via del suo lavoro in ospedale. Durante l’ecografia il medico le disse: «C’è qualcosa di strano: il bambino ha tre braccia, e i suoi piedi sono come intrappolati. Ha pure due teste». Nonostante parole così forti, a cui seguì il consiglio di abortire («tratta di quello terapeutico permesso in Cile») la madre dei gemelli rifiutò la proposta. I dottori provarono a insistere, spiegandole che la sua stessa vita era in pericolo. Ma Silva non cedette.
Il 10 settembre 1984 la donna partorì Felipe, un bambino perfettamente sano. Anche se subito dopo ci fu un’ulteriore complicanza: la placenta non usciva dal ventre della donna, perciò i dottori i dottori le proposero un raschiamento. Silva si oppose di nuovo, spiegando che sentiva in sé la presenza di un altro bambino. Così Paulo nacque 17 minuti dopo suo fratello: «Quest’ultimo dettaglio – precisa don Paulo stesso – è molto significativo per me». Perché se i medici avessero fatto un raschiamento, ora il ragazzo potrebbe essere morto o gravemente handicappato.

ABBANDONO E RITROVAMENTO. Molto presto i due giovani, pur essendo cresciuti in una casa cattolica, lasciarono la Chiesa. Ma alla fine del liceo il dolore causato dalla crisi familiare, che portò al divorzio i loro genitori, li riavvicinò entrambi a Dio. Don Paulo ha spiegato che, nonostante la lontananza, ha sempre provato nostalgia per il sacramento dell’Eucarestia, per i canti gregoriani e per il silenzio. Mentre don Felipe ha raccontato il suo riavvicinamento alla fede grazie a un sacerdote: «Dio mi stava chiamando. Capii che era in Dio e nelle cose di Dio che ero davvero felice. Non avevo dubbi: volevo diventare sacerdote». Fra di loro, non si confidarono i rispettivi desideri: «Credo che Dio abbia permesso che le cose andassero così per preservare la libertà della nostra risposta alla Sua chiamata», ha commentato don Paulo.
Finché nel 2003, all’età di 18 anni, i due scoprirono che sarebbero entrati insieme in seminario. Inizialmente, per la famiglia fu un colpo. Ma poi Silva, dopo il primo anno di seminario, confessò ai figli che era in pace vedendoli entrambi felici. In effetti, ha scherzato don Felipe, «Dio non ci ha presi mica in giro: Lui ci vuole felici».


http://www.tempi.it/paulo-e-felipe-i-gemelli-salvati-aborto-oggi-diventati-entrambi-sacerdoti

Tratto da l'imitazione di Cristo

Guardarsi dall'indagare curiosamente la vita degli altri

Figlio, non essere curioso ; non prenderti inutili affanni.
Che t'importa di questo. E di quello?
Tu segui me (gv 21,22)
Che t'importa che quella persona sia di tal fatta, o diversa, o quell'altra agisca e dica così e così?
Tu non dovrai rispondere per gli altri;
Al contrario renderai conto per te stesso.
Di che cosa dunque ti vai impacciando ?
Ecco , io conosco tutti, vedo tutto ciò che accade
Sotto il sole e so la condizione di ognuno: che cosa uno pensi ,
che cosa voglia, a che cosa miri la sua intenzione.
Tutto deve essere, dunque, messo nelle mie mani.
E tu mantieniti in pace sicura, lasciando che gli altri si agitino quanto credono,
e mettano agitazione attorno a loro :
ciò che questi hanno fatto e ciò che questi hanno detto ricadrà su di loro.
Non devi far conto della vanità di un grande nome ,
ne delle molte amicizie , nel del particolare affetto di varie persone :
tutte cose che sviano e danno un profondo offuscamento di spirito,
invece io sarò lieto di dirti la mia parola e di svelarti il mio segreto ,
se tu sarai attento ad avvertire la mia venuta , con piena apertura del cuore.
Stai dunque in guardia, veglia in preghiera (1 pt 4,7) e umiliati in ogni cosa (sir. 3,20).


Primo venerdì del 5 mese meditazioni sul sacro cuore


venerdì 6 settembre 2013

LA PACE ...E LA NOSTRA LINGUA

Mai uccidere il prossimo con la nostra lingua”.

Omelia di Papa Francesco del 2 settembre 2013

“Una comunità, una famiglia, viene distrutta per questa invidia, che semina il diavolo nel cuore e fa che uno parli male dell’altro, e così si distrugga”. Queste alcune delle parole di Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata oggi, 2 settembre 2013, nella Casa Santa Marta.

“Ma guardate com’è cambiata la cosa: cominciarono con bellezza, con ammirazione, e finivano con un crimine: volendo uccidere Gesù. Questo per la gelosia, l’invidia, tutte queste cose … Questa non è una cosa che è successa duemila anni fa: questo succede ogni giorno nel nostro cuore, nelle nostre comunità. Quando in una comunità si dice: ‘Ah, che buono, questo che è venuto da noi!’. Se ne parla bene il primo giorno; il secondo, non tanto; e il terzo si incomincia a spettegolare e finiscono spellandolo”.

“Ma quelli che in una comunità fanno chiacchiere sui fratelli, sui membri della comunità, vogliono uccidere: lo stesso di questo! L’Apostolo Giovanni, nella prima Lettera, capitolo III, versetto 15c, dice questo: ‘Quello che odia nel suo cuore suo fratello, è un omicida’. Noi siamo abituati alle chiacchiere, ai pettegolezzi. Ma quante volte le nostre comunità, anche la nostra famiglia, sono un inferno dove si gestisce questa criminalità di uccidere il fratello e la sorella con la lingua!”.

“Una comunità, una famiglia viene distrutta per questa invidia, che semina il diavolo nel cuore e fa che uno parli male dell’altro, e così si distrugga. In questi giorni stiamo parlando tanto della pace, vediamo le vittime delle armi, ma bisogna pensare anche alle nostre armi quotidiane: la lingua, le chiacchiere, lo spettegolare. Ogni comunità deve vivere invece con il Signore ed essere come il Cielo”.

“Perché sia pace in una comunità, in una famiglia, in un Paese, nel mondo, dobbiamo incominciare così: essere con il Signore. E dov’è il Signore non c’è l’invidia, non c’è la criminalità, non c’è l’odio, non ci sono le gelosie. C’è fratellanza. Chiediamo questo al Signore: mai uccidere il prossimo con la nostra lingua, ed essere con il Signore come tutti noi saremo in Cielo. Così sia”.



... DAGLI OBLATI DI BETANIA

SILENZIO

Dio è silenzio
Dio creò nel silenzio.
Dio agisce nel silenzio.
La creazione vive nel silenzio.
Il vivere dell'uomo è nel silenzio.
Il sole, la luna , le stelle, stanno in silenzio.
Un'icona parla nel suo silenzio.
Ogni paesaggio stupisce nel silenzio.
L'uomo ritrova se stesso nel silenzio.
L'essere inizia col silenzio.
la vita inizia in ogni istante di silenzio.
Un fiore, un filo d'erba, una pianta, crescono nel silenzio.

Il silenzio è vivo, fecondo, efficace.
Cerca il silenzio in te e fuori di te.
Il silenzio è il giardino di Dio.
Il silenzio è ascolto, è saggezza.

Il dono della parola di Dio incarnata
Anno A
Frate Emilio Romeri ofm

...grazie a Enrico

un abbracc
ste

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GESU' ed io

Quando prendo Gesù,
un pezzo di cielo entra in me


IL MIO DIO SI CHIAMA AMORE!!!...ANCHE IL MIO!!!

TU SEI AMATO,
TU SEI ACCETTATO,
C'E' CHI SI PRENDE CURA DI TE.

io sono soltanto una povera donna che prega.
Pregando, il Signore mi ha riempito il cuore di amore
e così ho potuto amare i poveri con l'amore di Dio.

La Beata racconto' quello che accadde un giorno,

quando nella casa di Calcutta portarono una donna
raccolta dal marciapiede, che versava in incredibili condizioni,
con il corpo ricoperto di piaghe purulente.
La madre la ripulì per ore.
Quella povera creatura,anche davanti alle materne attenzioni
della madre dei poveri,
continuava ad imprecare.
Finalmente la donna esclamò:
"Suora ma perchè fai cosi'?
Non tutti fanno come te, chi te l'ha insegnato?
Madre Teresa disse
"Me l'ha insegnato il mio Dio".

E quella donna chiese:
"Fammelo conoscere il tuo Dio".

Madre Teresa la abbraccio e disse.
"Il mio Dio adesso tu lo conosci.
Il mio Dio si chiama Amore".

fine della citazione

dal messalino pag 78
settembre ottobre 2013


conviene andare alle periferie del mondo come dice Papa Francesco
...pur di conquistare un'anima sola
...che vale piu dell'universo
...se la salvate
...salvate voi stessi



santa giornata
un abbraccio
ste

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giovedì 5 settembre 2013

OLTRE LA MIA MISURA

OLTRE LA MIA MISURA
di Martino De Carli
Santiago del Cile, 4 gennaio 2007

Mi dirigevo da un ammalato a portare i sacramenti
insieme ad alcuni giovani che pochi minuti prima avevano
cercato di rapinarmi e che per scusarsi si erano
offerti di accompagnarmi. Abbiamo sbagliato strada e
sono così entrato in un’altra casa; vi era una mamma di
mezza età con un figlio grasso, ammalato da molti anni,
ansimante, sudato e disteso su un letto sudicio. Come se
la donna mi aspettasse da sempre, mi ha accolto in casa
sua e mi ha chiesto che benedicessi suo figlio. Gli ho
dato tutti i sacramenti. Poi sono uscito. I giovinastri mi
stavano aspettando. Ho regalato loro la croce del mio
porta viatico. Se ne sono andati. Uno mi ha chiesto se
poteva venire alla parrocchia, perché vorrebbe che suo
figlio ricevesse il battesimo. Il Mistero realizza ciò che
vuole con una misura che non è la mia.
Martino

DA FRATERNITA E MISSIONE
2010 AGOSTO

ESSERE CON L'ALTRO

ESSERE CON L’ALTRO
di Vincent Nagle
Boston, 27 luglio 2003

Rachel era sola perché non c’era più nulla da fare per
lei. Gridava in preda alla disperazione, perciò l’avevano
messa in isolamento. Non si riusciva a controllare il
dolore. Specialmente nei reparti dove ci sono molti
pazienti in cura, se per qualcuno di loro non c’è più nulla
da fare, non si risponde più. Le infermiere sono eccellenti
e generose, fanno qualsiasi cosa che ritengono
possa aiutare, ma quando aiutare non è più possibile,
preferiscono non essere presenti. Si trovano a disagio.
Sentivo qualcuno urlare, per cui seguii il suono della
sua voce. Non sapevo che fare, avevo in mente solo una
parola: condivisione.
Penso sempre che Gesù è venuto a soffrire insieme a
noi. Non ha cancellato la sofferenza dell’uomo alla sua
destra, o di quello a sinistra, o di sua madre, o degli apostoli.
Non l’ha fatto. Talvolta lo desideri, ma poi capisci
che non l’ha fatto perché ci ama e vuole che si compia
la nostra vocazione. Non vuole togliere a nessuno la propria
vocazione.
Entrai e chiusi la porta. Caddi in ginocchio e cominciai
a gridare insieme a lei. Lei gridava: «O Dio!», e
anch’io gridavo: «O Dio, aiutala! Aiutala!».
Almeno così poteva sentire che qualcuno stava pregando
con lei. Stetti là a lungo, non so quanto, e ad un
certo punto lei smise di urlare «Perché, Dio? Perché?
Basta, basta!» e cominciò a dire «Te lo offro, te lo offro, te
lo offro!». È morta così.
Negli attimi estremi della sua vita la disperazione si
era mutata in speranza.
Vincent

DA FRATERNITA' E MISSIONE AGOSTO 2010

ste


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mercoledì 4 settembre 2013

E' UNA BIMBA CHE SORRIDE SEMPRE

Per un attimo ho pure pensato che se avessi tenuto le gambe chiuse la bambina non sarebbe nata», ha raccontato alla Abc News Marie Massey, che proprio non pensava sarebbe entrata in travaglio alla 23esima settimana. La donna quel mattino era andata al lavoro pensando che invece sarebbe dovuta rimanere a casa, perché non si sentiva troppo bene. Mai avrebbe immaginato che proprio quel giorno avrebbe conosciuto sua figlia. Che ha chiamato Faith, fede, una bambina minuscola di 424 grammi.

TRAVAGLIO INATTESO. Seduta alla scrivania della banca in cui lavorava, con dolori acuti, Marie di certo non pensava di essere entrata in travaglio. La corsa in taxi, l’accettazione in pronto soccorso, tutto le sembrava assurdo e incredibile, visto che la sua gravidanza procedeva bene e non c’erano state avvisaglie di un possibile parto prematuro. L’infermiera cercava di tranquillizzava ma Marie era ormai in un totale stato di angoscia per quella bambina così desiderosa di nascere.

POCHE POSSIBILITA’. I medici l’hanno subito informata che i bambini che nascono a 23 settimane raramente sopravvivono, e se lo fanno corrono il rischio di una paralisi cerebrale, di emorragie e altre complicazioni. «La lista delle cose tremende che mi dicevano è proseguita e proseguita, e io ero lì sdraiata e mi continuavo a dire che invece sarebbe stata bene, di non preoccuparmi. Ma loro continuavano a ribadire che non c’erano grandi possibilità che sopravvivesse».

IL TUBICINO PIU’ PICCOLO. Il neonatologo Michale Espiritu, dell’ospedale di Princeton, ha spiegato ai giornalisti dell’Abc che il problema era nella placenta della mamma, che i bambini nati a questa precoce settimana sopravvivono solo al 20 per cento. Di questi, solo il 5 per cento sopravvive senza presentare danni cerebrali significativi. Dopo che Marie ha partorito, i medici volevano metterla a riposo, ma lei si è subito alzata per andare a vedere sua figlia nell’incubatrice. Era rossa, con la pelle translucida e non ancora del tutto sviluppata, e con un tubo che le usciva dalla bocca per aiutarla a respirare. «Abbiamo usato il tubicino più piccolo che avevano in ospedale», ha spiegato un’infermiera.

10 CHILI DI GIOIA. I mesi sono passati e Faith ha continuato a rimanere in ospedale. «Vedevo uscire tutti gli altri neonati in braccio ai loro genitori, e noi continuavamo a rimanere lì», ha raccontato la mamma. Fino a luglio scorso, quando è potuta uscire. Oggi Faith pesa 10 chili ed è una bambina che sorride sempre. Il neonatologo che l’ha seguita l’ha definita un miracolo, visto che il suo cervello non ha riportato nessun danno. «Tutti siamo rimasti sorpresi di quanto fosse forte quella bambina da 424 grammi», ha concluso il medico.

A VOLTE LE BUONE NOTIZIE
...NON LO SEMBRANO POI TANTO

DARE PER SCONTATO QUELLO
CHE ACCADE NORMALMENTE
...E NON CONSIDERARLO UN MIRACOLO
...E' PERDERSI IL MEGLIO

...QUESTA MAMMA SE LO RICORDERA'
PER TUTTA LA VITA


DA RIVISTA TEMPI
UN ABBRBACCIOO
STE

E S.G.

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LA TESTIMONIANZA PIU BELLA

LA TESTIMONIANZA PIÙ GRANDE
di Antonio Anastasio
Vorrei raccontare la storia di Nati, diminutivo di Natividad,
una signora della parrocchia che faceva parte
della Cofradia (confraternita) di san Juan Batista: sono
le signore che si occupano della pulizia della chiesa
e dei locali della parrocchia. Nati è sempre stata il
cuore caritatevole del rapporto fra le signore della
Cofradia. A un certo punto, ha scoperto di avere un
cancro, che poco alla volta ha cominciato a spegnerla.
Continuava a venire agli incontri anche quando stava
malissimo. Io le ripetevo di rimanere a casa, di non
venire a fare le pulizie... era malata! Ma lei rispon
deva: «Se non venissi qui, mi mancherebbe davvero
quello che mi regge». La sua presenza era un segno
vivo della comunione e della comunità.
Negli ultimi tempi, verso luglio dello scorso anno,
lei affermava spesso che ormai stava per morire. I
familiari le rispondevano che non doveva neanche
pensarlo, quasi negando l’evidenza di un cammino
verso la morte, di cui invece lei era consapevole
appieno. Fu così che, pochi giorni prima di morire, mi
chiamò a casa sua per confessarsi.
Fu uno dei momenti più belli del mio ministero
sacerdotale. Prima della confessione, mi confidò che,
anche se tutti continuavano a negarlo, lei sapeva che
la sua vita sarebbe finita tra pochi giorni. Mi affidò suo
figlio, mi chiese di averne cura. Mi assicurò di aver già
sistemato l’eredità e mi domandò di invitare le sue
consorelle a pregare per lei. Aveva pensato anche a
come voleva la messa dei suoi funerali. Ha lasciato
una parola importante per ciascuno. Credo che la sua
sia stata una morte autenticamente cristiana, come
non ne avevo mai viste.
La prima messa dopo la sua morte con tutta la
Cofradia è stata un momento commovente, perché il
suo «sì» di fronte all’abbraccio di Cristo è stato una
grande testimonianza di carità. La carità non si vive
con i discorsi o con i richiami, ma con il nostro
assenso al sacrificio che Cristo ci chiede.

DA FRATERNITA' E MISSIONE
NOVEMBRE 2010

http://www.sancarlo.org/it/?page_id=2600


UN ABBBRACCIOOOOOO
STE

E SANTA GIORNATA

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LA PREGHIERA

la preghiera dilata l'io

se la preghiera non ti spinge a fare
c'e qualcosa che non va

la preghiera fa pensare agli altri

se sei in estasi e tuo fratello ha bisogno di una tisana
...lascia la tua estasi e va a portare la tua tisana
il Dio che lasci e' meno sicuro del Dio che trovi

se trovi un fratello sicuramente trovi Dio

la preghiera e' l'esatto contrario dell'egoismo

pregare e' imparare ad amara

la preghiera allarga il cuore
la preghiera rende fecondi

la preghiera ingentilisce l'io
...impari a ringraziare

chi non si meraviglia piu di niente
nasce vecchio

la preghiera e' il vero supermarket dell'anima
trovi tutto

educare alle mani giunte non e' un optional

anche l'anima ha bisogno di nutrirsi
come il corpo

nel 1827 a Milano Alessandro Manzoni pubblico' i Promessi Sposi

nel 1828 a Recanati pubblico gli idilli

nel 1829 Giacomo Rossini metteva in scena il Guglielmo Tell

in questi 3 anni Giovanni Bosco
striglio le mucce in una cascina del Monferrato
ed incomincio a parlare con Dio

e' necessario riportare la preghiera dentro la famiglia
la famiglia che prega sta in piedi

don pino pellegrino
catechesi qualche minuto fa'

un abbrbaccio
ste

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GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO SABATO 7 SETTEMBRE 2013


ECCO PER CHI E' A PIACENZA
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
SI CONCRETIZZA NELL'INVITO SOTTOESPOSTO



IL VESCOVO DI PIACENZA-BOBBIO
Piacenza, 03 settembre 2013
Carissimi fratelli e sorelle,
l’accorato appello di Papa Francesco per la pace, in modo particolare per la pace nella martoriata Siria, trova in tutti noi una condivisione piena ed una risposta pronta. Condividiamo la sua sofferenza, la sua angoscia: “il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano”. Insieme a lui, anche noi affermiamo che “c’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!”.
Desideriamo unirci a Papa Francesco e a tutta la Chiesa nella preghiera e nel digiuno. Egli ha indetto “per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero”.
- Accogliamo l’invito del Papa innanzi a livello personale e familiare. Con i segni concreti del digiuno e della preghiera invochiamo il Signore per ottenere la grazia della pace e per esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia, di amore, di pace.
- Nelle parrocchie, soprattutto nei santuari mariani, si celebri in mattinata la santa Messa utilizzando il formulario Maria Vergine Regina della Pace (Messe della Beata Vergine Maria, pp. 145-147).
- Nelle parrocchie, o nelle unità pastorali, i sacerdoti predispongano per sabato sera 7 settembre una celebrazione particolare per venire incontro all’invito del Papa (Preghiera del santo Rosario, Adorazione eucaristica prolungata, celebrazione dei Primi Vespri, Veglia di preghiera)
- Nella città di Piacenza, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza in Santa Maria di Campagna. Inizieremo la Veglia alle ore 20, possibilmente saltando la cena, per concluderla alle ore 22,30.
- Nelle Sante Messe di domenica 8 settembre, si inserisca una particolare intenzione nella Preghiera dei fedeli.
Desidero rivolgere un particolare invito ai giovani che sono stati accolti da Papa Francesco con tanto affetto. Li invito ad essere vicini al Papa e a condividere la sua sofferenza per la situazione della Siria. Li invito ad accogliere il suo invito alla preghiera e al digiuno: sono certo che accoglieranno l’appello di Papa Francesco.
+ Gianni Ambrosio, vescovo

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martedì 3 settembre 2013

PADRE ALDO TRENTO ed il malato che ha bisogno solo di un abbbraccio

Tengo la direttrice e vengo a patti con i miei principi?

mi affido a Dio,
come un bambino nella mano della mamma ??

Stai alla luce di Dio, qualsiasi altra luce è meno bella.
La pace su questa terra la trovi solo sulla strada del bene
del bello e della verità

mel dubbio ogni mio ragionamento
...e' sempre troppo umano rispetto alla logica di Dio
...a volte vuole un affidamento totale

...in Santa Faustina Kowalska

...alle anime che confidano illimitatamente in me'
io do illimitatamente

Padre Aldo ha fatto cosi'
...non si e' affievolito il suo impeto originario

ecco quello che e' accaduto...
raccontato con le parole sue



Tutto quello che è normale per le persone innamorate di Cristo,
è “anormale” non solo per il mondo
ma anche per “certi” uomini di Chiesa,
certi pastori che non hanno saputo riconoscere
nell’opera del santo l’azione di Dio.

La storia è piena di questi esempi. Ma nel tempo è sempre la verità a vincere.
Certamente perché questa vittoria si realizzi, è necessario,
come san Giovanni di Dio ci insegna, che il testimone debba essere completamente
consacrato alla Provvidenza Divina.

Eppure dentro questa posizione
non viene risparmiata alla persona l’esperienza dell’angoscia o della tristezza.

Ad esempio, san Giovanni di fronte a tanti poveri sofferenti
non riusciva a dare a tutti almeno un piatto di minestra.

Quanto più la vita coincide con Cristo, quanto più uno è afferrato da Cristo,
tanto più ogni dolore che si scopre nell’altro diventa suo.
È quello che sperimento qui ogni giorno, nel mio paese.
Non appena esco da casa, trovo sempre qualcuno che “chiede”.
E il numero cresce ogni giorno,
al punto che è diventata un’abitudine per tanti,
quando trovano un povero, dire:
«Vai a San Rafael e chiedi di padre Aldo».


Molte volte davanti a questa “processione” provo un certo fastidio
perché vedo la mia impotenza di fronte alle pretese che i poveri hanno.
Ma subito mi viene alla mente il capitolo 25 di Matteo:
«Avevo fame e sete…» e la mia posizione cambia.
Diamo loro quello che abbiamo fino a esaurire le riserve di cibo.

Allora qualcuno mi dice: «Padre, ci sono persone che ti imbrogliano».
La mia risposta è molto semplice:
«Che qualcuno mi inganni non mi preoccupa,
mentre mi preoccuperei se io non rispondessi “sì” a Gesù che mi chiede.

Ognuno dovrà rendere conto del proprio operato al Signore».

Non ci sbagliamo mai quando il nostro sguardo è fisso in Gesù che si avvicina in quanti,
perfino nei bugiardi, ci chiedono aiuto.

Una delle battaglie più dure che ho avuto in ospedale
è stata quella con un responsabile medico che imponeva, per il ricovero,
il rispetto del protocollo del ministero.

Cioè, se non era chiara la diagnosi di quello che un paziente aveva,
non poteva essere accettato. Una posizione completamente contraria al carisma dell’ospedale,
secondo il quale qualsiasi povero che troviamo per strada,
senza se e senza ma, deve essere accolto, lavato, nutrito e provvisto di tutto quanto necessita;
è Cristo e soltanto dopo si valutano i dettagli e, se le condizioni lo esigono,
si trasporta all’ospedale più adeguato.

È stata una lotta dura, fino al punto che ho dovuto indicare suor Sonia,
e non i medici o gli assistenti sociali, c
ome riferimento ultimo di decisione per l’ammissione della persone malata.

È avvenuto un cambiamento radicale con il ritorno al carisma
per il quale Dio ha usato me e Paolino per la costruzione di queste opere,
guidati dallo stesso criterio.
Purtroppo la direttrice sanitaria ha dato le dimissioni
e io le ho accettate nella certezza che la Provvidenza mi avrebbe inviato una persona c
on una posizione consona a questo carisma.

Dopo alcuni giorni, il presidente della Fondazione,
responsabile di tutte le opere, mi ha detto che
la responsabile della pianificazione del ministero della Salute,
il 31 gennaio sarebbe andata in pensione e che sarebbe stata felice di lavorare con noi.
Una donna appassionata a Gesù che è stata anche ministro della Salute durante il governo di Cubas.
Mi sono reso conto che ancora una volta la Provvidenza veniva in mio aiuto.

Da un mese è la nuova direttrice e la sua presenza sta suscitando un’impressione positiva in tutti.
È bello vederla inginocchiarsi davanti al malato, del quale vuole conoscere tutto.
E dei lavoratori vuole sapere quali sono le difficoltà.
Per tutti è stato un regalo e una sorpresa, perché è difficile trovare medici così.

Il povero, il malato, qualunque persona, non ha bisogno di parole, ma di un abbraccio.
D’altronde la mia vita è cambiata per l’abbraccio del Servo di Dio Luigi Giussani.
Ma questo abbraccio che è all’origine della resurrezione dell’io e di ogni opera,
necessita che il mio sguardo non rimanga mai fisso sulle opere ma alla sua origine.

Don Giussani diceva: «È, se opera».

paldo.trento@gmail.com

stralcio da quotidiano tempi online




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MESSAGGIO 2 SETTEMBRE 2013 A MIRJANA

Messaggio a Mirjana 2 settembre 2013

1° decina: il messaggio

Cari figli, vi amo tutti. Tutti voi, tutti i miei figli, tutti voi siete nel mio Cuore. Tutti voi avete il mio amore materno e desidero condurre tutti voi alla conoscenza della gioia di Dio. Perciò vi chiamo. Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto accolgano la Parola di Dio e aiutino gli altri a comprendere con la Parola di Dio il senso della loro vita. Per poterlo fare, figli miei, attraverso la preghiera ed il digiuno dovete imparare ad ascoltare col cuore ed imparare a sottomettervi. Dovete imparare a respingere da voi tutto ciò che vi allontana dalla Parola di Dio e ad anelare solo a ciò che ve la avvicina. Non temete: io sono qui, non siete soli! Prego lo Spirito Santo che vi rinnovi e vi rafforzi. Prego lo Spirito Santo affinché, mentre aiutate gli altri, anche voi stessi guariate. Lo prego affinché attraverso di Lui siate figli di Dio e miei apostoli. Poi con grande preoccupazione la Madonna ha detto: "Per Gesù, per mio Figlio, amate coloro che Egli ha chiamato e anelate alla benedizione solo di quelle mani che Egli ha consacrato. Non permettete al male di prendere il sopravvento. Ripeto di nuovo: solo con i vostri pastori il mio Cuore vincerà! Non permettete al male di separarvi dai vostri pastori. Vi ringrazio".



2° decina:

Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto accolgano la Parola di Dio e aiutino gli altri a comprendere con la Parola di Dio il senso della loro vita

Gesù è la Parola di Dio, è il Verbo di Dio, è il modello sul quale è stata plasmata la vita dell'uomo. Quello che è successo nella sua vita: la sua crescita nella famiglia, il suo intenso lavoro nei tre anni del ministero pubblico, la sofferenza provocata dal mistero del male, la vittoria di Gesù e la sua risurrezione è quello che è previsto per la vita di ciascuno di noi. Non possiamo conoscere la nostra vita se non conosciamo la vita di Gesù. Perciò se volete camminare nella luce, se volete conoscere a che punto siete della vostra vita, dovete conoscere bene la vita di Gesù, allora sarete come persone che si muovono nella città con la cartina in mano e sanno perfettamente dove si trovano, che cosa c'è attorno a loro e sono in grado di dare indicazioni anche ad altri. Il modo per conoscere Gesù è leggere il Vangelo e la recita del santo rosario. Attraverso la recita di questa preziosa preghiera Maria vi guida alla conoscenza dei misteri della vita di Gesù e vi aiuta a plasmare la vostra vita sulla sua.



3° decina:

Non temete: io sono qui, non siete soli!

Questa consapevolezza della presenza di Maria che poco alla volta ciascuno di noi attraverso la preghiera delle mille Ave Maria sta acquisendo, questo coraggio che la sua guida ci infonde, lo si avverte in modo speciale nei nostri cenacoli. E' vero Maria è presente dappertutto e con il suo amore è vicina a ciascuno dei suoi figli, ma i figli se ne accorgono solo in determinate circostanze. Il momento di preghiera dei nostri cenacoli è uno di questi momenti privilegiati in cui si avverte la presenza e l'amore di questa mamma, e si avverte la gioia e il coraggio che la sua guida ci infonde. Prego lo Spirito Santo affinché, mentre aiutate gli altri, anche voi stessi guariate. Ecco spiegato il motivo per cui mentre noi preghiamo per i nostri fratelli, i primi cuori che si aprono sono i nostri: perché Maria prega per noi! Ecco spiegato il motivo per cui le tante testimonianze di grazia ricevuta, riguardano prima di tutto coloro che hanno offerto aiuto ai fratelli con la loro preghiera: perché questa mamma, che non si lascia vincere in generosità, ottiene per coloro che l'aiutano il cento per uno di quello che essi offrono a lei e ai fratelli.



4° decina:

"Per Gesù, per mio Figlio, amate coloro che Egli ha chiamato e anelate alla benedizione solo di quelle mani che Egli ha consacrato. Non permettete al male di prendere il sopravvento. Ripeto di nuovo: solo con i vostri pastori il mio Cuore vincerà! Non permettete al male di separarvi dai vostri pastori. Vi ringrazio".

Devo dire che siete esemplari in questa preghiera per i pastori e con questo siete una grande consolazione per Maria. Finora sono davvero tante le preghiere che dai nostri cenacoli sono state offerte per i sacerdoti, cominciano ad arrivare le segnalazioni anche di tanti germogli di grazia legati a questa preghiera, come ad esempio l'arrivo di vocazioni sacerdotali. Tutta questa preghiera ha accresciuto la vostra stima per il ministero sacerdotale e alcuni di voi hanno cominciato a offrire concretamente la propria collaborazione ai sacerdoti nelle proprie parrocchie.



5° decina:

Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto accolgano la Parola di Dio... Prego lo Spirito Santo affinché, attraverso di Lui siate figli di Dio e miei apostoli.

Maria ha bisogno di apostoli per realizzare i suoi progetti di pace e prega il Padre per ottenere questi apostoli. Maria ha chiesto a noi di essere suoi apostoli, incredibile!!! Lei cerca la nostra collaborazione, che bello!!! Maria prega il Padre perché diveniamo suoi Apostoli, che bello!!! Maria è venuta a chiamare proprio noi che bello!!!



Benedizione finale

Chiedo a Gesù di benedirvi affinché vi rafforziate in questo percorso e siate apostoli della pace con un cuore sempre più umile e aperto alla Parola di Dio a immagine del cuore umile e aperto di Maria.

fr. Silvano

info@cervinitarghe.it